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Autore: LittleHarmony13    17/10/2015    5 recensioni
"L'aria di Londra, quel tipico misto di smog, storia e grandezza mi entrava nelle narici, facendomi sentire viva, per una volta.
Non ho un bel rapporto con la vita. Nonostante i miei giovani diciassette anni sono piuttosto asociale. Non per scelta, ma per incapacità nei rapporti interpersonali.
Avevo ovviamente molti amici e molte amiche, ma il senso di solitudine e di incomprensione aleggiava sempre su di me. Potevo starmene chiusa in casa per ore, con la musica accesa, il computer sulle gambe, un libro sul comodino, e potete giurare che stavo da Dio, ma se tutto a un tratto mi veniva in mente di essere sola, era la fine. Mi piace stare da sola, ma essere sola, quella è tutta un'altra storia.
E' una cosa che mi fa sempre venire i brividi a pensarci.
Uno squillo di telefono interruppe il mio scorrere inesorabile di pensieri. Cavolo, ma quanto penso? "
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Epilogo.



 

"But if you like causing troubles up in hotel rooms.
And if you like having secret little rendez-vous,
If you like to do all the things you know we shouldn’t do.
Baby, I’m perfect, baby, I’m perfect for you.
And if you like midnight driving with the windows down,
and if you like going places we can’t even pronounce,
if you like to do whatever you’ve been dreaming about.
Baby you're perfect."
Perfect, One Direction

 

 



 

3 anni dopo, Dicembre.



L'acqua mi scorre velocemente addosso e penso che una bella doccia calda è proprio quello che mi serviva in questo momento. La temperatura fuori è sotto lo zero, ma fortunatamente ho avuto la brillante idea di far mettere un condizionatore nel nostro appartamento, quindi in casa fa abbastanza caldo.
Nostro. Mi fa ancora strano l'idea di vivere con Chris, anche se sono esattamente 3 anni e mezzo che stiamo insieme, come una coppia.
Okay, tecnicamente la casa è mia, ma lui sta sempre qui, quindi...
In realtà la vera casa di Chris è due piani sotto la mia, nel condominio che l'ULC, l'università che frequentiamo, offre ai suoi studenti. Io e lui ci siamo trasferiti qui, anche se siamo di Londra, e quindi non lontani dalla sede, perché volevamo crearci un po' di indipendenza. Col tempo sto cominciando a pentirmi di aver preso due appartamenti separati, perché, dal primo anno, Chris è praticamente sempre stato in casa mia. Non c'è stato un vero motivo per cui abbiamo scelto la mia invece della sua, forse perché la vista da casa mia dà su una strada più bella. Fatto sta che dobbiamo anche fare più scale per arrivare qui, quindi non capisco la nostra scelta. Credo che sia stata una cosa naturale, come tante fra le altre cose che abbiamo fatto.
Penso che ad anno nuovo Chris lascerà definitivamente le sue stanze per venire a stare da me, visto che paghiamo già praticamente l'affitto a metà, quindi continuare a mantenere un appartamento in più è solo una perdita di tempo.
Entrambi siamo al secondo anno, anche se con indirizzi diversi. Io ho scelto, come tutti prevedevano, lettere e mi trovo molto bene, sono contenta della scelta che ho fatto. Chris invece, sorprendendoci un po' tutti, si è dato alla storia dell'arte. Pensavamo che si sarebbe dedicato alla musica completamente, magari seguendo dei corsi di vari strumenti, oltre alla chitarra, per ampliare il suo panorama musicale. Invece, il mio ragazzo ci ha spiegato che, seppur continuando a suonare con la sua band per locali vari, vuole comunque terminare il suo percorso di studi con una laurea.
Quindi entrambi ci siamo ritrovati qui. Siamo una coppi di umanisti, come a mia madre piace definirci.
Siamo entrambi in pari con i nostri studi, e tutti e due speriamo di riuscire a laurearci per il prossimo anno. Cosa succederà dopo è un quesito che non voglio ancora pormi, perché il futuro mi spaventa.
Per fortuna che ho Chris, la mia certezza.
Molti dei miei amici mi chiedono se non mi sono ancora scocciata di lui, dopo tre anni e dopo essere cresciuti così tanto. Di solito quando mi fanno questa domanda rispondo un po' scocciata, perché per me è impensabile l'idea di scocciarmi di lui. E' vero, ci siamo messi insieme a diciassette anni, ma abbiamo fatto le cose con calma, e in più la nostra storia è diversa dalle altre, in quanto siamo stati due semplici amici per molto tempo.
E' una parte enorme della mia vita, ed è indispensabile. Non sto con lui per abitudine, come molti potrebbero pensare, ma perché lo amo ogni giorno di più. E sono abbastanza sicura che anche per lui sia lo stesso.
Ricordo ancora l'estate in cui ci siamo messi insieme come una fra le più strane della mia vita, ma anche come una delle più belle.
Henry, il ragazzo che ho conosciuto proprio quell'estate, purtroppo si è dovuto trasferire solo dopo un mese che ci eravamo conosciuti, e mi piacerebbe dire di essere rimasta in contatto con lui, ma sfortunatamente non posso farlo, ed è uno dei più grandi rimpianti della mia vita.
Per il primo anno ci siamo sentiti costantemente su Skype, mi ha anche detto che era entrato in una buona scuola di musica, dove avrebbe potuto affinare le sue tecniche nel pianoforte, lo strumento che suona come se fosse fatto d'aria, ma poi, come la vita ha l'abitudine di fare, è andata avanti, e ognuno ha preso la sua strada. Ci mandiamo un messaggio per i compleanni, o per Natale, ma niente di più. Vorrei dire che mi manca, e a volte penso davvero che sia così, ma poi mi rendo conto che ci siamo frequentati troppo poco per dire di esserci davvero conosciuti, e per sentire l'uno la mancanza dell'altro. Mi manca come mi può mancare una persona che ha fatto una breve apparizione della mia vita, e che spero di poter rincontrare un giorno, se il destino ce lo permetterà.
Ricordo però la nostra estate insieme con tanto affetto, tanto che il libro dei ricordi che mi ha regalato è esposto, aperto, sulla mia libreria, e mostra a tutti i miei ospiti le nostre facce felici.
Ed Henry, così come il libro, è diventato solo un bel ricordo.

