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Autore: horjzons    02/10/2015    1 recensioni
Ogni passeggero aveva il suo buon motivo per essere su quell'aereo. Chi era desideroso di un'emozionante avventura, chi si apprestava a una noiosa vacanza di lavoro e chi voleva solo abbracciare un parente o un amico lontano. Ognuno si portava dietro un bagaglio e la sua storia. Ma poi tutto, su quell'aereo, era precipitato. Non importava chi fossi, o da dove venissi, se fossi buono o la carogna più grande del mondo: tutto era caduto giù, senza pietà. Eppure il destino ha deciso di dare una seconda possibilità ad alcuni di loro. Sono dieci i superstiti. Per loro, non c'è modo di sfuggire alla morte, ma ce n'è uno per inseguire la vita.
L'isola è la loro unica salvezza, ma chi sarà veramente in grado di cavarsela e di stare alle leggi della giungla?
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=Lnn21N2727s
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TRAILER 

CHAPTER SIX
 
30 Luglio 2015
MELISSA
19.30

Il tempo scorre come la sabbia in una clessidra e i suoi granelli sono interminabili. Non è perciò il tempo il limite dell’uomo, ma la clessidra che a un certo punto non riesce più a contenere neanche un’ora, neanche un minuto, neanche un secondo. E, in quel momento, la clessidra, semplicemente, scoppia.
 Melissa se ne sta con gli occhi chiusi, respirando quell’aria intrisa dall’odore della salsedine. Qualche volta un insetto le si posa sopra, ma dopo 15 giorni di sopravvivenza sull’isola, ha imparato a ignorarli. Sta pensando ai suoi genitori e al suo fratellino. Non le fa male il fatto che siano lontani, piuttosto che la pensino morta. Vorrebbe poterli mandare un messaggio con una sua foto mentre mangia una noce di cocco. “Sto bene” vorrebbe dir loro.
-Che fai?- le chiede Niall col suo solito sorrisetto stampato in faccia.
-Penso un po’-
-Oh andiamo Melissa! Non fare la ragazzina depressa! Siamo su un’isola deserta e probabilmente vivremo il resto dei nostri giorni qui ed è vero, è una merda. Però poteva andarti peggio, potevi morire o potevi trovarti a convivere con automobilisti puzzolenti che scorreggiano tutto il giorno. Invece, non per vantarmi, ma hai visto con che razza di irlandese sei finita?-
-Hai finito il tuo sproloquio?- le fa lei alzando leggermente un sopracciglio.
-Guarda che io ero molto popolare a scuola-
-E che c’entra? Io ero uno sfigata e allora?-
Lui scoppia a ridere –Scommetto che studiavi a manetta-
-E io scommetto che tu eri una capra- replica lei.
I due se ne stanno un po’ a ridere godendosi le onde che si infrangono sui loro piedi. Il sole sta calando e tutto si tinge di un bellissimo colorato rossastro.
-Ti va di fare una roba?- le propone Niall.
-Definisci roba-
-Eheheh, ti piacerebbe. Fidati di me è una roba stra figa-
-Se non ripeti ancora una volta “roba”, magari ci sto-
Il biondo si alza in piedi e, inscenando un inchino, la invita ad alzarsi afferrando la sua mano. Melissa scatta in piedi rifiutando l’aiuto del bell’irlandese che, dopo, aver fatto una faccia ironicamente delusa, le fa strada.
I due intraprendono un sentiero in salita o meglio, cercano di arrampicarsi tra il fogliame a terra, gli alberi straripanti e vari insetti di grossa taglia, su una parete rocciosa ripidissima.
-Niall, ma tu hai sempre queste idee così geniali o è un caso che io sia coinvolta in questa impresa?- sbuffa Melissa tenendosi stretta a una roccia per non precipitare in basso, verso la foresta.
-Senti cara, una volta che saremo sopra e avrai visto la cosa per cui ci stiamo arrampicando come due babbuini, comprenderai la mia decisione-
La ragazza fa per ribattere, ma perde l’appiglio e inizia a rotolare verso il basso. Una serie di foglie e svariati insetti le si appiccicano addosso mentre, molto graziosamente, come un pesante sacco di patate, continua a rotolare sul terreno. Riesce poi a fermare la sua caduta libera accozzandosi a un albero. Con il fiatone e l’adrenalina a palla, la ragazza ansima maledicendo nella mente quel ragazzo di nome Niall Horan.
-Ti serve aiuto principessa?- le fa lui tra una risata e l’altra –Sarai precipitata per non so, dieci metri? È stata la scena più bella della mia vita!-
-Puoi aiutarmi per piacere divino, Niall?-
-Oh, sì certo mademoiselle!-
Il ragazzo la raggiunge camminando lentamente per non cadere.
-Ma stai bene?- le chiede lui accennando il massimo della preoccupazione possibile per un essere dalla sensibilità così elevata.
