Era una donna, rossa di crino e bianca di carne. Neri e senza fondo i suoi occhi. Ciglia lunghe color del sangue rappreso, palpebre perlate, cosa nascondi?
Pelle bianca che va pulita, ma è oramai tinta, tagliata, pittata
con macchie dolenti ,viola e
consistenti come galassie.
Magra e decadente, fai la conta delle sue costole, una coppia si è rotta.
Chi, chi è?
Viene un uomo verso le 3 meno venti, uomo sporco,
malato. Fuma una sigaretta per il gusto di tossire, sull'angolo della bocca ha del succo di mirtilli, rosso e
luminoso. Ride con solo due denti. Ha le nocche rotte, sbucciate, le unghie sporche, il loro margine irregolare, superficie striata, dal colore tumefatto con tocchi di giallo; ha le dita lunghe e nodose, medio e indice storti. Ti guarda con occhi aspri, verdi.
Tutto tace, sale alto il fumo
e inizia la conta fino a 106.
Le prende la mano e ascolta il suono delle sirene; blu e rosso, lampi.
Sono le 3 del mattino e c'è un uomo ferito da un vecchio amico che non è stato zitto per via di una donna rossa di crino e bianca di carne.