 


 

Esco dalla doccia e penso ai programmi per questo pomeriggio. Fra poco è Natale, e quindi io e Chris avevamo pensato di andare a comprare qualche decorazione per l'albero (ovviamente finto) che per la prima volta abbiamo deciso di addobbare nel nostro appartamento. In seguito Kat ci ha chiesto di vederci per un caffè, visto che vuole presentarci la sua nuova conquista. Sorrido all'idea. I ragazzi di Kat sono sempre molto buffi e quasi mai alla sua altezza, infatti durano davvero poco, generalmente.
Io e lei siamo rimaste migliori amiche, come sempre, e per sempre. Ci vediamo meno, visto che io frequento l'università, e lei ha cominciato dei corsi per designer, che è sempre stata la sua passione segreta, ma troviamo sempre il tempo per riuscire a dedicarci almeno un giorno a settimana. Ogni tanto è un caffè, ogni tanto è una cena a casa nostra, ma sicuramente non passa molto tempo fra una visita e l'altra. Mi mancherebbe troppo.
So molto poco di questo nuovo ragazzo, fatto che mi conferma che Kat è restia a parlarne perché molto probabilmente lui è un cretino. Un altro che non la merita. So che escono da circa un mese, ma che lei si è decisa a presentarcelo soltanto adesso. Forse non era sicura nemmeno lei.
Non so nemmeno come si sono incontrati. Quando l'ho chiesto alla mia amica ha borbottato qualcosa riguardo alla fermata di una linea della metro ma non ha specificato, quindi ho deciso di non insistere. Il tempo mi darà delle risposte. E il tempo in questione si riduce a due o tre ore ormai.
Uscita dalla doccia mi asciugo e mi volto per prendere i vestiti che ho portato in bagno. Solo che il mio cambio non c'è. Mi affaccio dalla porta e vedo che ho lasciato i vestiti asciutti impilati sul letto matrimoniale, in camera, e per quanto possa fare caldo non ho proprio voglia di girare nuda per casa in pieno dicembre. Non credo che a Chris dispiacerebbe, ma io sono una persona troppo freddolosa. Sto per chiamarlo e chiedermi di passarmeli dalla porta, ma all'improvviso vedo una delle sue magliette che giace solitaria vicino al lavandino e me la metto. Mi arriva alle ginocchia e mi fa un po' da vestito, quindi va benissimo. Mi raccolgo i capelli in uno chignon alto, ed esco dal bagno.
Trovo Chris in cucina, intento a preparare il thè. Quanto siamo inglesi!
Mi avvicino e gli circondo la vita con le braccia. “Ne fai una tazza anche a me per favore?”
Chris si gira a guardarmi e mi mette le mani sui fianchi. “Sicuro! Ehi, per caso quella è una delle mie magliette, Vivi?”
“Sì, scusami, è la prima cosa che ho trovato appena uscita dalla doccia.”
“Oh! Tranquilla, sta comunque meglio a te che a me.”
Non direi proprio visto che mi arriva più o meno alle ginocchia e sembro un sacco di patate, ma mi fa piacere che lo pensi.
Con una mano mi scosta una ciocca di capelli che mi è sfuggita dallo chignon e io colgo l'occasione per baciargli l'interno del polso, dove è presente quello stupido tatuaggio.
Chris ha avuto la brillante idea, l'anno scorso, di tatuarsi una V all'interno del polso sinistro, e non c'è stata decisione su cui io sia stata più in disaccordo. Decisione che non abbiamo condiviso, visto che lui non me ne ha parlato. Un giorno è semplicemente tornato a casa con questo “coso” sul braccio, con la giustificazione che “tanto non sarei stata d'accordo.” Ed aveva ragione. La V sta per Vivi, il soprannome con cui mi chiama praticamente solo lui (se non contiamo mia mamma nei momenti di nostalgia e di “oh mio Dio, quanto sei cresciuta!”). In realtà la V può anche essere letta come un cinque in numeri romani, e quindi assume anche il significato della data di nascita di Matty, suo fratello, che è nato il cinque di Aprile. Ma io so che il motivo principale è perché è la mia iniziale. Non sono così egocentrica da pensare di essere il centro del mondo, ma lui me lo ha confermato.
“Hai cominciato a scendere a patti con il mio tatuaggio, Vivi?”
Lo guardo malissimo. “Diciamo che sto iniziando a farci l'abitudine. Questo non vuol dire che penso che sia una bella idea.”
“Decido io cosa mettermi sul corpo, Ivy.”
“Sì, ma questo riguarda anche me.”
“Sei un'egocentrica, amore.”
Sono sconvolta e gli tiro una botta sul petto. “Ehi, ma come ti permetti?”
“Sei egocentrica a pensare che questo ti riguardi. Cioè, è ovvio che riguarda anche te, ma non devi essere d'accordo. Il mio tatuaggio è la rappresentazione del mio amore e di quello che provo io. C'è la tua iniziale, perché il mio amore è rivolto a te, ma quello che decido di marchiarmi a vita sulla pelle è una decisione mia. E poi mi sembra che anche tu porti sempre in giro un pezzo di me.”
Chris indica il ciondolo che porto sempre al collo, senza mai toglierlo. Il ciondolo rappresenta un cuore, e me lo ha regalato Chris per il nostro primo anniversario. Solo che il cuore non ha la forma di un cuore convenzionale, ma di uno umano. Il mio ragazzo sa benissimo che non sono una persona molto normale e ha pensato di regalarmi qualcosa di particolare. Io, il giorno dopo, dietro a quel cuore, sono andata a fare incidere le iniziali di Chris. Almeno una parte di lui sarebbe sempre stata con me. Ma questo non vuol dire che me la sono tatuata, la sua inziale.
“Non è lo stesso, e lo sai anche tu!”
