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Autore: LilyOok_    13/11/2015    5 recensioni
2929 T.E. - Ered Lûin.
Emyrin è una giovane cameriera dai capelli ribelli color carota.
In una serata come le altre, si presentano alla locanda della vecchia Dhelia Thorin, Fili e Kili e...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
 
 
Erebor – 16 Yavannië 2941, Terza Era.
 
La notizia della morte di Thorin li aveva sconvolti tutti.
Balin era distrutto e non riusciva a trattenere le lacrime, stringendosi al fratello.
Lui, che era così vecchio e stanco, aveva avuto la meglio sul nemico mentre Thorin, che era come un figlio per lui, giaceva ora su quella misera branda, coperto fino ai capelli, accano agli altri numerosi morti di quella Battaglia.
Com’era potuto succedere?
Come aveva potuto, Mahal, volere una simile fine per lui, dopo tutte le sofferenze e le peripezie che aveva affrontato in vita?
Non era giusto; doveva esserci lui sotto quel lenzuolo.
Il destino è indiscutibile e ha sempre un fine, ma il vecchio Nano non trovava alcun senso in quella decisione ingiusta, in quella privazione prematura di una vita così importante.
E cosa avrebbe detto a Fili e Kili, quando si sarebbero svegliati?
Un peso troppo grande da gettare su quei due cuori giovani e coraggiosi, pieni di amore per il prossimo e che erano riusciti a guarire Thorin dalla Malattia.
Non se la sentiva di aggravare così i loro animi, ma neppure poteva tenerli allo scuro di un fatto così rilevante e a loro molto vicino.
E poi c’era Dìs.
Un corvo era stato inviato a portar notizie agli Ered Lûin e da lì a due mesi
* circa sarebbe arrivata la colonna di Nani che finalmente potevano tornare a casa.
Non sarebbe stata presente neanche al funerale.
A Balin si strinse il cuore al solo pensiero.
Ricordava come si erano lasciati mesi prima... i loro diverbi non sarebbero stati chiariti né si sarebbero più abbracciati o guardati negli occhi.
Allora Balin pianse ancora e con più amarezza nel cuore.
Pianse finché non ebbe più lacrime.
 
 
 
 
Erebor – 20 Ringarë 2941, Terza Era.
 
