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Autore: wolfsanchor    03/09/2015    5 recensioni
[Sterek – Hunger Games!AU]
Può tra due persone completamente diverse, destinate ad annientarsi a vicenda, nascere qualcosa di così grande da sfidare anche la sorte? Questa volta la fortuna sarà a loro favore?
“Restò un attimo a fissare i fogliettini, poi lentamente girò la mano e ne afferrò uno. Tutti i cittadini restarono per qualche secondo col fiato sospeso, la tensione e la paura erano palpabili nell'aria. La donna aprì il bigliettino e lesse: - Stiles Stilinski!
Stiles ci mise un po' a capire quello che stava accadendo. Rimase un attimo a guardarsi intorno, sperando di aver sentito male, ma gli sguardi sconvolti delle persone che conosceva puntati su di lui gli confermavano che non c'era alcun errore: era lui il nuovo tributo maschio del Distretto 7.”
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto -Her blood's on my hands”


Stiles urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Il suo respiro si fece sempre più affannoso. Le lacrime erano sul punto di sgorgare dai suoi occhi pieni di sgomento. Stava per avere un attacco di panico, Stiles lo sapeva.

Allison accorse e gli rimosse con cautela la lancia dalla spalla. La ferita non era particolarmente grave. L'arma non era stata lanciata con la forza necessaria per riuscire a trapassarlo da parte a parte, ma il ragazzo non sarebbe sicuramente stato in grado di muoverla.

- Stiles! - Allison cercava di farlo riprendere dallo shock, non potevano perdere tempo. - Stiles, forza! Dobbiamo andare!

La Argent controllò la situazione: due tributi, quello dell'8 con in mano un paio di quelle che sembravano stelline da ninja e quella del 5 armata di spada, si stavano avvicinando di corsa dai cespugli... dovevano essere stati loro ad attaccare.

- Stiles, stanno arrivando! Andiamo, Derek conta su di noi!

E sentire quel nome per Stilinski fu come se gli avessero appena buttato addosso un secchio di acqua gelata. Si riprese dal suo stato comatoso e dopo essersi guardato prima la spalla e poi intorno si alzò – gemendo per la ferita – e corse ad afferrare lo zainetto con stampato il 2 e il primo con il numero 7, seguito da Allison.

Ma proprio mentre quest'ultima stava afferrando lo zaino che le spettava, Stiles le urlò di stare attenta e riuscì giusto in tempo ad alzare il suo arco per difendersi da un fendente inflitto dalla ragazza del 5.

Stilinski era riuscito ad evitare i colpi a distanza del ragazzo dell'8 e ora sfruttava quella stessa distanza che li avrebbe separati ancora per un po' per prendere la stessa lancia che l'aveva ferito per potersi difendere e per studiare una strategia per evitare lo scontro, sapendo di non avere molte possibilità.

Nel frattempo Allison era riuscita a disarmare la sua avversaria e le due si affrontavano in uno scontro corpo a corpo che sembravano non riuscire a concludere. Per ogni pugno del tributo del 5 la Argent aveva sempre pronta una difesa, ma la velocità con cui l'altra sferrava gli attacchi non le permetteva di controbattere. Alla fine però la fortuna fu dalla sua parte: la ragazza del Distretto 5 finì per inciampare nell'arco di Allison, finendo a terra, e dando la possibilità alla nemica di sferrarle un colpo che le fece perdere i sensi.

La vincitrice dello scontro restò a guardare la sua figura sdraiata a terra, pensando che non c'era bisogno di finirla in quanto ci avrebbe sicuramente pensato qualcun altro. Si voltò nella direzione in cui era il suo compagno prima che lei venisse aggredita, ma non lo trovò. Ci mise un po' per trovarlo, e quando ci riuscì un senso di paura e nausea la pervase: Stiles era finito completamente dalla parte opposta di dove si trovava lei ed era sdraiato a terra con sopra il ragazzo dell'8 che gli teneva le mani intorno al collo.

Allison rimase paralizzata dalla paura, tutto quello che riuscì a fare fu urlare il nome dell'amico.

 

La voce della Argent giunse fino al nascondiglio.

Derek era fuori di sé per l'ansia, aveva sentito la ragazza urlare già due volte il nome di Stiles e non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero di cosa gli stesse succedendo. Il fatto che non ci fosse ancora stato alcun colpo di cannone lo tranquillizzava, Stilinski era vivo, ma era terrorizzato dalla possibilità che da un momento all'altro il cannone avrebbe potuto segnare la sua fine.

