Remember
me
Correva.
Correva
nella foresta con tutte le forze che aveva a
disposizione.
Non
desiderava altro che cadere a terra stremato, senza più
neanche un briciolo di energia.
Ma
l’enorme corpo del lupo nero era difficile da scalfire.
Aveva
ormai macinato chilometri. Non sapeva neanche dov’era
arrivato di preciso, forse in Canada?
Sentiva
forte quel legame artificiale e indissolubile
spingerlo a ritornare indietro. Ma doveva resistere.
Avrebbe
preferito morire, soffrire la fame, la sete, perdere
se stesso com’era accaduto a molti che avevano rivestito la forma di
lupo per
troppo tempo, avrebbe patito qualsiasi dolore.
Era
un mostro, una creatura abominevole, meritava le pene
più terribili.
Correva
nel fitto della foresta, addentrandosi sempre di più
verso quelle terre impervie e a lui sconosciute.
Quanti
prima di lui avevano perso completamente la testa con
i propri cari riducendoli a brandelli?
Quanti prima di lui avevano scelto questa forma a quella umana?
Correva
nella foresta senza più desiderio di fare ritorno.
Eppure,
nel profondo, sentiva ancora forte il legame
dell’imprinting spingerlo a cambiare strada.
I suoi profondi occhi scuri, dalla forma leggermente a mandorla.
La
sua voce, così dolce e delicata. Tutto di lei era
delicato e gentile.
Il
suo volto, così bello e perfetto.
Correva
nella foresta Sam.
Correva,
senza riuscire a fuggire dai ricordi, che tornavano
a colpirlo come una tempesta di grandine.
Nella
sua mente si affollava un vortice di immagini.
Le
mani di Leah percorrevano lente il profilo delle sue
spalle. Non avevano alcuna fretta.
Il
suo sorriso illuminava l’intera, piccola, stanza e lui le
sorrideva di rimando.
I
suoi capelli scuri erano sparsi sul cuscino come i
tentacoli di medusa, aggrovigliati in una massa indomabile. Gli occhi
socchiusi
a causa del sonno. La voce ancora roca.
Eppure
per lui era bellissima.
La
ragazza starnutì. Era così buffa quando lo faceva:
stringeva gli occhi così forte che le comparivano delle rughette
agli
angoli esterni, aggrottava le sopracciglia come alle prese con chissà
quale
grande sforzo e anche la bocca assumeva un’espressione strana, come se
stesse
per mandare un bacio, invece emetteva soltanto un ridicolo “chii”.
Sam
non poteva fare a meno di ridere ogni volta e ogni volta
lei finiva per arrabbiarsi.
«Sei
uno stupido» lo rimproverò mentre si girava sul fianco
opposto, fingendosi offesa.
«Dai,
Lee-lee»
Ma
lei di risposta, si infilò con la testa sotto le coperte.
«Ah,
è così eh?» Chiese retorico, prima di iniziare a farle
il solletico.
In
un solo istante quante promesse aveva infranto? Non
sarebbe mai riuscito a dimenticare gli occhi colmi di lacrime di Leah,
quando
le aveva rivelato di essersi innamorato di sua cugina Emily.
Come
poteva spiegarle che l’amore non c’entrava nulla, che
era tutta colpa di quella magia, di quella terribile maledizione di cui
non
riusciva a liberarsi. Come avrebbe potuto spiegarle che avrebbe fatto
di tutto
pur di riaverla?
Vegliava su di lei ogni giorno, la seguiva da lontano, di nascosto.
Vedeva la
sua rabbia, il suo dolore, ma non poteva fare nulla per aiutarla. Non
poteva
più amarla, perché il destino aveva voluto così. Aveva cercato un modo
per
separarli e c’era riuscito.
E
poi c’era Emily. Lei sapeva cosa era accaduto. Sapeva
dell’imprinting, come sapeva che ogni sera, quando Sam tornava a casa e
la
guardava, non era lei che vedeva, non era lei che voleva davvero, non
era lei
che cercava. Sapeva di star vivendo la vita di un’altra. Ogni giorno
doveva
vivere con la consapevolezza che il cuore di Sam non sarebbe mai stato
suo,
solo la sua mente, ottenebrata da quella potente maledizione chiamata
imprinting. Sam non voleva farla soffrire, eppure non riusciva ad
evitare di
bramare nel suo viso i tratti che la accomunavano alla sua Lee-lee, che
non era
più sua. O forse, in un modo completamente irrazionale, lo sarebbe
stata per
sempre.
Quegli
occhi, così simili, quei tratti così ugualmente
delicati eppure così diversi.
Aveva
l’impressione che il lupo fosse padrone ormai non solo
del suo corpo, ma anche della sua anima. Lo vedeva ogni volta nello
sguardo
ferito e pieno di astio di Leah.