Fili sospirò.
Appoggiò il bastone accanto alla sedia e si lasciò cadere su di essa, stremato.
“Ti fa tanto male?” Gli chiese Kili, andandogli accanto.
Avevano finito di mettere a posto il piano inferiore e un terzo del primo.
Non era molto, certo, ma in quasi tre mesi era un lavoro più che sufficiente.
Ed era stato possibile grazie all’aiuto dei Nani dei Colli Ferrosi: Dàin aveva dato disposizione dei suoi in funzione dell’arrivo di Dìs e la gente dei Monti Azzurri.
“Sto bene, non preoccuparti.”
Anche se tentava di celarlo, si vedeva lontano un miglio che quella gamba gli arrecava dolore. In più, inutile dirlo, era evidentemente agitato per l’arrivo di Lirys.
E come non esserlo?
Kili stesso stava letteralmente perdendo la testa, bruciato dall’attesa di rivedere la sua Emyrin.
Non aveva idea di che fine avesse fatto, poteva esserle capitato qualsiasi cosa, lui non lo sapeva, perché non era giunta risposta dagli Ered Lûin.
Che fosse andato storto qualcosa?
Perché non gli avevano risposto?
Perché sua madre non aveva inviato indietro il corvo con notizie?
Quelle e molte altre domande affollavano la mente del giovane Durin quando si udì bussare alla grande porta di legno massiccio.
“Chi è?” Chiese Fili, in tono stanco.
Che volevano a quell’ora di sera proprio non riusciva a capirlo. Possibile che non si potesse restare tranquilli nemmeno dopo cena?
“Mio Re...” Esordì la voce all’esterno.
Fili sospirò ancora, esasperato: era effettivamente lui, ora, il Re sotto la Montagna, ma voleva aspettare sua madre e la sua Regina per la cerimonia d’incoronazione e fino ad allora aveva dato ordine di non essere appellato come Re, Sire, Maestà e simili, ma i Nani sembravano a disagio e continuavano imperterriti a trasgredire quella sua richiesta.
“Non credo di dover chiedere il permesso a nessuno per rivedere i miei figli! Fatevi da parte, voi.” Una voce ben familiare, calda, accogliente... la voce della loro madre.
Entrambi i fratelli si alzarono nell’esatto istante in cui la porta si aprì e Dìs fece il suo ingresso.
Kili, che ormai era rimasto il più agile tra i due, fu il primo a fiondarsi dritto dritto tra le sue braccia, abbracciandola e stringendola forte.
Non dissero nulla e rimasero così per un tempo che sembrò loro interminabile.
Quando poi anche Fili si fu avvicinato, il moro si fece da parte per lasciare che Dìs abbracciasse anche lui.
“Figli miei...” Mormorò la Nana. “Non pensavo che avrei avuto la gioia di rivedervi. Non fatemi mai più uno scherzo del genere, capito?”
“È tutto finito, mamma.” Le rispose il maggiore dei suoi figli, alzando poi lo sguardo oltre la sua spalla.
E fu allora che la vide.
E perse uno, due battiti.
Non ricordava fosse così bella.
Si specchiò in quegli occhi color del cielo d’estate e poi le si avvicinò, lentamente, come se un movimento repentino avrebbe potuto farla scappare per sempre.
Le accarezzò una guancia, le asciugò una lacrima.
“Lirys...” Mormorò quasi impercettibilmente e lasciò cadere il bastone, stringendola a sé in quell’abbraccio agognato da entrambi da troppo tempo.
Kili sorrise, finalmente suo fratello aveva ritrovato colei che amava.
Si guardò intorno, a quel punto, notando che mancava qualcuno.
Tutta la felicità scomparve dal suo volto lasciando spazio alla disperazione e alla paura.
“Mamma...” sussurrò, quasi avesse timore che udendolo sua madre gli avrebbe detto qualcosa di orribile. Qualcosa che avrebbe mandato in mille pezzi il suo cuore, già rotto dalla morte di Thorin.
Dìs gli mise una mano su una spalla e quando pensò che il peggio stesse per arrivare, che aveva perso tutto, che non aveva più ragione di vivere, lei sorrise.
 
E allora corse, corse a perdifiato verso quella stanza che sembrava non raggiungere mai.
Dìs gli aveva detto che la piccola di era messa a piangere e Emy aveva dovuto cercare un posto appartato per allattarla.
Così, arrivato ora davanti a quella porta, il cuore prese a martellargli nel petto come se volesse sfondargli la casa toracica.
L’avrebbe vista diversa ora che era mamma?
E sua figlia?
Chissà se aveva già scelto un nome per lei...
Scosse la testa e bussò, poi, non udendo risposta, entrò piano.
 
Il viaggio doveva averla stancata molto.
Nella stanza c’era un grande letto dove ora Emyrin dormiva tranquillamente, una mano vicina al viso coperto dai lunghi capelli e l’altra ad abbracciare quel piccolo corpicino rannicchiato sulla sua pancia.
La piccola era sveglia e quando incontrò i suoi occhi, Kili percepì chiaramente qualcosa esplodere dentro di lui.
La prese in braccio, lentamente cercando di non svegliare la mamma.
Com’era piccina...
La adagiò piano al suo petto; aveva paura di romperla, di farle male, come fosse una bambola di porcellana super delicata.
Tirò su con il naso.
Senza nemmeno accorgersene stava piangendo.
Erano lacrime di gioia.
Lacrime che aveva creduto avrebbe versato per la disperazione e la perdita.
E invece no, lei era lì, tra le sue braccia.
E gli stava sorridendo.
 
***
 
Percependo il peso della figlia che veniva meno, Emyrin si svegliò ma rimase ad osservare la scena che aveva davanti senza muoversi, non voleva rovinare quel momento: Kili che teneva in braccio la loro bambina, con gli occhi lucidi l’accarezzava, le sfiorava le guanciotte paffute e poi sorrideva tra le lacrime.
“Che fai, piangi, papà?” Disse, mentre anche i suoi occhi si inumidivano.
Si mise a sedere e incontrò il uso sguardo che si aprì in stupore, mostrandole anche tanta felicità e amore.
 