Ma lui non poteva fare niente, poteva solo pregare il cielo che non succedesse niente a quel ragazzo e aspettare il suo ritorno.

 

Stiles sentiva piano piano l'aria venire meno e la vita scivolare via dal suo corpo mentre il tributo del Distretto 8 stringeva le mani sul suo collo.

Aveva provato ad affrontarlo con la lancia ma, un po' per la ferita e un po' per la sua naturale indisposizione all'uso delle armi, era finito subito disarmato e si era ritrovato a scappare dall'inevitabile. L'avversario l'aveva raggiunto e spinto a terra, e prima che potesse rialzarsi, gli era salito sopra bloccandogli ogni movimento e l'aveva stretto nella sua morsa mortale.

E Stiles aveva già iniziato a formulare nella sua mente la lista di persone a cui non era riuscito a dire addio, quando inspiegabilmente sentì la stretta sul suo collo venire meno, poi un colpo di cannone.

Aprì gli occhi che aveva tenuto serrati per tutto il tempo e quello che vide fu il suo nemico con la bocca piena di sangue e una spada che gli trapassava l'addome.

Strisciò via da sotto il corpo del ragazzo giusto prima che cadesse a terra e seguì con lo sguardo la rimozione della lama.

- Non potevo lasciare il divertimento di ucciderti a qualcun altro, 7.

Stiles si alzò di scatto e finalmente guardò in volto chi era stato a “salvarlo”. I capelli biondi di Erica Reyes fluttuavano in aria nella direzione in cui soffiava il vento, le sue labbra erano inarcate nel solito sorrisino sadico.

- E ora, uccidiamo il ragazzino per cui Derek ha una cotta – disse, accompagnando la frase ad una risatina. Alzò la spada, pronta per tirare un colpo che Stiles era troppo debole per schivare, ma prima che potesse sferrare la mossa finale una freccia le colpì la caviglia.

Mentre la ragazza del 2 urlava per il dolore e insultava la Argen, Stiles con uno scatto aveva già raggiunto l'amica ed insieme scomparvero nella boscaglia con gli zaini in spalla.

 

Sentendo i due colpi di cannone che rimbombarono nel cielo e vedendo l'hovercraft recupera-corpi volare verso la Cornucopia, il cuore di Derek si era fermato.

Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Stiles a terra con la testa sanguinante o con una ferita mortale, solo un corpo freddo che pian piano veniva preso e portato via come un'inutile pedina mangiata da un altro pezzo della scacchiera. Ma se davvero era successo, almeno lo consolava pensare che presto l'avrebbe raggiunto.

E perso nei suoi pensieri non si accorse nemmeno dei passi che calpestavano le foglie secche dietro di lui. Solo quando una voce lo chiamò, lui tornò alla realtà.

Allison e Stiles erano davanti a lui, un po' più conciati male del solito e con in spalla gli zaini che gli spettavano. Il ragazzo sembrava messo abbastanza male e si teneva una spalla con la mano. Proprio nel momento in cui Stilinski si lasciò andare a terra accanto a Derek, quest'ultimo notò la ferita sanguinante.

- Stiles, che cazzo hai fatto?! - gli urlò contro. Era davvero furioso, come aveva potuto mettersi in pericolo in quel modo per lui?! - Saresti potuto morire, cazzo! Fai schifo con le armi, non sai picchiare e non sei veloce, credevi davvero di uscirne sano e salvo? Come puoi essere così coglione?! Hai la merda nel cervello?

E prima che potesse continuare, Stiles lo baciò.

Erica l'aveva detto, Derek aveva una cotta per lui, o forse qualcosa di più. Non che non avesse percepito qualcosa, nonostante la maschera da lupo duro e cattivo i suoi gesti l'avevano tradito più volte. L'aveva lasciato andare quando poteva ucciderlo, gli aveva chiesto di allearsi, l'aveva protetto, l'aveva consolato.

E Stiles sentiva lo stesso, anche se non l'aveva mai ammesso. Dopotutto, chi poteva pensare all'amore quando la propria vita poteva finire da un momento all'altro? Eppure quando la lancia gli aveva trafitto la spalla aveva capito che proprio per quel motivo doveva cogliere l'attimo e prendersi Derek.

