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Autore: Anmami    03/10/2015    3 recensioni
Niente è più lo stesso dopo gli eventi del Grady. Beth se n'è andata portandosi via molte delle speranze del gruppo. In particolare quelle di Daryl che, svuotato e devastato, è alla disperata ricerca di qualcosa in grado di alleviare il suo senso di colpa per non averla protetta, una giusta punizione per aver fallito così miseramente.
Questa storia è un viaggio. Un viaggio attraverso il dolore, passando per la disperazione e la sconfitta, fino ad arrivare quasi in fondo al tunnel, fino a raggiungere un piccolo spiraglio di luce.
Dal testo:
"Beth finalmente riposava, avrebbe passato l'eternità in quel prato, circondata da fiori e all'ombra di un albero secolare. Da viva avrebbe adorato quel luogo.
Daryl aveva scelto con cura il posto, senza nemmeno interpellare Maggie."
"Un uomo distrutto, sia nello spirito che nel corpo. Un uomo incapace di trovare una motivazione che lo spingesse a non arrendersi, che gli desse ancora un briciolo di speranza."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Beth Greene, Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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ODDIO... non posso crederci... è davvero finita! *va in un angolino a piangere*
Comunque vi ringrazio tantissimo per le recensioni e l'entusiasmo, sono proprio felice che questa storia sia piaciuta! Siamo arrivati all'ultimo capitolo, la storia è conclusa, anche se...
grazie mille! Alla prossima! 

 
EPILOGO

-Quindi adesso come devo chiamarti? Capo? Presidente? Governatore?- domandò Carol ridacchiando e affiancandosi a Daryl e Josephine che stavano facendo colazione seduti ad uno dei tavoli accanto al gazebo.

-Smettila...- mormorò Daryl alzandosi e andando a prendere una tazza di caffè e del pane tostato per la nuova arrivata.

Vedere quel gesto così gentile riservato ad un'altra, fu per Josephine motivo di gelosia. 
Il giorno prima Rick ed il resto del vecchio gruppo di Daryl erano arrivati al loro rifugio e da quel momento lei si era sentita un peso per lui. Non era nemmeno tornato in camera a dormire e l'idea che avesse passato la notte con lei, con Carol, non le aveva fatto chiudere occhio.
La ragazza consumò la sua colazione nel silenzio più completo, mentre la donna che le stava seduta di fronte parlava con lui prendendosi delle libertà per lei inconcepibili. Lo prendeva in giro, rideva di lui, gli teneva testa e Daryl non sembrava per niente infastidito dall'atteggiamento della donna.
Non aveva avuto il coraggio di chiedergli chi fosse per lui Carol ed in cuor suo sapeva che il motivo per il quale non lo aveva fatto era per paura della risposta.
Lei e l'arciere non avevano mai condiviso nulla di intimo, mai un bacio o cose simili ed il timore che ciò non fosse mai successo a causa di quella donna, le fece perdere l'appetito facendole lasciare quasi l'intera fetta di pane tostato nel suo piatto.

-Che c'è?- domandò Daryl avvicinandosi a lei in maniera quasi impercettibile.

-Non ho molta fame. Scusatemi, mi sono ricordata di una cosa importante, a dopo.- rispose la ragazza allontanandosi dai due e avviandosi verso il campo pratica.

Carol osservò prima lei e poi il modo in cui lui la seguì con lo sguardo fino a quando la ragazza non sparì dietro ad uno dei palazzi e non poté fare a meno di ridere. Cercò di trattenersi, ma vedere il suo amico sotto quella nuova luce fu per lei piuttosto strano. Era palese che la sua presenza avesse infastidito Josephine, procurandole una certa gelosia, ma dal suo sguardo interrogativo, sembrava che Daryl non avesse capito affatto cosa la avesse spinta ad allontanarsi così.
Quando la risata diventò evidente, l'uomo si voltò verso la sua direzione aggrottando le sopracciglia.

-Cosa c'è di divertente?- domandò seccato.

-Allora che effetto fa'?- chiese Carol sempre più divertita.

-Non capisco dove tu voglia andare a parare.- fece Daryl sbuffando.

-Che effetto fa essere innamorati?- lo incalzò lei.

-Come dici?- disse l'uomo con stupore.

-Oh insomma hai capito benissimo. E non viverla come una condanna, è molto bello.- affermò la donna sorridendo.

Senza dargli modo di ribattere, gli scoccò un'ultima occhiata e lo lasciò alla sua colazione. C'era un'altra persona con la quale doveva fare una chiacchierata al più presto, era necessario spiegarsi prima che si facesse strane idee.
Attraversò il cortile e raggiunse il campo pratica, dove trovò esattamente chi stava cercando.

-Sei brava.- esordì mentre Josephine lanciava il suo tomahawk esattamente al centro di un bersaglio di legno.

-Ci provo.- rispose la ragazza, senza interrompere comunque il suo allenamento.

