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Autore: Treasterischi    12/10/2015    13 recensioni
Storia di Cappelli, Follia, Tazze da Thè... e l'origine dell'amicizia "sempre più stranissima" tra il Cappellaio Matto e lo Spaventapasseri ^_-
"Ma io non voglio stare in mezzo ai matti"
"Oh, non puoi farci niente: siamo tutti matti qui"
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cappellaio Matto, Scarecrow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Down to the Rabbit Hole
Down to the Rabbit Hole


Prefazione dell’autrice: “Non potei... non volli... non potei... non volli... unirmi alle danze”
Così si concludeva la splendida puntata di esordio del Cappellaio nella serie animata: Jervis Tetch, timido e geniale ingegnere, impazzito per l’amore non corrisposto della sua Alice…
Abbiamo lasciato Jervis sconsolato e pentito, consapevole di essersi rovinato la vita con le sue stesse mani (carriera, relazioni, futuro ecc…) e trascinato ad Arkham… come ha fatto a diventare lo psicopatico pluriomicida, sequestratore seriale, grande amico e collega di crimini di Spaventapasseri che vediamo in tutti i fumetti successivi?

Beh, ci ho ragionato un po’ e credo di potervi dare una risposta! :D
Reggetevi! Sto per farvi fare un bel tuffo nella follia e nella psiche di questo adorabile ed inquietante personaggio per raccontarvi come possa nascere una folle amicizia tra le mura di Arkham ^_-

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(Saletta ricreativa ad Arkham, Harley Quinn sta coccolando il Joker stravaccato sul divanetto)
Harley Quinn: Dai, Pasticcino, non sottovalutare il potere dell’amore!
Joker: Harley, la tua idea non è per niente divertente… uno come Batman deve avere un’origine buffa, altrimenti non sarebbe così serio…
Harley Quinn: Non per vantarmi, Tesorino, ma sono io quella con la laurea in psicologia: ho studiato per ben tre anni!
Joker: Oh, beh, allora chiamiamo a fare da giudice “Johnny lo Psichiatra”!
Harley Quinn: Sì, che bella idea! Professor Crane, lei che ne pensa?!
(Spaventapasseri grugnisce insofferente, alzando il naso dal suo libro)
Spaventapasseri: A che proposito?
Joker: Ipotesi plausibili sulle origini di Batman. Per me è caduto da piccolo in una grotta piena di pipistrelli e si è spaventato così tanto da vestirsi come loro! Ahaha!
Spaventapasseri: (Freddo) Affasciante, anche se banale… lei che ne pensa dottoressa Quinzel?
Harley Quinn: Per me si tratta di un lutto, come la morte dell’amore della sua vita: non ha potuto proteggerla e vendicarla, così odia tutti i criminali!
Spaventapasseri: (Annoiato) Doppiamente banale… avete considerato l’eventualità di un trauma infantile?
Joker: È quello che ho detto: è caduto nella grotta dei pipistrelli da piccolo!
Spaventapasseri: Intendevo qualcosa di più profondo…
Harley Quinn: Non sottovaluti la perdita della donna amata, Prof, anche il nuovo arrivato è impazzito per amore…
(Crane alza un sopracciglio incuriosito)
Spaventapasseri: Chi sarebbe?
Joker: Quello “Matto come un Cappellaio”! Ahaha!
Harley Quinn: Jervis Tetch, l’ingegnere delle nanomacchine…
Spaventapasseri: (Stupito) Davvero?! Ho letto anni fa alcune sue pubblicazioni sulla stimolazione biochimica dei lobi del cervello… che ci fa qui dentro con noi?!
Harley Quinn: (Sospirando) Eh, la sua amata Alice l’ha respinto e ha avuto un grosso esaurimento nervoso…
Joker: Ha letteralmente “perso la testa” per una segretaria!
Spaventapasseri: (Pensieroso) I suoi studi erano incredibilmente promettenti: manipolare le onde cerebrali ha infinite possibilità di applicazioni sul controllo mentale… come mai non l’ho ancora visto in giro?!
Harley Quinn: È colpa dell’esaurimento: da quando Batman l’ha arrestato parla solo in rime del Paese delle Meraviglie e nessuno ci capisce niente…
(Spaventapasseri rimugina interessato)
(Nel frattempo, studio della dottoressa Leland: Jervis è sdraiato sul lettino e si guarda intorno sorridendo serenamente)

Dottoressa Leland: Sai perché sei qui, Jervis?
Jervis: Certo! È l’ora del thè!
(Indica felice l’orologio appeso al muro che segna le 5)
Dottoressa Leland: Ci sarà tempo anche per quello…
Jervis: (Offeso) “Se lei conoscesse il tempo come lo conosco io non ne parlerebbe con tanta confidenza!”
(La dottoressa sospira paziente)
Dottoressa Leland: Abbiamo pensato di farti conoscere gli altri ospiti della struttura…
Jervis: (Allarmato) Ospiti?! No! “Non c’è posto! Non c’è posto!”
Dottoressa Leland: Calma, calma… va tutto bene. Vedrai, ti piacerà incontrare altre persone… Forse potrebbero parlare un po’ con te…
Jervis: (Entusiasta) Thè?!
Dottoressa Leland: No, Jervis, non adesso.
(Tetch ci resta male e si rabbuia)
Jervis: (Tra sé e sé) “Ho un’ottima idea: cambiamo argomento…”
Dottoressa Leland: Molto bene, di cosa vorresti parlare?
Jervis: (Nuovamente sereno) Sa che oggi è il suo non-compleanno?
Dottoressa Leland: (Accondiscendente) Sì, certo… perché invece non parliamo del perché sei qui? Ti ricordi che lavoro facevi alla WayneTech?
Jervis: Ovviamente: sono un Cappellaio! Metto cappelli in testa alla gente…
(La Dottoressa si fa interessata)
Dottoressa Leland: E cosa succede quando lo fai?
(Jervis esita come se ci fosse qualcosa di spiacevole nell’atto)
Jervis: Li… li rendo felici di stare con me…
Dottoressa Leland: Anche Alice?
(Un velo di tristezza avvolge lo sguardo di Tetch, che si perde nei suoi pensieri e canticchia sommessamente)
Jervis: “Alice… guidami, le Meraviglie mostrami…”
Dottoressa Leland: Jervis? Resta con me…
(Lui continua a cantare senza nemmeno sentirla, iniziando a piangere sommessamente)
Jervis: “Nel Paese che tu sai trovar… oltre le nuvole o infondo al mar… che niun sa dir dov'è…”
(La dottoressa scuote la testa rassegnata e chiama le guardie che lo scortano premurosamente fuori, mentre continua a canticchiare tra le lacrime)

§§§

(Zona di Contenimento Methaumani, Poison Ivy sta urlando dalla sua cella!)
Poison Ivy: Le mie piccole! Noo! Stanno morendo! Non sentite le loro grida?!
(La dottoressa Leland la sta osservando pensierosa, assieme al Direttore Jeremiah Arkham)
Dottoressa Leland: Fa così ogni giorno alla stessa ora, non capisco cosa le prenda...
Dottor Arkham: Attivate l’isolamento acustico della sua area e aspettate che le passi: non c’è motivo di sedarla… non è pericolosa.
Poison Ivy: Vi prego fermate quell’assassino!! È terribile!
(La ignorano e se ne vanno. Nel cortile si sta svolgendo l’ora d’aria: Jervis è in un angolo dell’aiuola e sta allegramente dipingendo con la vernice rossa le rose bianche del cespuglio!)
Jervis: “…Perché si sa, che al più doman, le rose moriran…” (Imbratta accuratamente un bocciolo)  “…ma non c’è che dir, non c’è che far: le rose rosse van!”
(Gli altri internati continuano a godersi la ricreazione come se lui non ci fosse, ma improvvisamente Spaventapasseri balza in piedi sulla panchina sventolando furibondo la sua copia di Joyce)
Spaventapasseri: Chi ha osato?! Fuori il colpevole o faccio una strage!!
(Tutti si voltano incuriositi ad osservare la sfuriata, Cash si fa avanti con già il manganello in pugno)
Cash: Ok, Crane, adesso ti calmi, scendi da lì e mi spieghi cosa c’è che non va!
(Spaventapasseri non accenna ad ubbidire e indica furioso le pagine)
Spaventapasseri: Qualche pezzo di ignorante ha osato “correggere la punteggiatura” a Joyce!!
(In effetti il flusso di coscienza dell’Ulisse è stato arricchito da virgole e punti segnati a matita. Cash guarda senza capire)
Cash: E c’è bisogno di fare tanto casino?
Spaventapasseri: (Fuori di sé) Voglio un nome! E deve pagare! Avrò la sua testa!
(Jervis sobbalza a quell’affermazione)
Jervis: Oh Grandi Numi!
(Joker si fa avanti ridendo)
Joker: Dai Johnny, sarà uno scherzo di qualche mattacchione… rilassati, stai spaventando solo il nuovo arrivato…
(In quel momento, dall’altro lato del cortile, l’Enigmista dà scacco matto a Firefly in una partita appena iniziata)
Enigmista: Ahah! Questa la chiamano “Apertura dell’Imbecille”, indovina un po’ perché?!
(Firefly risponde sferrandogli un pugno in piena faccia!)
Guardie: Attenzione! C’è una rissa!!
Joker: Ottimo! Uniamoci subito!!
(Strappa di mano il manganello a Cash e colpisce Crane!)
(Nel cortile si scatena il finimondo in un attimo!)

Harley Quinn: Pasticcino, non dovremmo prendercela con le guardie?!
Joker: (Infierendo) Scherzi?! Rischiamo di finire in isolamento per questo! Molto meglio picchiare i colleghi! Non sei d’accordo Johnny?! Ahaha!
(I secondini arrivano a frotte tentando di dividere i prigionieri scalmanati, Jervis cerca di farsi da parte per non essere coinvolto nel disastro!)
Jervis: “È tutto sbagliato! Tutto sbagliato!”
(Le manganellate sembrano funzionare e i detenuti cominciano ad arrendersi. Firefly ha ridotto Nigma a una maschera di sangue)
Enigmista: Ourgh… è proprio vero che gli scacchi sono lo sport più violento del mondo…
Cash: Portatelo in infermeria e sbattete in isolamento Firefly, Crane e Joker!
Joker: Cosa?! Non vale cambiare le regole a giochi fatti!! A saperlo prima avrei ucciso qualcuno…
Harley Quinn: (Straziata tra le lacrime) Ti penserò sempre Mr J! E prometto che non evaderò senza di te nel frattempo!
Cash: Tutti gli altri in cella! Muoversi!
(Gli internati si mettono in fila, Jervis segue il flusso, ma nota il libro di Crane abbandonato per terra e calpestato da tutti, quindi si affretta a raccoglierlo e torna subito con gli altri)