“Oh, davvero? Spiegami qual è la differenza? Che se ci lasciamo tu hai una collanina da poter gettare, mentre io avrò il tuo nome marchiato a vita, letteralmente?
Non riesco a credere che lo abbia detto. “Non ho mai preso in considerazione questa ipotesi, e lo sai.”
Chris mi guarda risoluto. “Beh, nemmeno io, quindi nessun problema.”
Sbuffo in maniera molto sentita. “Non pensare di aver vinto su questo argomento.”
“Vivi, tu mi mandi fuori di testa!” Ho paura che si sia arrabbiato, ma ride quando dice queste parole, quindi sto tranquilla.
Si va a sedere sul nostro letto e mi fa segno di andare accanto a lui. Al contrario, mi siedo a cavalcioni sulle sue ginocchia.
“Mi piace la piega che sta prendendo questo pomeriggio.”
Mi chino per lasciargli un bacio sulle labbra. “Pensa che sono ancora solo le quattro...”
“Ripeto: mi piace davvero la piega che sta prendendo questo pomeriggio.”
Questa volta è lui a baciarmi e certamente non è un bacio leggero. Ricambio con molta passione muovendo i fianchi verso di lui. Sento la sua vicinanza fino all'ultima fibra del mio essere, e lo voglio.
Sono cresciuta, in questi tre anni, ed ovviamente è cresciuto anche il nostro rapporto, dal punto di vista dell'intimità.
Dopo la prima volta che abbiamo fatto l'amore, io ho avuto un periodo di crisi per quanto riguardava il mio corpo e la mia sessualità. Non mi piacevo a livello fisico, ma non era tanto questo il problema, quanto le sensazioni che provavo e che mi vergognavo di sentire.
Da parte della mia famiglia non ho mai avuto quella che si potrebbe chiamare “educazione sessuale” e tanto meno dalla scuola, quindi quello che provavo a livello fisico, per me, oltre ad essere nuovo, era anche totalmente ignoto. E non mi sembrava giusto. Avevo l'idea che ogni volta che il mio corpo reagiva a quello di Chris ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato, e per questo motivo, dopo la nostra prima volta, non abbiamo avuto un rapporto intimo per tre mesi.
Solo grazie all'amore e alla pazienza di Chris sono riuscita a capire che non c'era nulla di sporco o sbagliato in quello che provavo, ma anzi, poteva solo portarmi a molte gioie. Da lì la strada è stata tutta in discesa, e anche sotto quel punto di vista siamo una normale coppia di ventenni che ha rapporti frequenti. Okay, molto frequenti, ma questo, come ripeto, per me non è più un problema. Lui è mio, io sono sua, e ci amiamo. Sotto ogni punto di vista.
E oggi pomeriggio voglio amarlo sotto tutti i punti di vista possibili.
Chris recepisce al volo la mia intraprendenza e mi posa le mani sulla schiena, sotto la maglietta. Penso che sia lì che si rende conto che indosso solo quella, perché lo sento lasciarsi sfuggire un gemito.
“Dio santo, Vivi!” Sento il suo respiro che si accorcia.
“Dimmi, Chris.”
“Non giochi pulito, oggi, tesoro.”
Gli passo una mano fra i riccioli ribelli che sono sfuggiti all'elastico. Chris adesso porta i capelli abbastanza lunghi, o almeno, tanto da poterseli raccogliere in un codino. Inutile dire che lo trovo molto sexy.
“Mai detto di volerlo fare.” La mia mano è già sul bottone dei suoi pantaloni, ma lui, con un movimento delicato ma deciso, me la sposta e mi ci lascia un bacio. “Non oggi, Ivy.”
Lo guardo scioccata. Chris non si rifiuta. Mai. “E per quale motivo? Se posso chiedere, ovviamente.”
“E' inutile che ti metti a fare il tono da saputella con me. La motivazione è seria.”
Con un braccio mi circonda la vita, per non farmi perdere l'equilibrio, mentre con l'altro apre il cassetto dove teniamo i medicinali e... le protezioni. Mi passa con aria eloquente un pacchetto di anticoncezionali. Vuoto. Merda.
“Non ci credo!”
“Beh, credici, perché così stanno le cose.”
“E non ne hai altri?”
Chris mi guarda e scoppia a ridere. “Dio, Ivy, oggi sei proprio incontentabile. La risposta è no, comunque. Finiti.”
“Tutti?”
“Tutti.”
Chris comincia a baciarmi lentamente sul collo.
“Così non aiuti, se è quello che stai cercando di fare.”
“Vivi, amore, possiamo comunque fare varie cose.”
Lo guardo scettica. Sono sempre scocciata per l'imprevisto.“Dubito fortemente.”
“Scommettiamo?”
Faccio per rispondere, ma in due secondi la mano di Chris sparisce sotto la mia maglietta (cioè la sua, ma fa lo stesso). Il bello di stare con una persona da tanti anni è anche avere sviluppato una sintonia sotto certi aspetti dell'intimità, e sapere benissimo cosa piace all'altro.
Chris con me mette il pilota automatico, perché, oltre a saperci fare, sa cosa voglio e in poco tempo mi ha già portata al limite. Cerco di non fare troppo rumore, perché, beh... ho un vicinato, ma è molto difficile. Dio, se è bravo.
La mano di Chris ritorna sul mio ginocchio ed io mi chino a lasciargli un bacio sulla guancia. “Sei un infame, te l'ho mai detto?”
“Sì, esattamente 2190 volte. E questo solo da quando stiamo insieme. E ho considerato una media di solo due volte al giorno. Senza mettere in conto tutti gli anni prima. Con quelli credo che potremmo tranquillamente arrivare alle 3000.”
Gli tiro i capelli. “Smettila, cervellone. Mi stai sicuramente mentendo, perché sai che sono una schiappa in matematica. Stai facendo la vittima.”
“No, sto facendo l'infame, Vivi.”
Scoppio a ridere e lo bacio con trasporto. “Sì, ma sei il mio infame preferito.”

