Titolo: Secret Longing
Fandom: The Vampire Diaries
Personaggi: Caroline!centric,
Klaus/Caroline
Prompt ©HollyMaster
Efp:
Caroline spesso sognava di danzare con lui per tutta la notte.
Generi: Introspettivo,
Romantico
Note: Ambientata durante la
terza stagione, dopo la 3x14.
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Secret Longing
Caroline non l’avrebbe probabilmente ammesso ad
anima viva, ma lo sfarzoso ballo a casa dei Mikaelson le aveva lasciato addosso
una strana malinconia, insieme alla sensazione sfrenata di volere di più – come quel retrogusto di ferro che le rimaneva sotto
la lingua ogni volta che si nutriva di sangue.
Forse era il suo animo romantico che spingeva per
riemergere dai suoi ricordi di bambina; e che l’aveva costretta, nei giorni
successivi alla festa, a rivivere in continuazione ogni attimo di quest’ultima,
dal momento in cui aveva varcato la soglia del salone dai lucidi pavimenti di
marmo e lampadari di cristallo che emettevano una luce soffusa e creavano un’atmosfera
d’altri tempi, a quando si era ritrovata tra le braccia della creatura che
aveva permesso tutto questo, e che aveva la malaugurata sorte di essere
attualmente il loro mortale nemico.
Quella sera, tuttavia, la giovane vampira non
aveva visto in lui l’Originale che minacciava di morte la sua migliore amica e
uccideva serenamente e senza alcuno scrupolo chiunque fosse tanto idiota da
mettergli i bastoni tra le ruote; ma aveva invece trascorso la serata – una
delle più eccitanti della sua breve vita, dovette ammettere, sia mortale che
sovrannaturale – con Klaus, un carismatico e affascinante vampiro con alle
spalle innumerevoli vite vissute, che amava danzare, e dipingere, e sussurrarle
peccaminose promesse all’orecchio, degno antieroe di antichi romanzi.
Forse, inconsapevolmente, aveva scelto di
indossare i suoi doni – il prezioso bracciale di brillanti che le aveva
lasciato per il suo compleanno, e l’elegante abito blu che s’intonava ai suoi
occhi – in modo da accettare la sua silenziosa richiesta di corteggiamento;
certo era che, a giudicare dall’occhiata indescrivibile che le aveva dedicato
non appena Caroline aveva messo piede nella sala da ballo, Klaus aveva
apprezzato ciò che aveva visto – o ciò che la sua scelta di abbigliamento
rappresentava. Per un lungo istante, mentre i suoi antichi occhi chiari
l’osservavano spudoratamente come se avessero desiderato spogliarla lì e ora,
Caroline aveva avvertito un delizioso brivido percorrerle la schiena, e solo il
suo ferreo orgoglio l’aveva portata a fingere irritazione e impassibilità alla
sua attenta ispezione.
Fingere che la vicinanza con il suo corpo e la
presenza della sua mano allargata alla base della sua schiena – nel delizioso
piccolo avvallamento che segnava la fine della spina dorsale – non le procurasse
che un lieve fastidio, era stato terribilmente più difficile di quanto la
vampira avesse immaginato. Il suo naso aveva notato ogni minima sfumatura del
suo profumo – il profondo retrogusto del suo dopobarba, un leggero accenno di
sangue fresco come se si fosse nutrito appena prima della festa, il frizzare
dello champagne, e solo infine l’odore accattivante della sua pelle,
stuzzicante al punto che Caroline dovette mordersi l’interno della guancia per
impedirsi di avvicinare la punta del naso nell’incavo del collo dell’ibrido e
inspirare a pieni polmoni il suo invitante profumo.
A giudicare dal sorrisetto compiaciuto che gli
aveva adornato il viso per tutta la durata del loro ballo, Klaus aveva dovuto
accorgersi dell’effetto che stava avendo su di lei – e Caroline non aveva
potuto fare a meno di arrossire.
Persino adesso, al sicuro nella sua camera, sotto
le coltri di un letto che aveva rischiato solo poche notti prima di essere
quello della sua morte, la vampira non riusciva a impedirsi dal ripercorrere
con la mente gli eventi di quella sera. Malgrado ciò che egli era e che si
poteva dire di lui, e malgrado lei non lo avrebbe mai confessato, Klaus si era
comportato da perfetto gentiluomo; avevano danzato quasi ininterrottamente,
provando ogni genere di balli – dalle quadriglie ai cotillon per finire con
valzer fin troppo intimi – e, almeno nella privacy della sua mente, Caroline
poteva ammettere con un leggero arrossarsi delle guance che non era stata
un’esperienza così orribile.
Spesso, sospirò imbarazzata, sognava di danzare
con lui per tutta la notte.
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Drabble: 635 parole.