E quindi mentre il lupo per l'ennesima volta gli dimostrava, a modo suo, che teneva a lui, Stiles si era sporto in avanti e aveva fatto incontrare le sue labbra con quelle a cui a lungo aspirava, in un bacio che non aveva bisogno di spiegazioni perché diceva tutto quello che non si erano ancora detti.

Quando il contatto finì, i due restarono a guardarsi dritti negli occhi. Dalle iridi verdi dell'Hale si poteva leggere tutto il suo stupore, mentre Stiles lo guardava sorridendo, ma con un po' di imbarazzo.

- Ragazzi – Allison richiamò la loro attenzione. - Scusate se interrompo questo momento molto toccante, ma Derek, devi prendere l'antidoto.

La ragazza aprì lo zaino con il numero 2 e vi trovò al suo interno una siringa contenente un liquido viola, un batuffolo di cotone e una cordicella. Legò allora quest'ultima intorno al braccio dell'alleato, appoggiò il cotone sulla pelle e vi inserì la siringa.

Appena la cura entrò in circolo, Derek riprese piano piano il controllo sui suoi movimenti.

Nel frattempo, Stiles frugava negli zainetti destinati a lui e alla Argent. In quello dell'amica aveva trovato, come previsto, una nuova scorta di frecce, 12 in tutto, che andarono a sommarsi alle 3 che le erano rimaste dall'ultimo scontro, mentre nel suo trovò una crema che doveva servire come una medicina. Ne prese un po' con la mano e andò a spalmarla sulla ferita, sobbalzando per il leggero freddo che lasciava. Dovette aspettare un paio di orette prima che la ferita si rimarginasse.

 

Passarono il resto della giornata a riposare. Derek si riprese completamente dalla paralisi ma si sentiva ancora un po' intorpidito, perciò si diede all'allenamento, in modo da poter restare un po' solo a riflettere.

Stiles l'aveva baciato, e lui aveva ricambiato. Era stato con tante ragazze e ragazzi in vita sua, ma nessuno era riuscito a farlo sentire nel modo in cui era riuscito a fare quel ragazzino.

Non sapeva nemmeno come o quando tutto fosse iniziato.

Ricordava la visione dell'estrazione dei tributi insieme ad Erica, commentando su quanto fosse appetibile il sedere di Stilinski.

Ricordava la prima volta che si erano parlati, quel senso di predatore-preda, che l'aveva fatto sentire come un leone che bracca l'antilope ormai spacciata. C'era qualcosa di davvero sexy ed eccitante nel loro rapporto, nei loro sguardi, nelle battutine e nelle frecciatine che si lanciavano durante gli allenamenti e gli incontri casuali, la tensione sessuale era palpabile nell'aria.

Poi qualcosa iniziò a cambiare la sera dell'intervista, quando aveva scoperto il lato sensibile di Stiles, che nascondeva sotto a tutto il suo sarcasmo. E gli era uscito fin troppo naturale andare a consolarlo, non sapeva nemmeno perché, voleva solo farlo, glielo diceva il cuore.

Nell'arena l'aveva fatto scappare durante il loro inseguimento perché sentiva che sarebbe stato sbagliato, che avrebbe fatto un errore, perché Stiles sembrava l'unica persona pura e giusta in quello che era un mondo sporco e traviato. Si disse che l'avrebbe lasciato andare, ma che la volta successiva non l'avrebbe scampata.

Ma poi era morta Malia e quel ragazzino aveva cercato in ogni modo di proteggerla e smosse qualcosa in lui, facendo ululare il suo lupo interiore. Si staccò da Erika e Isaac e decise di cercarlo e di provare a convincerlo a fidarsi di lui. E da quando gli aveva concesso una possibilità, Derek aveva provato sempre a proteggerlo e a stargli vicino, come quando si erano accidentalmente abbracciati o quando l'aveva confortato riguardo ai suoi dubbi sull'uccidere qualcuno per salvarsi.

Però Derek si era anche accorto che in realtà era Stiles a proteggere lui, spesso mettendo a rischio la sua stessa vita. E il lupo si ritrovò a pensare che forse Stiles fosse l'unico a meritare di vivere, l' dentro.

E ancora una volta, non sapeva come o quando fosse accaduto, ma si accorse che lo amava.

