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Autore: cheekbones    20/10/2015    6 recensioni
“E poi, preferisco vedere i tuoi tatuaggi in privato, voglio studiarli tutti”
“Perché?”
“Because I love you. E voglio conoscerti bene”
[Mika/Fedez]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elio, Fedez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cinque volte in cui Mika disse a Fedez “I love you”

 

e una in cui non lo fece.

 

 

 

1.

I’m starving” piagnucolò Mika, a metà delle audizioni di Bologna. Skin scoppiò a ridere e gli accarezzò dolcemente i ricci, mentre lui dava leggeri colpetti sul tavolo dei giudici. “Faaame”

“Sul serio, quanti anni hai?” ridacchiò Fedez, alla sua sinistra. Mika lo guardò malissimo e gli tirò un calcio sotto al tavolo, che lo fece piegare dal dolore.

“Faaame!” ringhiò. “Quando io ho fame, non capisco niente. Niente!”

“Sei pazzo!” ribatté Fedez, massaggiandosi la caviglia. “Ma si dia il caso che io qui abbia mezza barretta di cioccolata. Alle nocciole. La tua preferita” mormorò, mentre sventolava la merendina sotto gli occhi acquosi dell’altro. “Te la do se dopo chiedi pausa per fare la pipì. Se lo faccio ancora mi prendono per incontinente… affare fatto?”

Deal” Mika annuì e afferrò la cioccolata al volo. “God, I love you”

“Tranquillo, puoi chiamarmi ancora Federico” gli fece l’occhiolino. Si beccò un altro calcio sotto al tavolo.

 

2.

“Ti hanno scritto frocio sul poster, come fai a startene lì seduto a non fare niente, eh?!” urlò Fedez, nei camerini. Mika incassò quelle urla e abbassò la testa, con un sospiro decisamente pesante.

“Scrivere sui social network un post pieno di rabbia non aiuterà proprio nessuno. Devo fare capire che hanno sbagliato e che sono ignoranti” ripeté Mika per l’ennesima volta. “E tu non farai proprio niente, appoggiami solo in questa cosa, okay?”

“Cos-? No! Hanno rovinato il tuo poster, per il tuo concerto! Ti hanno scritto una cosa cattiva e io dovrei semplicemente twittare un hashtag? Adesso ti porto di peso dai carabinieri, facciamo una bella denuncia e un vid- che c’è? Perché mi stai sorridendo?” borbottò infastidito.

Mika si coprì il sorriso con la mano. “Che Guevara dei poveracci”

“Bel ringraziamento, stronzo!” gli tirò un pugno sul braccio, facendolo ridere.

“So cavarmela, okay? Non è la prima volta che mi succedono queste cose” gli accarezzò la nuca e Fede si ritrovò a respirare più lentamente.

“Lo so che sai cavartela. Però non mi va che ti dicano cose cattive. Non ti conoscono, non sanno chi sei. Io sì e mi arrabbio, perché sono degli ignoranti, codardi di merda” ringhiò.

“Oh, I love you” gli diede un bacio sulla guancia. “Grazie. Ma twitta solo quello che ti ho detto e facciamo la foto per il Pride. Al resto ci penso io”

 

3.

“Ma stai piangendo?”

“No”

“Io credo di sì, invece”

Mika mise il broncio e si asciugò una lacrima sulla guancia. Per dispetto, ruotò il busto sulla sedia girevole e diede ostinatamente le spalle a Fedez, che rise divertito. Non era colpa sua se 21 Grammi era davvero bella – Federico non era il tipo che parlava molto di sé, quello spiraglio di emotività sulla sua vita e su cosa pensava… l’aveva scosso. Era un testo molto profondo e l’aveva fatto ascoltare a lui.

“Tu sei bravo” biascicò, ma senza voltarsi. Fedez si guardò intorno e notò che lo studio di registrazione era vuoto. Tirò lo schienale della sedia di Mika verso di sé, mentre questi puntellava i talloni per non muoversi.

