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Autore: ___Lils___    03/09/2015    0 recensioni
Severus Piton non è l'unico infiltrato da parte di Silente, lei è una ragazza di sei anni più giovane dell'arcigno professore. Una storia difficile alle spalle li accomuna, un futuro complicato li aspetta. Venus Jones è una donna forte, una donna che sa cosa vuole e come prenderselo, una donna che ha imparato a combattere le proprie battaglie senza l'intervento del principe azzurro.
"Venus camminava velocemente tra le strade di Cokeworth, il vento le faceva volare i capelli bruni, gli occhi azzurri erano ridotti a due fessure per colpa del gelo. Silente l'aveva mandata per recuperare un vecchio oggetto di Lily Potter, un oggetto che la ragazza conosceva bene. La giovane Lily glielo aveva prestato per gli esami del suo primo anno, era un piccolo portafortuna che aveva un immenso valore per la rossa. Non sapeva cosa volesse farci Silente, ma probabilmente voleva darlo ad Harry e lei era l'unica che poteva riconoscerlo. Si avvicinò a grandi passi alla casa, ma di colpo sentì un dolore lancinante a tutto il corpo. Iniziò a contorcersi su se stessa, il bruciore le percorreva la spina dorsale, i polmoni sembravano esplodere e il cuore essere stretto in una morsa. "
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La giovane Serpeverde si trovava seduta a terra con i libri sparsi per il corridoio, era in ritardo per la lezione di pozioni ed aveva iniziato a correre senza guardare dove stesse effettivamente andando.

-Va tutto bene?- Una mano le era stata porta, la strinse con decisione e si rialzò in piedi, di fronte a lei si stagliava una figura decisamente più alta e con un sorriso stampato in volto:-Forse dovresti andare più piano.-

Venus sorrise colpevole:-Già, dovrei.-

Il ragazzo le porse nuovamente la mano:-Remus Lupin.- 

La giovane la strinse sorridendo:-Venus Jones.-
Remus si aprì nuovamente in un sorriso, quella ragazzina aveva un qualcosa di comico: i lunghi capelli le erano finiti sul volto e gli occhi azzurri brillavano di una strana luce. Venus fece lo stesso, si sentiva decisamente a disagio di fronte a quel ragazzo e non aveva fatto una bella figura. Sbuffò contrariata, era solo il suo primo mese di scuola e già si era fatta riconoscere, se solo non avesse tenuto il suo naso sempre nei libri non sarebbe di certo andata a finire contro uno del settimo anno, per di più Grifondoro.

-Io devo andare... Scusa ancora, Remus.- Venus sorrise timidamente prima di correre nuovamente per i corridoi, questa volta attenta a dove stesse andando. Il ragazzo rimase a guardarla divertito, non aveva mai incontrato una Serpeverde che lo trattasse normalmente, era un evento più unico che raro quello e lo avrebbe dovuto assolutamente raccontare ai suoi amici. 

La rivide a pranzo, Venus era seduta tra i suoi compagni, ma sembrava distratta e nel suo mondo e, mentre portava i bocconi alla bocca, continuava a far scorrere gli occhi su un volume piuttosto ingombrante. Il ragazzo non poté evitare di ridere a quella vista e quel gesto non passò inosservato ai restanti membri dei Malandrini.
-Perchè ridi mentre guardi i Serpeverde?- l'espressione di Sirius era evidentemente preoccupata, Remus voltò lo sguardo verso Peter e James e anche loro avevano la medesima espressione. Il giovane dovette concentrarsi per non ridere di nuovo:-Tranquilli, stavo guardando una Serpeverde, non i Serpeverde.-

L'espressione dei tre peggiorò ulteriormente e, quella volta, Remus non riuscì a trattenere le risate. Sirius si avvicinò a lui e gli posò un braccio intorno alle spalle:-Perchè ridi Remus? Non c'è nulla da ridere qui, la situazione è grave.-

Black guardò James in cerca di sostegno, sostegno che non tardò ad arrivare, il ragazzo infatti si portò di fronte a Remus:-C'è qualcosa che devi dirci?-

Remus non riuscì a rispondere perchè Sirius riprese nuovamente la parola:-Rem, capisco che tu non abbia tutte le pretendenti che ho io, ma non essere così disperato da rivolgerti alle Serpeverdi!-

-Posso parlare prima che continuate a dire sciocchezze?-

I due tornarono in silenzio, ma lo sguardo preoccupato gravava ancora sui loro volti, Remus scosse la testa rassegnato:-La vedete quella ragazzina del primo che si sta alzando dal tavolo? Oggi mi è venuta addosso perchè aveva la testa fra le nuvole, vedendo che anche a pranzo ha la stessa aria sognante mi è venuto da ridere. Ecco svelato il mistero e grazie Sirius per il tuo discorso incoraggiante.-
James e Sirius furono sollevati da quella notizia e lo si poteva vedere dai loro volti, una risata dei Malandrini seguì la rivelazione.

-Per un attimo avevo creduto...- Sirius non terminò la frase perchè fu preso da un altro attacco di risate, Remus scosse la testa divertito. Il suo sguardo fu catturato dalla minuta figura che guardava in sua direzione, Venus mosse leggermente la mano in sua direzione ed accennò un leggero sorriso prima di sparire per i corridoi di Hogwarts.

-Può sembrare indifesa, ma è sempre una Serpeverde.-

Remus alzò gli occhi al cielo:-E' una bambina, Sirius. Smettila di fare il drammatico!-
Peter si morse il labbro per non ridere, se lo avesse fatto probabilmente Sirius lo avrebbe fatto impiccare, Black alzò le spalle disinvolto:-Lo vedi Mocciosus? Anche lui era un bambino e guardalo ora.-
Remus diede un leggero scappellotto a Sirius, il moro non comprese il perchè di quell'azione, ma quando Lily Potter arrivò vicino a lui tutto si fece chiaro: se la ragazza lo avesse sentito parlare in quel modo di Severus Piton, probabilmente, si sarebbe ritrovato in infermeria in fin di vita.

