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Autore: Avenal Alec    03/11/2015    6 recensioni
La storia comincia alcune settimane dopo il termine della puntata 2x16 ed è incentrata sui personaggi di Bellamy e Clarke.
Bellamy e Clarke non sono più sottoposti alla tensione della sopravvivenza a tutti i costi. Dovranno affrontare non solo i fantasmi del loro passato ma la consapevolezza che la Terra è realmente la loro nuova casa e dovranno scegliere come vivere in questo nuovo mondo. . A complicare il tutto, la "quiete" in cui vivono li porterà a fare i conti con il tipo di legame che li lega :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The 100 - Welcome to the new world'
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CAPITOLO 24

Uno strano ronzio di sottofondo svegliò Bellamy, era la radio, un suono inconfondibile, una sveglia che aveva sentito spesso nelle settimane e nei mesi passati, ma ora tutto era cambiato. 
Sentì il peso di Clarke fra le sue braccia, sul suo corpo. 
Un peso che lo faceva sentire vivo e in pace con se stesso.
Reclinò di lato il capo per poterla ammirare durante il sonno.
La testa di Clarke era posata sul suo torace, un braccio cingeva il resto mentre una gamba piegata era stesa sulle sue gambe. Il calore del suo corpo lo riempiva di un dolce tepore. 
Scrutò il suo volto nel sonno, era così sereno, un velato sorriso era dipinto sulle labbra e i capelli incorniciavano il viso rilassato. 
Bellamy la strinse a se, un abbraccio leggero ma in cui si nascondeva tutto l’amore che provava e il suo desiderio di proteggerla per sempre.
La radio ricominciò a gracchiare, la voce di Raven in sottofondo.
Avrebbe voluto sbatterla contro il muro e far tacere quel rumore molesto, godersi il più a lungo possibile quell’attimo di pace, ma, se loro erano cambiati, nulla del mondo esterno era mutato.
Osservò Clarke, le accarezzò la schiena, un mesto tentativo di svegliarla ma sembrava che la ragazza fosse crollata in un sonno profondo.
Il suo cuore si allargò di piacere a quel pensiero. 
Cominciò a stuzzicarla, facendole il solletico, soffiando sulle ciocche dei suoi capelli e sul suo viso. Vide la ragazza arricciare il naso, scostare il capo per sistemarsi meglio nell’incavo del suo braccio, mosse la gamba cercando una posizione più confortevole che risvegliò il desiderio mai sopito di Bellamy.
La radio continuava a gracchiare in sottofondo. In quel momento avrebbe voluto che tacesse per poter continuare a dedicare tutte le sue attenzione a Clarke, ma il dovere, il fottuto dovere, chiamava.
“Principessa?” sussurrò Bellamy mentre la scrollava piano “Sveglia!”

