Anime & Manga > No. 6
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Autore: aturiel    03/11/2015    3 recensioni
Shion contempla Nezumi mentre dorme, ed esprime un desiderio.
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Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I’ll wait
So show me why you’re strong
Ignore everybody else
We’re alone now
Suddenly I’m hit.”


Retrograde – James Blake


Shion ruotò il viso e si ritrovò con il naso immerso nei capelli scuri di Nezumi. L'odore mascolino ma in un certo senso delicato che lo contraddistingueva si diffuse nelle sue narici, facendolo sorridere un poco. Per paura che l'altro si svegliasse, quindi, si tirò su a sedere e, dall'alto, rimase un attimo ad osservarlo: con il viso ancora per metà affondato nel cuscino bianco e con i lunghi capelli che formavano come una scura corona intorno al suo capo, se ne stava completamente avviluppato nelle coperte. Il suo corpo, bello ed elegante come sempre, era ripiegato su se stesso, come se desiderasse proteggere il proprio ventre da possibili minacce esterne, e Shion non poté fare a meno di notare come le sue mani, appoggiate apparentemente rilassate sui fianchi, fossero in realtà tese alla ricerca di qualcosa d'invisibile.
Shion sorrise debolmente vedendo la tensione che popolava anche i sogni del giovane, sentendosi come sconfitto: possibile che, neppure mentre dormiva, riusciva a fidarsi? Che, anche nel momento in cui era più lontano dal mondo, tentasse di proteggersi dall'esterno e, inconsapevolmente, da lui? Shion avrebbe voluto che Nezumi trovasse la serenità che, ogni volta che indossava i panni della bellissima Eve, cantava con la sua voce melodiosa, che riuscisse a smettere di gemere durante la notte come se dovesse – ancora e ancora – scampare alle fiamme in una fuga senza fine. E Shion avrebbe voluto poter essere il rimedio alle sue sofferenze, gli sarebbe piaciuto avere un potere su di lui che gli altri non possedevano: la capacità di donargli un attimo di pace. Avrebbe considerato una vittoria che, almeno da lui, Nezumi non si proteggesse e che anzi lo abbracciasse nel sonno, dimostrandogli che, di lui, si fidava.
Shion, dunque, preso da quelle riflessioni, si abbassò al livello di Nezumi e, nella speranza di ammorbidire un poco le pieghe ruvide che, probabilmente a causa di un incubo, stavano tendendo la pelle chiara del suo viso, avvicinò le dita alla guancia di Nezumi e, con fare protettivo, gli lasciò una leggera carezza. Gli occhi dell'altro, però, si spalancarono improvvisamente in uno spasmo terrorizzato.
Shion rimase bloccato al suo posto, con la mano che ancora sfiorava la sua gota. Ma poi tirò un sospiro di sollievo quando gli occhi color metallo di Nezumi si rilassarono e un sorriso di una tenera rassegnazione nacque sulle sue labbra.
Vittoria.

«Svegliati, Shion».
Shion si riscosse dal torpore e si tirò su a sedere, notando che si trovava nella sua nuova casa. Solo allora si rese conto che era stato solo un sogno. Si toccò le guance con le dita e le trovò bagnate, e forse proprio per quello Karan l'aveva svegliato, preoccupata che il figlio piangesse di nuovo nel sonno.
Era stato un sogno, un bellissimo sogno: sentiva ancora nelle narici l'odore di Nezumi, sentiva il calore della sua guancia sulla pelle, aveva ancora il suo sguardo dolce su di sé. Ma Nezumi non c'era e, lo sapeva bene, non sarebbe tornato presto. Eppure Shion prese quel sogno come una premonizione: nonostante sognasse tutte le notti il ritorno del giovane, appena sveglio dimenticava ciò che aveva visto, cosa aveva sentito e provato, ma quella volta tutto era così chiaro nella sua mente che avrebbe potuto descriverlo nei dettagli a sua madre. Pareva quasi che lo stesso Nezumi gli avesse mandato un messaggio, che gli avesse detto, con quel sogno, di non disperare e di avere fiducia in lui.
Sapeva che Nezumi non c'era, e sapeva anche che non sarebbe tornato presto, ma che sarebbe tornato, n'era certo. E allora avrebbe potuto di nuovo litigare con lui, sentirsi dire che era troppo ingenuo per un mondo come il loro, avere i suoi occhi grigi puntati addosso, il calore del suo corpo a scaldare il letto, la sua voce melodiosa risuonare nelle orecchie.
E, anche se quello non sarebbe stato il giorno in cui Nezumi avrebbe bussato alla loro porta, e anche se non lo fosse stato neppure quello successivo o quello dopo ancora, lui avrebbe atteso, paziente.

 
We're alone now,
I'll wait.”







 

Note autrice:
La citazione a inizio storia come il titolo sono presi dalla canzone Retrograde di James Blake.
Prima volta in questo fandom, prima volta che tento di scrivere una cosa simile... diciamo che è stato un bel tentativo, anche se molto frettoloso (è stato concepito e scritto in una sera). Spero comunque che vi piaccia!
Tornerò di certo in questo fandom, comunque: adoro Nezumi e Shion.
   
 
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