Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Hikari_11    13/09/2015    3 recensioni
(Elsanna)
- Oh..- rispose appena Anna. - Certo.. che stupida che sono, tu hai molti impegni, hai un regno da gestire, non puoi certo perdere del tempo-
-..con me..-concluse infine.
Anna perdonami, ma io...
-Devo andare- aggiunse Elsa e si voltò scattando via in fretta per le scale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Hans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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CAPITOLO 1




Era una gelida notte di inverno tra le pendici di Arendelle, la luna piena illuminava con una chiara luce gli spioventi tetti e le piccole increspature del mare prendevano colori brillanti. Lungo le strade deserte il silenzio era rotto dal cigolio di una finestra mossa dal vento; tutto pareva sospeso, in attesa. Una tempesta di neve si sarebbe presto abbattuta sulla città lasciando il paese isolato dal resto del regno.

Attendendo l'alba, Arendelle ancora dormiva ignaro del biancore che presto l'avrebbe ricoperto, ma nonostante il tardo orario c'era qualcuno che ancora non riusciva a prendere sonno: la regina Elsa sedeva rannicchiata in un angolo della propria stanza assorta in pensieri malinconici.

Era ormai da molti anni che i suoi genitori erano morti e la regina era stata costretta a tenere nascosti i propri poteri al resto del mondo, compresa sua sorella minore Anna. D'altronde era così che doveva andare: -devi celarlo, domarlo, non mostrarlo- ciò che suo padre le aveva ripetuto ogni giorno durante la sua infanzia. Dopo la scomparsa dei suoi cari quella era stata la preoccupazione più grande, doveva portare da sola il peso di tanto potere ed allenarsi ogni giorno per imparare a gestirlo. Eppure, aveva trascorso così tanto tempo ad esercitarsi, perché le sembrava di non aver ottenuto alcun risultato? I suoi poteri crescevano di giorno in giorno ed i suoi sforzi erano sempre vani. Attanagliata dalle preoccupazioni non si accorse che una lacrima le scese prepotente lungo la guancia e che divenne presto anch'essa di ghiaccio.

___________________________

La mattina seguente Arendelle si risvegliò coperta di neve. Alle prime luci del mattino i bambini subito riempirono le strade schiamazzando di gioia. I bimbi finalmente si scatenavano con i giochi di neve mentre gli adulti, ben poco contagiati da quell'aria di festa, si riunivano per spartirsi i lavori: un gruppo avrebbe aiutato a spalare la neve dalle strade, altri a controllare le dispense di cibo e di acqua ed infine bisognava distribuire legna e coperte a chi non ne possedeva abbastanza.

Mentre il paese era in fibrillazione a palazzo la principessa Anna si era da poco svegliata e si avviava a fare colazione saltellando allegra lungo i corridoi e canticchiando qualche melodia natalizia.

- La neve, la neve! Sai cosa significa Thom?!- chiese improvvisamente quest'ultima ad uno dei servitori.

- Non saprei principessa...che è inverno forse?- rispose incerto quello.

-Che si posso fare i pupazzi di neve!- esclamò entusiasta Anna abbracciando l'impacciato inserviente che arrossì di colpo.

-La neve, la neve!- continuò a dire dopo aver lasciato imbambolato il servitore e ritornò a saltellare per i corridoi scuotendo le balze del suo vestito a fiori rossi. Infine giunse al salone per la colazione.

-Buongiorno principessa Anna- esclamò uno dei camerieri accogliendola all'entrata.

-Buongiorno!- rispose raggiante -Oggi sono di ottimo umore!-
-Ma come si può non esserlo con questa splendida giornata!- aggiunse fissando dalla finestra del salone il panorama della città di Arendelle imbiancata di neve.

-E mia sorella? E' già sveglia? Non viene a fare colazione?- chiese poi.

-Mi dispiace principessa ma... anche oggi la regina si è alzata molto presto e...- borbottò il servitore in cerca delle parole.

-E ha già fatto colazione- continuò Anna prevedendo la risposta – Va bene vorrà dire che mangerò da sola...- rispose sconsolata sedendosi al proprio posto e osservando quello vuoto di fronte a sé dove era solita posizionarsi Elsa.

 

Dio quella ragazza è impossibile da trovare!

pensò masticando nervosamente i biscotti che il cameriere le aveva portato, facendo cadere qualche briciola sul vestito.

 

Idea! Le chiederò se vuole venire con me a fare un giro per la città! Lei adora la neve!...o almeno la adorava quando eravamo piccole...stavolta non mi dirà di no!