§§§

(Due settimane dopo: il Signor Wayne è a colloquio dalla dottoressa Leland)
Bruce: (Preoccupato) Nessun miglioramento? Ma è qui da mesi ormai…
Dottoressa Leland: Signor Wayne, capisco che Tetch fosse il suo miglior ingegnere e mi duole comunicarle che…
Bruce: Avete pensato a qualche terapia riabilitativa?
Dottoressa Leland: Stiamo tentando varie strade… il suo problema è che non comunica: è chiuso nel suo mondo mentale di rime carrolliane…
(Bruce annuisce scoraggiato)
Bruce: Cosa può avergli causato tutti questi problemi…?
Dottoressa Leland: Possono esserci molti fattori: lo stress al lavoro, la delusione amorosa… Batman…
Bruce: (Sbalordito) Batman?!
Dottoressa Leland: Beh, la lotta con il Vigilantes può aver impressionato la sua psiche già fragile e in pieno tracollo ossessivo…
(Lui si incupisce meditabondo)
Bruce: Cerchi di aiutarlo in tutti i modi, dottoressa… non è per riavere un ingegnere nella mia azienda, ma per ridare a quell’uomo la sua vita.
Dottoressa Leland: Stiamo facendo tutto il possibile, Signor Wayne, mi creda… se solo riuscissimo ad instaurare un dialogo con lui…
(Intanto: saletta ricreativa interna, Crane e Joker sono stati tirati fuori dall’isolamento e si stanno riambientando)
Harley Quinn: (Avvinghiata a Joker) Pasticcino!! Mi sei mancato così tanto che credevo di morire! E lo sai che io morirei per te senza neanche pensarci!
Joker: Ottimo, me lo segno! Che mi sono perso nel frattempo?!
(Harley enumera sulle dita)
Harley Quinn: Beh, Eddie ha tentato di evadere dall’infermeria subito dopo il pestaggio e l’hanno inseguito nelle condotte dell’aria per 5 ore prima di riprenderlo… Batman ha arrestato il Pinguino… hanno abolito gli alimenti con il glutine dal menù della mensa dopo le proteste del mese scorso e…
Joker: (Disperato) Mio Dio! Nooo! Di questo passo i Celiaci conquisteranno il mondo! Presto! Rifugiamoci nei bunker con scorte decennali di frumento!
Harley Quinn: Eh, lo so… per la gioia di Pam nessun cereale verrà più maltrattato dalla cuoca della mensa…
Joker: (Preoccupato) Il polpettone misterioso c’è ancora, spero!
Harley Quinn: Sì, qualunque cosa ci mettano dentro non contiene glutine…
Joker: Perfetto, è un ottimo composto per il C4: ideale per ogni evasione!
(Crane intanto si aggira per il cortile spaventando i piccioni e osservando i detenuti in cerca di qualcuno su chi sfogare la frustrazione! Poi adocchia Jervis con tra le mani il suo libro, mentre parla in un angolo con Julian Day)
Jervis: “Noi tutti abbiam un compleanno ogni anno… ma ci sono 364 non-compleanni e tutti li dobbiamo festeggiar!”
Julian Day: (Interessato) 30 Dì conta novembre, con april, giugno e settembre…
(La sinistra ombra di Crane si allunga su Jervis, l’Uomo Calendario si dilegua)
Julian Day: …Di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31!
(Tetch si fa piccolo piccolo e porge il volume… Spaventapasseri glielo strappa di mano furente!)
Spaventapasseri: Sparisci dalla mia vista o giuro che ti sgozzo!
(Jervis non se lo fa ripetere! Crane si siede in disparte e cerca di riprendere dove aveva interrotto la lettura, ma rimane stupito: la punteggiatura superflua è stata cancellata alla meno peggio, restituendo al testo un po’ di dignità…)
(Spaventapasseri riflette con aria astuta osservando Tetch intento a riordinare le pedine della dama, sparse a caso dai giocatori precedenti)
(Jervis ha quasi finito di sistemarle, ma, appena alza lo sguardo, sobbalza trovandosi Crane seduto davanti!)
Jervis: (Arretrando) “Oh poffarbacchissimo!”
(Spaventapasseri lo scruta con aria indagatoria e intona pacato)
Spaventapasseri: “È giunta l’ora – disse il Tricheco – ormai di chiacchierar”
(Tetch lo fissa perplesso e si guarda intorno per essere certo che stia parlando in rima con lui, Crane continua)
Spaventapasseri: “Giriamo un po', parliamo un po', che più si può anelar.”
(Jervis sembra diffidente e risponde titubante, mentre iniziano a giocare)
Jervis: “Chi…? Esser tu?”
Spaventapasseri: (Conciso) “Un’incognita... per ora Spaventapasseri. E tu?”
(Gli porge la mano, lui la stringe dubbioso sospirando)
Jervis: “Temo di non potermi spiegare, signore… perché io non sono più io e cioè…”
Spaventapasseri: “Bel garbuglio…”
Jervis: (Confuso) “Non so spiegarlo più chiaramente, perché non è chiaro neanche a me!”
Spaventapasseri: (Flemmatico) “Comincia dal principio e, quando sei arrivato alla fine, fermati.”
(Jervis annuisce e raccoglie i pensieri concentrandosi)
Jervis: Tutto è cominciato mentre me ne stavo seduto a prendere un thè con Alice, ma poi è arrivato… (Assume un’aria spaventata) Lui…
Spaventapasseri: (Interessato) “Io non capirci, spiegati meglio…”
Jervis: (Tra sé e sé) “Chissà se i Pipistrelli mangiano i Gatti… o se i Gatti mangiano i Pipistrelli…?”
Spaventapasseri: (Rassegnato) “Brilla brilla Pipistrello… chi tu sia è l’indovinello”
(Tetch annuisce concordando)
Jervis: “È che ho imboccato il mio cammino senza alcuna riflessione… senza pensar che tutto poi si paga un dì…”
(Crane fa una alzata di spalle)
Spaventapasseri: Bah, “me ne infischio se nevischia, se c'è nebbia o il vento fischia, perché il tempo se ne infischia pure lui di me.”
(Jervis lo guarda sbalordito)
Jervis: “Tu sì che sai dar ottimi consigli”! Come fai?
Spaventapasseri: (Lusingato) “Beh, ti sarai accorto che, in fondo, sono mezzo svanito anch’io...”
(Allarga un ghigno sinistro e si allontana, lasciando l’interlocutore basito)
Spaventapasseri: (Tra sé e sé) Jervis Tetch… ma guarda un po’ che caso “sempre più stranissimo…”

§§§

(Sala mensa qualche giorno dopo: gli internati stanno prendendo posto con i vassoi colmi di poltiglia indefinita… molti stanno tormentando con i cucchiai il budino gelatinoso, di colore rosato, vagamente simile ad una medusa)
Brusio: Che roba è…? Sembra una lobotomia… Ecco perché ne fanno tante… L’unico decente è quello al cioccolato del mercoledì… Già! È vero!
(Killer Moth fa per sedersi davanti a Crane, che lo guarda così male da farlo desistere immediatamente!)
(Il detenuto si dilegua intimidito, Spaventapasseri continua a mangiare da solo per un po’, poi un’ombra gli oscura il vassoio)
(Crane si volta verso Jervis, in piedi accanto a lui. Tetch sembra titubante, quasi imbarazzato… ma dopo una breve esitazione attacca a parlare, declamando le rime con una certa ansia)

Jervis: “Il Fanciullo diceva al nonnetto – Orsù, ormai vecchio e canuto sei tu” (Crane è perplesso, Jervis continua incerto) “Ma ancora ti metti col capo all’ingiù, oramai non lo devi far più, mai più! All’età che tu hai non va più!”
(Cala un silenzio di tomba, i presenti attendono ammutoliti l’esplosione…)
(Spaventapasseri lo fissa impassibile per alcuni istanti, poi gli rivolge uno sguardo astuto e sogghigna divertito)

Spaventapasseri: “Gli rispose il nonnetto – Adesso che so che cervello non ho: beh, io lo fò e lo rifò, lo rifò… Ahahah!”
(Jervis si unisce felice alla risata! Crane gli fa cenno di accomodarsi davanti a lui e Tetch esegue volentieri, appoggiando il vassoio)
(Gli altri seduti lungo la tavolata sono rimasti a fissarli basiti, con i cucchiai fermi a metà strada tra il piatto e la bocca)

Enigmista: (Allibito) “Indovina indovinello… a chi ha dato totalmente di volta il cervello?!”
Joker: Wow! Non so che razza di psicofarmaci hanno dato a Johnny questa mattina, ma li voglio provare subito! Devono essere una bomba!

§§§

(Ufficio della Dottoressa Leland: Crane è in piedi davanti alla scrivania)
Spaventapasseri: Immagino che questa non sia la mia sessione di terapia…
Dottoressa Leland: No, non lo è, voglio solo chiarire alcune cose.
Spaventapasseri: A che proposito?
Dottoressa Leland: Qual è il suo interesse nei confronti del mio paziente?
(Spaventapasseri sogghigna)
Spaventapasseri: Parla di Tetch? Soggetto interessante, non trova?
Dottoressa Leland: Lei era uno psichiatra, Dottor Crane e lavorava qui fino a poco tempo fa, di preciso cosa sta facendo con lui?
Spaventapasseri: (Con ovvietà) Al momento stiamo amabilmente conversando del più e del meno…
Dottoressa Leland: Non si direbbe.
Spaventapasseri: Come fa a dirlo?
Dottoressa Leland: Abbiamo registrato le vostre “conversazioni”: declamate rime casuali dai libri di Carroll… non state esattamente “parlando”…
Spaventapasseri: (Divertito) Lei dice?
Dottoressa Leland: (Scettica) Vuole davvero farmi credere che vi sia un senso in quei versi?
Spaventapasseri: “Sarebbe bello se ogni tanto qualcosa qui avesse senso.”
Dottoressa Leland: (Esasperata) La prego di non cominciare anche lei con le citazioni… perché gli dà corda? Pensa di aiutarlo in qualche modo? O vuole solo prendersi gioco di lui?
Spaventapasseri: Oh, se sapeste fare il vostro mestiere l’avreste già aiutato da un pezzo e senza il mio intervento… (La guarda di sottecchi) è un caso abbastanza conclamato, non trova?
Dottoressa Leland: Se ci teneva tanto a fare lo psichiatra avrebbe potuto esercitare correttamente la professione, anziché terrorizzare i pazienti fino al suicidio e usarli come cavie per le sue tossine!
(Crane la guarda sprezzante e resta in silenzio un attimo)
Spaventapasseri: Non ho alcun secondo fine, se proprio vuole saperlo. Trovo solo la sua compagnia più piacevole degli altri internati…
Dottoressa Leland: Quindi è vero? Capisce veramente cosa dice?
Spaventapasseri: (Sardonico) “Così è… se le pare.”
(Cala il silenzio, la dottoressa chiama le guardie e lo fa riportare in cella)

§§§

(Notte fonda, sembra tutto tranquillo, ma improvvisamente l’allarme comincia a risuonare, le guardie accorrono mentre i detenuti balzano giù dai letti!)
(Jervis osserva spaesato dal vetro della sua cella, gli altri sembrano tutti molto eccitati)

Cash: (Alla radio) Che sta succedendo?! Rispondete, passo!
Radio: Qui Settore due! I detenuti sono armati! Ci sparano addosso! Aaah!
(La comunicazione si interrompe! Il Pinguino ridacchia)
Pinguino: Eheh, un paio di mazzette e far entrare le armi pesanti diventa uno scherzo…
Cash: Settore due?! Merda! (Alla radio) A tutte le unità codice rosso! Ripeto codice rosso! Il Settore due è sotto attacco: Joker è libero!!
(I secondini imbracciano fucili e manganelli, ma i rumori di spari sono sempre più vicini e in breve la porta d’ingresso viene fatta esplodere, mentre un’orda di detenuti armati dilaga sparando all’impazzata!)
(Joker avanza nel caos, godendosi il macello e facendo roteare un bastone come se dettasse il tempo a una banda musicale!)

