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Autore: Dark_Water    14/09/2015    1 recensioni
Infine c’è il cigolio delle porte del TARDIS che si aprono senza un suo comando e quel passo familiare che rimbomba nelle orecchie. C’è lo sguardo sconvolto di Twelve, le sue labbra dischiuse da una sorpresa inaspettata. Ci sono i suoi cuori che impazziscono e le lacrime invisibili che vogliono sgorgare dai suoi occhi troppo secchi e troppo stanchi.
[Spoiler Christmas Special 2015]
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 12, River Song
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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All right now

All right now

 

 
Twelve ricordava ancora il calore del suo corpo che si infiltrava attraverso i vestiti. La forza di quegli abbracci che aveva imparato di nuovo a condividere con lei. Non conosceva quale grana avesse la sua pelle nascosta agli strati di tessuto, non conosceva il sapore della sua bocca o il suono della sua voce negli attimi di estasi. Però ricordava la morbidezza della sua mano, la sua stretta delicata ma salda e quanto amore vi fosse nei loro sguardi, nei loro sorrisi e nei loro abbracci. Un amore ed un legame che andava ben oltre il semplice sesso, che mai nessuno nell’Universo avrebbe capito ma che era solo loro, il loro Universo privato. Impossibile, come lo erano loro due.

 

Ricordava il profilo di Clara nella penombra della biblioteca, rannicchiata su una poltroncina a sfogliare pagine di volumi alieni che il TARDIS traduceva per lei; ancora la vedeva sfiorare le ampolle impolverate nelle quali le antiche storie Gallifreyane erano conservate, racconti che le sue passate rigenerazioni avevano rinchiuso all’interno, contribuendo ad aumentarne il carico storico. E ricordava Clara aprirle solo per sentire le sue voci, echi passati di lui misti ad echi passati di lei, ricordi di vita e di morte e di amore scolpito, impresso nel tempo.

***

Twelve ricorda ancora il suo profumo, il sapore del tè che Clara sceglieva per lui a colazione. Ricorda il suono della sua risata che ancora riecheggia tra le fredde pareti del TARDIS e si chiede se non sia la sua nave a riprodurla, sentendone la mancanza, torturando entrambi e strappando tre cuori in una volta sola. Il suo e quelli del Dottore.

Twelve vede continuamente il fantasma di Clara saltellare attorno alla console, come la sua passata rigenerazione le aveva insegnato. Perché Clara era una maniaca del controllo che si era fatta però influenzare, che rideva, saltava ed abbracciava. E con un sorriso sulle labbra, Twelve capisce che anche lui si era lasciato influenzare: meno scontroso, meno maleducato; e gli abbracci non lo spaventavano più.

 

Ma Clara poi era sparita. Ed i suoi cuori facevano male mentre il peso di una nuova e devastante solitudine lo schiacciava.

Non aveva più un corpo da stringere tra le braccia a fine giornata, non aveva un corpo da seppellire, una tomba sulla quale posare un fiore e piangere. Clara era come scomparsa, mai esistita se non nei suoi ricordi, quei ricordi incancellabili nella memoria di un Signore del Tempo che il tempo lo domava, lo comandava.

E quando il petto faceva male, quando il corpo sembrava dilaniato dal dolore, l’amore diventava odio, l’amore diventava vendetta. C’era luce ed oscurità nel suo Universo, un Universo fatto di guerra, di nascita e distruzione; di luce e buio che si alternavano, di conflitti che guidavano la sua mente verso il delirio più profondo. Col corpo che si contorceva sul pavimento, sudato, rannicchiato su se stesso e tremante alle prese con una crisi d’astinenza dalla sua droga preferita.

Erano quelli i momenti in cui il TARDIS ronzava, le luci intermittenti a richiamare un’attenzione che non le veniva prestata, le urla di un uomo distrutto che soffocavano ogni altro suono.

E poi c’erano i momenti di lucidità. Quelli in cui Twelve era consapevole dei danni, quelli in cui la luce risplendeva nella sua anima ed il senso di colpa lo opprimeva. Ed erano quelli i momenti in cui la voce di Clara tornava, gli diceva di andare avanti, di salvare l’Universo. Quella voce che continuava a ripetere incessantemente le parole che ogni sua Eco aveva sempre pronunciato. Quelle parole che lo facevano arrabbiare, maledire e prendere a pugni la console. Il TARDIS che piangeva e Twelve insieme a lei mentre l’oscurità lo avvolgeva di nuovo.

 
***

Ed infine, c’è quel bussare alla porta, quella strana sensazione di speranza che fa battere nuovamente i suoi cuori e gli mozza il respiro. Come l’ultimo Natale, come quell’uomo vestito di rosso giunto in un sogno a dargli una seconda possibilità.

 Infine c’è il cigolio delle porte del TARDIS che si aprono senza un suo comando e quel passo familiare che rimbomba nelle orecchie. C’è lo sguardo sconvolto di Twelve, le sue labbra dischiuse da una sorpresa inaspettata. Ci sono i suoi cuori che impazziscono e le lacrime invisibili che vogliono sgorgare dai suoi occhi troppo secchi e troppo stanchi.

Il dubbio che una proiezione del TARDIS gli stia giocando un brutto scherzo sparisce nel momento in cui il TARDIS stesso ronza il suo ‘Bentornata!’, il rumore dei passi di lei sul pavimento ed il suo profumo che permea l’aria intorno. Ed infine c’è quella voce. Indimenticabile e tanto cara. Quella che non avrebbe mai e poi mai dimenticato:

“Ciao, dolcezza… Buon Natale.”

Infine c’è la speranza che lo riporta nuovamente nella luce. La speranza che un amore perduto può tornare, che anche l’impossibile a volte diventa possibile.

La speranza che se River è tornata dopo il loro ultimo addio, anche la sua Clara, forse, un giorno, potrebbe tornare.

Ed il sorriso torna sulle labbra del Dottore mentre sospira a sua moglie e chiede:

“A che punto siamo?”

E poi c’è River che apre il suo diario, ne sfoglia qualche pagina per poi chiedere:

“Le Olimpiadi della Galassia di Keprax le abbiamo fatte?”

“No.”

Poi lei gli sorride realizzando:

“E’ la prima volta che mi vedi in questa rigenerazione, vero?”

Twelve annuisce.

“Bene, cominciamo da questo, allora.” River gli prende la mano: “Bel taglio di capelli, Dottore.”

E la luce torna nel suo Universo. E sa che tutto andrà bene, da ora in poi.

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Nota:
Primo tentativo di addio Twelve/Clara per un nuovo Twelve/River, anche se solo accennato xD Non so come sia venuto, l'ho scritto in mezz'ora questa mattina e.... lascio a voi giudicare xD  
Diciamo che la news sul ritorno di River per lo speciale di Natale mi ha un pò ispirata, anche se per me dire addio a Clara è un pò traumatico visto che la adoro.... spero comunque che la storia sia stata di vostro gradimento ^^ Per eventuali suggerimenti e correzioni per renderla migliore sono a completa disposizione :D Grazie!

   
 
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