CONTINUUM
Hey. Siamo alla quinta raccolta.
In verità sono imbarazzato.
Lo sono sempre per quanto riguarda le poesie –perché sono qualcosa di profondamente intimo. E perché non mi sono mai sentito particolarmente un poeta, ecco.
Poi, questa volta le poesie sono state scritte in un lasso di tempo molto molto maggiore, quindi per alcune io sto già passando nella fase de “a cosa cavolo stavo pensando mentre scrivevo questa cosa, per il Parnaso?” che tutti i fanwriter/scrittori hanno passato almeno una volta nella loro vita.
Le poesie saranno messe in ordine strettamente cronologico: la prima è di un anno fa (!!!) mentre l’ultima ha solo un mese. Tra l’altro, per questo chiedo scusa ai lettori che mi seguono dal mio LJ, in quanto alcune di queste poesie le avranno già lette.
Vabeh, ormai non si torna indietro. Tanto la mia reputazione –inesistente- è già gravemente compromessa… *_*/
Buona lettura!
Shinji
Sono…
Sono il Sangue che ti cola sul viso
Sono il Grido che squarcia il Silenzio
Sono la mente che violenta
Sono il Vento che accarezza e schiaffeggia
Sono
Sono
Solo la luce della Luna, pallida e assorta e disperata
Sono la luce del Sole che si riflette su un bicchiere rotto
Sono il Ghiaccio sottile che brucia, e l’acqua che rispecchia
Sono la sordida Ombra densa di Urla che mai svanisce
Sono la pacata carezza del Padrone disinteressato
Sono il languido Sguardo dello Schiavo illuso
Sono il ricordo del Domani e l’attesa del Ieri
Sono
Sono
Sono
Sono Te, che tu lo voglia o No.
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Il Fine
Una spada, per tagliare l’esterno del cielo
Un pensiero rosso fuoco, scarlatto e carminio
Un bacio, per saldare la parete di roccia di un cuore timido
Una voce pastello, rosata e pallida come l’alba
Un nome, per significare la rinascita grigia di pioggia
Un canto, per ricordare il pensiero del malinconico gatto
che dorme
sulla
Luna.
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Ricordo di un Viaggio
Il Canto della Farfalla
risveglia
del Verde Campo
che odora di Ricordi Amari.
Senza fine,
il suo battito
piega la compagine del Mondo
portatrice della Luce taciturna
del Futuro che non c’è.
Il confine del tuo Respiro
aprirà la piega del Giorno
sommerso dalla Pioggia.
Quindi brilla
di caleidoscopici bagliori,
e di fresche acque
carezzate dalla brezza atlantica.
Riposa, e ricorda.
Sempre.
(odore di Infinito,
nel palmo della mano.)
12/08/2008
sul treno per Dublino.
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Emicrania___----_----_.
Un cuore
Che non ricorda a chi appartiene
Martella
Martella
Martella
Nel petto di uomini
Morti
Morti
Morti
Cadaveri di ricordi che strillano strenui strappando strofe
Alle meduse esalanti solforosi sospiri
Ancora
Ancora
Ancora
Senza ricordo né pace
Cicalio insulso, vuoto carapace
Musica contrastante incrostata in cromature aliene
Pulsa
Pulsa
Pulsa
Nella mia testa
Non fermarti fammi
Male
Male
Male
M A L E
Stai zitto,
non parlare.
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Astri SeNza SeNsO
compiuto.
Malinconica eco di luci soffuse
strugge sé stessa alla Luna calante
stupida dama che
mangia
dorme
salta
e niente capisce, e tutto confonde.
Carne viva nel macello del mondo
grida senza un motivo, per sanguinare
sotto un Sole che
ride
strappa
corre
e niente salva, e tutto uccide.
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Come orchidea nera
Profumante di nulla
Ecco a voi
La voce del silenzio.
Essa sa di essere
Ma in sé dipinge il nulla.
È affanno brivido e perdita
Totalizzante delizia di qualcosa
Di troppo falso per non essere vero.
Come nebbia e salsedine dimenticata
Dal sapore di mare e fumo
Ecco a voi
La voce del silenzio
Essa sa di essere
Ma in sé conserva il nulla.
Il senso dell’abbandono
Non può essere assorbito
Dal sapore di un no.