Joker: Signori miei divertiamoci un po’, fate come foste a casa vostra! Ahah!
(Harley Quinn irrompe in scena sui pattini a rotelle, spingendo un carrello della spesa pieno di armi e costumi dei pazzi!)
Harley Quinn: Toc Toc, Ragazzi! È arrivata la sexy aiutante di Papà Natale!
(Le celle si aprono e Harley comincia a distribuire)
Harley Quinn: Per Ozzie, che quest’anno è stato un bravo Pinguino, ecco un bel set di ombrelli carichi e pronti a sparare…
(Cobblepot ringrazia soddisfatto, aprendo il fuoco all’impazzata)
Harley Quinn: A Eddie una bella tuta in spandex verde e la sua simpatica bombetta!
(Nigma arrossisce visibilmente imbarazzato)
Enigmista: Ehm… ci dev’essere un errore… sono certo di essere stato arrestato in giacca, cravatta e con un elegante bastone accessoriato…
Harley Quinn: Spiacenti, non sono ammessi reclami! Per il Professor Crane un sacco di patate con dentro una maschera antigas e un paio di granate fumogene con scritto sopra “super tossina”… mi sembravano le più potenti.
Spaventapasseri: (Euforico) Ottima scelta, Bambina, ottima scelta…
(Si volta e nota che Jervis è rimasto tremante nella sua cella… Crane si affaccia sulla soglia e gli tende la mano)
Spaventapasseri: “Vuoi o non vuoi unirti alle danze?!”
(Tetch accenna un sorriso e fa per stringerla, ma immediatamente si ritrae spaventato, notando lo sguardo psicotico di Crane)
(Spaventapasseri capisce, scuote la testa e se ne va, calando sul viso il sacco di juta e iniziando a ridere sommessamente)
(Cash e gli altri secondini si sono rifugiati in copertura urlando nella radio)

Cash: Direttore Arkham ci sparano addosso!
Dottor Arkham: (Dal microfono) E tu rispondi!
(Un detenuto lancia una molotov proprio tra loro! Cash rotola via, mentre il suo compare prende fuoco e si butta a terra disperato!)
(Nigma, in spandex, si stava infilando in una grata dell’aria, ma si ferma a guardarlo ridendo)

Enigmista: Ahah! “Cos’è che sa di pollo, è nutriente, però in testa non c’ha niente?”
(Cash si rialza e lo stende con una manganellata disumana! Poi afferra l’estintore e soccorre il collega, sotto lo sguardo allibito di Jervis)
Cash: Torna nella tua cella Tetch! O ti faccio saltare tutti quei denti!
(Jervis indica freneticamente qualcosa dietro di lui)
Jervis: (Terrorizzato) “Il coccodrilletto nel fiume discese e a nuoto sorprese di pesci un gruppetto!!”
Cash: (Confuso) Cosa?!
(Killer Croc sorprende Cash alle spalle e lo travolge in un impeto furioso azzannandolo! Tetch arretra inorridito!)
Cash: Aaaahh! La mia mano!! Aaahh!!
(Jervis si tappa le orecchie nel panico, il flusso di detenuti lo trascina verso l’uscita nel cortile: i giardini sono pieni di secondini farneticanti in agonia!)
Secondini: No! Levatemeli di dosso! Fallo smettere! Stai lontano da me!
Harley Quinn: Ohoh! Sembra che l’orario di ricevimento del Professor Crane sia terminato!
(Tetch li osserva impietrito, alcuni si sparano a vicenda, altri scappano in preda al terrore, mentre Spaventapasseri ride fuggendo a cavallo!)
Spaventapasseri: “Io sono l’Ombra che di notte va! Semino il panico in città!”
Joker: Ahah! Johnny ci ha preso gusto con l’ippoterapia!
(Il Batsegnale si illumina nel cielo! Il Pinguino apre l’ombrello-elicottero)
Pinguino: Beh, è stata una piacevole serata, ma da qui in poi ognuno per sé… Wagh Wagh Wagh!
(Cerca di decollare, ma Joker scatta e lo scaraventa a terra, impadronendosi del velivolo e alzandosi di quota)
Joker: Ehi Ozzie, non lo sai che i Pinguini non sanno volare?! Ahaha!
Harley Quinn: Pasticcino non lasciarmi qui!!
Joker: Spiacenti, questo ombrello è monoposto, trovati qualcun altro!!
(La Batmobile irrompe nel cortile del Manicomio! I pazzi si agitano vedendo Batman lanciarsi all’attacco, mentre Jervis va a rannicchiarsi in un angolo)
Jervis: Il Jabberwocky! Il Jabberwocky!!
(Le lunghe ombre della scazzottata si proiettano sul muro alle sue spalle)

§§§

(Alcuni giorni dopo: Nigma, con in faccia gli evidenti segni del pestaggio, sta giocando a monopoli con il Pinguino e Harley, mentre Jervis li guarda)
Pinguino: Enigmista delle mie ghette!
Enigmista: Pallone gonfiato di un Pinguino!
Harley Quinn: Su, non litigate! Non è colpa di nessuno se l’evasione non è andata bene…
Pinguino: Taci! Il Clown ha rovinato tutto e l’idea di farlo uscire di cella è stata tua!
Harley Quinn: Il problema è che non ci siamo coordinati bene…
Enigmista: Bah, è sempre la stessa storia: o l’evasione è un fiasco o Batman ci risbatte dentro in un lampo! Sempre tutto da capo!
(Muove la pedina passando dal via e ricominciando il giro, Jervis si fa avanti allegro)
Jervis: “Dentro, fuori, avanti, indietro, adesso ci risiam! Sol girando in tondo prima o poi ci raggiungiam!”
(I 3 lo guardano perplessi)
Enigmista: (Seccato) Che c’è Tetch? Vuoi giocare? Stai esponendo “in carrolliano stretto” la tua opinione sull’evasione fallita? O hai solo intenzione di star lì a recitare poesie come un’ebete?
Harley Quinn: Non essere scortese Eddie, è solo un po’ confuso…
(Jervis li guarda stupito e deluso dal non essere capito)
Pinguino: Dopo questo casino ci vorrà un po’ prima che possa corrompere altre guardie…
Enigmista: (Spavaldo) Non sarà necessario, ho già un’altra idea per scappare: mi serve giusto un pallone aerostatico…
Pinguino: (Scettico) Wagh Wagh! Scordatelo!
Enigmista: Dai Ozzie, non c’è niente che tu non possa contrabbandare qui dentro! Non dirmi che una mongolfiera verde a punti interrogativi ti spaventa.
Pinguino: Non è per la mongolfiera, Eddie… è per l’idea in sé! È la trovata più cretina di sempre!
Enigmista: (Offeso) Perché il tuo progetto di evasione con uno stormo di fenicotteri ammaestrati come diversivo aveva più senso?!
Jervis: (Entusiasta) Fenicotteri? “Sai giocare a Croquet?!”
(Ancora silenzio perplesso)
Pinguino: Tetch, visto che non ti fai capire e non giochi a monopoli, perché non vai a farti un giro?
(Lui ammutolisce mortificato, Harley lo accarezza)
Harley Quinn: Non prendertela, Jervis, non ce l’hanno con te…
Jervis: (Speranzoso) Thè?!
Enigmista: “Sì! Più in là! Cambiar!!”
(Gli indica freneticamente una direzione, Jervis si affretta)
Jervis: “Un altro thè più in là! Più in là! Un altro thè più in lààà!!”
(Nigma e Pinguino ridono, Harley mette il broncio)
Pinguino: Ahah Wagh! Che soggetto!
Harley Quinn: Siete cattivi! Il poverino, non vi ha fatto niente di male!
Enigmista: Bah, è un ingegnere pluripremiato che potrebbe ipnotizzare mezza Arkham con le sue carte e se ne sta lì a cazzeggiare in rima!
Harley Quinn: Ma è adorabile…
Pinguino: (Schietto) Quinzel, non siamo al parco giochi… qui dentro se non sei utile non campi molto, perciò è meglio per lui darsi una svegliata o affrettarsi a guarire…
(Dissolvenza)

§§§

(Tre settimane dopo, la dottoressa Leland sta parlando nel registratore portatile)
Dottoressa Leland: …da allora il paziente ha ricominciato ad isolarsi. Sembra che i discorsi in rima con Crane lo mettessero di buon umore, pur non essendovi alcun miglioramento nella sua capacità di comunicare… Dall’evasione di Spaventapasseri pare che Tetch risenta della mancanza di un “interlocutore” e risulta intimorito dagli altri internati.
(Spegne l’apparecchio e si avvia alla saletta per le sedute, dove Jervis la sta aspettando vicino alla finestra dandole le spalle)
Dottoressa Leland: Buongiorno Jervis, come andiamo oggi?
(Si siede sistemando il registratore, Tetch sospira e si volta lentamente)
Jervis: (Sereno) Buongiorno dottoressa Leland… sto molto meglio, grazie.
(Lei lo osserva con un misto di gioia e speranza)
Dottoressa Leland: Sei… sei tornato in te?! Sai chi sei e dove ti trovi?!
(Lui sorride e si accomoda)
Jervis: Mi chiamo Jervis Tetch, sono un ingegnere biomedico delle nanotecnologie della WayneTech… e vorrei tanto che lei mi aiutasse a recuperare la mia vita… gliene sarei infinitamente grato…
(La dottoressa è al settimo cielo e gli sorride sinceramente sollevata)
Dottoressa Leland: Sono davvero felice di sentirtelo dire, Jervis e, credimi, farò tutto il possibile.

§§§

(Un mese dopo, Bruce Wayne è a colloquio con la dottoressa e sembra molto soddisfatto)
Dottoressa Leland: Non so come ringraziarla, Signor Wayne: Jervis sta rispondendo bene alla terapia farmacologica, ma il programma lavorativo per la WayneTech ha accelerato i tempi di recupero in modo strabiliante.
Bruce: La mia azienda può finanziare le sue ricerche da dentro il manicomio per tutto il tempo necessario alla sua guarigione... (Sorride) Certo, rivorremmo al più presto il nostro ingegnere, ma non voglio mettervi pressioni.
(Lei annuisce e sospira)
Dottoressa Leland: Solo il tempo potrà dirci se le sue condizioni psicologiche siano stabili… Al momento sembra ancora restio a socializzare.
Bruce: (Sospettoso) Gli internati gli hanno dato problemi?
Dottoressa Leland: Oh no, nessun incidente, ma sembra faccia fatica a integrarsi: anche se adesso parla normalmente è come se vivesse sempre nel suo mondo… se non è nel laboratorio a concentrarsi sui calcoli si chiude sui suoi libri e non sembra interessato a ciò che lo circonda…
Bruce: (Pensieroso) Beh, non ha mai legato molto nemmeno al lavoro, anche se è sempre stato cortese e ben educato con tutti…
Dottoressa Leland: Per adesso si sente protetto e lavora con serenità, ma temiamo che un reinserimento troppo repentino nella società possa provocargli uno shock…
(Bruce annuisce comprensivo)
Bruce: Prendetevi il tempo necessario, ma pensate prima di tutto al suo benessere: lui non è come gli altri qui dentro…
Dottoressa Leland: Signor Wayne, noi non facciamo distinzioni: i pazienti sono qui per guarire dal primo all’ultimo… certo, dai giornali possono sembrarle degli assassini senza scrupoli, ma le garantisco che non è così.
(La mascella di Batman si contrae con durezza per un attimo, poi si distende)
Bruce: Sì, forse ha ragione, d’altronde io non posso certo conoscerli a fondo come lei…
(Dissolvenza)
(Intanto, Jervis è nella biblioteca della Residenza di Arkham e sta parlando con l’Enigmista che si occupa dell’archivio)