Clarke mugugnò senza alcuna intenzione di spostarsi o svegliarsi. Beandosi il più possibile del calore e della vicinanza di Bellamy.
Si era svegliata sentendo la radio ma da subito era stata consapevole di essere fra le braccia di Bell. 
Nulla l’avrebbe spostata da lì. 
Aveva assaporato ogni tentativo di Bellamy di svegliarla, lei stessa aveva scoperto con lui un lato malizioso e giocoso che non sapeva di possedere. Aveva allungato la gamba sfiorando la virilità del ragazzo, aveva gioito dentro di se quando aveva percepito il cuore del ragazzo accelerare e il suo respiro farsi più pesante. 
Ma quella stronza di radio aveva di nuovo richiamato entrambi alla realtà, Bellamy la stava chiamando e, lei, seppure a malincuore, doveva svegliarsi.
La notte precedente aveva temuto che il loro rapporto si sarebbe incrinato se avessero lasciato spazio a quello che albergava nel profondo della loro anima. Era terrorizzata da quello che sarebbe successo dopo, l’impaccio, la consapevolezza che poteva essere stato un errore. Ora il suo unico desiderio era che quella radio la smettesse di disturbarli. 
Avevano appena cominciato a conoscersi, nulla di quello che avevano costruito nei mesi passati era andato perso. 
Qualcosa di ancora più profondo era nato fra di loro. 
Un legame dal quale entrambi potevano attingere la loro forza e che li aveva resi ancora più consapevoli di se stessi e della vita che volevano vivere.
“Sveglia pigrona” le sussurrò Bellamy.
Clarke bofonchiò, strofinò il suo corpo contro quello di lui, aprì gli occhi e sollevo il viso verso di lui.
Quando i loro sguardi s’incrociarono Clarke sentì le proverbiali farfalle nello stomaco, non era un sogno. Il desiderio che leggeva negli occhi di Bellamy, l’amore profondo nei suoi confronti, fece sussultare il suo cuore.
“Buongiorno” sussurrò Clarke lasciando che un sorriso si aprisse sul suo viso.
Bellamy rimase incantato da quella vista.
 Quel sorriso così franco e sincero era il regalo più bello che Clarke gli potesse fare. Non c’erano fantasmi in quegli occhi.
“Ben svegliata principessa” mormorò Bellamy accarezzandole il viso. 
Clarke si sporse verso di lui, un bacio leggero e un sorriso. Gesti impulsivi, che più di ogni altra cosa, evidenziavano la profondità del rapporto che ormai esisteva fra loro.
La radio ormai un ronzio che faceva da sottofondo ai loro sguardi, alle mille parole che i loro occhi e le lievi carezze dicevano. Parlavano di un’intimità trovata, non solo di corpi ma di anime. 
Sciolsero l’abbraccio che li legava quando si resero conto che orami non potevano snobbare la radio. 
Raven aveva tentato in tutti i modi di mettersi in comunicazione con loro, blandendoli, scherzando, canticchiando una canzone del risveglio ma quando il tono delle sue parole era virato verso il preoccupato avevano deciso a malincuore di rispondere.
Clarke si era spostata quanto bastava per recuperare la radio, subito dopo però si era nuovamente accoccolata fra le braccia di Bellamy.
“Eccoci Raven, stavamo dormendo” disse Clarke aprendo la comunicazione.
“Finalmente, mi stavo preoccupando” rispose subito Raven “Se avete dormito significa che state bene” 
“Si, si” rispose la ragazza mentre il suo respiro le si mozzò in gola. Bellamy al suo fianco era poggiato su un gomito e si stava divertendo a far passeggiare le  dita sulla pelle nuda Clarke, percorsi concentri sui suoi seni, attorno al suo ombelico e verso il basso ventre.
La ragazza allungò la mano e lo fermò guardandolo con occhi sgranati, tentavano di ammonirlo ma Bellamy le sorrise sfrontato, aprì la mano e appoggiò il palmo poco sotto l’ombelico. Sembrava una resa fino a quando Clarke non percepì la lieve carezza, più simile a un erotica tortura,  del dito medio del ragazzo al limite della sua femminilità.
Clarke si umettò le labbra aride, conscia delle sensazioni conturbanti di quel semplice tocco. Gli occhi di Bellamy si spostarono sulle sue labbra e fu la volta del ragazzo sgranare gli occhi.
Clarke si stava facendo passare la lingua sulle labbra pregustando un godimento che solo lei sembrava conoscere. 
Entrambi erano nuovamente dimentichi della radio e della comunicazione con Raven, consapevoli solo delle vibrazioni del loro corpo e della passione che si stava accendendo.
“Ragazzi ci siete?” la voce alla ricetrasmittente spezzò l’incantesimo che i loro sensi stavano tessendo.
