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Autore: Lacus Clyne    07/11/2015    1 recensioni
La terrificante profezia sulla fine dei Mikaelson, una famiglia spezzata da un millennio di tradimenti e di oscurità. Sempre e per sempre. E poi Hayley, la cui vita è intrecciata a doppio filo con gli Originari, divisa tra Elijah, Klaus e Jackson.
Nella notte in cui la regina dei Crescent racconta a Hope cosa significhi davvero "Always and Forever".
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Hope Mikaelson, Jackson, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Drink deep, but beware.

What you broke is past repair.

All your oaths you betray.

Your sacred vows you sever.

And now, you see that nothing lasts for ALWAYS AND FOREVER.

Three yet remain, two already crossed.

Yet in one year’s time, you’ll all be lost.

As your family is undone, you will seed the beast that is yet to come.

 

 

 

 

C’era una volta, in un tempo lontano, una famiglia che viveva alla luce del sole. Sette fratelli, due già perduti. La Madre, col cuore devastato, giurando amore per i suoi figli, aveva sfidato la natura e li aveva cambiati. Più forti, più veloci, più letali di qualunque predatore. Immuni allo scorrere del tempo, mai toccati dalla morte, eppur costretti nell’oscurità. Legati dal sangue e da questo maledetti, per mille anni erano stati in fuga. Celavano la loro natura, fuggivano dall’unico essere in grado di porre fine alle loro immortali esistenze. Il Padre che avrebbe dovuto proteggerli. Mille anni di nemici, mille anni di stirpi dal loro sangue originate. Tre soli erano rimasti. La fiera, dolce Rebekah, che desiderava la felicità della vita umana. Il nobile e tormentato Elijah, che quella felicità, l’aveva sacrificata in nome di un ideale. L’arrabbiato, oscuro Klaus, il cui solo tocco poteva distruggerla. Sempre e per sempre…

 

Accarezzo dolcemente la testolina bionda della mia assonnata Hope. Finalmente vicine, dopo mesi interi trascorsi lontane l’una dall’altra. Ogni volta che osservo la mia bambina, non riesco a capacitarmi di quanto sia meravigliosa e perfetta. E mi chiedo come questo sia possibile. Non ho ricordi dei miei veri genitori. Per me, la cui esistenza è stata completamente ribaltata dal momento in cui ho scoperto di essere incinta dell’ibrido originario, dell’Antico, essere madre era l’ultimo dei pensieri. Non sapevo cos’avesse potuto provare la mia, di mamma, quando mi aveva stretta tra le braccia per la prima volta, fino a quando non avevo potuto stringere Hope. Gli occhi della piccola, i miei occhi, si chiudono. La notte non è fatta per i bambini. Eppure, solo ora riesco a raccontare. Gliel’ho promesso. Voglio che tu sappia tutto. Voglio che tu sappia da dove vieni e quanta luce hai portato in questo millennio di oscurità. Hope sussulta mentre mi avvicino per darle un bacio. Ha un profumo meraviglioso. Sa di vita. E’ il profumo più delizioso e straziante che conosca. Delizioso perché sento che potrei non desiderare altro che questo. Straziante perché quel desiderio scatena la mia sete. Ho la gola in fiamme al sol pensiero. Le zanne crescono e le vene intorno ai miei occhi si gonfiano, complice l’asservimento. Asservita a te non una, ma due volte. La prima, quando ho sentito il tuo piccolo cuore battere dentro di me per la prima volta. La seconda, quando una goccia del tuo sangue mi ha cambiata, per sempre. Una madre, un’ibrida.

“Hayley!”

La voce profonda di Jackson mi riporta istantaneamente alla realtà. E’ lì, sulla porta della nostra stanza, l’espressione turbata. Appena in tempo per sentire il solco lasciato da una lacrima imprimersi sulla pelle. Jack capisce a volo. Già, lui mi comprende. Si avvicina e nei suoi occhi c’è solo comprensione. Conosce i miei tormenti, sa che io sono spezzata tanto quanto lo sono i Mikaelson. Sa che sono una ragazza cattiva, eppure mi ama lo stesso. Ha vissuto una vita intera aspettando me. I nostri genitori, i miei veri genitori, ci avevano promessi, da bambini, per unire le due discendenze reali del clan della Mezzaluna. Ma i vampiri ci avevano separati prima ancora che io fossi in grado di ricordare anche solo il suo viso. Eppure, è rimasto ad attendermi. Incontro i suoi occhi, che brillano d’oro liquido. Solleva la manica e si morde nell’incavo del polso, in corrispondenza della vena più grossa. Il sangue scorre veloce e l’odore riaccende la mia parte vampirica, che brama famelica. Non dice nulla, mentre mi porge la mia ancora di salvezza. La sua gentilezza è il tormento maggiore per me, eppure non riesco a fare a meno di nutrirmi di lui, di cercare di saziare questa sete maledetta. Jackson sostiene il mio sguardo. Non giudica mai e questo mi rende inquieta. Perdere il controllo è qualcosa che non posso permettermi ora. Anche se è difficile, quando hai un lupo che si agita dentro di te e che brama il sangue come nessun altro essere farebbe. Persino più di un vampiro. Penso a Klaus, a mille anni di brama. E distolgo lo sguardo, sentendomi colpevole, quando penso a Elijah. Il mio cuore batte più forte e lascio libero Jackson.

