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Autore: Midori No Esupuri    15/10/2015    0 recensioni
[WARNING: RORY/AMY - TEEN!AU]
Fra i banchi di scuola, Amy è la ragazza allegra che tutti desiderano. Rory è il ragazzino chiuso, un po' dimesso, che tutti prendono in giro.
- Amy, esci con me? - Gridò quel giorno il bullo della scuola, che aveva appena finito di picchiare Rory.
- Ma che diamine avete fatto? Rory, come stai?-
#prompt suggerito sul gruppo faceboook WhoLidtLock Drabble.
Dal testo:
Come se non fossero sufficienti le risate stridule dei compagni intorno, ricevette una spinta in avanti da qualcuno e finì per sbattere persino il viso a terra, la guancia già ferita che strusciava contro il pavimento sporco. Strinse gli occhi.
-Hey, guarda chi è arrivato per assistere alla tua ennesima disfatta.- biascicò il bullo, gongolante. Rory non aveva alcuna intenzione di alzare lo sguardo, ma non fu necessario, aveva già riconosciuto gli scarponcini neri con alcuni ricami di Amy che si avvicinavano. Fantastico, pensò. Un’altra umiliazione.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Rory Williams
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I’m just a kid like everyone else

Ottobre. Senza dubbio il suo mese preferito: i colori dell'autunno iniziavano a sbocciare sugli alberi, l'arancione caldo delle foglie contro il plumbeo cielo quasi congelato, per strada c'era odore di castagne e cioccolata calda, poteva indossare i suoi adorati maglioni, e le sciarpe, dormire fino a tardi la domenica mattina mentre fuori piove. Non c'era alcun difetto nell'autunno, nel mese di ottobre, ma a rovinargli l'esistenza era la consapevolezza di doversi alzare ogni mattina per andare a scuola e farsi prendere di mira dai bulli. Non che facesse qualcosa per provocarli o aizzarli, anzi, ne aveva così paura che stava in disparte per la maggior parte del tempo. Fiatava solo per sospirare alla vista di un sogno irraggiungibile, incarnato nella splendida Amelia Pond. Era la ragazza più carina della scuola, aveva un carattere frizzante e non troppo dolce, al contrario di Rory che non solo era timido e chiuso in se stesso, ma aveva tratti misti tra l’inguaribile romantico ed il melenso. Non sarebbe mai andato a genio ad una ragazza così, e comunque il suo essere continuamente raggiunto dai bulli per un pestaggio gratuito a qualsiasi ora della giornata scolastica non lo faceva certamente apparire coraggioso e virile. Anzi. Se la cavava bene a scuola, aveva voti alti visto che passava le giornate a studiare, ma con un numero sotto lo zero di amici non poteva fare poi molte cose. Avrebbe tanto voluto invitare Amelia – non aveva nemmeno il coraggio di chiamarla Amy – al cinema, un pomeriggio, ma si sarebbe visto rispondere con una risata in faccia e riteneva di essere umiliato a sufficienza in classe e nei corridoi, un altro affronto non era decisamente necessario.
E nemmeno un’altra pessima giornata come quella che stava vivendo, l’intervallo dalle lezioni che avrebbe preferito passare da solo in un angolo del corridoio con il proprio panino venne rovinato dal gruppo dei bulli con la puntualità degno di un avvoltoio più che di una colomba. Non c’era un vero motivo per cui Rory dovesse sempre essere oggetto dei loro tranelli e dei loro pestaggi, tutta la scuola lo aveva sempre etichettato come il ragazzo sfigato e secchione e lui stesso aveva finito per illudersi di esserlo, reprimendo tutte le sue buone qualità, purtroppo. Dopo l’ennesimo pugno assestato sullo zigomo, la pelle bruciava come se andasse a fuoco e tirava leggermente, forse aveva persino sanguinato un po’ visto che le nocche del bullo erano macchiate. Si rannicchiò sulle proprie ginocchia, il panino era ormai irrecuperabile ad un passo da lui, per non parlare dei libri tutti sparpagliati fuori dal suo armadietto poco distante. Come se non fossero sufficienti le risate stridule dei compagni intorno, ricevette una spinta in avanti da qualcuno e finì per sbattere persino il viso a terra, la guancia già ferita che strusciava contro il pavimento sporco. Strinse gli occhi.
-Hey, guarda chi è arrivato per assistere alla tua ennesima disfatta.- biascicò il bullo, gongolante. Rory non aveva alcuna intenzione di alzare lo sguardo, ma non fu necessario, aveva già riconosciuto gli scarponcini neri con alcuni ricami di Amy che si avvicinavano. Fantastico, pensò. Un’altra umiliazione.
-Esci con me, Amy?- domandò il ragazzo, gonfiando fieramente il petto. Che fosse del quarto anno e lui ed Amy frequentassero il secondo era poco importante, la ragazza era ambita da almeno tre quarti dell’istituto.
-Ma scordatelo!- rispose l’altra, con rabbia. –Piuttosto, ma che diamine avete fatto?! Rory? Rory, come stai?
Il moro strabuzzò gli occhi, smettendo di raccogliere all’istante i libri caduti a terra per impilarli e fuggire il più lontano possibile da quel corridoio. Amy sapeva il suo nome? Aveva detto Rory, giusto?
-Ehm, io… Io…- biascicò, imbarazzato per essersela trovata davanti così all’improvviso. Era splendida, i lunghi capelli rossi le incorniciavano il viso, gli occhi verdastri invece lo mettevano a disagio, così fissi nei suoi. Fuggì pertanto al suo sguardo, ma Amy alzò una mano e gliela posò sulla guancia, poco sotto il taglio causato dal pugno, e scosse il capo.
-Andiamo, ti metto un cerotto.
Rimase a bocca aperta, ma per paura di contrariarla scattò al suo seguito fino all’infermeria, distante un paio di corridoi. Non poteva credere che quella ragazza tanto lontana dalla sua quotidianità potesse sapere il suo nome, persino preoccuparsi per lui, e non potè davvero evitare di iniziare a chiederle qualcosa.
-Come…? Mi conosci?
-Certo che ti conosco, sei nel mio corso di Biologia, no?
-Anche Matematica…
-Sì, e anche Storia, Letteratura, Fisica.
La guardò, allibito. Allora lo aveva notato? Beh, certo che lo aveva fatto. Lui era ‘Williams lo sfigato’, dopotutto.
-Dai, siediti.- gli fece cenno, una volta davanti ad uno sgabello. -Vediamo di sistemare l’aspetto di questa bella faccia.
Forse non era poi così sfigato, se Amy si stava occupando di medicargli il volto. Sapeva il suo nome, i loro corsi in comune, era stata una splendida sorpresa per una giornata così grigia e deprimente. Una volta incerottato a dovere, la ragazza lo guardò e sorrise.
-Spero guarisca prima di sabato, ma immagino di sì.
-Sabato?
-Sì, andiamo al cinema.
-Ma…
-Hey.- rimbeccò la ragazza, puntandogli contro il dito smaltato di bordeaux. -Ho deciso che andremo al cinema, e tu non ribatterai.
Come se avesse mai voluto ribattere! Amy gli sorrise e gli baciò rapidamente la guancia illesa, ridacchiando.
-Ci vediamo in classe, Rory.
E lo lasciò lì, solo e tremendamente emozionato. No, forse non era poi così sfigato.
  
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