 

 

Il centro di Londra è colorato e vario e io mi perdo ad ammirarne i colori. Mi rendo conto soltanto del fatto che io e Chris ci siamo fermati perché, tenendoci per mano, vado quasi a sbattergli contro.
“Ehi, ma cosa...?”
Alla fine mi accorgo perché si è fermato. Nel senso opposto a noi stanno camminando Matty e la sua nuova ragazza, e Chris si è fermato a salutarli.
Appena vedo Matty gli sorrido contentissima. Io e lui ci adoriamo, è ufficiale, lo sanno tutti.
Matty mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla guancia. Con tanto di schiocco. “Ciao cognatina!”
Chris guarda la ragazza di Matty e alza gli occhi al cielo. Io mi scosto velocemente da quello che si definisce mio cognato.
“Io e Chris non siamo sposati.” Chris puntualizza un fastidiosissimo “non ancora” ed io vorrei picchiarlo, ma scelgo di ignorarlo. “Ti prego, non diamoci rapporti di parentela prima del tempo.”
Matty fa quello che definisco il suo “sorriso strappamutande” e mi dice: “Ho capito, furbetta, vuoi riservarti ogni possibilità di scegliere il fratello più bello alla fine.”
“Piantala, Matty, sei fidanzato!” Guardo la sua ragazza, sperando che sappia che fra noi c'è questo tipo di rapporto, e fortunatamente la poveretta deve esserne consapevole, perché, sospirando mi dice: “Oh, tranquilla, Ivy, so che mi lascerebbe per te!”
Matty le si avvicina, le mette un braccio sulle spalle, e le lascia un timido bacio fra i capelli. “Oh, ci puoi giurare Ali!”
“Siete adorabili, voi due!” E lo sono davvero. Nonostante gli scherzi mi sembrano davvero molto innamorati.
Chris si intromette. “Terra chiama Ivy! Mio fratello le sta dicendo che la tradirebbe per te, se tu non avessi capito. A me questa conversazione sta facendo venire il mal di testa. Voi due siete assurdi. E' come se io ti dicessi che ti lascerei per Alison!”
La bionda si mette a ridere, e guarda Chris con uno sguardo che mi fa presupporre che le piacciano molto i fratelli Campbell, ma dopotutto anche io penso che siano entrambi bellissimi ragazzi, quindi non ne faccio un problema.
“Quando vuoi, pasticcino, anche se sono un po' più grande di te. Nessun problema comunque, potrei insegnarti varie cose.”
Chris arrossisce violentemente.
Ooookay, la conversazione è finita. Prendo Chris per un braccio. “E' stato bello incontrarvi ragazzi, se non ci si rivede buon Natale!”
Matty mi lancia un bacio, e poi i due riprendono a camminare.
Io punto un dito sul petto di Chris. “Quindi ti eccitano le donne vissute eh?”
“In realtà mi ecciti tu che fai la gelosa. Mi piace davvero molto, te l'ho mai detto?”
“Non sono gelosa, era una curiosità.”
“Dopo tre anni insieme, in cui mi ascolti dirti che ti amo ogni momento possibile, e in cui tu me lo ripeti all'infinito, hai ancora dei problemi ad ammettere che sei gelosa?”
“Non sono gelosa, Chris.”
“Quindi potenzialmente potrei anche avere altre storie, per te?”
“Quello che mi hai fatto prima. D'ora in avanti te lo scordi.”
“Peggio per te.”
“Ci sono parti di me che non vedrai nemmeno con il binocolo, bello, ricordati quello che ti ho detto.”
Chris assume un'espressione sconvolta e melodrammatica. “Non credo di poterlo sopportare.”
“Così va la vita, Chris.”
“Tutto questo solo perché ti ho fatto notare che sei gelosa, Vivi.”
“Non sono gelosa. Andiamo da Kat, siamo in ritardo.”
Mi prende per mano, ma gliela scosto. Pochi secondi si china per baciarmi sulla guancia a tradimento. “Ti amo anche se sei gelosa.”
Non replico, ma involontariamente sorrido.

 


 