 

Stilinski se ne stava sdraiato accanto ad una Allison già addormentata da circa venti minuti, pensando a quello che era successo con l'Hale.

Si dava dello stupido, perché cazzo, come aveva potuto baciarlo?! Come poteva pensare ai suoi sentimenti in quella situazione, in quella trappola pronta a togliergli la vita, toglierla ad entambi?

Si era lentamente e involontariamente innamorato di Derek Hale, un tributo di un altro distretto, un suo nemico. Non c'era via d'uscita, era la sua vita o quella dell'altro. Non era una di quelle storie a lieto fine che sua madre gli raccontava da piccolino.

Gli sbocciò un piccolo sorriso a quel pensiero; pensò a quanto fosse buffo che la sua fiaba preferita parlasse di una principessa innamorata di un uomo trasformato in lupo. Sarebbe bello se anche la loro storia fosse finita con “e vissero per sempre felici e contenti”.

E ancora, gli tornò in mente sua madre.

Sarebbe stata davvero felice per lui, Derek le sarebbe piaciuto, se solo avesse avuto il modo di conoscerlo. Si chiese se in caso “la sorte non fosse stata a loro favore” si sarebbero ritrovati tutti insieme. Non era mai stato credente, ma aveva sempre creduto nell'idea che ci fosse qualcosa dopo la morte; in quel momento come non mai sperò che ci fosse e che, in caso tutto fosse andato per il peggio, lui avrebbe potuto riabbracciare sua madre e presentarle quello che forse era il suo ragazzo.

Sorrise ancora, in mente il pensiero di Derek e sua madre che si scambiavano aneddoti imbarazzanti su di lui.

 

E fu proprio sorridente che l'Hale lo trovò, con la testa visibilmente altrove.

- Sembri un idiota quando sorridi così da solo- disse, mentre nella sua mente non poté fare a meno di pensare che avrebbe voluto essere lui il motivo di quel sorriso.

Stiles si tirò a sedere di scatto, come appena svegliato da ipnosi, il viso leggermente rosso per l'imbarazzo. Sapeva che era arrivato il momento di affrontare le conseguenze di ciò che aveva fatto, di quel bacio inaspettato per entrambi. Si ritrovò ad arrossire ancora di più, evitando il contatto visivo con il ghiaccio degli occhi dell'altro. Ma all'orecchio di Derek, più all'erta che mai, non sfuggì il battito accelerato del cuore del ragazzino.

- Stiles... - iniziò, ma senza sapere come continuare. Il ragazzo continuava a guardare un punto imprecisato a terra, e ciò lo rese ancora più nervoso.

- Ti prego Derek, non dire che in questo posto ci si uccide a vicenda. Lo so fin troppo bene – iniziò Stiles, senza lasciare il tempo di organizzare i pensieri al lupo. Lo guardò poi finalmente in viso. - Non so come io abbia trovato il tempo e il modo per innamorarmi di te, ma è successo, nonostante tutto questo schifo. Volevo solo farti capire perché ho fatto quello che ho fatto, perché ho voluto salvarti, prima che fosse tardi. E lo so che è inutile e che nel migliore dei casi solo uno di noi ne uscirà, ma volevo dirtelo, Derek. Dirti che ti amo.

La sua voce era fragile, sul punto di rottura; nei suoi occhi traspariva ogni singola emozione. Stava tremando quasi impercettibilmente, ma i sensi dell'Hale non si persero nemmeno questo dettaglio. Prese un respiro profondo prima di parlare.

- Hai ragione Stiles, siamo chiusi nella gabbia dei leoni. Potremmo morire entrambi, o in ogni caso ne resterebbe uno solo. È questa la realtà, e non possiamo cambiarla – disse in tono amaro, sfoderando parole che colpirono duramente entrambi. Poi un sospiro. - Ma tutto questo non cambia il fatto che ti amo. Se devo scegliere come passare i miei ultimi istanti di vita, scelgo di passarli con te. O se dovessi vederti morire, vorrei esserti accanto, stringerti tra le mie braccia. Ti amo, Stiles.

L'altro lo guardò, lo sguardo sorpreso e commosso. L'eco delle parole del lupo risuonava nella sua testa, e per la prima volta da quando era lì, gli sembrò che le cose non fossero mai state così chiare.

Se devo scegliere come passare i miei ultimi istanti di vita, scelgo di passarli con te.

