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Autore: ale_lu_maguire    28/09/2015    1 recensioni
Lana. Lana Parrilla, che sin dall'età di 16 anni ha avuto una vita difficile, non credete che sia giunto il momento di regalarle qualche gioia? non credete sia giunto il momento di dare una svolta alla sua vita? tutto può cambiare, devi solo cogliere l'attimo, e forse lei lo sta cogliendo in questa storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lana Parrilla, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Questo capitolo l’ho scritto in terza persona
Spero possiate perdonarmi per il mio continuo
Cambio di persona verbale xD
Questo capitolo lo dedico
a Delfi_SirioStars. Quella pazza
che appena legge i capitoli Flana mi si scioglie come un gelato
e ovviamente mi servirebbe Ingrid per ripristinarla xD
HoodBye e al prossimo capitolo”
 
 
 
Era ancora in macchina quando sentì una voce chiamarla, era una voce maschile un po’ fredda ma non molto. Lana aprì gli occhi cercando di mettere a fuoco l’immagine del paesaggio e delle persone che si ritrovava davanti, pensava ancora a Fred, e a quanto era dolce con lei, già dolce come nessuno lo era mai stato da quando suo padre era morto.
-Miss Lana siamo arrivati ma abbiamo un problema- disse il manager aprendo la portiera.
-Ah si? Quale?- chiese ingenuamente la donna.
-Si sono dimenticati di prendere la sua prenotazione per la camera. Dobbiamo cercare un altro Hotel- concluse l’uomo in giacca e cravatta. Lana non aveva molta voglia di discutere, quindi si limitò ad un cenno d’approvazione.
-State bene Miss Lana?- chiese l’uomo notandola un po’ strana e diversa dal solito.
-Eh? Si sto bene- rispose chiudendo la portiera dell’auto. Non le andava di parlare del suo stato fisico ed emotivo, già non le andava proprio. La macchina iniziò a muoversi di nuovo e sinceramente dentro quell’auto c’era un silenzio davvero strano che portò Lana a pensare a parecchie cose. Pensare, si non faceva altro che pensare se tutto quello che stava succedendo lo voleva davvero. Non sapeva se voleva continuare a fare l’attrice, non sapeva più nulla, sapeva e voleva soltanto provare amore. Il paesaggio che spariva man mano che avanzavano verso il secondo Hotel era davvero fantastico solo che lei non ci faceva nemmeno caso, stava facendo la ragazzina. Seduta in macchina, con le cuffie e le canzoni più tristi di questo mondo, si decisamente come una ragazzina triste e che pensa a una miriade di cose e non riesce a trovare una soluzione e allora si rifugia nella musica.
-Siamo arrivati Miss Lana- disse l’uomo aprendole la portiera. Lana istintivamente scese dall’auto senza togliere gli auricolari, era già stata in quell’Hotel quindi credeva che avrebbe avuto la stessa stanza dell’ultima volta. La donna si limitò a seguire silenziosa il ragazzo che la scortava passo, passo.
-Trecentosessantacinque è il numero della sua stanza- disse il ragazzo senza che la donna gli prestava attenzione. Lana si limitò ad annuire per una milionesima volta per poi prendere la chiave e leggere il numero della camera.
-Vado da sola. Ho bisogno di stare sola- disse la donna rimettendo l’auricolare. Il ragazzo si limitò ad annuire per poi osservarla allontanarsi verso l’ascensore dell’Hotel. Lana chiuse gli occhi per un istante e non si accorse che l’ascensore si era fermato per far si che al suo interno entrasse un uomo alto, che lei aveva lasciato ore prima all’aeroporto.
-Lana?- disse l’uomo.
-Lana ehi- aggiunse Fred sorridendo e sfiorandole leggermente il braccio in modo da non sembrare troppo invasivo.
-Fred?- disse Lana sorpresa non appena aprì gli occhi e si ritrovò davanti la persona alla quale stava pensando da quando lo aveva lasciato.
-Sono felice di rivederti Lana!- disse Fred senza batter ciglio. Lana si limitò a un piccolo seppur malinconico sorriso.
-Ehi stai bene?- chiese Fred guardandola in volto, un volto che forse era preoccupato, turbato, e si vedeva da miglia lontane che non stava bene.