Il posto in cui Kat ci ha dato appuntamento è un bar non molto lontano dal nostro condominio. Chris spinge la porta e si scosta per farmi entrare. Appena mi si affianca, gli dico: “Ehi, come te lo immagini che sia questo?”
Mi riferisco alla nuova fiamma di Kat, ma non specifico, perché so che Chris ha capito.
“Coglione. Come gli ultimi tre!”
Purtroppo Chris ha dato voce alle mie paure e prego qualsiasi divinità che questa volta Kat abbia trovato uno che la merita.
In quel momento noto la mia amica che sventola una mano nella nostra direzione, per farci vedere a che tavolo sono lei e il suo ragazzo ed io mi avvio con Chris.
Il famoso pretendente è di spalle, quindi da lontano vedo solo dei capelli sul castano chiaro e due spalle larghe. Non sembra male. Spero solo che il fisico corrisponda alla sua personalità.
Solo che poi il ragazzo si gira, un po' imbarazzato, e mi saluta. Mi congelo sul posto e sento che Chris mi mette le mani sulle spalle.
Cazzo, ma quello è Henry.
Il mio cervello non recepisce tutte queste informazioni insieme. Cosa ci fa Henry con Kat? Ma lei non doveva essere con il suo ragazzo? Non può essere...
Sento le labbra di Chris vicino all'orecchio: “Vivi, tutto bene?”
Deglutisco rumorosamente e mi avvio verso di loro.
“Kat, ciao!” Abbraccio la mia amica, che si paralizza, forse non aspettandosi questa reazione.
Henry si alza per stringere la mano a Chris e poi mi si avvicina per darmi due baci sulle guance. “Ehi, Henry, come va?”
“Tutto bene, Ivy, tu? Dio, mi sembra passata una vita.”
Anche a me.
“Diciamo che me la cavo.”
Chris sbuffa sonoramente. “Vi rendete conto di essere ridicoli vero? Kat, spiegaci un po' tutto questo. Non che non siamo contenti, ma... beh, è strano. Uscite da un mese. Non pensavi che potevi dircelo anche un po' prima?”
Kat si mette sulla difensiva: “Ehi, calmi! Ho incontrato di nuovo Henry un mesetto fa, quando è tornato a studiare a Londra, e poi ci siamo cominciati a sentire. E avevo paura a dirvelo, perché beh, Ivy, non sapevo come avresti reagito. Henry ha insistito a combinare questo incontro. Mi ha detto che ero ridicola.”
Io scoppio a ridere e circondo Kat con le braccia. “Avevi paura della mia reazione?” Lancio un'occhiata a Chris. “Kat, io sto con lui da tre anni e lo amo. Ma come ti è saltato in testa?”
Vedo le spalle di Chris rilassarsi. Non posso credere che fosse preoccupato. Mimo uno stupido nella sua direzione. Mima a sua volta un ti amo. Sorrido di rimando e rivolgo di nuovo l'attenzione alla nuova coppia.
“Henry, tu hai aspettato un mese per dirmi che eri tornato? Cavolo, lo sai che mi manchi.”
Il mio amico assume una faccia colpevole. “Lo so, sei mancata tanto anche a me! Dai la colpa a questa qui.”
Scocco un'occhiataccia a Kat, ma la perdono. Capisco il suo punto di vista.
“Come mai sei tornato qui?”
“Suona nella London Philharmonic Orchestra.” E' Kat a rispondere, e nella sua voce sento orgoglio.
“Santo cielo, amico, è stupendo.” Chris si congratula con Henry e i due cominciano a parlare del più e del meno.
Mi metto a chiacchierare con Kat. “Non ci credo. Un bravo ragazzo! Mi sorprendi.”
“Mi trovo bene con lui, Ivy. Davvero molto.”