Forse non aveva un futuro, ma aveva almeno un presente, e poteva negarsi di viverlo a pieno semplicemente per cercare di soffrire di meno o goderselo finché ne aveva la possibilità. E scelse Derek, senza alcun dubbio.

Non disse nulla, si sdraiò sul suo giubbotto con calma e fece segno all'Hale di mettersi accanto a lui.

E Derek capì al volo il messaggio che si celava dietro a quella richiesta, perciò sorrise.

 

Li aveva trovati addormentati uno accanto all'altro Allison quando si era svegliata, le loro mani che si sfioravano in una piccola carezza inconscia. Non c'era bisogno che qualcuno le spiegasse cosa fosse successo, da quando c'era stato quel bacio aveva capito come sarebbe finito tutto. Sorrise guardandoli; il loro non era solo un amore impossibile,era sicura che un giorno la gente ci avrebbe visto qualcosa; un simbolo di alleanza, unità, ribellione, speranza. Perché se l'amore poteva nascere in quell'inferno, allora la luce poteva illuminare qualsiasi oscurità.

Ma fu allora, proprio nel bel mezzo dei suoi pensieri, che sentì un ramoscello spezzarsi.

- Ragazzi! - urlò ai compagni, che si alzarono allarmati, cogliendo l'emergenza senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Presero in mano le armi e gli zaini rapidamente e restarono in guardia, in attesa. Non sapendo dove fossero i nemici non potevano nemmeno provare a scappare, avrebbero corso il rischio di finire in un'imboscata.

- Erica, puoi venire fuori adesso – disse Derek, in tono arrogante.

Con una risata, la ragazza uscì da dietro un albero di fronte a loro, la spada in una mano e nell'altra una frusta. Isaac, armato di tridente, sbucò da un cespuglio esattamente dalla parte opposta, in modo da impedire ai tre di scappare.

- Ragazzi, andiamo, non crederete davvero di batterci – continuò Derek con un sorriso. - Noi siamo in tre, voi in due. Inoltre Allison ed io abbiamo ottenuto voti più alti nella valutazione e scommetto che abbiamo anche più sponsor a nostro favore. Dovreste essere voi a scappare da noi, non credete?

Erica rise, guardandolo negli occhi.

- Sei sempre il solito stronzo, Derek. Non vedo l'ora di ucciderti con le mie mani.

Con un movimento veloce, la bionda scagliò la frusta in aria, ma Derek e gli altri furono abbastanza pronti per schivarla. L'Hale si buttò in una lotta spada conto spada con Erica, più intenzionata che mai ad essere colei che sarebbe uscita dall'Arena e, con un ghigno sadico e sicuro sul viso che non ispirava nulla di buono.

Allison e Stiles nel frattempo cercavano di contrastare i colpi esperti di Isaac. La Argent usava l'arco per parare gli attachi dell'altro tributo, mentre Stilinski si teneva più lontano per poterli evitare. Avrebbe dovuto fare qualcosa, lo sapeva, ma non era bravo con le armi e la sua ferita gli rendeva impossibile maneggiarne almeno decentemente una. Non gli restava altro che restarsene da una parte e cercare di non essere ucciso.

Erica nel frattempo, mentre fronteggiava Derek con la spada, lanciò un colpo di frusta in direzione di Allison, che le provocò una fitta alla mano e le fece cadere l'arco. Il momento di distrazione della Argent permise ad Isaac di atterrarla con facilità, per poi scagliarsi su Stiles con un colpo di tridente.

Stilinski con un movimento veloce del braccio buono afferrò il suo zaino e riuscì giusto in tempo a metterselo davanti, usandolo come scudo ma finendo a terra. Tuttavia, sapeva benissimo che quella mossa non era abbastanza per salvarlo. Quanto sarebbe resistito ancora? Era schiena a terra, con le mani occupate a tenere il suo scudo di fortuna nel quale era impiantato il tridente del suo avversario.

Avrebbe potuto guadagnare qualche secondo mentre Isaac toglieva l'arma dallo zaino, ma non sarebbero mi stati abbastanza per permettergli di scappare, probabilmente nemmeno per alzarsi.

Ancora una volta, si ritrovò a pensare alle persone a lui importanti, eppure stavolta un nome emerse subito tra gli altri: Derek.

