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Autore: Illidan    02/10/2015    10 recensioni
"-Celebrimbor! Come stai, nipotino mio?- domandò Nerdanel guardando nel palantìr.
-Nonna, ho quasi due ere, non puoi chiamarmi ancora così!-
-Tu sarai sempre il mio nipotino!-"
Una normale conversazione tra nonna e nipote consiste, naturalmente, di raccomandazioni di mangiare regolarmente, non prendere freddo, trovarsi una ragazza ed evitare di creare nuovi artefatti magici che diano la possibilità ad un oscuro signore del male di tentare la conquista della Terra di Mezzo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Celebrimbor, Nerdanel, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le preoccupazioni di nonna Nerdanel

 

-Celebrimbor! Come stai, nipotino mio?- domandò Nerdanel guardando nel palantìr.

-Nonna, ho quasi due ere, non puoi chiamarmi ancora così! Lo sai che non ho mai capito come si faccia a togliere il vivavoce da questo coso.- rispose un elfo un po’ scocciato dall’altra parte del Mare.

-Tu sarai sempre il mio nipotino!- disse l’elfa sorridendo -Eh, tuo nonno era molto geloso delle sue invenzioni e non rivelava neanche a me tutti i loro segreti.-

-Sì, ma questo non è un vero segreto, piuttosto un’indicazione utile… Pazienza. Sto bene, nonna, ma sono al lavoro.-

-Ah, ma non hai pensato alla nostra ultima conversazione?-

-Sì, nonna, sì. Ma quale altro lavoro dovrei trovarmi? Passeggiare per i boschi con fare contemplativo? Compilare lunghi cataloghi di nomi e luoghi? Te la raccomando, la professione di quel noioso di Elrond. Invece è così bello creare artefatti magici.-

Nerdanel sospirò. -Almeno dimmi che…-

-… che non sto cercando di creare tre oggetti magici di grande valore che qualunque signore del male vorrebbe rubarmi innescando una lunga serie di guerre, lutti e sciagure. Sì, nonna, me l’avrai detto milioni di volte!- sbuffò Celebrimbor.

-Non fare l’insolente, lo dico per il tuo bene, lo sai.-

-Lo so, lo so. Scusami nonna, lo so che mi vuoi bene. Possiamo cambiare argomento?- domandò l’elfo sorridendo speranzoso.

-Va bene… Mangi abbastanza?- domandò Nerdanel preoccupata.

-Nonna, me lo chiedi ogni volta! Sì, sì, ho mangiato ieri, oggi e mangerò pure domani!- sbuffò Celebrimbor alzando gli occhi al cielo e quasi togliendo le mani dal palantìr.

-Non ti si può chiedere nulla, diventi subito intrattabile, come tuo nonno… Solo che sei sempre lì che lavori, in compagnia di altri fanatici come te e senza una famiglia: anche tuo nonno si scordava di pranzare a volte. Ma la ragazza? Non ne hai ancora trovata una?-

-Nonna, ancora con questa storia! Sai che non ne voglio parlare.- si rabbuiò l’elfo.

Nerdanel lo guardò triste. -Celebrimbor, sei un così caro ragazzo, troverai anche tu quella giusta. Però devi levarti dalla testa quella ‘testa lucente’, quella mezza-Vanyar mezza-Telera: trattava con arroganza perfino tuo nonno e si dà un sacco di arie senza essere regina. Ti ha mai detto grazie per quella gemma che le hai donato? Sono sicura che la darà a qualche straccione a caso fra un’era o due per poter dire che riguarda l’avverarsi di qualche profezia con quel suo modo di fare strano, volutamente incomprensibile. Io ti ho sempre detto di lasciar stare quella ‘ragazza-uomo’…-

-Ho detto che non voglio parlarne!- esclamò Celebrimbor.

-Va bene, non parliamone più. Ma stai attento: quella è capace di circuirti per prenderti un anello senza poi sposarti.- 

-Ma cosa dici… Nonna, tu passi troppo tempo a preoccuparti senza una ragione. E comunque non pensi che sarebbe il caso di smetterla di guardare storto i Vanyar?-

Nerdanel borbottò qualcosa sotto voce in Quenya a proposito di Indis e il mestiere più antico del mondo, ma Celebrimbor la ignorò volutamente.