Enigmista: No, Tetch i libri di Alice sono ancora fuori. Se vuoi qualche lettura per l’infanzia ho “Il Mago di Oz”, visto che Crane non è qui per reclamarlo.
Jervis: (Deluso) Va bene… ma se ti tornano dentro puoi tenermeli da parte?
Enigmista: Dipenderà dal mio umore e…
(Electrocutioner gli arriva davanti spintonando via Jervis)
Enigmista: Ciao Buchinsky, non pensavo sapessi leggere…
(L’energumeno lo zittisce con un violento pugno nello stomaco e lo appende al muro! Tetch si nasconde intimorito dietro uno scaffale)
Enigmista: Ouch… Coff… È perché mi sono fatto tua sorella Caff… vero?
Electrocutioner: (Sbalordito) Cosa?!
Enigmista: Non volevo… giuro… ha aperto le gambe e sono entrato…
(Electrocutioner carica un altro pugno, ma il Pinguino lo ferma con l’ombrello)
Pinguino: (Affabile) Via, via Lester… che modi sono?!
Electrocutioner: Ma Boss, lui…
Pinguino: Eddie è un informatore, non uno da intimidire. (Nigma viene mollato e crolla a terra) Spero accetterai le mie scuse: il mio nuovo spezzapollici non sa ancora come si trattano gli alleati… immagino che questo malinteso non “incrinerà” la nostra bella amicizia, vero Eddie?
Enigmista: (Riprendendo fiato) No, no… figurati, Ozzie… solo una costola…
(Il Pinguino estrae una banconota da 100$)
Pinguino: So che Batman ha fatto una bella infornata la settimana scorsa, mi servono nomi: chi arriverà col prossimo pullman?
Enigmista: (Intascando i soldi) Se speri nel Clown caschi male: Joker non si è fatto vedere... però Bats ha catturato Dent, un paio di genetisti pazzi e un nuovo tizio che vive solo a temperature polari... stanno allestendo una cella speciale nell’ala Methaumani, anche se non credo andrà a genio a Pam...
Pinguino: Qualcosa di più utile?
Enigmista: Beh, ha riacciuffato anche Spaventapasseri da un po’…
(Jervis si illumina di gioia da dietro lo scaffale, ma Nigma continua)
Enigmista: Anche se non servirà a molto: gli è tipo esploso tutto il laboratorio addosso e si è respirato un’overdose delle sue tossine... (Sghignazza) gli cambiano il pannolone con le altre amebe del reparto lobotomie.
(Il Pinguino fa spallucce, Tetch impallidisce sentendosi morire)

§§§

(La settimana successiva, cortile nell’ora d’aria: Jervis ha apparecchiato la dama davanti a Crane e ha fatto la sua mossa, ma Spaventapasseri non dà alcun segno di reazione, continuando a fissare il vuoto)
Jervis: (Titubante) Ehi, Jonathan? “Perché un corvo assomiglia a una scrivania?”
(Crane rimane immobile con lo sguardo spalancato dal terrore e un filo di bava che cola… Tetch sospira afflitto)
Jervis: “Non ne hai la più pallida idea”, vero?
(Silenzio per un po’, poi due infermieri si avvicinano)
Infermiere 1: Non può sentirti, Tetch, è completamente andato…
Jervis: Ne siete proprio sicuri?
(L’altro infermiere schiocca le dita davanti al naso adunco del catatonico)
Infermiere 2: A te cosa sembra?! Dai, lascialo stare.
(Jervis si allontana dispiaciuto, ma pensieroso)
(Dissolvenza)
(Quella notte: gli internati dormono nelle rispettive celle, ma non Tetch, che sta rimuginando calcoli su calcoli, incidendo alcuni numeri sulla parete accanto al letto)

Jervis: (Mormorando) Può andare… no… sì! No, no… Mi servono più dati… ma dove li trovo?! Non posso approssimare… no… altri dati… altri dati…

§§§

(Laboratorio nel centro medico di Arkham: Jervis ha l’aria alquanto stanca e sta lavorando ai microcircuiti di una serie di chip nel microscopio)
(L’orologio segna la fine dell’orario lavorativo, lui sospira deluso e riordina le sue cose, la dottoressa Leland si avvicina)

Dottoressa Leland: Va tutto bene Jervis? Sembri insoddisfatto…
Jervis: (Massaggiandosi le tempie) Uh… sì, è solo che non sono del tutto sicuro dei calcoli… metà dei nanoidi non hanno superato il collaudo…
Dottoressa Leland: (Comprensiva) Non preoccuparti, non c’è nessuna fretta, potrai ricontrollarli nei prossimi giorni, quando sarai più riposato…
(Lui annuisce poco convinto)
(Più tardi, ora d’aria: gli infermieri hanno piazzato Crane su una panchina e stanno chiacchierando mentre i piccioni becchettano davanti a lui)
(Jervis osserva la scena meditabondo ed estrae un minuscolo contenitore di plastica, trafugato nel risvolto dei pantaloni. All’interno vi è un microchip di pochi millimetri, applicato ad una superficie adesiva)
(La Squadra Suicida sta giocando a basket nel campetto, ma il pallone schizza via. Capitan Boomerang va a recuperarlo e Jervis gli fa lo sgambetto di nascosto mentre gli passa accanto!)
(L’australiano caracolla per restare in equilibrio e urta Due Facce, la cui moneta cade nel tombino!)
(Dopo alcuni interminabili attimi di silenzio Dent perde il lume della ragione e si avventa sul detenuto cercando di strangolarlo con ferocia!!)

Guardie: Allarme! Una rissa!! Oddio, lo sta ammazzando!
(Nel cortile si scatena il solito finimondo, tutte le guardie e gli infermieri si precipitano nella mischia, mentre Jervis raggiunge Crane rimasto solo)
Jervis: Scusa, Jonathan, ma è necessario!
(Gli applica il chip alla base de cranio dietro l’orecchio e osserva speranzoso... ma Spaventapasseri non dà alcun segno di reazione)
(Tetch lo guarda preoccupato e gli sventola la mano davanti agli occhi, senza ottenere nessun miglioramento)

Jervis: Che c’è che non va?! Perché non parli?!
(Due Facce è stato steso a manganellate e la rissa sedata; gli infermieri stanno tornando verso la panchina, Jervis cerca di dissimulare l’ansia)
Infermiere 1: Tetch, lo vuoi lasciare in pace?!
Jervis: Ehm… sì, sì è solo che… beh, non lasciatelo davanti ai piccioni: li detesta…
Infermiere 2: (Ridacchiando) Guarda che non sente niente! Lo capisci o no?!
(Jervis scruta ancora Crane in cerca di un minimo cambiamento, ma senza successo e si limita a sospirare allontanandosi)
(Dissolvenza)
(Una settimana dopo, sala mensa: Jervis sta mangiando in disparte come suo solito e tiene d’occhio Crane seduto con gli altri lobotomizzati)

Jervis: (Tra sé e sé) Sette giorni e nessun cambiamento… “è tutto sbagliato”!
(Spaventapasseri sta tenendo lo sguardo inespressivo puntato sul piatto, ma poi sposta la testa andando a fissare il cucchiaio)
(Dopo una breve pausa allunga la mano, afferra la posata, la immerge nella zuppa e se la ficca in bocca! I gesti sono scoordinati e macchinosi, come quelli di una marionetta coi fili aggrovigliati, ma l’azione suscita immediato entusiasmo negli infermieri presenti!)

Infermieri: Ehi, guarda! Sta mangiando da solo! Presto, avvertite i dottori!
(Jervis al suo tavolo si illumina di gioia pura, esultando dentro di sé)
Jervis: (Mormorando) “Callooh! Callay!” Funziona! Funziona!! Ahah!

§§§

(Sala riunioni della staff medico, la dottoressa Leland è a colloquio col Direttore Arkham)
Dottoressa Leland: In queste ultime settimane il Dottor Crane ha recuperato rapidamente molte delle sue facoltà…
Dottor Arkham: (Disinteressato) Uhm, hm…
Dottoressa Leland: Mangia e va in bagno autonomamente e nonostante lo status quasi catatonico è ricomparso, in parte, il suo disordine compulsivo...
Dottor Arkham: (Rassegnato) Quindi a breve lo Spaventapasseri tornerà a flagellarci con la sua presenza…
Dottoressa Leland: So che non ha fiducia in lui, Direttore, ma ogni minimo miglioramento nei pazienti è un traguardo verso la riabilitazione e…
Dottor Arkham: Se lo conoscesse come lo conosco io, non sarebbe così entusiasta del recupero cognitivo di uno come Crane…
(La dottoressa tace risentita, Jeremiah Arkham continua asciutto)
Dottor Arkham: Altro da segnalare?
Dottoressa Leland: Beh, sì… c’è un leggero peggioramento in Jervis Tetch.
Dottor Arkham: Ovvero?
Dottoressa Leland: Sembra molto affaticato mentalmente: gli è difficile completare i progetti per la WayneTech, anche se vi lavora con assiduità.
(Gli mostra due fogli: il primo è pieno di equazioni scritte in modo ordinato e pulito, il secondo è un groviglio di algoritmi inestricabile, cancellature, sovrapposizioni, correzioni e appunti in ogni centimetro libero!)
Dottoressa Leland: Il primo è il progetto delle settimane scorse, mentre questo è il più recente… mi stupisce non solo che riesca a capire i calcoli eseguiti in quella confusione, ma che sia addirittura la stessa mano.
(Jeremiah osserva pensieroso)
Dottor Arkham: Crede stia tramando qualcosa?
Dottoressa Leland: Non penso… Jervis è un paziente tranquillo e vuole davvero migliorare, non penso abbia cattive intenzioni, se è questo che teme.
Dottor Arkham: Non è questione di timori o sospetti, dottoressa, ma so come vanno a finire di solito le cose qui e il beneficio del dubbio è un lusso che non possiamo concedere a nessuno…
(Dissolvenza)
(Quella notte: sotterranei del locale caldaie, Jervis, con in testa una fascetta di controllo mentale, si guarda intorno ansioso)

Jervis: (Impaziente) “È tardi… È tardi… È tardi…”
(Il cigolio della porta lo fa sobbalzare: entrano i due infermieri con le carte in testa e l’aria ebete, accompagnando Crane sempre catatonico)
Jervis: (Teso) L’ora della verità…
(Si avvicina e stacca il chip da dietro l’orecchio di Spaventapasseri, che immediatamente si afferra la testa tra le mani e crolla in ginocchio urlando con quanto fiato ha in corpo!)
(Jervis arretra intimorito e speranzoso, Crane sbuffa sconvolto e furibondo per poi voltarsi verso di lui con aria assassina!)

Spaventapasseri: TU!
Jervis: (Entusiasta) Ti sei ripreso!!
(Crane gli salta alla gola! Negli occhi solo una luce omicida mentre lo strangola con tutta la forza del suo odio! Tetch annaspa)
Jervis: Le… ach… levate… melo di dosso! ghhh…
(Gli infermieri ipnotizzati ubbidiscono! Crane scalcia e si dibatte furioso!)

