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Autore: 1984    03/09/2015    2 recensioni
Nimue ha solo una chiave, una semplice ed innocua chiave, donatele da una strana vecchietta.
E grazie a quella chiave la sua vita cambierà per sempre.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dalek, Doctor - 10, Master - Simm, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Nimue Fallen, ho quindici anni e amo la matematica.
Ho una mente piuttosto logica e guardo alla realtà il più razionalmente possibile.
E tutto ciò che è successo oggi è assolutamente irrazionale: la chiave arrugginita di cui non riesco a sbarazzarmi è una fatto irrazionale, la vecchietta che ha fatto capire di avermi già conosciuta è irrazionale e questo sogno dal quale non riesco a svegliarmi è solo un sogno quindi le cose irrazionali possono accadere, vero?
Sono distesa supina, indosso gli stessi vestiti di oggi e ho un’emicrania pazzesca. Delle corde mi legano i polsi e le caviglie, costringendomi a stare a terra, che come ho potuto constatare è una terra polverosa e sembra terribilmente reale. Socchiudo gli occhi: ricordo vagamente di essere andata a dormire nella mia nuova camera, ieri sera. Però quando li apro leggermente sembra notte, come se invece di essermi coricata fossi stata rapita e poi legata qui, in un posto che non conosco e che non posso vedere perché terribilmente buio. Sento delle voci in lontananza e richiudo subito gli occhi, cercando di fingermi svenuta. Dopo tutto  è solo un sogno e se riuscissi ad addormentarmi qui magari mi sveglierei dall’altra parte, nel mio comodissimo letto.
“Eccola qui”, la voce è dura e metallica, simile a quella di un robot. Ma ovviamente fa parte del sogno, la mia mente è molto fervida, anche se devo ammettere di non aver mai sviluppato alcun interesse particolare per degli ammassi di ferraglia parlanti, che i film dipingono come futuri distruttori del genere umano.
“Signore, non capisco perché abbiamo dovuto rapirla”, chiede una voce simile a quella precedente. Signorerapirla? Devo decisamente smetterla di guardare thriller o polizieschi.
Sento una risatina maligna, come quelle dei classici psicopatici di un qualsiasi film riguardante un malvagio pronto a distruggere il mondo e un supereroe  che si batte invece per difenderlo. Non è una risata metallica, ammesso che i robot possano ridere, ma è indubbiamente di stampo umano o presunto tale.  
“Non mi aspetto certo che voi comprendiate tutto ciò che sto facendo, cari miei”, trilla la voce, i passi dell’essere si avvicinano e lo sento fermarsi poco distante dalla mia testa palpitante di dolore. Il presunto cattivo di turno si china e sento due dita umanissime premermi un punto indistinto della testa. “C’è del sangue, avevo ordinata di portarla qui sana e in buona salute, non con la testa sanguinante!”, tuona, con la voce rabbiosa. A quanto pare  sono la vittima, la rapita e scomparsa della situazione, chissà se nel mio sogno i buoni sono compresi, perché allora sento proprio che si tratti più di un incubo.
“E’ stato difficile portarla con noi, c’era una forza che si opponeva alle nostre azioni, inoltre è stato molto più sicuro farle perdere coscienza, e quando ciò è avvenuto la forza è diminuita abbastanza da permetterci di portarla da lei”, la voce robotica ha assunto una sfumatura di scusa, o me la immagino soltanto. Se si delude il capo malvagio, si rischia la pelle. O meglio, in questo caso la corazza.
“Una forza? Che genere di forza? Lei dovrebbe essere innocua, non è di certo compresa nei nostri piani, è solo l’esca, la vittima sacrificale… Sarà meglio portarla nella sala delle conferenze, lì potrò guardare più da vicino”.
A quelle aspre parole un sudore freddo mi ha imperlato la fronte e le mani, che ora sono appiccicaticce. Io so che questo è un sogno, o meglio un incubo, eppure… è talmente reale, sento ancora la pressione delle dita nel punto in cui mi ha toccato la testa. Ma non può essere, la parte razionale di me dice di provare ad addormentarmi o di aspettare che la me che giace nel letto si risvegli e di stare tranquilla perché presto accadrà. La parte irrazionale mi sprona invece a pensare a come sfuggire a questo rapimento da parte di un assassino accerchiato da scagnozzi-robot, che vuole fare di me la vittima sacrificale a non so che tipo di rito.
Persino la mia parte irrazionale non concepisce questa situazione assurda! Assassini, robot, vittime sacrificali? Sarebbe un film di pessimo gusto, anche per gli standard a cui sono abituata.
Dei passi si allontanano, e altri si avvicinano. Attraverso le pupille chiuse riesco a scorgere un forte fascio di luce blu e la pressione che mi teneva i polsi e le caviglie legate ora è scomparsa. Resto lo stesso immobile mentre una forza mi solleva da terra e, quando finalmente riapro gli occhi due cose mi colpiscono: fortissime luci simili a laser e robot tarchiati e rotondeggianti che le puntano dritte dritte verso di me .

E nessun incubo mi è mai sembrato reale come questo.
   
 
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