-Sai... lo conosco da molto tempo, non hai davvero motivo di sentirti minacciata da me. Ci siamo guardati le spalle più di una volta, siamo amici.- spiegò Carol tentando di rassicurare la ragazza.

-Sei fuori strada.- disse la ragazza dopo aver fatto l'ennesimo lancio.

-Ti ama.- fece la donna sorridendo.

Josephine si fermò all'istante. Come faceva a saperlo? Che Daryl avesse parlato con lei? L'idea che avesse discusso dei sentimenti che nutriva nei suoi confronti con un'altra donna le faceva torcere le budella dal nervoso.

-Non dubitare nemmeno un secondo di essere importante per Daryl. Lo conosco da molto tempo e posso garantirti di non averlo mai visto così.- disse Carol continuando a sorridere.

-Come fai ad esserne così sicura?- chiese Josephine abbassando lo sguardo con aria sconfitta.

-E' talmente evidente... così com'è evidente che tu provi lo stesso per lui.- affermò la donna con dolcezza.

-Sono senza speranza...- mormorò la ragazza rilassandosi un po'.

-E' felice e per questo non potrò mai ringraziarti abbastanza. L'hai salvato.- rispose Carol con gli occhi lucidi, prima di salutare Josephine e ritornare dagli altri.

Jo elaborò le informazioni ricevute ed un sorriso spontaneo le illuminò il viso. Non riuscì più a concentrarsi sul suo allenamento, anche se Daryl non le avrebbe mai detto di amarla, il fatto che una persona che lo conosceva bene affermasse di non averlo mai visto così con nessuna la fece esplodere di gioia.
Spinta da quella nuova consapevolezza, decise di non potere più aspettare. Il suo animo romantico spingeva per essere lasciato libero di esprimersi.
Corse in camera, rovistò tra le sue cose e finalmente trovò il suo vestito, si sistemò i capelli e centrò per bene la collana con il ciondolo a forma di freccia che non toglieva mai. Durante la sua ultima spedizione era riuscita a trovare un paio di ballerine grigie, decisamente più adatte al vestito rispetto ai suoi vecchi scarponi, le indossò e con un sorriso raggiante si diresse verso l'ufficio di Daryl, sperando vivamente di trovarlo lì.

Dovette cercare ovunque prima di riuscire a raggiungerlo. Quel giorno sembrava che tutti avessero bisogno di lui, rendendo i suoi propositi ancora più difficili da realizzare. Non aveva preparato un discorso, sperando che vedendolo le parole venissero fuori da sole, ma all'idea che lui potesse rifiutarla le gambe le iniziarono a tremare.
Un passettino alla volta lo raggiunse sul tetto in una delle serre e, gli chiese se avesse qualche minuto per parlare.

Daryl non riuscì ad articolare nemmeno una frase. Quel vestito gli faceva perdere la ragione. La seguì fuori dalla serra e si ritrovarono in mezzo al tetto con un sacco di gente intorno. Lei avrebbe sicuramente preferito parlargli in privato, ma in quel momento decide di infischiarsene di tutto ciò che li circondava. 
Daryl restò in attesa di sentire cosa avesse da dirgli non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso nemmeno per un attimo.

-E' sui tetti che avvengono le magie.- disse Josephine facendo un passo verso di lui.

-Così mi ha detto qualcuno.- sussurrò lui.

La ragazza si avvicinò ancora intrecciando le sue dita a quelle di lui.
Il cuore le galoppava nel petto e sperò vivamente che lui non lo notasse, non si era mai sentita così stupida ed imbranata come in quel momento. Tremante e timorosa che lui potesse respingerla, si alzò in punta di piedi e con delicatezza poggiò le sue labbra su quelle di Daryl.

L'uomo non si mosse, si gustò quel momento e delicatamente le passò un braccio intorno alla vita avvicinandola di più a sé. Assaggiò le sue labbra con lentezza, come se con quel bacio la stesse studiando e la stesse vedendo per la prima volta. 
Quando si resero conto di non essere soli, Daryl si scostò da lei sempre tenendo le dita intrecciate alle sue e la guardò con un sorriso imbarazzato.

-Giochi sporco con questo vestito.- disse l'uomo sorridendo.

-E' un tuo regalo, io non c'entro.- affermò la ragazza con un grazioso rossore sulle guance.

-Devo congratularmi con me allora.- fece lui continuando a tenerle la mano.

-Dovresti tornare alle tue questioni.- sussurrò Josephine.

Daryl annuì anche se avrebbe preferito di gran lunga restare con lei, aveva parecchie cose da fare, si ripromise di ricordarsi per il futuro di delegare qualcuna delle sue incombenze a Rick e allontanandosi dalla ragazza le riservò un'ultima occhiata per fissare il ricordo e portarlo con sé per tutto il giorno.

Lei gli sorrise, gli mandò un bacio e lo salutò con tono malizioso.

-Ci vediamo stasera Reno.- 


 
FINE...?
  
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