-Per favore, posso parlarti di qualcosa di bello? Ti ho raccontato del mio ultimo lavoro? Ho aiutato un nano molto simpatico di nome Narvi a costruire le porte del suo regno: ho ideato un’iscrizione magica che farà aprire le porte solo se si pronuncerà la parola giusta, la quale ho abilmente celato nell’iscrizione stessa.-

-Hai usato l’ithildin, vero? Va molto di moda. Cos’hai scritto di bello?- domandò l’elfa incuriosita.

-Haha, stai a sentire, è un’idea brillante:“Ennyn Durin Aran Moria: Pedo mellon a minno”!- esclamò Celebrimbor ridendo. La nonna rimase un attimo a pensare dubbiosa.

-Ma non sarà per caso ‘Mellon’?- chiese infine.

-Non è geniale?- rispose l’elfo allegro.

-Mica tanto…- rispose Nerdanel -E non è nemmeno molto sicuro!-

-Ma questo è un tempo di pace, non c’è nulla di cui aver timore! Tutti i servi di Morgoth sono stati sconfitti o catturati alla fine della scorsa era.-

-In realtà qui alcuni dicono che Eönwë non abbia fatto proprio un lavoro perfetto… e neanche i Vanyar…-

-Nonna!-

-Dico soltanto che una volta catturato Morgoth e lasciati andare i tuoi zii non ha fatto molto: ha solo detto a quel Maiar decaduto di tornare qua per essere giudicato. Quello ovviamente non si è più fatto vedere!- sbottò Nerdanel.

-Sicuramente sarà incapace di nuocere ancora, senza il suo padrone, servi o artefatti magici. Non è quindi il caso di preoccuparsi o di essere sospettosi. Questi sono tempi di prosperità ed amicizia. Pensa che l’altro giorno è venuto un tale proprio simpatico e gentile pieno di doni, come questo nuovo martello multiuso per scolpire, modellare i metalli e buono anche per incisioni con lettere di fuoco…-

-Tyelperinquar!- urlò Nerdanel furente e la sua voce risuonò potente al di là del Mare e nella fucina dell’elfo.

-Cos’ho detto che non va, nonna?- domandò questi un po’ scosso -Mi chiami col mio nome Quenya solo quando sei molto molto arrabbiata… Hai spaventato i miei fabbri, pensavano fosse l’inizio di una qualche maledizione!- 

-Cosa ti ho sempre detto a proposito degli sconosciuti che arrivano portando doni e suggerimenti legati in qualche modo alla tua attività di fabbro?- domandò l’elfa severa.

-Di non fidarmi perché potrebbero essere oscuri signori del male sotto mentite spoglie, il cui unico scopo è di ingannarmi e rubarmi preziosi gioielli, oltre a seminare discordia e causare infine guerre luttuose.- recitò Celebrimbor annoiato -Ma Annatar mi sembra un tipo a posto, nonna! Dispensa sempre parole cortesi e consigli per la pace, oltre a condividere con me la passione per la creazione di artefatti.- In quel momento si sentì bussare alla porta. -Penso che sia arrivato, oggi dovevamo incontrarci per lavorare ad un nuovo progetto. Aspetta che te lo presento.- Uno degli elfi fabbri andò ad aprire la porta, ed entrò un personaggio d’aspetto meraviglioso, simile ad un elfo. Era vestito magnificamente con vesti all’ultima moda, profumato, con i capelli lunghi biondi perfettamente pettinati e tenuti insieme dalle forcine. Tutto sorridente si avvicinò a Celebrimbor.

-Carissimissimo Celebrimbor! Ti ho portato dei cioccolatini!- esclamò mostrando un pacchetto a forma di cuore. Nell’altra mano portava dei fiori che diede al fabbro venuto ad aprire l’uscio.

-Grazie, Annatar!- rispose Celebrimbor voltandosi nella sua direzione.

-Questo qui si concia come una Vanyar nei giorni di festa.- borbottò Nerdanel osservando il nuovo venuto.

-Già, forse è un po’ gaio, ma io sono di mente aperta, nonna…- bisbigliò l’elfo rivolto al palantìr.

-Non sarebbe quello il problema, in ogni caso…- ribatté lei.

