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Autore: amuchanok    08/09/2015    1 recensioni
Tessa è una ragazza bassa, ma piena di energia e con una grande voglia di vivere. Con la sua sbadataggine e l'aiuto dei suoi amici riuscirà a fare figuracce anche fuori dalla sua città. E se s'innamorasse? come cercherebbe di farsi notare?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una mattina d'inverno come tante altre, un ragazza si svegliò nel suo letto cinque minuti prima che la sveglia suonasse per colpa di un rumore strano. La ragazza si sedette di scatto e quando vide davanti a se due occhi gialli represse un grido a fatica. Dopo poco la sua paura si trasformò in rabbia.

-stupida gataccia! Proprio oggi dovevi spaventarmi?-

Cacciò via la gatta che protesto con un miagolio indignato per poi andarse dalla camere a passo svelto pronta a fare un agguato a un altro componente della famiglia. Dopo aver sbuffato la ragazza decise che poteva godersi ancora dieci minuti sotto le calde coperte. Si buttò sul cuscino, o almeno credette. La sua testa, invece, picchiò contro la testata del letto.

«Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi cominciamo proprio male!» borbottò indolenzita.

Decide quindi di alzarsi e di cambiarsi. Poi si mise davanti allo specchio e si guardò sorridendo.

«Bene. I miei jeans preferiti e la felpa bianca. Speriamo che mi portino un po' di fortuna in questa orribile giornata »

Mi fissai ancora un po' allo specchio. Ero soddisfatta di come ero cambiata dall'anno prima. La Tessa della prima liceo era più grassotella, senza un filo di trucco, e niente gusto nel vestire. Invece quella che sono ora sembra quasi...bella? Be forse bella no, ma carina si. E mi stava bene.

Feci colazione e marcai mio fratello finché non si arrese e mi accompagnò a scuola. Mi piaceva andare con lui. Mi sedevo davanti, non avevamo bisogno di conversare, ma ci bastava la musica giusta per cantare insieme e essere felici. Quando arrivammo a scuola salutai mio fratello e scesi sorridente dalla macchina. Percorsi velocemente la strada che mi divideva dalla mia classe e, arrivata, spalancai la porta. Mai fatto errore più grande. Certo un po' mi sarei dovuta aspettare che qualcosa andasse storto, visto come era iniziata la giornata, ma di certo non mi sarei aspettata di ricevere una cartella in piena faccia. Probabilmente era di Mark a sentire quanto era pesante. Quello scemo si portava le materie della mattinata e quelle del giorno dopo. Appena ricevetti quel masso un faccia caddi a pera cotta sul pavimento. Ma nessuno fece caso a me. Dentro la classe si erano create due barricate. Una delle ragazze e uno dei ragazzi. E a capo c'erano rispettivamente Sally e Derek. Quell'idiota della mia migliore amica non mi aveva aspettato per la battaglia! Cercai invano di rialzarmi ma un mal di testa si era impossessato di me, motivo per cui decisi, saggiamente, di chiudere la porta per evitare altri oggetti volanti. Rimasi a terra un altro po' mentre gli altri alunni mi guardavano incuriositi e divertiti.

«Tessa! Ma che ci fai lì per terra?»

«Uh? Oh, ciao Simon. Mi hanno tirato lo zaino di Mark. Fa un male cane!»

«dai fammi vedere»

Si accovacciò accanto a me e io alzai la testa. Lui la prese tra le sue mani e mi guardo con delicatezza. Alla fine mi sorrise e scrollò le spalle. Ovvero, non avevo niente di grave. Mi aiutò a rialzarmi e poi guardo attraverso la porta (c'era un parte trasparente). Mi guardò ghignando e io annui ricambiando il ghigno. Spalancò la porta e si catapultò nella barricata dei ragazzi mentre io andai verso quella delle ragazze. Quando arrivai abbracciai Sally e salutai Kate.

«Allora chi di voi due ha lanciato lo zaino di Mark?»

«Uh? Io perchè?»

«Perché, cara la mia Sally, mi è arrivata una zainata in piena faccia!»

«Sai Tessa? Non credo che esista la parola 'zainata'»

«Be da ora esiste Kate»

Senza stare troppo a discutere sul mio italiano,cosa altamente discutibile, presi uno zaino e lo tirai in piena faccia a Derek. Come vige la regola; per vincere prima bisogna staccare la testa al serpente. Senza un capo i ragazzi sono troppo scemi per poter vincere contro di noi. E sarebbe andata a finire così se non fosse che Simon ci lancio il suo zaino mancandomi per un pelo. Presa dalla rabbia glielo ritirai. Sfortunatamente non avevo visto che lo zaino di era agganciato a una sedia. Motivo per cui quando il composto da me tirato si sfracello contro il muro quello, be, si sfracellò. E con viso angelico salutai la prof della classe accanto.



*Spazio autrice*
okay forse è solo una grande cavolata, ma voglio tentare a scrivererlo. Quiiindi, ci saranno quasi sicuramente degli errori, poi li coreggerò. Spero che vi piaccia e che vi diverta almeno un po'. Detto questo vi saluto :)

  
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