“So che ti tratterà benissimo, ne sono sicura! Kat, non farlo soffrire!”
Kat si gira a guardare Henry e Chris che scherzano e in quel momento capisco che no, non lo farà stare male, perché lo sguardo che rivolge ad Henry mi è familiare. E' lo stesso con cui guardo Chris da tre anni ormai.
“Oddio, tu sei innamorata!” Mi porto le mani alla bocca e guardo la mia amica con sguardo eccitato.
Kat mi prende per un braccio. “Dio, Ivy, parla piano. Ma cosa dici? E' ancora presto.”
“Diciamo tutte così, tesoro, ma in realtà sappiamo che nel profondo proviamo qualcosa. Fammi un favore: diglielo subito, appena credi di sentirlo, okay?”
Kat sorride. “Cercherò di seguire il tuo consiglio!”

 

 

Il resto del pomeriggio passa velocemente, e verso le sette decidiamo di andare a casa. Saluto Kat ed Henry con la promessa di rivederci presto. E lo spero davvero. Sono così felice che non riesco a smettere di sorridere.
Chris mi circonda le spalle con un braccio. “Chi lo avrebbe mai detto, eh Vivi?”
“Sono ancora sconvolta. Ma ne sono davvero felice.”
Si china per baciarmi sulla fronte. “Anche io.”
Dopo due minuti che camminiamo il cielo si inscurisce e tutto a un tratto comincia a piovere. La fermata della metro è ancora lontana.
“Cavolo, Chris, dobbiamo muoverci.”
Il mio ragazzo non sembra averne intenzione, ma anzi, mi tiene per un braccio e mi stringe a sé.
“Quante volte ti ho detto che ti amo oggi?”
“Ma ti sembra il momento? Ci prenderemo un malanno.”
Quante Vivi?”
“Non lo so, penso una o due. Tu sei pazzo!”
“Sono troppo poche.”
Non faccio in tempo a rispondere che Chris poggia le sue labbra sulle mie e le schiude dolcemente. Penso che i passanti ci stiano o mandando a quel paese, o guardandoci come se fossimo due fuori di testa, ma sinceramente non mi importa molto. Potessi, starei sotto la pioggia a baciare Chris per l'eternità.
Quando si stacca mi scappa un gemito di disapprovazione.
“Vieni, tesoro, andiamo a cercare un posto sotto cui ripararci.”
Troviamo rifugio sotto la tettoia di una farmacia e ci fermiamo lì fino a che la tempesta non deciderà di calmarsi.
Chris apre la porta del negozio. “Ehi, dove vai?”
“Già che siamo qui devo comprare alcune cose.”
Lo guardo sorpresa. “Adesso?!? Cosa?”
Ma non mi risponde, perché è già sparito dentro.
Torna dopo pochi minuti con in mano un sacchettino trasparente, da cui riesco a intravedere una scatola di aspirine e... precauzioni.
“Non ci credo, Chris. Non puoi aver pensato a questo adesso! Sei irrecuperabile.”
“Disse quella che mi ha chiesto se ne avevo alcuni di riserva.”
Arrossisco al ricordo. “Era un momento particolare.”
“Dici sempre così.”
“Ti odio.”
“Anche io, Vivi. Non ti sopporto. Anzi, mi fai proprio schifo.”
“Ah io ti faccio schifo eh? Sono io quella che dovrebbe averti antipatico: mi hai fatto bagnare tutta.”
Chris cerca di trattenere una risata, e allora mi rendo conto della gaffe che ho fatto. “Ora, se tu fossi un bravo ragazzo, staresti zitto e lasceresti correre.”
Chris si avvicina e mi morde il labbro inferiore, facendomi sfuggire un gemito. Forse ha fatto a comprare quello che ha comprato. “Mai detto di essere un bravo ragazzo, tesoro.”