“Hayley… che cos’hai?”

Mi domanda, mentre in pochi secondi il segno del morso scompare dalla sua pelle. Che cos’ho? La notte a New Orleans è il covo del male, da qualche tempo. Tre stirpi in guerra tra loro. Tre vampiri, i primi tre creati e condannati dal sangue dei Mikaelson sono in lotta per proteggere il rispettivo Sire. Lucien e Klaus. Tristan ed Elijah. Aurora e Rebekah. Una profezia che annuncia la caduta degli Originari. E ora, sono in lotta tra loro.

“Uno per mano di un amico. Uno per mano di un nemico. Uno per mano di un familiare. Cadranno, Jack. E per quanto mi costi ammetterlo, per quanto vedere Klaus morto sarebbe la cosa migliore, non posso fare a meno di pensare a quanto questa famiglia abbia fatto per me… e per Hope.”

Saziata la sete, sfioro con le dita la guancia piena di Hope, che non si è resa conto di nulla. Dorme, innocente, stringendo tra le braccia un peluche bianco a forma di lupacchiotto. La nostra lupacchiotta, come la chiama suo padre. Non ho mai amato Klaus. Né mai è corso buon sangue, ironicamente, tra noi. Se solo avessi incontrato suo fratello prima di lui… eppure, non riesco a non pensare a quanto i desideri di Hayley, la regina dei Crescent, siano diversi da quelli di Hayley, la mamma di questa bambina miracolosa. Klaus mi aveva privata della cosa più importante. Mi aveva tolto la possibilità di vivere accanto a mia figlia, sottostando novamente alla maledizione della Mezzaluna. Lo odiavo per questo. Avrei voluto strappargli il cuore con le mie mani al pensiero della tortura che mi aveva costretta a subire. Mesi in cui avevo perduto i primi passi di Hope, le sue prime parole. Mi ero vendicata, tornata in me, portandogliela via. Benvenuto nelle battaglie per l'affidamento del ventunesimo secolo, Klaus. Le mamme le vincono ora. Alzo lo sguardo, guardando fuori dalla finestra che dà esattamente di fronte all’Abattoir in cui loro vivono. Una richiesta di Elijah, per non inasprire gli animi.

“Non voglio che Hope perda suo padre… e so che detto da me sembra un’eresia, ma quand’è nata, le ho promesso che avrebbe avuto qualcuno che le dicesse ogni giorno che sarebbe stata amata e che l’avrebbe protetta, sempre. Hope ha diritto ad avere una famiglia e nonostante tutto, i Mikaelson lo sono.”

Sento il peso di Jackson più vicino sul letto. Accarezza dolcemente Hope e pochi istanti dopo sento le sue braccia che mi cingono, ritrovandomi stretta a lui. Le sue labbra imprimono un leggero bacio sulla mia tempia e solo allora chiudo gli occhi, abbandonandomi nel suo abbraccio.

“Hope sarà sempre, sempre protetta. Noi la proteggeremo. Io lo farò. Te l’ho promesso, Hayley Marshall. Ho giurato che avrei protetto tua figlia e anche te.”

Ricaccio indietro un singhiozzo e lo stringo forte. Col tempo, ho imparato ad amarlo. Quando ho accettato di sposarlo, pensavo di non avere altra scelta per salvare il nostro clan. Eppure, la dolcezza e il buon cuore di Jackson sono diventati importanti per me. Per la prima volta, ho sentito di poter essere felice accanto a qualcuno. Ma l’amore che cresceva poco a poco dentro di me, costruendo quel rapporto giorno per giorno non aveva niente a che vedere con ciò che provavo per Elijah. E Jackson lo sapeva. Questo, unito al fatto che nonostante tutto, non riuscivo a non impedire a me stessa di provare un brivido ogni qualvolta Elijah mi era accanto, mi faceva sentire incompleta, colpevole. Eppure, gli ero stata fedele, fino allora. Anche quando sentivo il sangue ribollire nel vederlo accanto alla sua protegée, Gia, solo pochi mesi prima.

“Hayley…”

Mi scosto appena e incontro gli occhi scuri di mio marito. Non mi sono mai sentita così combattuta in tutta la mia vita.

“Una volta ti ho detto che avevo bisogno di sapere chi fosse la tua famiglia. Se fossero i Mikaelson o se fossimo noi. So che il tuo cuore è combattuto, amore mio. Ma voglio che tu sappia che se deciderai di combattere, io sarò al tuo fianco.”

