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Autore: DanieldervUniverse    27/09/2015    8 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Autore\N: Devil, white, Atra, qualche tempo fa ho accennato ad un certo progettino a FFX, anche se è stato più volte rimandato a causa del fatto che il sottoscritto aveva bisogno di dati più certi sul gioco. Ebbene finalmente ci siamo!

Daniele II\N: Ho il vago sospetto che in tutto questo tu non abbia toccato FFX, oh mi sbaglio?

A\N: …..................................................................................In ogni caso, godetevelo. Almeno questo spero di concedervelo.


La spada colava sangue

Il sangue fresco scivolava sulla lama, raccogliendosi in una pozza sotto alla punta ricurva dell'arma.

Lanciò un grido di rabbia, alzando le braccia al cielo.

-Perché?!

Era confuso.

Non vedeva altro che il sangue versato ingiustamente dalla sua spada.

-Perché!?

In nome di cosa era giunto a quella follia?

Cadde in ginocchio, sperduto, continuando a fissare il cielo.

Non giunse risposta.

Si fermò di nuovo a guardare il suo volto, sereno anche nella morte.

-Noooo!!!

Una figura conosciuta raggiunse il cadavere, cercando inutilmente di rianimarlo.

-È inutile- disse un altra voce, più fredda.

-Raaaaa!!- la prima voce gridò di rabbia.

Si volse verso di lui, sollevando la lama per colpirlo.

L'istinto di sopravvivenza si fece spazio nella disperazione che annebbiava la sua mente, facendogli sollevare la propria arma a parare.

-La pagherai! La pagherai cara per questo!

Venne incalzato, con rabbia, ferocia, rancore.

Alla fine la forza del suo nemico lo gettò a terra, impotente.

Freddo come il ghiaccio, lo fisso dall'alto, senza pietà.

La lama si sollevò verso il suo petto minacciando di portare la morte.

Nella sua testa non era rimasto altro che disperazione.

Per lui la morte sarebbe stata una liberazione, una salvezza, dal dolore che sapeva di aver portato.

-Attento!- gridò l'altra voce, gettandosi sul compagno e allontanandolo, mentre l'ambiente veniva violentemente scosso.

Qualcosa di oscuro e terribile, malvagio, giunse dal nulla, portando la distruzione.

Venne catturato da un possente vento, un risucchio, che lo richiamo verso la fonte di tanta oscurità.

-Non finisce qui!- gridò la prima figura, fissandolo mentre spariva tra i detriti -Ti troverò! Dovessi andare in capo al mondo! E avr...!- e tutto si spense nel buio.


Yuna guardò l'alba, il Sole che nasceva, dalla spiaggia.

Da quando quello strano ragazzo era arrivato a Besaid, era come se si fosse accorta della vera bellezza del mondo.

Era tutto così magico per lui.

Le aveva descritto la magnificenza dell'alba e del tramonto, delle onde e delle correnti del vento, delle montagne che s'innalzavano solide sulla terra, delle foglie verde brillante dell'isola, delle ombre del fuoco che danzavano di notte assieme alle creature che la popolavano.

Fissò il cielo limpido schiarirsi, mentre la rosata luce del primo Sole giungeva dall'orizzonte.

Era uno spettacolo sopraffine, la luce che inarrestabile prendeva possesso del mondo, svelandolo agli occhi dei suoi abitanti in tutto il suo fulgore.

Quella era vera luce, a cui non si poteva sfuggire: prima o poi avrebbe raggiunto ogni cosa.

I profili, i colori, le emozioni portate alla luce dal Sole nascente, rendevano il mondo affascinante, un luogo di amore e gioia.

Per Yuna, tutte quelle parole avevano trovato posto nel suo cuore.

Sarebbero state il suo mantra.

Si, perché il mondo potesse rimanere limpido e affascinante, perché la luce potesse ancora mostrare l'amore e la gioia che lo pervadevano, avrebbe corso qualunque rischio.

Avrebbe sconfitto Sin, e gli avrebbe impedito di distruggere il mondo che amava.

Si prese un istante per controllare i dintorni, sorpresa di non scorgere il suo “ispiratore” lì attorno.

Non era da lui lasciarla sola tanto a lungo.

Ma poi la ragazza si strinse nelle spalle.

“Probabilmente ha trovato un punto d'osservazione migliore e non riesce a staccarsi dallo spettacolo” pensò sorridendo, adagiandosi all'indietro.

Fece scivolare i propri piedi fino al bagnasciuga, lasciando che il fresco delle onde e la sabbia le trasferissero i loro influssi positivi.

