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Autore: Nimel17    19/10/2015    3 recensioni
Amber aveva preso per prima quella mela, la notte di Samhain...
Storia partecipante al contest "La notte di Samhain (Horror e Fantasy) Halloween Contest" di Aleyiah
Genere: Dark, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The lover to your nightmare
                                                                      
 
 
Samhain, Samhain, let the ritual begin,
We call upon our sacred ancestors to come in
Samhain, Samhain, we call upon our kin,
We call upon our dear departed loved ones to come in 

The Veil between the worlds is thin
Our hearts reach cross the sea of time
To bring our loved ones in
Samhain, Samhain we honor all our kin
We honor those who've gone before
As the Great Wheel turns again 

 
 
 
 
Amber gironzolò attorno alla piazza del villaggio, tenendosi in disparte per poter osservare i suoi coetanei: appartenere alla famiglia più importante del paese l’aveva posta troppo in alto sin da piccola e lei era stanca di essere sola. Aveva voluto mescolarsi, quella sera di Samhain, indossando un lungo e logoro abito da sposa, coprendosi i riccioli castani con un velo sporco e decorato con foglie secche… tutto inutile.
Ricevette qualche complimento per il travestimento, venne coinvolta in chiacchiere di circostanza, ma ben presto la giovane si ritrovò a camminare per la strada scarsamente illuminata che conduceva al bosco. Alla sola luce delle candele, fioche dentro le rape cave, fece particolare attenzione a non inciampare sui rametti abbandonati in mezzo al sentiero dalla tempesta del giorno prima, fermandosi solo quando vide davanti a lei una botte con delle mele galleggianti. D’impulso, ne prese una e l’addentò, immaginando che fosse il frutto proibito della Bibbia; doveva essere pazza, a dare tanta importanza a una semplice mela.
“Fra un anno, vi sposerete.”
La fanciulla sobbalzò alla voce maschile alle sue spalle: l’uomo era molto alto, il viso celato da una maschera che ricordava vagamente un teschio e dotata di corna, ma non riuscì a distinguere altro.
“C-cosa?”
“Siete stata la prima a prendere questa mela. Sapete cosa significa, immagino.”
Lei riuscì solo ad annuire. Improvvisamente, la sua fantasia non le sembrava più così strampalata e cominciò a capire perché solo di recente erano nati festeggiamenti pubblici per onorare Samhain.
 “Da cosa siete travestito, milord?”
“Da… Re dei Goblin. Come vi chiamate, fanciulla?”
“Amber.”
“Un nome bellissimo. Si addice ai vostri begli occhi.”
Lei stava per indietreggiare, leggermente a disagio, quando vide una mano sbucare per un istante dal mantello dello sconosciuto: forse era uno scherzo delle tenebre, ma sembrava… di un verde grigiastro.
Impossibile.
“Vi piace, Samhain?”
Amber non era molto sicura di non trovarsi in un sogno; quella voce pareva essere l’unico suono esistente.
“Sì… sì. Mi piace molto.”
“Una notte magica, non trovate? La luna e la terra, che appartengono solo quest’unica sera all’anno a tutti i popoli… ogni cosa è possibile, ora.”
“A tutti…?”
“Chi vive nel sottosuolo, non può bearsi della luce che la luna dona. Chi è morto, non può partecipare alla vita.”
La fanciulla deglutì, sul punto di tornare sui suoi passi, ma le dita gelide del suo interlocutore le afferrarono all’improvviso il polso, stringendo.
“Avete un bellissimo costume, mia cara, ma manca qualcosa.”
Le mise tra le mani inerti qualcosa di simile a fiori secchi, apparsi da chissà dove.
“È prematuro portarvi fin da ora nel mio regno, lo riconosco… ma, così facendo, avrete un anno per prepararvi a diventare la nuova Regina dei Goblin, non è vero? Le mele non mentono mai.”
La terra le franò sotto i piedi prima che potesse pensare di urlare. 
  
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