 

La giovane balzò di colpo dalla sedia spaventando il cameriere che per poco non lasciò cadere la tazza di the che le stava portando.

-Principessa Anna, tutto bene?- chiese balbettante.

-Devo trovare Elsa- rispose come se stesse parlando a se stessa.

- Ma principessa.. il suo the?..la colazione? la regina è impegnata-

Ma Anna ignorò le parole del servitore e uscì a passo svelto dalla sala.
___________________________

Trovare Elsa era un'impresa più ardua di quello che pensasse: Anna aveva girato tutto il palazzo per ben tre volte ma della sorella non aveva trovato traccia, infine si accasciò a terra sospirando.

Ma dove può essere finita? Possibile che non si faccia mai trovare?..

 

La giovane stava quasi per darsi per vinta quando percepì un rumore di passi poco distante da lei; dall'altro lato del corridoio vide un vestito blu sparire frettolosamente per le scale.

Elsa...

-Elsa!- esclamò.

-Aspetta!-

Quest'ultima, che aveva visto già da prima la giovane seduta a terra, aveva cercato di non farsi trovare sparendo su per le scale ma si maledì di non aver indossato delle scarpe poco rumorose quando percepì la voce della sorella che la chiamava dal basso. Elsa dovette fermarsi e voltandosi vide che Anna l'aveva già raggiunta.

-Uff! temevo che saresti scappata via anche stavolta- disse ridendo un po' agitata.

-Cioè non sto dicendo che mi vuoi evitare, perché so che non è così, cioè spero di no..non so insomma io..- disse balbettando ed arrossendo vistosamente ad ogni parola sbagliata che aggiungeva.

 

Ecco stupida certo che vuole evitarti, guarda come ti comporti ogni volta che sei in sua presenza.

Pensò desiderando fuggire via da quella situazione.

Elsa intanto osservava divertita la situazione ma cercò di celare un sorriso che le stava comparendo sul viso per tornare ad indossare le sue solite vesti di regina gelida ed imperturbabile.

-C'è qualcosa che posso fare per te? Perché altrimenti dovrei andare, ho molte cose da fare e poco tempo da perdere- disse seria.

-Io.. sì scusami.. non avevo intenzione di trattenerti molto, io...- rispose Anna cercando le parole giuste per fare la sua richiesta.

- Noi non trascorriamo mai molto tempo insieme e...io so che tu ami la neve quindi...mi chiedevo se..- e dopo un attimo di silenzio aggiunse:

-Se tu volevi venire a fare una passeggiata in paese con me- sussurrò a bassa voce temendo quasi di farsi sentire e abbassando subito gli occhi a terra imbarazzata dallo sguardo di ghiaccio della sorella.

Da parte sua Elsa quando sentì la richiesta di Anna percepì di colpo una fitta penetrarla dritta al cuore e attese in silenzio che scomparisse sperando di trovare la forza e le parole per risponderle.

Elsa riprenditi, che cosa ti succede?...

-Elsa?..- disse Anna percependo che il silenzio della sorella si stava prolungando troppo.

-Se non ti va io..tolgo il disturbo- bisbigliò facendo un piccolo passo indietro.

Avanti Elsa inventati una scusa, qualsiasi cosa, ma non lasciarla così.

 

- Io non posso, ho da fare- disse – Sì, sì ora ho tantissimo da fare- continuò convincendosi delle sue parole.

-Beh posso aspettare, per me va bene anche più tardi..- continuò la minore, speranzosa di avere una risposta positiva.

-No, io..-

-Se ora sei occupata possiamo andare dopo pranzo, o verso sera, oppure..-

-Insomma Anna ho detto che non posso uscire con te- disse brusca rompendo il monologo della giovane.

-Né ora né dopo, e non farmelo ripetere-

- Oh..- rispose appena Anna, raggelata. - Certo.. che stupida che sono, tu hai molti impegni, hai un regno da gestire, non puoi certo perdere del tempo-

-..con me..-concluse infine.

Anna perdonami, ma io...

-Devo andare- aggiunse Elsa e si voltò scattando via in fretta per le scale.

Quando fu finalmente giunta ormai distante da Anna calmò il suo passo rapido e si appoggiò sospirando ad una parete finché un rumore lontano sopraggiunse accentuando ulteriormente il suo senso di colpa: un singhiozzo era scappato dal pianto silenzioso di Anna.

 

  
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