Era davvero una bella sensazione, rilassante e piacevole.

La fece sentire in contatto con l'ambiente che la circondava, dandole una forte serenità.

Il tempo parve fermarsi lì in riva al mare, in un munifico attimo pieno di luce.

Anche se non avrebbe dovuto non poté resistere, e si alzò, avviandosi a piccoli passi dentro la distesa d'acqua.

Non si preoccupò di sollevare la gonna, sarebbe stato troppo imbarazzante, e così la lasciò galleggiare per qualche passo, prima di spingerla a fondo, in modo che le lambisse le caviglie.

Anche se freddo, il mare era un luogo magnifico, specialmente quando il Sole rifletteva la sua giovane luce sull'acqua, creando un riverbero dai colori sgargianti.

Poi un'esplosione la fece sobbalzare.

Una macchina Albhed sbucò dall'acqua, molto vicino alla riva, avvicinandosi trafelata.

“Cosa ci fa una macchina qui?” si chiese la ragazza, mentre l'Estrattore la raggiungeva raschiando violentemente il fondale.

Poi le balzò in testa l'idea che potesse essere lì per lei.

E il braccio meccanico che l'afferrò senza tanti complimenti confermò i suoi sospetti.

-Aiuto!- le venne di gridare d'istinto, mentre la macchina la sollevava in aria con una certa goffaggine (un Estrattore fuori dall'acqua? Parecchio improbabile).

-Aiutoooo!- continuò a urlare, presa dal panico.

Una mattinata del genere non poteva iniziare peggio.

Per quanto scalciasse e si dimenasse la presa della macchina era troppo solida, almeno per lei.

Con qualche altro scossone il braccio riuscì quasi a farle raggiungere l'apertura d'entrata, quando un Flare perforò le giunture dell'arto meccanico.

Yuna si ritrovò a cadere verso l'acqua, a causa della rotazione dell'oggetto che la tratteneva, ma qualcosa, o meglio qualcuno, la raggiunse in volo liberandola dalla presa della macchina e allontanandosi con altrettanta rapidità.

Il ragazzo si frenò sull'acqua con i piedi, con l'eleganza e la leggerezza di un ballerino, tracciando due sottili scie di spruzzi.

-Tutto bene principessa?- chiese preoccupato il giovane mago una volta fermatosi, voltandosi verso la ragazza che teneva in braccio.

-Kuja!- gridò Yuna, sorpresa quanto sollevata.

Quindi alcuni scricchiolii li fecero voltare indietro, segnalando che l'Estrattore stava di nuovo cercando di guadagnare il mare, per una posizione migliore.

Kuja spostò il peso di Yuna sul suo braccio sinistro, mentre la ragazza gli si stringeva al collo, per poi distendere la mano destra e scagliare un Flare verso la macchina.

L'oggetto, che stava arrancando a sbalzoni e scatti, venne attraversato da parte a parte e si inclinò pericolosamente verso la riva, rischiando d'incagliarsi definitivamente al fondo sabbioso.

Poi di scatto la macchina si sollevò, quasi a raccogliere la sfida, e scatenò alcune correnti d'acqua che si diressero violentemente verso i due, crescendo di dimensioni e velocità mano a mano che avanzavano.

Mentre Yuna tratteneva per un istante il respiro, Kuja evocò un Protega, per poi esibirsi in una breve piroetta ascendente sul posto.

In questo modo, le onde d'acqua lambite dall'incantesimo compirono un movimento analogo, salendo a spirale fino all'apice, con Kuja in cima.

L'Estrattore sganciò un paio di bombe, di cui il mago si liberò sempre con un Protega, deviandole appena e compiendo con il braccio un gesto che mimava il disfarsi di qualcosa.

Lo portò in alto e schioccò le dita, al che gli ordigni esplosero.

Prima che la macchina potesse anticiparlo nuovamente Kuja scagliò un Sancta contro l'acqua che componeva la spirale, scatenando una grossa onda verso l'Estrattore, che venne travolto e sbattuto sulla riva senza più speranze di liberarsi.

Quindi, per completare l'opera, il mago scagliò una serie di Flare, avvicinandosi, facendo crollare a pezzi l'oggetto sotto lo sguardo attonito dei Miliziani che sopraggiungevano con ampio ritardo.

-Nessuno ha il permesso di toccare la mia principessa- disse Kuja, con un tono che non ammetteva repliche -Specialmente una sporca macchina.

Yuna arrossì di colpo a quelle parole, accorgendosi di essergli rimasta attaccata per tutto il tempo come una sanguisuga.