“Eddai, Freud. Non ti stavo prendendo in giro, l’anno scorso ho fatto tutto X-Factor a piangere, mi stavo solo vendicando per le tue prese in giro” tirò un altro po’ e si ritrovò Mika davanti, ancora col broncio.  “Sono molto onorato che tu ti sia commosso per la mia canzone” arrossì leggermente attorno al naso. “Grazie”

“Tu dubiti sempre della tua bravura. Perché?” mormorò. “Sei tanto, tanto bravo, Fede. E non servivo io per fartelo sapere” gli strizzò una guancia. “Aw, I love you. Il mio piccolo e insicuro coso colorato!”

“E smettila!”

 

 

4.

“… oggi, non ho pensato la stessa cosa”

“What?” mormorò Mika, sconvolto, osservando il suo collega che giudicava gli Urban Strangers, sul palco dei Bootcamp. Non poteva credere che stesse per buttare fuori i due ragazzi, li adorava! Dopo la loro audizione aveva saltellato in giro eccitato, minacciando chiunque se li fosse presi in squadra al posto suo.

“Ma comunque meritate una sedia, propongo lo switch”

Mika tirò un sospiro di sollievo, ma non dimenticò quell’attimo di incertezza di Fedez. Lo seguì silenzioso durante tutta la pausa, finché l’altro non lo beccò ad osservarlo vicino ad un distributore di energy drinks.

“Mika. Sei inquietante” ridacchiò. “Cosa c’è? Vuoi un croccantino?”

“Tu cattivo con gli Urban. Li volevi dall’inizio” alzò le braccia al cielo, confuso. “Perché hai detto quella cosa, poverini? Non se lo meritavano. Sei stato uno stronzo di meerda” incrociò le braccia e lo guardò male.

“D’accordo, punto uno” si voltò verso di lui, infastidito. “Non mi faccio fare la paternale da uno che ha fatto tutte le audizioni con la tattica del terrore amorevole” Mika spalancò la bocca, offeso. “Punto due…” deglutì. “Lo so che non se lo meritavano, ma erano calanti e la performance non ha retto il palco. La cosa mi ha fatto andare fuori di testa, perché sono bravi e, Cristo, così giovani” tirò un colpo al vetro del distributore. “Devo prepararli, ok? Perché il loro futuro è nelle mie mani, non di certo nelle tue!”

Mika lo osservò in silenzio, impressionato, e lo lasciò respirare. Federico fece spallucce e tornò a voltarsi verso il distributore, finché due braccia non lo strinsero forte all’altezza dello stomaco. “Tu sei così dolce, Fede”

“Non sembra, eh?” biascicò, ricambiando la stretta.

“Tranquillo, ti aiuto io, anche se siamo nemici… because I love you”

 

 

5.

Mika prese un respiro e guardò il panorama: quello era l’ultimo step prima dei live e lui si trovava in cima al Monte Bianco per gli Home Visit. Aveva freddo, sia dentro che fuori. Odiava eliminare i cantanti, soprattutto se si trattava di ragazzi pieni di voglia fare, come era capitato a lui – cosa sarebbe successo se gli avessero sbattuto una porta in faccia più volte? Non se lo immaginava. Doveva dire loro di non mollare e cercare di essere impassibile, come un vero giudice.

Gettò lo sguardo accanto a sé, dove Fedez stava lentamente riprendendo colore dopo il terribile giro in elicottero, che gli aveva fatto quasi vomitare l’anima.

“You okay?” rise, accarezzandogli la schiena.

“Splendidamente” digrignò i denti. “Mentre voi vi facevate i selfie, io ho visto la morte con gli occhi, ok? Bastardissimi”

“Quanto sei tragico” lo abbracciò, strofinandogli le braccia per trasmettere un po’ di calore. “Sei vivo, no? Ora puoi venire con noi in piscina calda”

“Piscina calda?” saltellò sul posto, felice. “Perché nessuno me l’aveva detto?! Ommioddio, andiamoci subito”

“Finalmente potrò vedere tutti i tuoi tatuaggi, mh?”