Clarke osservò la radio fra le mani come un oggetto estraneo, avrebbe voluto gettarlo lontano. Cancellare qualunque comunicazione per potersi dedicare a Bellamy, ma il senso del dovere la riportò con i piedi per terra. 
Il ragazzo percepì il cambiamento e fermò il gioco sensuale sul corpo della ragazza senza però spostare la mano.
Un gesto d’intimo possesso che la fece fremere 
Gli occhi di Bellamy la scrutarono, una promessa nello sguardo.
La ragazza voleva interrompere la comunicazione il prima possibile per ricominciare da dove si erano interrotti.
“Si scusa Raven ci siamo, come va lì” chiese quindi.
“Qui tutto ok, la tempesta non ha fatto danni, per fortuna non ha nevicato, solo una forte pioggia, com’è la situazione da voi? Lincoln dice che i sentieri dovrebbero essere praticabili e in un paio di ore potrebbero essere su con la barella se serve a Bellamy”
Clarke si rese conto delle implicazioni delle parole di Raven e non seppe cosa rispondere.
Guardò Bellamy, anche lui aveva capito.
Con la distorsione non poteva camminare, non in un sentiero di montagna senza rischiare di farsi male seriamente quindi avrebbero dovuto chiamare i soccorsi, ma sarebbero arrivati in un paio di ore.
Troppo presto. 
Nessuno dei due era pronto a tornare al campo ma non riusciva a formulare una scusa plausibile per prendere più tempo. 
Clarke si sentì senza via di uscita, per l’ennesima volta. 
Da quando suo padre era morto, da quando era stata imprigionata non aveva più avuto una vita, una via di fuga e la Terra non le aveva lasciato scampo mettendola continuamente alla prova. Era stanca, non voleva più fare alcuna cosa per sopravvivere, voleva essere la persona che meritava di essere. 
Guardò negli occhi Bellamy e scorse nel suo sguardo la risposta che entrambi avevano trovato. Il ragazzo annuì impercettibilmente. Clarke sorrise e aprì la comunicazione con Raven.
“Sentì Raven, non servono i soccorritori” disse quindi
“Bellamy allora sta bene” chiese Raven.
“No, avrà bisogno di qualche giorno di riposo” poi Clarke prese un respiro “Abbiamo deciso di rimanere ancora un po’ qua, fino a quando non si sarà ristabilito”
“Siete sicuri, i soccorritori sono pronti a partire”
“No Raven, forse non sono stata chiara, noi vogliamo stare qui da soli, ci prendiamo una vacanza.”
Ecco l’aveva detto, pensò Clarke e non si tornava più indietro.
Il silenzio alla radio durò solo alcuni istanti.
“Beh, che dire, buon divertimento ma fatevi sentire ogni tanto, giusto per farci sapere che è tutto ok”
“Si certo”
“Ok e… ragazzi...sono contenta per voi”
Clarke sentì le lacrime pungerle gli occhi, Raven più di tutti aveva sofferto e per lungo tempo aveva guardato a Clarke con odio.
“Grazie Raven” riuscì solo a dire.
“Lo meritate Clarke, e ora vi lascio a quello che…beh voi sapete a cosa…io devo andare a riscuotere una scommessa” rispose la ragazza poi prima che la comunicazione si chiudesse del tutto Bellamy e Clarke sentirò Raven intonare la marcia nuziale.
Si sorrisero perplessi dalle parole di Raven, scrollarono le spalle disinteressanti.
Consapevoli che da quel momento avrebbero potuto vivere la loro vita e non solo sopravvivere ad essa. La terra era diventata per entrambi la loro nuova casa qualunque cosa questo implicasse.
Niente li avrebbe più fermati perché ormai erano diventati una cosa sola.
Clarke gettò la radio di lato, si avvicinò a Bellamy e lo baciò.
Fu il bacio di due anime che si erano trovate e non avevano più paura di affrontare il futuro.
 
FINE

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NOTA: credo che una nota sia doverosa, sopratutto perchè, con questo capitolo questa Fan Fiction termina. Sarà dura schiacciare il tasto "completa" ma è così. Vi ringrazio di cuore per aver seguito, settimana dopo settimana, questa mia storia. Spero che la lettura sia stata un piacevole svago dalla vita quotidiana e che i Clarke e Bellamy di quest'avventura vi abbiano richiamato alla mente quelli della serie TV... alla fine lo scopo di questa FF era anche questo. So che non ho finito con loro quindi c'è la possibilità concreta che vi stresserò ancora quindi questo è solo un arrivederci non un addio anzi...per dirla con parole più nostre "may we meet again"..un bacio a tutti e grazie ancora di avermi seguito. 
  
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