Spaventapasseri: Tu! Miserabile approfittatore! Mi hai usato come cavia!!
Jervis: No… coff… mi hai frainteso…
Spaventapasseri: (Sconvolto) È stato orribile! Volevo urlare ma la voce non usciva! Non ero padrone di me stesso!!
Jervis: (Rialzandosi) Senti, non volevo arrivare a tanto, ma non ce la facevo più a vederti ridotto così e…
Spaventapasseri: No, un momento! Da quando ti sei rimesso a parlare?!
Jervis: Oh, da un po’… è che da quando sei evaso nessuno mi capiva!  Quindi ho deciso di provare a guarire…
Spaventapasseri: (Seccato) Tzè, voi pazienti la fate sempre facile: non potete semplicemente decidere di diventare sani di punto in bianco!
Jervis: Beh, io ci sto riuscendo… mi hanno anche messo in un programma lavorativo: posso costruire i miei nanoidi e…
Spaventapasseri: …e usare cavie umane!
Jervis: (Mortificato) No! Non oserei mai!
(Crane alza un sopracciglio e indica con un cenno i due infermieri con le carte in testa che lo stanno ancora trattenendo)
Jervis: Beh, ma questa è un’eccezione… mollatelo per favore.
(Lo lasciano andare, Spaventapasseri sbuffa massaggiandosi le tempie)
Spaventapasseri: Ti rendi conto che se avessi sbagliato a calibrare il chip mi avresti probabilmente fuso del tutto il cervello?!
Jervis: (Risentito) Certo che ci ho pensato! Per questo ho chiesto a Nigma di procurarmi il tuo elettroencefalogramma prima di tarare il nanoide…
Spaventapasseri: (Scettico) E l’Enigmista ti ha accontentato?
Jervis: Sì, in cambio ha voluto il mio budino al cioccolato del mercoledì per un mese intero…
(Crane lo guarda scandalizzato)
Spaventapasseri: Che infame! È l’unico commestibile! Quelli gelatinosi sembrano fatti con gli scarti delle lobotomie…
Jervis: (Afflitto) Lo so, sono immangiabili…
Spaventapasseri: Puoi dirlo forte! La mia collezione di cervelli umani in formaldeide è molto più vivace!
Jervis: (Incuriosito) Collezioni cervelli in formalina?
Spaventapasseri: Sì, mi servono per i miei studi… ne ho anche uno di un bambino di 5 anni…
Jervis: Fantastico!
Spaventapasseri: Non cambiare argomento! Hai rischiato di uccidermi!
Jervis: No! No! Ho studiato attentamente i tuoi valori: le onde Beta erano quasi assenti, mentre Alfa, Gamma e Delta erano del tutto fuori scala e… (Nota che Crane lo fissa basito) sto parlando arabo?
Spaventapasseri: No, continua pure, ti seguo… trovo la biochimica del cervello rilassante…
Jervis: (Stupito) Oh, pensavo di essere l’unico appassionato di queste cose...
Spaventapasseri: Beh, ora che parli normalmente possiamo approfondire parecchi argomenti: ho giusto una tossina ipnotica da perfezionare…
(Jervis sorride interessato, ma poi sbianca)
Jervis: No, u-un momento! Io n-non sono come te!
Spaventapasseri: Che vorresti insinuare?
Jervis: (A disagio) Senti, mi-mi piace parlare di letteratura e di-di biochimica, ma-ma tu sei un criminale! U-uccidi la gente!
Spaventapasseri: (Sprezzante) Disse quello senza un briciolo di etica nella sperimentazione umana…
(Jervis scuote la testa ansioso)
Jervis: Io non sono così! L’ho fatto solo per aiutarti, perché tu hai aiutato me prima… Ma ora basta! (Inspira profondamente calmandosi e gli porge la mano) È stato un piacere averti conosciuto e ti ringrazio per tutto, ma io sto guarendo e presto sarò rilasciato, perciò addio.
Spaventapasseri: Oh, certo, chi ti ha raccontato questa bella favoletta?
Jervis: In che senso?!
(Spaventapasseri lo guarda sorpreso)
Spaventapasseri: Come? Davvero non te l’hanno ancora detto?
Jervis: (Teso) Che cosa? Di che stai parlando?!
Spaventapasseri: (Diretto) La diagnosi è schizofrenia, Tetch. In forma acuta.
(Jervis impallidisce sentendosi morire e rimane in silenzio, sconvolto. Poi scuote freneticamente la testa)
Jervis: (Scioccato) No… no, no! Assolutamente no! Mi-mi avrebbero avvertito! E-e non è così! Ha-hanno detto che-che ho avuto un e-esaurimento nervoso e ho u-un “disturbo di integrazione”, tu-tutto lì!
Spaventapasseri: (Asciutto) Che è una patetica bugia per indorarti la pillola... Il tuo comportamento non lascia dubbi: sei schizofrenico e conoscendo Arkham non ti faranno mai più uscire da qui.
(Tetch è sull’orlo del panico, nella disperazione più nera)
Jervis: (Rabbioso) Non è vero! Tu non sai niente! Io sto migliorando! St-sto seguendo la terapia per-per la riabilitazione e lavoro a-al progetto della WayneTech! Mi-mi reintegreranno! Sì, sì!
(Crane ride sinistro, godendosi il terrore dell’interlocutore)
Spaventapasseri: Forza, fammi gustare tutte le tue “fasi dell’accettazione”, hai già superato “Rifiuto” e “Rabbia”, sei pronto per il “Patteggiamento”?
(Jervis arretra spaventato)
Jervis: Stai zitto! Stai mentendo! Io non posso essere… (Non trova la forza di pronunciare la parola e fa un gesto come se volesse scacciare il pensiero fastidioso) Non ho le allucinazioni!
Spaventapasseri: Forse non ancora, dopotutto sei sotto antipsicotici…
Jervis: Basta! Non voglio più ascoltarti! Prendetelo!
(Gli infermieri ipnotizzati agguantano Crane che ridacchia sprezzante)
Spaventapasseri: Ohoh, dai gli ordini alle tue guardie adesso?! Cosa sono per te? Le tue fedeli Carte di Cuori? O i Pedoni degli Scacchi?! (Jervis esita, lui lo incalza) Vuoi tagliami la testa perché ti ho contraddetto? Siamo già a questo punto?! Ah, è incredibile quanto possa galoppare una psicosi…
(Tetch si tappa le orecchie e si volta dall’altra parte)
Jervis: No! Riportatelo in cella! Lasciami in pace! “Non voglio stare in mezzo ai matti!”
(Crane allarga un ghigno da Stregatto mentre lo trascinano via)
Spaventapasseri: “Oh, non puoi farci niente… Siamo tutti matti qui” Ahaha…

§§§

(Alcuni giorni dopo, Jervis sta bevendo il suo thè alle 5 nello studio della dottoressa Leland, ma sembra alquanto ansioso)
Dottoressa Leland: Ho saputo che Jonathan Crane ha ripreso a parlare.
Jervis: (Sobbalzando) Da-davvero?! Eheh… pe-perché me lo s-sta dicendo?
Dottoressa Leland: (Stupita) Beh, sembravi piuttosto preoccupato per lui in queste settimane… pensavo che la notizia ti facesse piacere…
Jervis: (Con sollievo) Oh, per quello… Beh, sì, ovvio, no? S-sono molto contento per lui…
(Sorseggia il thè e fa tintinnare la tazza riappoggiandola sul piattino, la dottoressa lo osserva incuriosita)
Dottoressa Leland: Mi sembri nervoso, Jervis… qualcosa ti turba?
(Lui rimane in silenzio indeciso per un po’, poi sospira)
Jervis: A-ad essere sincero sì…
Dottoressa Leland: (Comprensiva) A che proposito?
Jervis: Uh, è pe-per il mio lavoro alla WayneTech…
Dottoressa Leland: Oh, sì, nelle ultime settimane non sei riuscito a completare il prototipo…
Jervis: (Mortificato) Mi dispiace moltissimo! Le giuro che non ricapiterà!
Dottoressa Leland: Va tutto bene, Jervis, nessuno si è arrabbiato per questo, anzi, prenditi tutto il tempo che ti serve: non hai delle scadenze qui…
(Tetch la guarda spaventato e tace, per poi riprendere titubante)
Jervis: Vede… è questo che non capisco… a cosa serve quello che faccio?
Dottoressa Leland: (Stupita) In che senso?
Jervis: I prototipi, le bozze, i calcoli… tutto! Non ho mai scadenze e se sbaglio nessuno se la prende.
Dottoressa Leland: (Benevola) Jervis, i farmaci che prendi possono influire sulle tue capacità di concentrazione… è normale che nessuno ti faccia pressioni o ti biasimi se non hai raggiunto un risultato…
Jervis: Ma nel mio mestiere non è possibile sbagliare! Sono un ingegnere e lavoro sul cervello umano!
Dottoressa Leland: Sono solo prototipi…
Jervis: (Rabbioso) E per quanto ancora lo saranno?!
Dottoressa Leland: (Sorpresa) Che vuoi dire?
(Jervis inspira profondamente calmandosi e scandisce per bene)
Jervis: Quand’è che potrò smettere le medicine, uscire da qui e tornare a lavorare seriamente?
(La dottoressa esita un momento, poi sorride)
Dottoressa Leland: Hai fatto grandi progressi in questi mesi… con un po’ di pazienza vedrai che…
Jervis: Diminuitemi i farmaci, allora.
Dottoressa Leland: (Spiazzata) Cosa?!
Jervis: Mi deconcentrano. (Sorseggia serio il thè) E non ne ho bisogno, visto che ho superato il mio esaurimento nervoso.
Dottoressa Leland: (Cauta) Jervis, saremo noi a decidere se stai migliorando o meno…
Jervis: Non parlo più in rima e non vivo nel mio mondo di fantasia! Che altre prove le servono?!
Dottoressa Leland: È che non siamo ancora sicuri della tua ripresa…
Jervis: E come pensate di verificarlo?
Dottoressa Leland: (Sospirando) Pensavamo di provare a diversificare le tue attività… visto che hai difficoltà a concentrarti sui calcoli volevamo proporti qualche lavoro manuale…
Jervis: (Esterrefatto) Cosa?!
(Jervis balza in piedi, lasciando cadere a terra la sua tazza)
Jervis: No! N-Non potete farlo! I-io sono un ingegnere! Ho-ho un quoziente intellettivo di 150, n-non potete me-mettermi a intrecciare ca-canestri come u-un ritardato, mentre… mentre mi bruciate il cervello una pillola alla volta!
Dottoressa Leland: Jervis, stai calmo… è solo una cosa momentanea…
Jervis: (Esasperato) Quantifichi il tempo dannazione! Qui è tutto indefinito! Quando potrò smettere i farmaci?! Quando potrò riavere la mia vita?! Quando potrò rivedere Alice?!
Dottoressa Leland: (Allarmata) Alice?! Pensi ancora a quella ragazza?
(Jervis sbianca, capendo di essersi tradito e si torce le mani)
Jervis: Beh… e-eravamo buoni a-amici… vo-vorrei solo salutarla e… di-dirle che sto me-meglio…
(Raccoglie la tazza da terra e si rimette a sedere, osservando ansioso la dottoressa che prende un mare di appunti)
(Dissolvenza)
(Sala mensa: Jervis sembra più depresso che mai e sta giocando svogliato con la poltiglia misteriosa che ha nel piatto)
(Nigma si schiarisce la voce, lui alza lo sguardo e se lo trova in piedi accanto, pronto a riscuotere il suo tributo a base di budino al cioccolato)
(Tetch geme e prova a sfoggiare la sua miglior espressione da cucciolo bastonato, ma l’Enigmista è impassibile… alla fine Jervis china il capo e lascia che si prenda il dessert senza fiatare)