“Non li vedrai proprio tutti. Il costume ne copre un paio, ma basta chiedere e me lo tiro giù” scherzò.

“Così fai scappare via Elio urlando” lo prese in giro. “E poi, preferisco vedere i tuoi tatuaggi in privato, voglio studiarli tutti”

“Perché?”

“Because I love you. E voglio conoscerti bene” restarono abbracciati per qualche altro minuto, in silenzio, prima che un’addetta della produzione li chiamasse.

“Non tiri giù il costume, vero?”

“Vedremo”

 

+1

Teniamoci in contatto, ok?

Certo. Vieni a trovarmi!

Sicuro, ma vieni anche tu!

Frasi lasciate qua e là, dopo la fine della nona edizione di X-Factor. Il risultato era stato un Fedez decisamente depresso: tutti sapevano che quelle promesse di rivedersi valevano a poco – anche se Elio era andato a trovarlo nel suo ufficio e si era offerto di curare un paio di sound per i suoi ragazzi della casa discografica. Ovviamente, gli aveva fatto piacere, ma non era il giudice che voleva vedere.

Mika non si faceva sentire da un po’ di giorni, da quando avevano fatto insieme l’ultima intervista. Era tornato a Londra ed era sparito, a parte qualche tweet dove ringraziava i fan di aver fatto salire Beautiful Disaster in classifica. J-Ax gli aveva detto che serviva un video… trovandosi d’accordo con lui. La canzone era stato un successo abbastanza inaspettato e voleva profondamente farla uscire come singolo. “Forse devo prendere un aereo per Londra” disse allo zio Ax, una mattina.

Così, si era ritrovato sul pianerottolo dell’appartamento di Mika (fortunatamente gli aveva lasciato l’indirizzo prima di partire) con una valigia fatta di corsa e le occhiaie. Il cantante gli aprì subito, spalancando gli occhi.
“Fede!” si allungò per abbracciarlo, ma lui si tirò indietro.

“Beautiful Disaster ha bisogno di un video”

“Ok”

“Devi tornare in Italia”

“Ok”

“Lo dobbiamo fare”

“Ok”

“Io ti amo”

L’aveva detto di getto, senza pensarci. Mika sbatté le palpebre, sconvolto.

“What?”

“Ti amo. Non è che ti voglio bene, ti amo proprio. Nel senso…” gesticolò a caso. “Lo sai, no? Ti amo”

“Fede, ti ho detto che ti amavo per tutto il tempo” lo accusò, improvvisamente. “Tu non hai mai detto niente!”

“No, eri tu che mi dicevi di continuo che mi volevi bene!

“Stronzo di meerda” lo tirò nel suo appartamento per la manica e ci aggiunse anche un calcio leggero allo stinco. “Non volevo dire che ti volevo bene!”

“Beh, potevi spiegarti meglio!”

“Scusa se sono inglese, eh!”

Si osservarono per qualche secondo, pensierosi.

“Quindi mi ami anche tu?”

“Of course, Federico”

“Perché non ci stiamo ancora baciando?”

“I really don’t know”

La valigia rimase sul pianerottolo per qualche ora, comunque.

 

 

 

L'angolo della tizia

Aaaaah che bello essere tornata con una nuova Midez. I like it. Ovviamente, come avrete notato, non fa parte della mia "raccolta" ma è una cosina del tutto slegata alle altre e molto piena di fluff. Spero apprezzerete lo stesso.

Volevo avvisarvi che, prima che EFP mi togliesse tutte le storie, mi sono spostata su Slash Factor! Ovviamente ho sempre lo stesso nome e tutte le oneshot le ho unificate in una storia sola "No one but him" - questo non vuol dire che smetterò di pubblicare qui, ma... meglio evitare no? Ahahahhaa

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Tanti arcobaleni a tutte voi <3

  
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