La ragazza fa cenno di sì con la testa. Niall prende dei rami a terra. Ne seleziona qualcuno, quelli più flessibili, ma comunque resistenti. Li lega l’uno all’ altro e poi porge un’estremità del filo ottenuto a Melissa. –Tieni- le fa cingendosi la vita con l’altro pezzo –Mettitelo intorno, come me. Così siamo legati. Quindi sappi che sa hai voglia di farti un altro capitombolo del genere, trascinerai anche me-
-Devo dire che la possibilità di farti cadere non mi dispiace, anzi direi che mi intriga-
I due ripartono e, dopo una buona mezz’ora, raggiungono la cima dell’altura. Melissa è accasciata per terra, stravolta. Non ha la forza di alzarsi. Niall, invece, è entusiasta: si sgancia il filo dalla vita e poi apre le braccia quasi come se avesse trovato il suo Paradiso terreno. La ragazza alza leggermente la testa e, ciò che vede, le fa scordare qualsiasi dolore affligga il suo debole corpicino. Sono su una specie di collinetta che di per sé, non ha nulla di speciale: prato verde un po’ incolto, qualche roccia buttata lì, due palme. Ma ciò che è straordinario è il panorama. Melissa si avvicina al limite delle sperone, dove la collina si interrompe bruscamente e, sotto di essa, a una trentina di metri di distanza, c’è il mare. Una luce pallida lasciata dal Sole, ormai scomparso sotto l’orizzonte, illumina i loro volti. I due si fermano a contemplare quel piccolo scorcio di bellezza in un’isola selvaggia.
-Avevi ragione, ne valeva la pena- conclude lei non riuscendo a staccare gli occhi di dosso da quel paesaggio così romantico.
-Cara, io non ti ho portato fin qui per osservare il tramonto mano nella mano come due innamoratini-
-Tu sei un mostro, lo sai?-
Niall alza le mani riputandosi colpevole.
-Are you ready?- le fa lui ostentando un accento inglese contaminato dal suo irlandese.
-Cos’hai intenzione di fare?-
Il biondo alza un sopracciglio e, con gli occhi, le indica il limite dell’altura.
-Tu stai scherzando?!- esclama lei capendo i suoi intenti.
-Se c’è una cosa che devi imparare su di me, è che io non scherzo mai!-
-Che frase da vero duro Niall! Comunque sappi che non ho nessuna intenzione di buttarmi da un’altura rocciosa per precipitare in mare che sarà a trenta metri di distanza da noi e … -
Melissa continua a blaterare, ma Niall non la sta neanche più ad ascoltare. Fa qualche passo indietro, prende la rincorsa, afferra la mano della ragazza e la trascina nel vuoto.
La caduta non è così morbida come Melissa avrebbe sperato, ma almeno non sono finiti su qualche scoglio. La velocità acquistata nel salto, li fa raggiungere una grande profondità sott’acqua. Mentre risalgono in superficie, le loro orecchie pulsano all’impazzata finché non rientrano in contatto con l’aria. I due ragazzi si riempiono i polmoni e iniziano a ridere come due matti. Melissa non era riuscita a pensare a niente durante il volo, aveva solo una paura assurda.
-Tu sei completamente pazzo!-
Niall continua a ridere come un bambino di tre anni, poi avvicina le labbra a quelle della ragazza. Melissa sente tutto il sapore del sale penetrargli in bocca. Si attaccano l’uno all’altra per rimanere a galla, ma plurime volte non fanno che tornare sott’acqua, senza interrompere il bacio. Niall le stringe la vita e lei mette le sue braccia intorno al collo del ragazzo. Melissa non sa per quanto tempo rimangano abbracciati l’uno all’altro. Poi, lentamente, si incamminano verso gli altri.
20.30
La tribù dell’isola è riunita intorno al fuoco. Niall e Melissa sono arrivati da qualche minuto e, da quel momento, nessuno ha proferito parola. Mangiano qualche frutto in totale silenzio finché Gregory non interviene: -Non possiamo continuare a cibarci solo di frutta. Dovremmo cacciare o pescare-
Il resto del gruppo non risponde, si limitano ad acconsentire mentalmente alla sua proposta finché Gwen non si intromette.
-Beh, a pescare potrebbero andarci Niall e Melissa visto che hanno famigliarità con l’acqua-
Melissa la squadra dettagliatamente cercando di capire dove voglia andare a parare.
-Ci siamo fatti un bagno, e allora?- ribatte il biondo un po’ spazientito.
-Ma non sparare cazzate!- sbotta Zayn decisamente infastidito. Melissa non riesce a capire come mai l’atmosfera si stia facendo così pesante.
-Hai qualche problema?- scatta Niall alzandosi in piedi.
-Tu sei il mio problema- risponde l’altro sollevandosi da terra.
-Ragazzi, calmatevi- fa Ashley proponendosi come ambasciatrice di pace. Melissa le fa un cenno con la testa come per chiedere cosa sia successo e la bionda risponde con un gesto significativo per dire “Te lo spiego dopo”.
