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Autore: Yahohel    15/09/2015    6 recensioni
Sequel de "Le mille stanze del Tardis"
Rose e il Dottore, dopo le fatidiche 24 ore in cui è tornato bambino, vanno alla scoperta del Tardis, aprendo porte ignari di ciò che troveranno dall'altra parte.
Quello che nasce come un gioco innocente si trasforma, però, in un confuso groviglio di sentimenti inespressi, pronti ad esplodere come una bomba ad orologeria.
I nostri eroi riusciranno ad aprire l'ultima porta?
Het!Ten/Rose
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Cosa era successo? Un attimo prima era lì, impegnata in uno sproloquio senza fine contro una creatura luminosa non bene identificata, e quello dopo era tra le braccia del suo Signore del Tempo, cercando di capire come ricominciare a respirare.

Si separarono dopo parecchi istanti, solo per guardarsi negli occhi ed essere certi che sì, erano lì, insieme.

Una volta appurato questo, si baciarono. Per qualche secondo entrambi si chiesero chi avesse fatto la prima mossa, ma poi decisero che non era importante. L’unica cosa importante erano loro, abbracciati al centro di una stanza che mai e poi mai avrebbe potuto contenere l’amore che provavano l’uno per l’altro.

La Donna Luminosa stette a guardarli per un po’, poi sorridendo scomparve.

*

“Rose! Sei viva!” La prima ad alzarsi fu Gwen, quando i nostri eroi varcarono la porta della sala comandi.

Poco a poco si alzarono tutti, increduli, e i due si ritrovarono sommersi da abbracci e grida di giubilo.
“Perché così poca fiducia sul nostro ritorno?” fece Rose divertita.

“Beh, prima di tutto il tuo amico qui era totalmente fuori di sé” cominciò Jack accennando al Dottore, che arrossì imbarazzato. “Diciamo che l’essere più intelligente dell’universo è stato molto poco intelligente ultimamente” ridacchiò.

“Io invece ero certa mi avrebbe trovato” replicò la ragazza, suscitando finti conati nei membri del Torchwood.

“Siamo contenti sia finito tutto bene” disse Gwen indicando le loro mani unite.

“Mi state dicendo che non ho più la possibilità di farmi nessuno di voi due?” esclamò ad un certo punto il Capitano, ricevendo un sonoro scappellotto da Ianto.

*

I ragazzi erano tutti in cucina, gustandosi una tazza di thè caldo, cercando di fare il punto sugli ultimi dubbi.

Come era finito il Dottore nella Stanza? E dove si trovava precisamente?

Una volta chiusa la porta, infatti, la radura con il salice era sparita, persa nell’immensità del Tardis, probabilmente.

Il dubbio più grande di tutti, ad ogni modo, restava l’identità della donna misteriosa. La carceriera di Rose, infatti, era scomparsa e, se nella confusione dei baci che si erano scambiati non ci avevano fatto poi tanto caso, ora a mente fresca riemergeva in loro il bisogno di risposte.

Ma dopo un’oretta passata a far finta di essere Sherlock Holmes, con identikit improbabili quali il fantasma della bisnonna di Rose o la solidificazione dell’alito di Owen – ipotesi portata avanti da lui stesso, per altro – si resero conto che non avrebbero cavato un ragno dal buco.

Dopo un normalissimo pomeriggio passato a mangiare biscotti era giunto il momento di tornare alle loro vite, Rose e il Dottore in giro nell’universo, il Torchwood, beh… a fare il Torchwood.

Si salutarono sulla porta della cabina, assicurandosi che si sarebbero rivisti presto e il Dottore, mentre chiudeva le ante blu, sperò davvero di poter mantenere quella promessa.
Ma aveva altre cose a cui pensare, in quel momento, e riguardavano tutte un’adorabile umana bionda che lo aspettava in piedi accanto alla console, con le mani ben infilate nelle tasche, facendola apparire ancora più giovane.

Non si sarebbe tirato indietro, questa volta. L’amava, l’aveva baciata. L’amava.

C’erano tante cose da dire, tante ancora da fare, ma se si fosse fermato a pensare a cosa fosse giusto e cosa no avrebbe rovinato tutto, come al solito. Era sempre stato uno che viveva alla giornata perché, nonostante l’eternità di tempo a disposizione, sapeva che la vita è mutevole e l’universo ancora di più. L’esistenza è sempre troppo breve, da umani o da Signori del Tempo, e lui ne aveva già sprecata molta, con le sue remore e i suoi dubbi.

Non avrebbe atteso oltre.

Si avvicinò a Rose e le tese la mano, aspettando che lei l’afferrasse prima di dirigersi verso il corridoio e spalancare una porta a caso.

Avrebbero potuto trovarsi in cucina, in bagno, in uno sgabuzzino, ma il Tardis era stato gentile e aveva creato la camera da letto più bella che lui avesse visto, con petali di rosa ovunque e candele profumate alla vaniglia.

“Sembra comodo” disse Rose per stemperare la tensione che si era creata, avvicinandosi al letto a baldacchino. Poi senza preavviso ci saltò sopra, facendo volare petali ovunque prima di voltarsi a guardarlo interrogativa.

“Che fai lì impalato?” domandò, notandolo fermo sulla soglia “Non ti mordo mica” ridacchiò con la lingua tra i denti.

Il Dottore ricambiò il sorriso e si avvicinò, sdraiandosi accanto a lei sul copriletto bianco.

“Io ho più di 900 anni” commentò divertito, guardandola con la coda dell’occhio “Perché mi fai sempre sembrare un bambino?”

“Oh, John, ma tu sei un bambino” sussurrò lei a pochi centimetri dalle sue labbra, prima di baciarlo.

*

Da qualche parte, lontano da quella stanza, un sorriso dorato illuminò la radura.

 

Note dell’Autrice:

Ciao a tutti! Sono di nuovo in ritardo, lo so, ma ormai ci avete fatto l’abitudine… ecco a voi l’epilogo, chi si aspettava qualche dettaglio rating rosso *alza la mano* mi scusi tanto, non sono stata in grado di scriverlo come volevo e quindi non l’ho scritto per niente, lasciando le sconcezze nella stanza bianca e nella vostra mente u.u So che vi aspettavate anche rivelassi l’identità di Miss Dior ma ancora una volta preferisco che ognuno si crei la versione che più preferisce. Se proprio volete sapere nella mia testa chi è, lo scriverò qui sotto in bianco. [selezionate così potete leggere]

La storia è nata come una missione del Tardis (la donna luminosa) nel far capire a Rose e Ten che “E’ meglio aver amato e perso che non aver amato affatto”. So che Bad Wolf ha gli occhi blu e non dorati, ma la donna luminosa non è Bad Wolf ma una personificazione del Tardis. In sintesi non possiede nessuno, si è semplicemente solidificata. E beh, mi piacevano gli occhi blu.
Spero di non avervi deluso!

 

Beh, che dire, siamo giunti alla fine e mi mancherete tutti tutti tutti :c Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno perso tempo a leggere anche solo un capitolo di questa storia, chi mi ha seguito, preferito, ricordato, e soprattutto quelle sante che mi hanno recensito! Siete ancora in tempo per farmi sapere il vostro parere, se vi ha deluso il finale, se lo avete apprezzato almeno un minimo… Aspetto con ansia i vostri commenti!

Come ho già scritto a qualcuno (credo) ci saranno quasi sicuramente altre one shot su questa serie, quindi forse non è una fine definitiva :) In ogni caso scriverò ancora altro, in altri fandom, di altre ship, quindi seguitemi!

Baci,

L.

   
 
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