Era ironico, solo qualche ora prima parlavano del tempo che gli restava insieme, mentre in quel momento, senza nemmeno dargli la possibiltà. Di godersi qualche bacio in più o conoscere quello che avevano dentro, stava per finire tutto. Avrebbe voluto dirgli addio, ma la paura non gli permetteva nemmeno di fargli tenere gli occhi aperti o di parlare.

Sentì il tridente che si liberava dallo zainetto e Isaac che ridacchiava, probabilmente alzandolo, pronto a infliggergli il colpo finale.

È fatta, si disse. Attese, e nella sua mente sentiva già la lama che affondava nella sua carne.

Eppure, l'unica cosa che sentì fu un rumore metallico seguito da un gemito di dolore.

 

Quando aprì gli occhi, Derek era davanti a lui, di spalle.

Era di fronte ad Isaac, ad un distanza quasi inesistente, una mano a bloccare il colpo con la spada mentre l'altra allo stomaco dell'avversario, a trafiggerlo con un coltello.

- Se fai del male a Stiles fai i conti con me, Isaac.

- Sei diventato debole, Derek. E stupido.

Il biondo sorrise, sputando un po' di sangue che andò a finire sulla tuta del lupo. Si lasciò andare, accasciandosi su di lui. Stiles lo vide cadere a terra con gli occhi vuoti e la vita che ormai aveva abbandonato il suo corpo. A dirgli addio, solo un colpo di cannone.

Una risata agghiacciante attraversò quel campo di battaglia e giunse fino alle orecchie dei due tributi.

- L'amore ti rende una femminuccia Derek, non ti sei nemmeno accorto che faceva tutto parte del piano.

Derek e Stiles si voltarono non appena sentirono la voce di Erica. Quando inquadrarono cosa stava succedendo, i loro sguardi cambiarono in espressioni sgomente e sconvolte.

La bionda era in piedi, davanti a lei una Allison con le lacrime agli occhi che sgorgavano dai suoi occhi mogano. Riuscì a mimare con le labbra solo una parola, “proteggilo”, un'ultima richiesta diperata rivolta a quella persona al quale erroneamente era riuscita a dare fiducia solo da poco: Derek.

E poi la spada di Erica strisciò contro la sua gola lasciandole un taglio fatale, tra le urla devastate di Stiles.




[Angolo di quella persona orribile che state odiando con tutto il vostro cuore]
Facevo un giretto su efp, quando mi sono detto "ehi, ma io ho una storia da scrivere!" ed eccoci qui.
Nah non è vero, solita storia del ragazzo impegnatissimo e cose varie, però vi giuro che per tutto questo tempo ho continuato a pensare a questa storia e a sentirmi in colpa per il fatto che non trovavo il tempo di scrivere (chiedete alla mia cara migliore amica che ha dovuto sopportare il mio dolore), chiedo umilmente perdono!
E comunque niente, eccoci qui (finalmente!) con un nuovo capitolo per cui mi odierete in un modo assurdo.
Yay, FINALMENTE STEREK! Chiedo scusa se mi sono soffermato sulla pappetta sentimentale forse un po' OOC, ma ho dovuto spiegare come si sono evoluti i sentimenti di entrambi visto che finora c'è sempre stato solo il fattore Hunger Games nei loro pensieri.
Yay, ho ucciso Allison.......... ora mi eleggerete persona peggiore di efp perché ho ucciso quella povera martire di Allison, ma d'altronde ne deve rimanere uno, no?
(Che poi sto capitolo mentre lo scrivevo mi sembrava immenso e invece non è nemmeno il più lungo........... mah.)
Vi avverto, ho già iniziato a scrivere il sesto e vi consiglio di risparmiare lacrime perché vi serviranno, cari miei!
Ultima cosa: friendly reminder che questo è ufficialmente il penultimo capitolo, mi manca solo il sesto e poi scriverò un piccolo epilogo, perciò resistete ancora un pochino!

Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito l'ultima volta (soprattutto Lex_in_Wonderlend che mi ha lasciato la recensione più bella della mia vita!), vedere che così tanta gente è rimasta colpita dalla storia e dal capitolo mi ha tirato su il morale in un modo assurdo e spero davvero che continuerete a dirmi cosa ne pensate!
Un grazie speciale alle mie Josie ( h a l s e y ) e Martina che mi sostengono sempre e mi aiutano tanto, love you babies!

Grazie mille e alla prossima cari!♡

 

  
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