-K-Kuja, mettimi...- cominciò a dire con voce fioca, cercando di guardare da un altra parte.

Il mago si volse brevemente verso di lei, prima di fare una faccia sconvolta e arrossire fino alla punta dei piedi, mettendola giù frettolosamente, per poi grattarsi il retro della nuca, imbarazzato.

Yuna guardò a terra, sentendosi in colpa: lo sapeva benissimo che a Kuja non piaceva avere contatti con altre persone.

Intanto Gatta e Luzzu, stavano disassemblando i resti dell'Estrattore, cercando il pilota.

Quello schizzò fuori di colpo, facendo lo sgambetto al primo che gli capitò a tiro, Gatta, per poi sbattere il cranio di Luzzu, che gli andava incontro, su una lamiera.

Ma Gatta, il più sveglio dei due, gli fece lo sgambetto con un pezzo di ferro, facendolo cadere rovinosamente a terra.

Indossava una tunica rosso sgargiante, con alcune strisce verdi.

A Yuna parve di riconoscerlo, ma solo per un istante perché i Miliziani gli piombarono addosso, colpendo senza pietà.

-Fermali!- gridò l'evocatrice, inorridendo alla scena.

Kuja scagliò immediatamente un Sancta che spedì i Miliziani a gambe all'aria.

-Che diavolo...!- esclamò Luzzu, rimettendosi in piedi -Cosa diavolo pensi di fare straniero!?

-Ordini dell'evocatrice!- esclamò di rimando Kuja, con un tono superiore, mentre lui e Yuna sopraggiungevano.

-State indietro signora, è un Albhed!- esclamò Gatta, cercando di allontanare la ragazza , ma il mago si frappose schiaffeggiando le sue mani protese -Non osare toccare l'evocatrice con quelle tue mani luride.

-Adesso basta! Kuja, questo affronto ai Miliziani...!- ma Luzzu venne interrotto da una voce potente e secca, quando un uomo vestito come i paesani e con i capelli scuri a caschetto si avvicinò -Che succede qui?

-Non abbiamo bisogno anche di voi vecchio...!- il volontario venne interrotto di nuovo da una mano artigliata e coperta da una folta peluria bianca che lo afferrò per la divisa sollevandolo in aria -È Comandante Raines, per te.

Luzzu deglutì, trattenendo la lingua.

-Comandate!- esclamò Yuna con sollievo.

-Te l'ho detto decine di volte ragazza, chiamami Cid- rispose con dolcezza l'uomo mettendo giù il capo dei Miliziani di Besaid.

Quindi, dopo aver lanciato un'occhiata truce all'altro Miliziano, si volse verso la figura rossa, che si stava rimettendo in piedi con difficoltà, reggendosi ai resti della macchina con una mano mentre con l'altra si massaggiava il capo.

Con pochi gesti Cid la liberò dall'impedimento, lanciando un'occhiata rapida alla ragazza bionda che si trovò davanti.

-Uff, Rikku...- sospirò, mentre Yuna si faceva largo raggiungendo l'altra -Rikku! Stai bene?

-Evocatrice...- fece per protestare Gatta ma Cid gli lanciò un occhiataccia che lo silenziò.

-Auch, che male- rispose la bionda, ancora scossa, mentre Yuna la costringeva a sedersi.

Aveva un occhio coperto da un livido, diversi tagli e la testa sanguinava.

-Lasci fare a me principessa- disse Kuja, che aveva diligentemente seguito la ragazza, da bravo Guardiano.

Yuna arrossì -Kuja, non in pubblico- mormorò, imbarazzata dall'appellativo onorifico.

-Come volete, principessa- rispose Kuja, facendola arrossire ancora di più.

Cid fece un mezzo sorriso, mentre il mago s'adoperava a guarire Rikku.

Quella gli scoccò uno sguardo diffidente, a cui lui rispose con uno cipiglio indispettito.

Poi di colpo la ragazza balzò su Yuna senza una parola e gettò un qualche congegno Albhed che accecò tutti i presenti.

-Argh!

-Non ci vedo!

-Dannati Albhed!

-L'evocatrice!

-Ehi mettimi giù! Mettimi subito giù! Non scherzo, mettimi giù immediatamente...!

Quando i Miliziani e gli abitanti sopraggiunti nel frattempo ci videro di nuovo poterono scorgere Cid tenere sollevata in aria con il suo braccio mutato Rikku intenta a dimenarsi, e Yuna caduta sonoramente a terra con Kuja che cercava di fare qualcosa pur senza entrare in contatto corporeo.

-Va tutto bene princi...!?