-Nulla, sto bene- sussurrò appena la donna togliendo quelle cuffie per poi conservare il cellulare in tasca.
-Ehi siamo amici no? Di me ti puoi fidare- aggiunse Fred accarezzandole il viso per togliere una lacrima che era appena scesa.
-Non so se sono sicura di voler continuare. Non sono più sicura di niente Fred- ammise la mora guardandolo appena.
-Non posso dirti cosa fare ma posso consigliarti se vuoi- voleva aiutarla, come poteva un fiore così bello soffrire così tanto?
-Cosa mi consigli? Voglio fare la cosa giusta ma no so quale sia- chiese la donna quando ad un tratto perse l’equilibrio per via dell’ascensore che si era fermato tutto ad un tratto.
-Attenta!- disse Fred riuscendo a prenderela prima che cadesse per terra.
-Grazie- sussurrò Lana mentre Fred la aiutava a mettersi in piedi.
-Secondo me dovresti continuare, sei bravissima e poi ti amano un sacco di persone- disse Fred sorridendo e forse una di quelle persone era lui.
-Aspetta prima di parlare di me, si è bloccato l’ascensore?- chiese Lana a Fred.
-Si ma no è questo il problema Lana, il problema sta che tu hai perso la fiducia in te stessa, devi solo recuperarla hai solo bisogno di una mano a farlo. E guarda caso hai bisogno di distrarti un po’- concluse Fred sedendosi a terra e appoggiando la schiena contro il muro dell’ascensore e poco dopo lo fece anche Lana ma prima si tolse la giacca.
-Tu credi questo?- chiese la donna abbassando lo sguardo.
-Si, succede a tutti abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci aiuti per un po’- aggiunse Fred mentre Lana rimase in silenzio senza dire una parola.
-Beh poi il sottoscritto voleva invitarti a cena una sera di queste- aggiunse nuovamente l’uomo.
-C-cosa davvero?- chiese Lana stupida per il gesto improvviso dell’uomo.
-Certo! Chi sarebbe lo stupido che si lascia scappare Lana?- chiese Fred ridendo e riuscì anche a strappare una risata a Lana.
-Accetto l’invito- rispose Lana ridendo.
-Davvero?- chiese Fred stupido dalla risposta, non si sarebbe mai immaginato che Lana accettasse l’invito a cena, ma dopotutto tutti meritano una seconda occasione, anche lui che è divorziato e sinceramente provava qualcosa che semplice amicizia verso quella fantastica donna.
-Si davvero. E poi non credi che due amici ogni tanto debbano uscire insieme?- chiese ridendo.
-Si concordo!- rispose anche lui ridendo.
-Bene allora dimmi dove e quando- disse lei.
-Mm che ne dici di stasera alle ore 21:00 al ristorante dell’Hotel?- chiese Fred.
-Va benissimo!- rispose lei sorridendo.
-Hei sei sicura di stare bene? Non hai un bell'aspetto- chiese Fred guardandola.
-Si sto bene sono solo un pò stanca- rispose lei mentendo, non voleva dirgli cosa si sentiva, ovvero mal di testa e forse aveva anche la febbre per via della notte prima passata fuori al freddo.
-Se hai qualcosa puoi dirlo tesoro, sono qui per ascoltarti ed aiutarti- aggiunse lui sorridendo.
-Grazie sei il migliore amico che abbia mai trovato e che sia disposto ad aiutarmi- rispose lei con un live sorriso.
-E tu sei la ragazza più dolce che abbia mai conosciuto- disse lui con un tono di voce differente dal primo infatti qualcosa era diverso in quell’istante, i loro occhi si incrociarono e non riuscivano più a separarsi, i loro visi si avvicinavano sempre si più, le loro labbra erano quasi in procinto di sfiorarsi, era tutto come doveva essere, doveva solo prendere un respiro profondo e andare avanti, avanti e farsi una vita, cercare l'amore e perchè no, forse l'amore che tanto cercava era proprio davanti a lei, entrambi volevano la stessa cosa. L’amore, l’amore vero e forse quell’amore che cercavano lo avevano entrambi l’uno davanti all’altra.






Nda. Mi scuso se questo capitolo è un pò più corto dei precedenti ma è come dire, un capitolo di passaggio non molto importante all'inizio ma importante alla fine. Beh scusatemi se è così corto ma devo dividermi tra questa e le altre storie xD quindi HoodBye my prettier alla prossima storia e al prossimo capitolo. one kiss...
   
 
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