Enigmista: Ancora due settimane Tetch: un patto è un patto…
(Nigma si allontana soddisfatto, lui rimane in silenzio tutto mogio…)
(Spaventapasseri, seduto di fronte, sbuffa seccato e spinge distrattamente il proprio dolce nel vassoio dello sconsolato commensale)
(Jervis lo guarda raggiante, ma Crane lo fulmina con un’occhiata che lo fa desistere immediatamente da qualsiasi manifestazione d’affetto e gratitudine)

Jervis: (Titubante) Ehm… gra-grazie…
Spaventapasseri: Brutta giornata…?
Jervis: (Sospirando) Avevi ragione, sai?
Spaventapasseri: A che proposito?
Jervis: Non sto guarendo… e non mi rilasceranno…
(Ignora il resto del vassoio e si concentra sul dolce, ingoiando le cucchiaiate con disperazione)
Jervis: Vogliono farmi fare lavoretti manuali… perché non riesco a stare dietro a tutti i progetti… ma non è colpa mia! Quelle carte mi hanno assorbito completamente! E non potevo rischiare di sbagliare il tuo chip!
(Crane lo osserva pensieroso)
Spaventapasseri: Che generi di lavori?
Jervis: Non lo so… e sinceramente non mi interessa…
Spaventapasseri: Se non ricordo male c’è anche sartoria tra le attività…
Jervis: (Apatico) E allora?
Spaventapasseri: (Ghignando) Beh, potresti cucire qualcuno dei tuoi cappelli speciali… e convincere un po’ di dottori a farci uscire…
Jervis: Non può funzionare…
Spaventapasseri: Perché? Con le carte degli infermieri hai fatto un buon lavoro...
Jervis: (Sorpreso) Oh, grazie… vedi, il problema sono i farmaci: se fossi lucido potrei controllare le menti di mezzo manicomio, ma così riesco a malapena a concentrarmi su un paio di persone alla volta…
Spaventapasseri: (Astuto) E che ne dici di noialtri?
Jervis: Uhm, dovrei settare le fasce di controllo mentale sulle vostre onde cerebrali… e comunque non riuscirò mai a fare abbastanza carte da controllare tutto lo staff: mi beccherebbero di sicuro. (Pensa per un po’, finendo di raschiare il cioccolato dal fondo della scodella… poi si illumina) Però, in effetti, ci sarebbero le onde a corto raggio…
Spaventapasseri: (Interessato) Continua…
Jervis: Beh, è un prototipo per un dispositivo wi-fi che ipnotizza i soggetti a breve distanza senza l’uso di circuiti supplementari ed è abbastanza semplice da usare anche per soggetti non abituati alla mia tecnologia…
(Il suo entusiasmo si smorza, incontrando una luce di pura malvagità e cupidigia nello sguardo di Spaventapasseri)
Jervis: …Ma chi mi assicura che non farete una strage?! L’ultima volta è stato orribile!
Spaventapasseri: “Sei un Cappellaio: cappelli tuoi non ne hai, li tieni per venderli”, quindi non sei responsabile dell’uso che ne faremo noi, no?!
(Jervis resta in silenzio, dubbioso. Crane lo incalza)
Spaventapasseri: In alternativa puoi restare qui dentro a marcire, godendoti la cella imbottita che hanno preparato per te fin dal primo giorno! Addio carriera, vita, libertà… (Insinuante) la tua Alice…
(Spaventapasseri lo scruta attentamente, Tetch si massaggia le tempie)
Jervis: (Sconsolato) Ad essere sincero, a questo punto non credo abbia più molta importanza dove andrò a finire…
Spaventapasseri: (Sornione) “Allora importa poco che strada prendi…”
(Jervis lo guarda stupito, ma Crane tace concentrandosi sul suo pranzo)

§§§

(Notte fonda, Jervis non sta dormendo e fissa pensoso il soffitto della sua cella, ripensando alla proposta di Crane)
(Dopo un po’ si alza e si avvicina al vetro di plexiglass, osservando gli altri detenuti che riposano tranquilli)

Jervis: (Mormorando) “Forse quaggiù, si vanno a rifugiar… La luna e gli astri, quando il sole in cielo appar…”
(Alza lo sguardo verso la finestra con le sbarre e contempla il Batsegnale che sembra vegliare sul Manicomio)
(Dissolvenza)
(Il giorno dopo, saletta ricreativa interna: Harley, Nigma e Pinguino stanno ancora giocando a monopoli)

Harley Quinn: Posso costruire una casa a Parco della Vittoria?
Enigmista: (Seccato) No, abbiamo raggiunto il limite di edificazione: non puoi fare altre case finché il giocatore che ne ha più non inizia a costruire alberghi.
(Guarda storto Cobblepot che ridacchia: il tabellone è pieno di casette blu)
Pinguino: Farò alberghi quando mi sentirò pronto ad investire nel settore turistico, per adesso preferisco tenervi bloccati…
Enigmista: Oswald, non puoi paralizzare il mercato immobiliare anche nell’ora d’aria in manicomio!
Pinguino: Non è colpa mia se non esiste la carta “tangenti sull’edilizia al sindaco”…
(Tetch si schiarisce la voce, i tre si voltano a guardarlo)
Harley Quinn: Ciao Jervis, vuoi unirti a noi?
Jervis: (Sorridendo) Questa volta penso proprio di sì…
(Crane sogghigna da dietro il suo libro e allunga le orecchie, mentre Tetch si siede e comincia a descrivere il piano)

§§§

(Alcune settimane dopo, Jervis è a colloquio con Bruce Wayne nell’ufficio della dottoressa Leland)
Bruce: Lucius Fox ha controllato personalmente i risultati ed è comunque soddisfatto dell’andamento del progetto…
Jervis: Non si preoccupi Signor Wayne, non verrò meno all’impegno preso con l’Azienda… ho solo bisogno di un po’ di tempo.
Bruce: So che stai costruendo cappelli per gli altri detenuti…
Jervis: Oh, sì! Lo trovo davvero rilassante e sto molto meglio, grazie…
(Bruce ha l’aria preoccupata, ma Tetch è sereno)
Jervis: Mi creda, molto presto uscirò da qui e tornerò quello di prima al 100%... Sa? Non mi dispiacerebbe fare un cappello anche a lei…
(Batman lo scruta insospettito, ma Jervis mantiene il suo sorriso enigmatico)
(Dissolvenza)
(Più tardi, Batcaverna: il Cavaliere Oscuro è al Batcomputer, in collegamento con Lucius Fox)

Lucius Fox: Credo che i suoi sospetti siano fondati, Signor Wayne. Tetch ha ultimato solo la metà dei naniti, ma sono impeccabili. Temo non abbia un vero problema di concentrazione come vuole far credere…
Batman: Quindi sta lavorando ad altro?
Lucius Fox: Penso di sì: i fogli di appunti che le hanno fatto avere contengono algoritmi che non hanno nulla a che fare con il programma della WayneTech.
Batman: (Pensoso) Il caos è un tentativo di nascondere un progetto personale… riesci a capire di cosa si tratta?
Lucius Fox: Ci proverò, Signor Wayne, ma la genialità di Tetch è oltre le mie capacità e in questo caso è stato volutamente criptico...
Batman: Aggiornami appena puoi, Lucius. Grazie.
(Chiude la comunicazione, sopraggiunge Alfred con la cena)
Alfred: I progressi del Signor Tetch la preoccupano, Padron Bruce?
Batman: Ha costruito cappelli per molti detenuti e ho già eseguito un sopralluogo la notte scorsa per scansionarli: non contengono chip o dispositivi di controllo mentale… almeno non per ora…
Alfred: Beh, visti i precedenti, le suggerisco di indossare il nuovo cappuccio con rivestimento in piombo per le prossime visite ad Arkham…
Batman: (Cupo) Lo farò, Alfred… anche se vorrei non fosse necessario.

§§§

(Notte fonda, Jervis sta dormendo nella sua cella, ma viene svegliato dalla voce dell’Enigmista)
Voce di Nigma: (Sussurrando) Pssst?! Tetch… Giù dal letto…
(Jervis apre un occhio e si guarda intorno assonnato: la cella è vuota, la voce proviene dalla grata dell’aria)
Voce di Nigma: Seguimi…
(Tetch si avvicina e la smuove: le viti sono state allentate, il condotto è buio e deserto, ma si sente Nigma strisciare più in profondità)
Voce di Nigma in allontanamento: Non fare tardi…
(Jervis sposta un mattone smosso dietro al lavandino ed estrae un piccolo astuccio di plastica, per poi infilarsi nel condotto e sbucare in uno stanzino dove ad accoglierlo c’è il suo costume completo di cilindro e un biglietto con scritto “indossami”)
(Lui sorride e si veste, entrando poi nella stanza successiva: una camerata dismessa dove lo stanno aspettando Crane, Nigma, Pinguino e Harley tutti già in costume)
(Jervis li guarda intimidito, ma Spaventapasseri si fa avanti, incoraggiante)

Spaventapasseri: Mostraci le Meraviglie, Cappellaio.
(Lui annuisce deciso ed estrae dall’astuccio le fascette di controllo mentale)
Cappellaio Matto: Cercherò di spiegarvi la cosa in modo semplice: questi chip interpretano i vostri ordini e li inviano alle menti dei soggetti selezionati…
(Applica le fasce dentro la bombetta dell’Enigmista e il cilindro del Pinguino)
Cappellaio Matto: Sono a corto raggio e più soggetti cercherete di controllare più sarà complesso mantenerli sottomessi…
(Installa quella nel cappello da giullare di Harley)
Cappellaio Matto: Se doveste avvertire mal di testa vuol dire che siete vicini al sovraccarico: lasciate andare qualcuno o rischierete di friggervi le meningi.
(Spaventapasseri gli porge la sua maschera antigas, Jervis inserisce il chip, poi indossa il suo cilindro da Cappellaio e si avvia alla porta)
Cappellaio Matto: Ora vi darò una piccola dimostrazione…
(Poco dopo, due secondini stanno controllando annoiati i monitor della guardiola: le telecamere sono in loop e mostrano tutti i detenuti nelle celle)
(Improvvisamente entrambi si portano le mani alle tempie, come colti da una fitta di emicrania, ma in pochi secondi diventano apatici)
(Il Cappellaio è comparso alle loro spalle e li osserva tranquillo)

