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Autore: wintershield_    04/09/2015    3 recensioni
[Stucky - Pre-slash - Missing Moment della scena finale di Winter Soldier]
No, no. Il Soldato conosce solo i suoi ordini, e i suoi ordini sono di ucciderlo. Ma non ci sta riuscendo, è come se il Soldato avesse lasciato spazio a qualcun altro, qualcuno che vive dentro di lui e che è stato in silenzio per troppo tempo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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And Like Angels, We Fall
 

C’è un rumore assordante quando l’Helicarrier si spezza definitivamente in due. Il suo braccio è ancora sospeso in aria, non risponde ai comandi. No, non è il braccio a non rispondere ai comandi, in realtà è il Soldato che non riesce a farlo. Ha una missione, una sola: uccidere Captain America. Ed è ad un passo dal portarla a termine. Lui deve obbedire agli ordini, la macchina deve rispondere ai comandi e fare ciò che gli viene detto perché l’obbedienza verrà ricompensata e la disobbedienza verrà punita. 
Eppure non ci riesce. La sua mente è confusa. Ci sono immagini lì dentro che non appartengono al Soldato e agli ordini che ha ricevuto. Immagini che gli suggeriscono di aver già visto quell’uomo, la sua missione. Immagini rievocate dalle sue parole. Un nome, una resa, il definirsi suo amico.
Ma il Soldato non ha un nome e non ha nemmeno amici, per cui l’uomo sta sicuramente mentendo e lui sta solo perdendo tempo. Deve portare a termine la missione e tornare alla base, o saranno scontenti e ogni volta in cui succede, si assicurano di non cancellare dalla sua mente quello che accade se non sono contenti di lui. 
Però c’è quella frase. Gli rimbalza in testa, nel petto, nello stomaco, ovunque. Sono con te fino alla fine. Non è la prima volta che la sente. Qualcosa scatta nella sua mente, un’immagine lontana, sbiadita e dai suoni ovattati, come il ricordo di un sogno. Vede se stesso parlare a lui, e ripetere quelle stesse parole che ha appena sentito. 
Non capisce perché, non ha mai incontrato quell’uomo prima d’ora, come può avergli parlato? 
Ma io lo conoscevo…
No, no. Il Soldato conosce solo i suoi ordini, e i suoi ordini sono di ucciderlo. Ma non ci sta riuscendo, è come se il Soldato avesse lasciato spazio a qualcun altro, qualcuno che vive dentro di lui e che è stato in silenzio per troppo tempo. Qualcuno che gli sta dicendo che non può fare del male a quell’uomo, perché è troppo importante per lui…perché è Steve.
Steve.
E lui non fa del male a Steve, lui lo protegge. La sua missione è proteggere Steve, lo è sempre stata. 