 

 

Arrivati a casa chiudo velocemente la porta e mi spalmo sul termosifone. Dio, sto morendo di freddo. Chris si avvicina e mi abbraccia. Il calore che mi arriva dal suo petto mi fa stare un po' meglio, ma mi sento comunque umida e il freddo mi pervade le ossa.
“Devi toglierti quei vestiti, tesoro. E stavolta non lo dico perché voglio spogliarti.”
Anche mentre batto i denti sono comunque in grado di mandargli un'occhiata tagliente, e comincio a sfilarmi la maglietta.
“Dio, quanto sei lenta, fai venire freddo anche a me.”
Chris prende in mano la situazione e in men che non si dica, mi ha tolto i vestiti bagnati e me ne ha passati altri. Li poso sul letto.
“Scusa, ma ho bisogno di una doccia. Calda. Quasi bollente. Devo togliermi questa sensazione di freddo.”
Chris si avvicina e mi passa le mani sulle braccia, per scaldarmi.
“Va bene, ma fai presto che dopo vado io!”
“Scusa, perché non vieni con me?” L'ho preso in contropiede, lo vedo dall'espressione. “Togliti quelle porcate dalla testa, Chris, voglio solo fare una doccia.”
“Agli ordini, Vivi!”

 

 

 

Alla fine stiamo sotto la doccia un po' più del previsto, perché siamo come dei bambini piccoli e ci divertiamo a tirarci addosso il bagnoschiuma e a schizzarci a vicenda. E poi beh... perdiamo tempo anche in altro modo. In entrambi i casi è molto divertente.
Quando esco mi metto il pigiama (di lana, visto che soffro moltissimo il freddo) e mi siedo sul divano. Sorrido guardando la foto che teniamo sul comodino lì accanto. E' di quando io e Chris siamo andati a vedere Ed Sheeran, tre anni fa. La sera in cui gli ho detto ti amo, la sera della nostra prima volta.La felicità mi pervade tuttora, solo al ricordo.
Accendo la tv e mi sintonizzo sul canale della musica. Per poco non mi prende un colpo. Stanno passando Ed Sheeran. A volte uno pensa alle coincidenze della vita.
“Non ci posso credere.”
Chris torna dalla cucina. “Che succede Vivi?”
“Stavo guardando la foto, quella sul comodino, e guarda chi passano su MTV. Inquietante è dir poco e... Ehi, Chris cosa stai facendo?”
Chris mi si è posizionato davanti e mi porge una mano.
“Ehi, Vivi, vuoi ballare con me?”
Gli guardo la mano, scettica. “Io non so ballare.”
“Ti guido io, amore.”
“Non mi sembra una buona idea.”
“Senti, vuoi farmi stare qui in piedi come un cretino ancora per tanto?”
“Ma sono in pigiama!”
“Non mi importa, siamo a casa nostra. E poi mi piacciono i tuoi pigiami.”
Quello di oggi ha come scritta la frase “I don't need a boyfriend.” E' un pigiama molto vecchio.
“Oh d'accordo.” Gli prendo la mano e lui mi conduce nel piccolo salottino. La musica ci arriva bene, e Chris mi mette una mano dietro la schiena, attirandomi a lui. Non sappiamo ballare benissimo, ed il nostro è più un abbraccio che un ballo, ma poco mi importa.
Io e Chris siamo così, siamo imbranati, rompiamo un vaso ogni due giorni, facciamo cose che non dovremmo fare, come uscire dalle lezioni per vederci anche quando non dovremmo o prendere la macchina a mezzanotte e fare un giro con i finestrini abbassati e la musica a tutto volume, ci piace viaggiare e andare a visitare posti di cui non riusciamo nemmeno a pronunciare il nome, ma questi siamo noi. Lui è perfetto per me, ed io sono perfetta per lui, e siamo perfetti insieme.
Ed, nell'altra stanza, sta cantando di come le persone si innamorino in modi strani, che forse fa tutto parte di un piano ed io credo che sia vero. Credo che fosse scritto che Chris dovesse entrare a far parte della mia vita, e mi piace come adesso stare insieme sia diventato spontaneo.
“Dio, Chris, ti amo così tanto!” Non posso credere di averlo detto ad alta voce, ma ormai “il danno” è fatto e Chris mi guarda con talmente tanta intensità che penso che se il mondo finisse adesso, sarei comunque contenta.
“Vivi, ti prometto che faremo tutto insieme. Ogni cosa. Tutto quello che hai sempre sognato. Se posso cercherò di realizzarlo, te lo giuro. Ti amo Vivi, ti amo così tanto che a volte non credo nemmeno che sia possibile amare così tanto qualcuno.”
Mi stringo al suo petto, sento che lui mi accarezza i capelli e spero di poter rimanere così per sempre. Vorrei che il tempo si fermasse adesso, perché non ho la certezza di quello che il futuro ci riserverà. Sicuramente non sarà tutto rose e fiori, sicuramente litigheremo, sicuramente passeremo momenti difficili, ma saremo comunque sempre presenti l'uno per l'altra e finché avremo questo, avremo tutto.
Chris mi sta baciando una spalla, lasciata scoperta dal pigiama, ed io alzo il visto per guardalo.
“E' possibile, Chris. E' possibile amare qualcuno così tanto.”
“E tu come fai a saperlo?”
“Perché ti amo allo stesso modo e con la stessa intensità.”
Chris si china a baciarmi e in quel bacio c'è tutto, e per una volta nella vita non ho paura. Lui ha me ed io ho lui. Non ci serve nient'altro.