***

-REMUS!-
Venus si alzò di scatto, il battito accelerato così come il respiro. I suoi occhi scrutarono la stanza, un leggero gemito uscì dalle sue labbra quando passò la mano fra i capelli, la cute sembrava più alta in alcuni punti, probabilmente erano le cicatrici delle ferite. Una figura nera entrò nella stanza e si sedette vicino a lei:-Come ti senti?-

-Remus?-

Piton abbassò lo sguardo:-Sta bene. Moody è morto, George Weasley ha perso un orecchio, ma gli altri stanno bene.-

Venus sentì il sangue gelarsi nelle vene, delle lacrime bagnarono i suoi occhi:-Mi ha visto...-
-Lo so- Piton guardò nuovamente nei suoi occhi -nessuno dei nostri ha sospettato nulla, questo è l'importante. Ora devi riposarti, ho detto che hai perso il bambino quindi non credo che verranno a disturbarci.-

Severus fece per uscire dalla stanza, ma la voce di Venus lo fermò di nuovo:-Ho ucciso un uomo...-
Il mangiamorte si girò verso di lei e, con la sua solita espressione gelida, aggiunse:-E' normale quando fai il nostro lavoro, devi farci l'abitudine, non è la prima volta che lo hai fatto.-
Uscì dalla stanza e Venus restò sola, di nuovo.

Passarono giorni e lei rimase nel letto, restò lì a pensare, a pensare a quello che la sua vita sarebbe potuta essere, a pensare all'amore che le era stato negato, a pensare che quella sua vita non era affatto vivere, ma sopravvivere. Fu solo il pensiero degli occhi di Harry a farla scendere di sotto, quegli occhi verdi così vogliosi di riscatto e di pace.

-Hai deciso di uscire da quel letto, spero tu ti sia fatta una doccia.-
La giovane spostò uno sguardo arcigno verso l'uomo, questo ghignò divertito:-Non si sa mai con una come te.-

-Sempre più simpatico, Severus.-
L'uomo alzò le spalle e la guardò attentamente, il fisico era più deperito del solito, le mani le tremavano e gli occhi erano incavati nel volto:-Non hai dormito, vero?-

La donna sospirò e scosse la testa:-Continuo a vedere il suo sguardo di disgusto...-
Piton non aggiunse altro, restò fermo a fissarla mentre lei rise nervosamente:-Lo so, sono una bambina viziata. A trent'anni dovrei smetterla di credere ancora nelle favole, ma speravo veramente che guardandomi capisse cosa stessi facendo realmente.-

Piton posò il giornale che stava leggendo ed incrociò le mani sulle sue gambe:-Se lo avesse fatto probabilmente ora sarebbe morto, Jones.-
-Lo so...- Venus abbassò il volto, lo stomaco sembrava stesse trasportando dei massi, il cuore non poteva reggere quel battito accelerato. Severus continuò a guardarla, c'era dell'altro, lo sapeva e sapeva anche che la giovane non avrebbe aspettato molto per confidarglielo.

Venus si voltò verso di lui, gli occhi rossi facevano presagire altre lacrime:-Sono passati solo due anni, Severus, e lui si è già sposato con un'altra donna. Sono sposati, capisci? Siamo stati insieme per anni, per nove anni abbiamo condiviso la nostra storia d'amore ed ora lui è sposato.- la giovane stringeva forte una tazza, mentre i suoi denti stavano infastidendo l'interno guancia -L'ho dovuto lasciare nel momento più difficile della sua vita, aveva appena perso Sirius e ha perso anche me, ma come ha potuto dimenticarsi di tutto? Come..?-

Una mano andò a sfiorarle il volto, l'uomo restò al suo posto a guardarla, non si spiegava neanche lui come quell'imbecille di Lupin fosse stato capace di andare avanti in quel modo. Comprendeva il suo dolore, sapeva cosa significava perdere l'amore della sua vita, ma lui non aveva reagito in quel modo, non avrebbe mai potuto immaginare qualcun altro al posto della sua Lily.

Venus si asciugò velocemente le lacrime e sorrise, un sorriso triste:-Ora basta compatirsi,  ho bisogno di aria. Vieni?-
Piton scosse la testa, ma la giovane non sembrava voler mollare, si sedette sulle sue gambe ed iniziò a fissarlo:-Andiamo, Severus. Non farti pregare.-

L'uomo cercò di non guardarla, ma con scarsi risultati. Era un uomo dopotutto e anche se, come aveva appena pensato, era sempre rimasto fedele a Lily con il cuore, il suo istinto non era sempre stato della stessa opinione. Molte volte si era ritrovato in bordelli a cercare qualcuno che si avvicinasse lontanamente alle caratteristiche della sua Lilian, dalle forme così leggere e delicate. Venus non era affatto come lei: le sue forme erano decisamente più prorompenti, il corpo a clessidra ed i fianchi larghi. Severus Piton era un uomo dopotutto e più volte si era trovato ad usare il suo autocontrollo, l'aveva già toccata una volta e non lo avrebbe fatto nuovamente. Non era il mostro che tutti credevano e, anche se resisterle era difficile, avrebbe trascorso la serata in un bordello. 

-Ho da fare, Jones.-

Si alzò e si diresse fuori dall'abitazione lasciando Venus lì, la giovane non comprese quel comportamento ambiguo. Prese il suo mantello ed uscì anche lei, l'aria la sfiorò ed in quell'istante comprese una cosa molto più importante: era viva.

  
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