Tuttavia, per quanto l’avesse amata, amata davvero, in passato e per
quanto
tenesse ancora a lei nonostante tutto, non riusciva a contrastare
quella forza
sovraumana che lo indirizzava verso una donna che non era lei. Tutta
colpa di
quella stupida magia che lo aveva costretto a rimangiarsi ogni
fottutissima
promessa, ogni progetto per il futuro. Leah era rimasta sola, lui
invece aveva
Emily. La dolce, splendida Emily Young.
Sam il mostro era un’imbarcazione in balìa della tempesta e
Emily la sua
ancora di salvezza. L’eterna fonte della sua presunta felicità. La metà
perfetta
che il destino aveva scelto per lui. Gli bastava vederla perché il
mondo intero
perdesse di significato.
Un
mostro.
Nulla di più, nulla di meno.
In quale altro modo poteva definirsi la creatura che si impossessava di
lui
ogni qual volta non aveva abbastanza forza per contrastarla?
Dio, era così arrabbiato, frustrato e confuso; qualcuno da qualche
parte,
chiunque governasse l’universo, aveva preso i suoi ricordi, i suoi
sentimenti,
le sue volontà, le aveva appallottolate e gettate in un cestino come
carta
straccia.
Il
lupo aveva divorato ogni cosa.
Non avrebbe sopportato un solo istante di più lo sguardo accusatore della sua
amata
Leah.
Con i nervi a fior di pelle, era bastato una semplicissima richiesta da
parte
di Emily a fargli perdere del tutto il controllo. Una banale frase di
circostanza, poi quei lineamenti, al contempo così estranei e così
familiari.
Emily, Leah … dove iniziava l’una e finiva l’altra? La sua mente era
così
confusa. Tutto era così confuso.
Con
chi stava parlando, con quale delle due donne? La
sua appassionata Lee-lee o la cara Emily?
Sam
non c’era più, il lupo aveva preso il sopravvento.
Correva
nella foresta Sam, il lupo.
Correva
senza una meta, voleva soltanto spegnere tutto.
Esaurire le pile definitivamente.
Avrebbe
voluto urlare che era stato tutto un terribile
sbaglio. Lui stesso era uno sbaglio, qualcosa che non sarebbe mai
dovuto
esistere. Aveva rovinato tutto, aveva ferito la donna che amava, quella
che il
suo cuore aveva scelto prima che mostri e strane creature cominciassero
a
popolare la loro esistenza. E continuava a ferire entrambi ogni volta
che i
loro sguardi si incrociavano, senza alcuna via di scampo. Quante vite
aveva
incasinato in un solo, terribile, istante?
Quanti
desideri avevano condiviso, quanto dolore, quante
gioie.
Di quante tacite promesse erano cariche le loro carezze?
Erano
così felici all’epoca e come tutti gli innamorati
credevano di avere l’eternità a disposizione.
Sam
arrestò la sua corsa, i
muscoli bloccati come in preda a una paralisi; come un cane che corre
fino a
quando la corda del guinzaglio non si esaurisce. Una volontà più forte
di lui
lo spingeva a cambiare direzione: l’imprinting aveva
vinto di nuovo.
Note
dell'autrice.
So
che questa storia può sembrare uguale a molte altre: il
lupo che nella foresta corre per sfuggire da qualcosa. Jacob lo fa
costantemente e sostanzialmente è un qualcosa di ricorrente ogni volta
che uno
del branco ha un problema che non può affrontare. Quello che ho cercato
di fare
io, ed è il motivo per cui la fuga di Sam è differente, è il fatto che
l’imprinting
gli impedisce di seguire i suoi reali desideri fino in fondo. Non è
libero come
Jacob di fuggire, perché c’è sempre questa forza a intervenire sulle
sue
azioni. Da qui il più grande rimpianto di Sam: Leah. Il loro amore
puro, scelto
dal cuore, perché per me l’imprinting è come un annebbiamento, qualcosa
che
parte dalla mente, non dal cuore. È la scelta migliore da un punto di
vista
della conservazione della specie, in un certo senso, ma non ha nulla a
che fare
con l’amore, quello è del tutto irrazionale. Io penso che Leah soffra
per
essere stata abbandonata da Sam, ma anche lui dal canto suo, a mio
avviso, deve
fare i conti con qualcosa che non riesce a dimenticare, con il suo
cercare Leah
negli occhi di un’altra donna. E penso che anche Emily soffra di questa
situazione perché se io fossi al posto suo, mi sentirei come se fossi
una ladra
di vita, come se avessi rubato la vita di qualcun altro e la stessi
vivendo al
suo posto.
Il
titolo Remember me invece nelle mie intenzioni si
riferisce al fatto che una piccola parte di Sam continua a ricordare i
suoi
giorni felici con Leah. Una piccola parte di cuore che continua a
combattere
affinché ricordi per sempre di lei.