Fine.




Angolo Autrice: Buonasera a tutti! Questo angolo autrice sarà un pò triste, perché, beh, è l'ultimo, ed io sono una persona che si emoziona facilmente. Vedremo cosa ne verrà fuori.
Non so nemmeno io cosa dire, con questo si chiude il sipario. E' stato un onore per me scrivere questa storia, e ci ho investito così tanto tempo ed energie, che arrivare alla fine per me è come chiudere un capitolo importante della mia vita. Forse potrei scrivere una raccolta di one-shot sul periodo che non viene narrato dalla fine dell'ultimo capitolo all'epilogo, ma non so, sono solo supposizioni. A voi piacerebbe? Fatemi sapere.
Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi. Vi ringrazio per avermi fatto sentire il vostro supporto in ogni momento, ed in ogni modo. Questa storia non ci sarebbe stata senza di voi, quindi voglio ringraziarvi singolarmente.
Ringrazio myfiftyshades22, cuffiette, heydreamygirl, coccinella_, Lady Moonlight, Gloria Bennet, Music is my soul, Demon1901, DelilahAndTheUnderdogs (te devo ringraziarti anche per il supporto durante gli scleri ahahah), sfiorisci, _Fire, Aleeeeeeeety, Sofja Ivanovna e Marti Lestrange  (per te i ringraziamenti veri arriveranno dopo ahaha) per aver lasciato una recensione. Sappiate che i vostri pareri sono stati tutti apprezzati ed ascoltati.
Ringrazio Ale_X_andra, andry15, Be_My_Friend, Be_Strong_Girl, ChiarettaL12, Ganbatte Kudasai, Giovybella, insegnamiadamare, Jamessa Bond, Momimomo81 e myfiftyshades22 per aver messo la storia fra le preferite (pazzi).
Ringrazio Beezy_Yuuki, cuffiette, Hina chan e Stefy2001 per aver messo la storia fra le ricordate.
Ringrazio Be_My_Friend, coccinella_, DelilahAndTheUnderdogs (di nuovo grazie per le recensioni e la pazienza ahah), dem68, Gloria Bennett, Loreparda, Marti Lestrange, Power Lolly, Scelm_4everUS, sfiorisci, Sofja Ivanovna e _Eugenia per aver aggiunto la storia alle seguite.
Ringraziamento speciale va a Marti, Miky, Ani e Fabi per aver ascoltato i miei scleri su Ivy e Chris per giornate intere, per aver letto snippet e per avermi sopportato. Siete speciali e lo sapete. Vi ano ogni giorno di più.
(P.s: gli effetti del banner li ha fatti Marti. Ogni credito va a lei
❤).
Ringrazio Delilah perché mi ha supportato in questa storia per tutto il percorso. Grazie anche a te :).
E per ultima, ma non per importanza, ringrazio Marianna, una delle mie amiche più care, senza il cui parere, probabilmente avrei lasciato questa storia al capitolo 5.
Ho ascoltato ogni suo consiglio, e mi ha fatto piacere che la storia le sia piaciuta (soprattutto Chris, so che ti è piaciuto lui principalmente, Mari. ;) ).
Io sono una persona estremamente agitata e perennemente eccitata, mentre lei, con la sua calma, mi riporta alla realtà e mi controbilancia. Baby we're perfect
❤.
Love you ❤.
Adesso vi lascio, perché questo sta diventando l'angolo autrice più lungo della storia, ma dovevo farlo.
Io, Ivy, Chris, Henry e Kat vi salutiamo e vi ringraziamo.
E' stato davvero un piacere.
S. <3

 

  
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