Tutto trema attorno a lui e all’improvviso deve aggrapparsi per non precipitare. C’è un’esplosione e l’uomo cade, mentre il Soldato lo guarda confuso, incapace di fare altro al momento. 
Anche lui è caduto una volta. Tanto tempo fa, ed è stato allo stesso tempo la fine e l’inizio di tutto, anche se non ha idea di cosa ci fosse prima di allora. 
Il rumore di un’altra esplosione lo fa tornare al presente. L’uomo, Steve, è caduto nell’acqua sottostante e dato che aveva ormai perso i sensi, morirà se qualcuno non lo tira fuori dall’acqua. 
E lui protegge Steve. Fino alla fine. 
Si aggrappa ad una lastra metallo che si è staccata dal resto, cadendo con essa fino a tuffarsi in acqua qualche metro prima di raggiungere la superficie. Fa un po’ fatica a muoversi, è pieno di rottami e lui ha la spalla destra slogata, deve fare affidamento solo al braccio metallico per trovare Steve. Lo trova alcuni metri più avanti e allunga il braccio per afferrarlo e portarlo con sé fuori dall’acqua, impresa non facile come il previsto ma che comunque riesce a portare a termine. 
Lo adagia sulla riva mentre gli si inginocchia accanto per controllare che sia ancora vivo. Il petto si alza e si abbassa, anche se lentamente, e le pulsazioni si sentono sotto la pelle. Ce la farà, sa che ce la farà. Quella stessa sensazione che poco prima lo ha fermato dall’ucciderlo, quella voce nella sua testa così simile a quella del Soldato ma così diversa gli dice che Steve è forte e che non si arrende mai.
Si avvicina al suo viso, osservandolo attentamente, come se volesse imprimerne ogni dettaglio nella mente, cercando allo stesso tempo di risvegliare un’altra volta quella voce, magari altre prove che lui lo conosceva davvero. Gli occhi sono chiusi, ma sa che sotto le palpebre sono più blu del mare e per un motivo che non comprende riesce benissimo ad immaginarli anche senza vederli. 
Allunga la mano lentamente, per paura che possa perdere il controllo del suo arto metallico e ferirlo, e concentra tutta l’attenzione su quei movimenti. Gli accarezza la guancia con la punta delle dita mentre alcune gocce d’acqua provenienti dai suoi stessi capelli fradici gli colano sul viso. Vorrebbe utilizzare l’altra mano per sentirne la morbidezza e il calore, ma non riesce a muovere il braccio destro per via del dolore. Prosegue quel suo piccolo percorso fino alle labbra dischiuse e accarezza il labbro inferiore con il pollice prima di continuare ad esaminare il resto del viso e terminare facendo scorrere le dita fra i suoi capelli dorati. Dopo un’altra manciata di secondi, sente il corpo di Steve sussultare e indietreggia velocemente. Non sa se stia per svegliarsi, e non vuole farsi trovare lì, farsi vedere da lui. Si sente ancora così confuso e guardarlo negli occhi, parlargli…sarebbe semplicemente troppo. Così si rialza in piedi e, dopo avergli lanciato un’ultima occhiata, si allontana senza voltarsi.

 

***

E’ solo un istante, non riprende conoscenza del tutto, ma riesce ad aprire gli occhi di qualche millimetro. Forse sta morendo, forse è già morto. Se e quando si risveglierà del tutto non ricorderà nulla, ma Steve intravede una figura sopra di lui, lo stava toccando e ora non lo sta facendo più, se ne è andato. Non vuole che se ne vada, potrebbe essere un angelo. Un angelo che lo ha salvato o un angelo che vuole portarlo con sé, non lo sa. Vuole fermarlo ma il corpo non risponde e il cervello gli si annebbia ancora, riportandolo nello stato di incoscienza. L’ultimo pensiero che formula è irrazionale e insensato, ma dopotutto non ci si può aspettare che sia anche solo vagamente lucido quando è appeso a metà fra la vita e la morte: gli angeli dovrebbero essere tanto luminosi da accecare, ma quello era così scuro, spento. Come se fosse in qualche modo…caduto.

 

Fine



Angolo autrice:
Ooookayyy! Non so nemmeno io cosa sia questa cosa eppure eccola qui! xD 
Dunque..il mio account di EFP prendeva polvere e io avevo una voglia matta di scrivere qualcosa su questa ship perché anche se da poco, è diventata una mia OTP e io li amo da morire. Ho tante idee e nessuna, quindi gira e rigira non combino mai niente di concreto..però oggi ho visto quella fan art (quella nella mini copertina prima della storia) e...bum mi si è scritta in testa la fanfiction. Così eccomi qui. 
Piccola one shot senza pretese che vorrebbe approfondire i pensieri di Bucky nel momento in cui ha salvato Steve dall'acqua con qualche piccola aggiunta pre-slash perché sì <3 

La fan art proviene da questo blog di Tumblr, quindi i crediti all'artista <3 E' meravigliosa, vi invito a guardare anche gli altri suoi lavori! http://ingsevenst.tumblr.com/ 

Last but not least! 
Dedico questa fanfiction a mia "sorella" Mary, aka Snow_Queen, che oltretutto ha scritto una bellissima one shot Stucky, della quale la mia può considerarsi un prequel, andate a leggerla tutti u.u 
Sei la mia punk, anzi... You're the Steve to my Bucky.
  
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