-Oh wow! Ora si intromette anche lei! Ash tu non è che puoi parlare molto o forse vuoi spiegarci come mai tu e Harry ci abbandonate molto spesso per rintanarvi nella foresta?- riprende Gwen.
-Ora non mi sembra il momento di parlarne- fa il riccio scofanandosi il latte della sua noce di cocco.
-Invece potrebbe essere il momento di un’illuminazione a riguardo- risponde Louis intromettendosi nella discussione con un sorrisetto beffardo.
-La verità, signori e signore, è che qui abbiamo due grandi troie che invece di preoccuparsi di sopravvivere, preferiscono sbattersi tutti i ragazzi presenti- conclude Gwen ancora non soddisfatta.
-Si può sapere che ti ho fatto?- scatta Melissa.
-Questa è troia e pure stupida! Cara ragazzina tutta dolce e carina, tu ti sei fatta il ragazzo che mi piace- voltandosi verso Zayn in modo che tutti lo sapessero - E, come se fosse niente, oggi tu e il bel biondino vi siete coccolati nell’acqua, mentre tutti gli altri faticavano per trovare cibo per sta sera. Vi ho visto con i miei occhi perciò non tentare di dire che sono una bugiarda perché risuoneresti ridicola pure agli occhi di un bambino!-
Melissa finalmente capisce il perché di quell’atmosfera così pesante che si respirava: la rossa aveva rivelato a tutti che cosa aveva visto.
-Beh mi dispiace ok? Tutti possono sbagliare, tutti possono infrangere cuori. Tu che predichi tanto non ti sei accorta di Liam?-
Il castano si ingozza con la banana che stava deglutendo.
-Cosa c’entro io ora? Non mi interessano queste cose-
Si vede lontano un miglio che al caro Payne piace quell’essere insopportabile della rossa, ma lei non lo considera nemmeno.
-La verità è che il mondo è una merda- commenta Louis dal nulla –Tutti  che vogliono sapere tutto di tutti e nessuno che si fa i cazzi suoi. Se Melissa vuole scopare con Niall, Dio! Che scopino! E se Ash vuole rintanarsi con Harry, che lo faccia! Basta che non veniate a rompere i coglioni con le vostre storielle da ragazzine depresse e in preda agli ormoni, qua, a noi. A noi che vogliamo sopravvivere perché delle persone ci aspettano lontano da qui. Perciò fate quello che vi pare, ingravidatevi se vi va, ma non rompete le palle-
Louis prende la sua felpa e se ne va scomparendo tra gli alberi. Tra gli altri cade il silenzio finché Zayn non interviene: -Comunque siete delle troie, tutte e tre-
Anche lui abbandona la spiaggia allontanandosi.
-Troia o non troia a me piaci Ash- le fa Harry alzandosi e porgendole la mano –Ti va di andare nel bosco?-
-Scusa, Harry ho un po’ di nausea al momento-
Il ricco fa spallucce. Niall si avvicina a Melissa e le sussurra nell’orecchio.
-Perché  non mi hai detto che vi eravate baciati?-
-Avrei dovuto farlo?-
Il biondo scuote la testa sorridendo appena –Forse ha ragione Gwen, sai?- e anche lui se ne va.
-Grazie Gwen per averli fatti fuggire tutti. Tu sì che sei un’amica, sai che ti dico?- sbotta Ash puntandole un dito contro.
-Dai, lascia stare, non ne vale la pena- consiglia Melissa all’amica.
I rimasti si siedono intorno al fuoco senza proferire parola. Liam si sforza di dire qualcosa qualche volta, ma ogni parola detta cade nel vuoto. Melissa sta per chiudere gli occhi. È stremata, triste, arrabbiata. Si sente scoppiare dall’interno come un uragano rinchiuso in una bottiglia di plastica, come un cane rinchiuso in una gabbia, come dei granelli di sabbia rinchiusi in una clessidra. Ma resiste, tiene duro, finché il corso degli eventi non decide di far esplodere tutto.
-Ragazzi, dov’è Mark?- interviene Gwen cercando il fratello come un’osannata –Non c’è, non c’è da nessuna parte!-
E quando i litigi di una serie di ragazzi stupidi fa capitare una cosa così grave, quando un bambino di appena dieci anni sparisce per causa loro, ecco, in quei momenti, la clessidra esplode.


SPAZIO AUTRICI
Ci scusiamo per l’immendo ritardo, ma è ritornata la solita e noiosa routine che ci toglie via davvero tanto tempo.
Speriamo, come sempre, che il capitolo vi sia piaciuto e vi invitiao a dirci cosa ne pensate con un recensione.
Ringraziamo tutti coloro che hanno speso del tempo a leggere la nostra storia.
Trovate già online, sul nostro profilo WATTPAD, il settimo capitolo mentre all’inizio della pagina trovate il link del trailer (basta cliccare sopra la scritta TRAILER e vi porta direttamente al video)
A presto.
-horjzons

 
  
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