Cappellaio Matto: Signori? Sareste così gentili da aprire le celle del Blocco D e rilasciare i miei colleghi? Non vorrei facessero tardi alla festa…
(I due ubbidiscono, i detenuti si alzano sorpresi, mentre Jervis avanza nel corridoio, scortato dalle guardie sotto il suo controllo)
Brusio: Ehi, hai visto?! Li ha ipnotizzati! Niente allarmi! Possiamo scappare!
(I secondini posizionano un tavolo al centro e il Cappellaio ci sale sopra in modo che tutti possano vederlo e ascoltarlo)
Cappellaio Matto: Certo che potete scappare, ma ritengo sarebbe una grave scortesia nei confronti dei nostri colleghi ancora imprigionati nelle altre ali del manicomio… Che ne dite di unirvi al mio Tea Party e aiutarmi a liberarli?
(I presenti lo ascoltano eccitati, il Cappellaio sorride sistemandosi il cilindro)
Cappellaio Matto: “E' giunta l'ora, amici cari, ormai di chiacchierar! Di cappellini di chiffon, di cavoli e di re!”
(Tutti si radunano attorno a lui entusiasti)
Cappellaio Matto: “Di come Arkham va in bollor se i gatti san volar! Ah-ah!”
(Indica trionfale la porta di uscita)
Cappellaio Matto: “Orsù allegria, venite via! Siam cavoli o siam re?!”
(Esplodono in un boato di acclamazione e lo portano in trionfo mentre spalancano le porte e dilagano per i corridoi!)
(Nell’armeria le guardie sentono il trambusto e attivano la radio)

Guardia: Blocco D mi ricevete? Che succede? Passo.
(Dalla radio non arriva nessuna risposta)
Guardia: Centro di Comando Penitenziario, mi sentite?!
(Ancora niente, gli altri secondini iniziano a preoccuparsi, l’Enigmista compare sulla soglia spalancando le porte)
Enigmista: “Indovina indovinello… a quanti di voi sta sfrigolando il cervello?!”
(Le guardie puntano le armi, ma immediatamente le mollano, afferrandosi la testa con le mani e urlando mentre crollano in ginocchio!)
Enigmista: Oh, vi fa male la testa…? Comprensibile! Ahaha! Che c’è?! Penso troppo veloce per voi?! Non riuscite a starmi dietro?!
(Il Pinguino sghignazza mentre recupera i suoi ombrelli dal magazzino. I detenuti imbracciano tutte le armi che possono!)
(Nel frattempo: Batman sta sfrecciando con la Batmobile)

Alfred: (Via Radio) Non è scattato alcun allarme, Sir, ma quella comunicazione non sembrava promettere nulla di buono…
Batman: Lo so, Alfred… purtroppo temo di averci visto giusto…
(L’auto fila veloce verso il Manicomio)
(Intanto: Zona di Contenimento Methaumani, Harley ha appena liberato Ivy e il corridoio è pieno di secondini che le seguono inebetiti)

Harley Quinn: Complimenti, Rossa, i tuoi feromoni sono quasi meglio dei circuiti di Jervis…
Poison Ivy: Grazie, il vantaggio di quel serial killer di rose è che i cappelli funzionano anche attraverso il plexiglass…
Harley Quinn: Già, quel piccoletto è proprio forte! Vedrai, ti starà subito simpatico!
(Improvvisamente l’allarme comincia a risuonare e la voce del Direttore rimbomba negli altoparlanti)
Voce del Direttore Arkham: Attenzione! È in corso una rivolta in tutto il blocco detentivo! Le telecamere sono state sabotate in loop! Tutte le unità disponibili convergano nel penitenziario in tenuta antisommossa! Tutto il personale medico si ritiri nel bunker della Residenza! Codice Rosso!
(Ivy comincia ad estendere le liane)
Poison Ivy: Uhm, il Pipistrello sarà qui a momenti…
Harley Quinn: Se vuoi farci compagnia abbiamo un piano di fuga perfetto: Eddie ha scavato un tunnel sotto la statua di Amadeus Arkham!
Poison Ivy: Ottimo, ma prima darò un ultimo saluto alle mie piccole nel Giardino Botanico… (Sogghigna) Saranno affamate, poverine…
(Nel mentre: in cortile, Nigma è ai piedi della statua e sta aprendo una botola nascosta nel fogliame, Jervis lo osserva ammirato)
Cappellaio Matto: “Con bianca pelliccia e coda a batuffolo, chi scavò il tunnel in cui Alice fece un ruzzolo?”
(L’Enigmista lo scruta torvo)
Enigmista: Sono indeciso se sia un indovinello, una citazione… o se mi stai dando del coniglio!
(Sopraggiunge il Pinguino)
Pinguino: Ci penserai dopo! Meglio squagliarcela prima che arrivi Batman! (Allunga al Cappellaio un plico di fogli) Ecco qui, come pattuito: fanne buon uso, Tetch e vedi di uscire in fretta da qui.
Cappellaio Matto: Molte grazie, cercherò di non far tardi, ma, se tutto va bene, temo non avremo più occasione di rivederci…
Pinguino: Beh, se diventi onesto potrai sempre passare dal mio Club.
Cappellaio Matto: Oh, volentieri… Ci porterò senz’altro Alice!
Enigmista: (Sghignazzando) Penso che Ozzie potrebbe trovarti tutte le Alice dei tuoi sogni… e anche un sacco di conigliette! Ahah!
(Si congedano, i due spariscono nel tunnel, mentre il Cappellaio si avvia verso la Residenza di Arkham)
(Intanto, Centro Medico: il personale è rannicchiato al suolo nel panico, mentre Spaventapasseri cammina in mezzo alle urla)

Spaventapasseri: È inutile! Non potete sfuggirmi! La vostra mente ormai mi appartiene e posso colmarla del più puro terrore!
(L’ombra di Batman lo sovrasta, Crane osserva spavaldo il Cavaliere Oscuro stagliarsi contro le finestre)
Batman: Niente tossine questa notte, Spaventapasseri?!
Spaventapasseri: No! Un amico mi ha fornito un nuovo giocattolo con cui farò emergere tutti i più sordidi orrori che si annidano nel tuo cervello!
Batman: Non credo proprio.
Spaventapasseri: Osi dubitare del mio potere?! Ora leggerò la tua mente, o forse dovrei dire il tuo passato, e ti costringerò a rivelarmi le tue paure più recondite!
(Si concentra, ma Batman non batte ciglio! Spaventapasseri esita)
Spaventapasseri: (Impressionato) Uhm, sei un tipo molto riservato… oppure la tua memoria è completamente vuota!
Batman: I tuoi trucchetti su di me non funzionano!
(Gli plana addosso e lo scaraventa a terra con un calcio!)
Spaventapasseri: Perché?! Perché non riesco a leggerti nella mente?!
(Il Pipistrello lo afferra per il collo)
Batman: Perché io sono Batman!
(Lo stende con un pugno, per poi strappargli via la maschera antigas e scansionarla: all’interno vi è il chip di comando)
Batman: (Via radio) Robin! Batgirl! I criminali sono dotati di cappelli potenziati da Tetch! Indossate le protezioni in piombo!
(Barbara risponde dal tetto della serra del Giardino Botanico)
Batgirl: Va bene, ma non credo mi servirà: Ivy ha appena dato le guardie in pasto alle sue piante carnivore! Non posso inseguirla e lasciarli morire!
Batman: Occupati di loro, Robin a che punto sei?
(Dick risponde dalla galleria sotterranea)
Robin: Per tutte le talpe, Batman, questo sì che è un tunnel! Nigma e Cobblepot se la sono proprio svignata!
(Il Pipistrello rimugina cupo chiudendo la comunicazione)
(Nel frattempo: Residenza di Arkham, i detenuti sparano a chiunque si muova tra corridoi e androni, mentre i secondini cercano di mettere al sicuro lo staff medico)
(La dottoressa Leland è protetta da Cash, che sfoggia l’uncino al posto della mano amputata da Croc)

Cash: Tzè, sono rientrato da una settimana e cercano già di farmi la pelle!
Dottoressa Leland: Non possiamo raggiungere il bunker! Sono troppi!
(Cash si massaggia la testa frastornato, poi la fissa risoluto)
Cash: Venga con me, l’ufficio del direttore sarà più sicuro.
(Si avvia lungo il corridoio, lei lo segue fino alla porta in legno massiccio)
Cash: Bloccherò l’ingresso quando sarà entrata. (Le dà la sua pistola) Tenga questa, le servirà.
(La spinge dentro prima che possa replicare e chiude la porta! Lei bussa inutilmente)
Dottoressa Leland: Cash no! Se resterà lì fuori la uccideranno!
Voce del Cappellaio: (Pacato) Non la ascolterà… gliel’ho ordinato io.
(Lei si volta di scatto spaventata, notando solo ora il Cappellaio seduto in fondo alla stanza buia)
Dottoressa Leland: Jervis?!
Cappellaio Matto: Buonasera, dottoressa Leland… scusi se non mi tolgo il cappello, ma, come vede, è una questione di forza maggiore…
(Si indica il cilindro e avanza di qualche passo, lei arretra seguendo il perimetro della stanza)
Dottoressa Leland: Sei… sei stato tu a scatenare la rivolta?!
Cappellaio Matto: Beh, l’Enigmista ha settato i loop nelle telecamere come compenso per la sua bombetta, ma sì, modestamente è opera mia…
Dottoressa Leland: (Tesa) Jervis… ascoltami… non è necessario arrivare a questo punto…
Cappellaio Matto: Oh, non si preoccupi, non sono qui per farle del male… ho solo bisogno di una firma.
(Le indica cordialmente il documento posizionato sulla scrivania, lei si avvicina titubante e lo legge)
Dottoressa Leland: Queste sono…
Cappellaio Matto: …Le carte per il mio rilascio. Un gentile omaggio del Pinguino in cambio di un cappello: ha risparmiato un bel po’ di burocrazia a tutti, non trova?
(Lei resta in silenzio soppesando bene le parole da usare, lui la osserva serafico, ma leggermente impaziente)
Dottoressa Leland: Jervis…? Ti rendi conto che tutto questo non è un comportamento da persona sana…?
(Tetch volge gli occhi al cielo sospirando)
Cappellaio Matto: Vede, dottoressa, io ci ho provato a stare al suo gioco… dico davvero: ho seguito le terapie, le sessioni di laboratorio, ho fatto amicizia con gli altri… ma non bastava mai!
(Si avvicina guardandola in modo sinistro, lei deglutisce a vuoto)
Cappellaio Matto: Per voi strizzacervelli ero pazzo! Non importa quanti nanoidi riuscissi a progettare! Avete buttato la chiave fin dal primo giorno in cui Batman mi ha rinchiuso qui!
Dottoressa Leland: (Spaventata) Non è vero…
Cappellaio Matto: Invece sì! (Sospira) Se le cose andassero per il verso giusto io non avrei motivo di comportarmi così…
(Il Cappellaio sembra sinceramente esausto, lei lo osserva comprensiva)
Dottoressa Leland: Mi dispiace che tu l’abbia vissuta in questo modo…
Cappellaio Matto: (Stanco) Firmi il documento e non ne riparleremo più…
Dottoressa Leland: Non posso farlo, Jervis e lo sai anche tu.
(Lui la osserva in silenzio lei continua)
Dottoressa Leland: Guardati! Hai ripreso il tuo costume, hai fornito i cappelli ai detenuti e scatenato una rivolta! È una pazzia! E non vuoi essere così!
(Il Cappellaio si rabbuia, scandendo lentamente)
Cappellaio Matto: Se volessi prendermi la sua firma e basta le ordinerei di farlo… ma questo confermerebbe la sua teoria e io sto cercando di dimostrarle che non. sono. pazzo.
(La fissa rabbioso, poi si calma, tornando gelido)
Cappellaio Matto: Sa? Avevo fiducia in lei, dottoressa: speravo davvero di poter parlare francamente… mi ero illuso che potesse capire…
(Lei assume un’espressione atterrita, osservando il proprio braccio sinistro muoversi da solo e portare forzatamente la pistola alla tempia)
Dottoressa Leland: No! Fermati! Che vuoi fare?!
Cappellaio Matto: (Gelido) Le sto dando un piccolo incentivo: io non voglio farle saltare le cervella, ma lei deve imparare ad ascoltare! Le ho detto che sono sano e le ho chiesto gentilmente di firmare il documento, non me lo faccia ripetere!
Dottoressa Leland: (In lacrime) Jervis no… ti prego…
(Lui rimane impassibile e le fa caricare un colpo in canna… ma un batarang sibila nella stanza e lo colpisce in piena nuca, togliendogli il cappello!)
(La dottoressa urla gettando via la pistola, mentre Batman piomba giù dalla grata dell’aria divelta e scaraventa Jervis contro la scrivania!)
(Lei si rifugia in un angolo, mentre il Cavaliere Oscuro schiaccia il cappello con un piede, distruggendo il chip di controllo!)