-E basta chiamarmi principessa in pubblico!- esplose Yuna, resa isterica dall'imbarazzo.

-Questo è il colmo, Albhed! Come hai osato tentare di rapire l'evocatrice!?- esclamò minaccioso Luzzu, avvicinandosi a spada tratta assieme al compagno, con la gente attorno che cominciava ad inveire e lanciare pietre.

-Il primo che la tocca dovrà risponderne a me!- disse Cid con forza, freddando sul posto tutti i compaesani e i guerrieri.

-Ma Comandante- cercò di protestare Luzzu -È una Albhed.

-Lo so anch'io idiota. Non sono cieco- rispose con freddezza l'ex-soldato, facendo indietreggiare inconsciamente gli spettatori, da bravo capo villaggio.

-Rikku cosa ci fai qui?- chiese poi rivolto alla ragazza.

-Bleeeh, non sono affari tuoi!- rispose quella con una linguaccia.

-Rikku ti prego- fece Yuna in tono supplichevole -Questo è troppo, non puoi farlo.

-Non posso? Non posso!?- strillò la bionda -Non posso impedirti di buttar via la tua vita?! Per una follia come questa!?- chiese ancora Rikku, scatenando una serie di esclamazioni indignate.

-Modera le tue parole quando parli con l'evocatrice!- intervenne Kuja, altero.

-Altrimenti che mi fai “linguaccione”!?- rispose la ragazza a tutto volume.

-Cosa vorrebbe dire “linguaccione”?- fece Kuja, preso alla sprovvista.

Rikku gli fece una linguaccia a cui il ragazzo rispose a tono, ruotando anche gli occhi per dare più disgusto alla cosa, facendo scappare una risata a Yuna e a tutti i bambini che guardavano.

-Visto? Linguaccione!- insisté Rikku.

-Tu brutta...- fece Kuja preparandosi a lanciare un Flare, prima che Cid lo gelasse sul posto.

-Adesso. Basta.

I due litiganti tacquero, mentre l'ex-soldato si decideva a posare a terra la bionda e far ritornare il proprio braccio normale -Io scorterò la ragazza al porto e la farò imbarcare su una nave che la condurrà lontano da qui. Voi altri aiutate i feriti, se ce ne sono, e disfatevi dei rottami.

-Si signore- disse Luzzu, con un tono accondiscendente ma non soddisfatto.

-Quanto a te Yuna, riprendi la tua missione.

-Certo Comandate- rispose quella, inchinandosi.

Cid sospirò -Almeno chiamami Sir Cid.

-Sir Cid!- fece Yuna, mettendoci un po troppa enfasi.

L'ex-soldato si volse con un lieve sorriso, spingendo una Rikku imbronciata e con le braccia incrociate sul petto verso il molo.

-Non finisce qui!- esclamò la bionda volgendosi verso Yuna e Kuja.

-Temo proprio di si invece, bleeehh- rispose il mago, facendo un altra linguaccia, a cui la bionda non poté resistere: colta da un accesso di rabbia, afferrò una pietra e la scagliò contro il mago, che la fece rimbalzare su un Protega.

-Dovrai fare di meglio!- le gridò.

-RRRRHH!!- ringhiò Rikku stringendo il pugno, mentre Cid l'afferrava per la maglia e se la trascinava dietro di peso.

-Allora princ...- fece Kuja, volgendosi di nuovo verso la ragazza che lo fermò alzando un dito -Yuna!

-Y-Yuna- si corresse Kuja, portandosi le mani al volto per nascondere il rossore che gli era apparso sulle guance a pronunciare quel nome -Siete pronta?

La ragazza lo fissò a testa alta per qualche istante, prima di far crollare le spalle e le braccia -No. Dopo oggi... non so, non ce la faccio, non me la sento, troppe cose improbabili. Forse potremo aspettare domani...

-No no no non dica fesserie, oggi è un giorno perfetto. Anzi, visti i recenti sviluppi prima lo facciamo meglio sarà- la interruppe il mago, gesticolando per spingerla verso il tempio di Yevon


A\N: E voilà, il primo Guardiano già ci è stato presentato: Kuja, il mago e antagonista principale di FFIX. Cosa c'entra lui con FFX? Assolutamente niente ma è un personaggio secondo me ben più che adatto a svolgere il ruolo quindi ce lo teniamo così.

DII\N: Arrogante e presuntuoso come sempre, eh?

A\N: Hoy, non offendere. In ogni caso lasciate pure una recensione per farmi sapere la vostra opinione e alla prossima. Ciao.

  
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