“Perché, Jack? Perché sei così… così… dannatamente comprensivo con me? Mi fai sentire ancora più in colpa di quanto già sono… ti ho trascinato in questo casino, eppure tu continui a guardarmi come se fossi la persona più innocente di questo mondo.”

Jackson sorride e quel sorriso mi uccide.

“Perché ti amo. E spero che un giorno, quella parte del tuo cuore che appartiene ai Mikaelson faccia pace con quella che appartiene a Jackson Kenner.”

Ai Mikaelson. Già… perché dopotutto, i Mikaelson sono stata la prima, vera famiglia ad accettarmi per quella che sono. A rendermi quella che sono. Appoggio la fronte contro la sua e chiudiamo gli occhi, insieme. E sollevo la mano, posandola sul suo petto. Il suo cuore batte regolarmente ed è così rilassante sentirlo, che sento che potrei rimanere ore in quella posizione, a bearmi di quella sensazione.

“Grazie…”

Sussurro e sento il suo sorriso, prima ancora di sentire le sue labbra sulle mie. Un bacio, a cui ne segue un altro. Cerchiamo di fare attenzione, per non svegliare Hope che dorme profondamente. Ci alziamo dal letto e in un attimo lo spingo contro il muro, proprio accanto alla finestra, forte delle mie energie maggiori. A Jack non dispiace che prenda l’iniziativa, anche se alla fine, spesso è lui a dominare. Afferro i suoi capelli mossi, selvaggi e inspiro il suo profumo che sa di notte, del bayou, della nostra natura comune. Ma nell’istante in cui riapro gli occhi, per un attimo, intravedo dalla finestra la figura stagliata sul balcone di fronte alla nostra abitazione. Inarco il collo, sentendo le labbra di Jackson premute su di esso. Non si è reso conto di quanto sia sconvolta. E’ lì, immobile con le mani appoggiate alla balaustra. Indossa un completo nero, ed è impeccabile come sempre. La bestia sottoforma di un bellissimo uomo, combattuto, oscuro, pieno di segreti e ossessionato dall’idea di salvare quella famiglia, quel fratello che l’aveva tradito innumerevoli volte, in mille anni, eppure da cui non riusciva a separarsi. Nessuno di loro poteva fare a meno dell’altro. Elijah solleva il viso e i nostri occhi si incontrano per un frangente. Qualcosa nel suo sguardo è diverso, stavolta. Come se d’improvviso non gli importasse più. Sorride appena, prima di scomparire alla mia vista, mentre Jackson mi riporta verso zone meno indiscrete. Nell’oscurità, non si accorge di quanto abbia voglia, in quell’istante, di correre da Elijah. Già, ho un cuore spezzato. Ma non a metà, Jack. Molto di più.

 

… e c’era una volta una ragazza il cui cuore era diviso tra tre uomini. Uno era quello che l’aveva resa madre di una meravigliosa bambina. Uno era quello che lei aveva scelto di sposare, per salvare ciò che rimaneva della sua famiglia d’origine. E uno era l’amore della sua vita, quello che come lei aveva sacrificato la felicità per così tanto tempo. Forse, tra mille altri anni, il suo cuore avrà trovato la pace, forse no. Non so dirlo. So soltanto, mia piccola Hope, che questa nostra famiglia, che fa male persino a se stessa, ora ha te, che sei luce, che sei speranza. Quelle parole che un tempo hanno giurato, sempre e per sempre, non sono mai state così importanti. Sono la promessa che si erano fatti, un tempo, di non permettere a niente e a nessuno di distruggere l’umanità che era stata sigillata nei loro cuori nell’attimo in cui erano rinati come gli Originari. Il dono più grande che potessero fare alle loro anime immortali. La speranza di trovare al mondo un pezzettino di felicità.”






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Allooooooooooooooooora... premettendo che è la prima volta che scrivo nella sezione di The Originals e che desideravo da una vita di scrivere qualcosa sui Mikaelson e per di più, non si capisce, no, che shippo come la morte Elijah x Hayley... ecco qui! Ora, so che questa povera ragazza è odiata dalla maggior parte del fandom e le viene rimproverato continuamente di essere un'ipocrita soprattutto per quanto riguarda il suo comportamento con Klaus (sebbene sappiatelo, io amo Klaus ç_ç<3), ho pensato che esplorare un po' la situazione in cui si trova sarebbe stata una bella occasione, soprattutto considerando le sue parole sul voler raccontare a Hope la storia della famiglia Mikaelson (da qui mi è venuta l'idea). Poi devo ammetterlo, sto fremendo al pensiero di cosa accadrà ora con la storia della profezia e che parte prenderà Hayley in tutto questo! 

*fingers crossed* Niente, un grazie a chi leggerà questa storia e a chi, spero, vorrà dire la sua con un commento! :)

  
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