È tutto così noioso, ora.
Ora che L non fa più paura, ora che L non è altro che un vuoto,insulso appellativo.
Ma vedi, tutto imputridisce.
Persino l’intangibilità del tuo nome,
il nome del più puro dei giudici
che ironicamente ora appartiene ad un assassino.
Se solo potessi vedermi adesso, Ryuzaki.
Ai tuoi occhi non sfuggiva nemmeno il più piccolo particolare.
Ma quello che era chiaro e palese davanti a te, proprio non riuscivi a distinguerlo.
Al riparo dalla luce del mondo,
in fondo ancora un bambino impaurito,
non concepivi, non vedevi
come qui
tutto
fosse marcio e corrotto.
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Vi siete sfidati,
ingannati,
illusi,
avete recitato ognuno la sua parte, orgogliosi attori
in questo gioco mortale.
Sul vostro invisibile palco,
sullo sfondo confuso di un mondo veloce,
c’erano due strade parallele e distinte.
Lo osservavi camminare.
Seguiva la sua morale, la sua giustizia.
Erano loro la sua strada.
Perché quella era l’unica che conosceva,
perché non ne sapeva altre.
E pensavi che lui, il mondo, non lo comprendesse.
Che , ipocrita, si nascondesse.
Ma guardando unicamente i suoi passi
non ti accorgevi che
se la sua era la strada più solitaria,
la tua, Light, era solo quella dei vigliacchi.