Cappellaio Matto: Il mio cilindro! No! Il mio magnifico cilindro!
(Il Cappellaio si rannicchia a terra, smarrito e piagnucolante, Batman lo scruta con un misto di compassione e austerità)
Batman: Perché l’hai fatto, Tetch?
(Jervis lo fissa spaventato e confuso, poi inizia a ridacchiare)
Cappellaio Matto: Perché? Eheh… Perché sono matto, Batman! Matto!! (Rovista per terra raccattando la cartella clinica) Vedi? C’è scritto anche qui… (Indica spasmodicamente il referto) lo dicono anche i dottori, sì, sì… (Le lacrime cominciano a rigargli il viso) Vedi? Sono matto… Ihihi… “Matto come un Cappellaio!” Ahaha!
(La sua risata piena di amarezza si mescola ai singhiozzi mentre la lunga ombra di Batman lo avvolge)

§§§

(La settimana successiva: Batman è nella caverna, chiuso nei suoi pensieri, Alfred si avvicina con il vassoio del thè)
Alfred: Ho stirato il suo mantello dopo le peggiori battaglie, Sir, ma non pensavo di doverlo fare perché semplicemente vi è rimasto seduto sopra troppo a lungo…
Batman: Non sono riuscito a capirlo Alfred…
Alfred: E in caso contrario come avrebbe pensato di agire?
(Batman rimane in silenzio mentre il maggiordomo gli riempie la tazza)
Batman: Ho sperato davvero che ad Arkham potessero aiutarlo…
Alfred: Capisco la sua frustrazione, Padron Bruce, ma quello è il compito della dottoressa Leland. Lei può solo assicurarsi che i suoi pazienti non nuocciano a sé stessi o al prossimo... a questo proposito il Signorino Dick e la Signorina Gordon hanno alcuni aggiornamenti sull’evasione, se vorrà ascoltarli...
(Alfred se ne va, Batman rimane chiuso nel suo mutismo per un po’, poi attiva il Batcomputer)
Batman: Dick? Barbara? Sono in ascolto.
Robin: Bene, sembra che i soliti superfurfanti siano di nuovo in azione: a Gotham Plaza è comparso un ombrello perfettamente normale fuorché nelle dimensioni e ha occupato tutta la piazza…
Batman: Perciò il Pinguino sta tramando qualcosa…
Batgirl: Al museo egizio invece hanno trovato un indovinello a tema felino… penso che l’Enigmista e Catwoman stiano progettando qualcosa di losco e “purrfetto”…
Batman: Notizie di Ivy?
Batgirl: Sì, è stata vista all’aeroporto di Brasilia.
Robin: Sarà andata a trovare i parenti vegetali nella foresta amazzonica…
Batman: Bene, un problema in meno… concentriamoci sugli altri, che indizi avete raccolto?
(Dissolvenza mentre gli illustrano le prove) 
(Intanto, covo super segreto di Joker: il Clown sta facendo zapping in mutande. Si sente bussare e uno scagnozzo compare sulla soglia)

Scagnozzo: Ehi Boss è tornata la sua fidanzata…
Joker: (Stupito) Chi?!
(Harley irrompe in scena come un uragano e gli zompa al collo stritolandolo e riempiendolo di baci!)
Harley Quinn: Pasticcino!
Joker: (Falsamente affabile) Cara!
Harley Quinn: Sorpreso?
Joker: Sorpreso!
Harley Quinn: Mi ami?
Joker: Se ti amo...? Dai, vieni a letto.
Harley Quinn: (Sbalordita) Pasticcino!!
Joker: Ci hai messo mesi a evadere: ci sono le lenzuola da cambiare e tonnellate di bucati arretrati… muoviti!!
(Harley si guarda intorno stupita e nota che in effetti il covo è un porcile!)
(La poveretta sospira sconfortata e afferra secchio e scopettone… poi guarda Joker con aria astuta di sottecchi e si sistema il cappello da giullare)

Harley Quinn: Ehi, Mr J… che ne diresti di dare una mano a rassettare alla tua amata Harley e poi di mandarla un po’ su di giri per farle capire quanto ti è mancata…?
(Joker la fissa stranito per un attimo… poi la ribalta in un passionale casquè e la bacia come se non ci fosse un domani!)
Joker: Tutto quello che vuoi, Zucchina…
(La bacia ancora, poi prende l’aspirapolvere! Harley esulta felice come una bimba al parco giochi)
Harley Quinn: Sììì! Adoro questo cappello!

§§§

(Tribunale Solomon Wayne, Vicki Vale sta conducendo un servizio in diretta)
Vicki Vale: …il processo si è concluso con il riconoscimento dell’infermità mentale per Jervis Tetch, meglio noto come il “Cappellaio Matto”, accusato di tentato omicidio premeditato ai danni della sua psichiatra e autore dell’ultima rivolta che ha sconvolto il manicomio di Arkham…
(All’interno dell’edificio Bruce Wayne e Lucius Fox stanno parlando con un afflitto Jervis)
Bruce: Cercheremo di finanziare ogni possibile terapia di recupero, non la lasceremo solo, Tetch…
Jervis: La ringrazio, Signor Wayne, ma non credo di meritare tutte queste attenzioni…
Lucius Fox: Per lei ci sarà sempre un posto alla WayneTech, quando sarà pronto a rientrare saremo lì ad accoglierla…
Jervis: (Speranzoso) Anche Alice?
(I due ammutoliscono, Jervis si incupisce)
Jervis: (Tra sé e sé) Lo immaginavo…
(Le guardie lo scortano via, sotto lo sguardo preoccupato di Bruce)
(Quella sera: il mezzo per il trasferimento prigionieri arriva al Manicomio. Gli internati scendono e vengono accompagnati dagli infermieri nel blocco detentivo)
(Gli altri detenuti osservano i nuovi arrivati e commentano dalle celle con insulti, fischi e minacce, poi notano il Cappellaio)

Brusio: Ehi! È il piccoletto coi cappelli che ipnotizzano! Ehi Tetch hai mica un paio di carte in tasca?! Devo dire due parole al Direttore!
(Jervis si guarda intorno stupito, mentre gli applausi e i complimenti lo avvolgono riecheggiando nell’alto soffitto del corridoio)
(I secondini lo chiudono in cella sorridente e rincuorato; lui sistema la sua roba e alza lo sguardo, incontrando il ghigno sornione di Crane nella cella di fronte)

Spaventapasseri: Bentornato nel Paese delle Meraviglie, Cappellaio…
(Jervis annuisce compiaciuto)
Cappellaio Matto: Sai? Avevi proprio ragione… “Nessun posto è bello come casa mia”…
(Dissolvenza finale)

***: Buon non-compleanno a tutti! XD
Purtroppo oggi, 12 ottobre, non potrò unirmi alle danze, visto che è il giorno del mio vero compleanno, ma sono certa che con questa fanfic non sentirete la mia mancanza durante i vostri festeggiamenti :D

Jervis è un personaggio fantastico: da un lato inquietante, dall’altro puccettoso e adorabile… al punto che molte fans parteggiano per lui e lo ritengono solo una vittima del suo amore non corrisposto per Alice… un amore ossessivo che l’ha portato a stalking, sequestri di persona e a far quasi suicidare due malviventi che l’avevano importunato durante il suo primo appuntamento ^^”
Insomma, la sua psicosi era ben presente anche prima dello scontro con Batman ed è qualcosa di cui non potrà mai liberarsi completamente…
Non ha scelto di essere pazzo e non lo è diventato per colpa di bullismo o infanzie traumatiche come la maggioranza degli Arkhamiti: è schizofrenico e la scoperta l’ha schiacciato totalmente! >_<
Il Cappellaio non è completamente integrato con il mondo degli adulti, molte sue reazioni sono capricciose e immature come i personaggi del suo amato libro… se è arrabbiato ti fa decapitare! Come un bambino che si intestardisce pestando i piedi per qualcosa che non può ottenere… e nel suo mondo mentale ideale tutto deve seguire le sue leggi!

Seguendo un po’ il fandom ho trovato varie “spiegazioni” alla sua amicizia con Crane, ma erano quasi tutte soluzioni parziali del tipo “ad Arkham non capiscono nulla e Crane da dietro la cella è l’unico in grado di psicoanalizzarlo e aiutarlo davvero”, oppure “il mondo reale è un luogo crudele e tenebroso, mentre i pazzi ad Arkham sono un’allegra famiglia felice”, o anche situazioni di nonnismo e istigazione al suicidio da cui sarebbe stato altruisticamente salvato da Crane e compagnia… ma nessuna di queste risposte mi sfagiolava completamente ^_-
Crane non l’ha mai aiutato a guarire, casomai l’ha fatto peggiorare, alimentando i suoi impulsi e le sue reazioni infantili di fronte ai problemi: è stato lo Stregatto che gli ha illustrato questo mondo di follia e gli ha lasciato una subdola possibilità di scelta se passare attraverso lo specchio o rimanervi dentro per sempre…

E sì, pare proprio che Crane per legare con qualcuno debba essere usato come cavia! XD
Nei fumetti è successo davvero: Jervis all’occorrenza ha “aiutato” l’amico a riprendersi dalla catatonia post-overdose… con una carta in testa ^^”

Il mio citazionismo questa volta è per lo più carrolliano (ovvio! XD) e dove non arrivavo con Carroll ho compensato con Pirandello :D
Più tanti riferimenti ad Adam West (siamo ad inizio continuity! XD), la solita atmosfera da Nido del Cuculo, omaggi a pioggia a Frankenstein Junior e agli immancabili Batman di Burton ^^

Beh, questa era la mia versione dei fatti! XD
Piaciuta? Scioccati? Perplessi?
… o semplicemente “Meravigliati”? ^_-

Oh, se per caso avete capito i discorsi in carrolliano stretto di Jervis e Jonathan non preoccupatevi: siete solo accidentalmente ruzzolati nella Tana del Bianconiglio… ^^”
I miei “ottimi consigli” per uscirne sono i seguenti: cercate di non perdere la testa e non calpestate mai i Palmipedoni… dopo di ché trovate il vostro modo migliore per uscire da lì: c’è chi passa “attraverso lo specchio”, chi preferisce “seguire il Sentiero Dorato”, chi “volta a destra alla seconda stella e poi vola dritto fino al mattino” o chi come me si fa dare uno strappo da un FortunaDrago, ché purtroppo ho lasciato il cavallo parcheggiato in doppia fila nelle Paludi della Tristezza durante un colloquio di lavoro e non ti puoi distrarre un attimo che il Nulla ti atomizza mezza Fantasia! XD

   
 
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