-Annatar vieni, ti presento mia nonna!- disse l’elfo rivolto al nuovo venuto. Appena questi, sempre con un sorriso a trentotto denti, fu vicino abbastanza per essere visto chiaramente nella pietra magica, Celebrimbor disse:-Questa è mia nonna Nerdanel, Annatar! Le stavo proprio dicendo che caro amico che sei, ma lei è molto sospettosa. Vero che non sei un malvagio signore del male che progetta di imbrogliarmi e sfruttare la mia arte per creare un magico artefatto che ti darebbe il controllo su tutta la Terra di Mezzo?-

-Come hai… Ehm, volevo dire ovviamente no!- rispose Annatar, sorridendo un po’ più a disagio.

-E sei sempre stato un bravo ragazzo, non è che per caso prima sei stato un infame maledetto servitore delle tenebre?- chiese ancora Celebrimbor tranquillo.

-Per il grande Mee…anwë certo che no!- ribatté questi, con un po’ di sudore sulla fronte.

-Meeanwë?- domandò Nerdanel.

-Eh, è il mio dialetto natio, volevo dire Manwë, naturalmente!- rispose Annatar, sempre sorridendo.

-Visto nonna? Non hai nulla di cui preoccuparti. Ora scusaci, ma è ora di andare a lavorare. Annatar mi ha detto che vuole provare con me la creazione di anelli magici, io però preferirei dei diademi…-

-Anelli? E quanti vorresti crearne?- chiese Nerdanel inquisitoria.

-Venti sarebbe una buona idea, perché venti è uguale a tre più sette più nove più unooo!!- rispose Annatar, perdendo per un momento il suo aspetto allegro e strabuzzando gli occhi. -Ehm… ma era per dire, magari anche no!- aggiunse poi tornando a sorridere.

-Hahah, che sagoma che sei Annatar!- disse Celebrimbor dandogli una pacca sulla spalla. -Chissà perché avrai una fissazione per questi quattro numeri dispari, eh?- 

-Eh, così…- 

-Nonna, allora io vado! Ci sentiamo presto!- salutò Celebrimbor guardando nel palantìr.

-Copriti quando fa freddo!- disse Nerdanel e la conversazione si interruppe.

 

Poco dopo l’elfa uscì dalla sua dimora e passeggiò pensierosa per le vie di Tirion. Per la strada incontrò uno spirito che fluttuava tranquillo rimirando il cielo.

-Salve Olòrin.- lo salutò.

-Salute a voi, dama Nerdanel. Vi vedo preoccupata.-

-Ho parlato con mio nipote poco fa.- rispose l’elfa -Senti, ti andrebbe di fare un viaggetto nella Terra di Mezzo? Penso che potrebbe esserci bisogno di te, fra un’era o poco meno.-

-Chiederò consiglio ai miei compagni ed ai Valar, ma penso di poterlo fare.-

-Grazie, saggio Olòrin. Ti andrebbe di provare a risolvere un indovinello?-

 

 

 

 

Note:

 

Devo ringraziare l’autrice Melianar per il suo incoraggiamento a pubblicare questa fic e per una serie di informazioni specifiche sui personaggi, tra le quali il nome Quenya di Celebrimbor, la (probabile) residenza di Nerdanel (comunque ho tolto ogni riferimento al fatto che vivesse in casa con suo padre Mahtan, dato che concordo con Melianar su quanto tale prospettiva sia deprimente) e la natura di Olòrin a Valinor.

Da vera purista mi ha anche fatto notare che nella History of Middle Earth viene detto che Indis e Nerdanel avevano un rapporto di amicizia. La cosa mi rallegra, dato che io sono convinto che le donne riescano spesso a ragionare meglio. Tuttavia questo è un racconto comico: mi si potrebbe ugualmente obiettare che Celebrimbor non era così ingenuo e Annatar-Sauron così maldestro nei suoi tentativi di nascondere i suoi veri fini, o che ho sbagliato in qualche modo a descrivere il funzionamento dei palantìri o che questi erano solo sette o… 

Ma, essendo un racconto comico, mi sono preso queste licenze umoristiche e, se vi ho fatto almeno sorridere, spero che mi perdonerete.

   
 
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