***
 
Kili sentì la sua voce e subito si girò a guardarla.
Quando si mise a sedere sprofondò nelle sue iridi color del tramonto e sentì un calore familiare espandersi dal petto in tutto il corpo.
Quant’era cambiata, quant’era diventata bella!
Solo Mahal lo sapeva.
I lunghissimi capelli rossi le ricadevano in una massa disordinata di riccioli per tutta la schiena, il viso si era ancor più cosparso di lentiggini e aveva assunto dei lineamenti più maturi, di donna.
Si sedette accanto a lei e spezzò quell’incantesimo che li aveva avvolti.
“Mi dispiace.” Disse, lasciando cadere una lacrima sul vestitino della piccola.
Emyrin gli toccò un braccio e sorrise; le lacrime erano sull’orlo di rigarle le guance, non le avrebbe trattenute più a lungo di così e non voleva farlo.
Entrambi guardarono poi la loro figlia.
“È bellissima. Ti somiglia, sai?” Le disse Kili, sorridendo.
“Somiglia anche a te. Ha il tuo sorriso e pensa, perfino le fossette di Fili, quando sorride! Dìs dice che la prima volta che ha aperto gli occhi... ha visto i vostri volti... e...” La giovane non riuscì a continuare, scossa ormai dai singhiozzi.
Il Nano adagiò la piccola sul letto, accanto a loro, e poi abbracciò Emyrin, lasciando che si sfogasse in quel pianto liberatorio.
“Quando... Quando è arrivato il corvo con la notizia della morte di Thorin... Dìs non ha avuto... la forza... di continuare a leggere...” Prese un bel respiro prima di continuare, tentando di calmarsi; si allontanò da lui per poterlo guardare negli occhi. “Allora le ho preso quel maledetto foglietto dalle mani e ho letto di te e di Fili, che eravate sopravvissuti...”
Altri singhiozzi la scossero e Kili le accarezzò la schiena coperta dai lunghi capelli.
“Ho avuto tanta paura! Poteva succedervi qualsiasi cosa, è un miracolo se siete ancora vivi!”
“Lo so, mi dispiace, Emy... Ti prometto che non ti lascerò più. Mai più. Finche avrò vita sarò al tuo fianco.” E così dicendo, il giovane prima l’abbracciò di nuovo e poi baciò quelle labbra che desiderava da troppo tempo, saggiando nuovamente il suo sapore, misto a quello delle lacrime.
 
 
 
“Le hai dato un nome?” Domandò il Nano, giocando con le manine della piccola.
“No, volevo che lo scegliessimo insieme.”
Kili osservò sua figlia: aveva il capo coperto da una folta massa di capelli rossi e lisci e quelle iridi identiche a quelle di sua madre gli diedero un’idea: “Cosa ne pensi di Lingsir?”
Emyrin lo guardò con curiosità.
“Significa tramonto
**.” Spiegò lui.
La Nana parve pensarci su, poi storse il naso.
“Perché non la chiamiamo Morwinyon? Disse poi, sorridendo quasi timidamente.
“È il nome della tua stella.”
“Ora è lei, la mia... la nostra stella.”
Kili tornò con lo sguardo su sua figlia e un moto di eccitazione gli crebbe dentro.
“Morwinyon...” Mormorò, annuendo. “Ti chiamerai così, allora, piccola stella.”
Emyrin sorrise e non poté fare a meno di commuoversi ancora una volta.
Quale regalo più grande poteva farle, Mahal, dopo tutte quelle sofferenze, più di quello di vedere la sua famiglia finalmente riunita per sempre?

 



 








 
The End












 

* IN REALTà NE PASSANO TRE PERCHE' Ringarë SIGNIFICA DICEMBRE 

** LINGSIR SIGNIFICA TRAMONTO IN LIBANESE. NON MI CHIEDETE COME MI SIA VENUTO IN MENTE MA ERA L'UNICO NOME CHE SI AVVICINAVA UN MINIMO AL NANICO HAHAHAHA






- Angolino aurice -

SCHERZETTO!
Credevate di dover aspettare fino al 30, non è così?
E invece no e dovete ringraziare Leila91 che mi ha fatto venire la voglia di pubblicare in anticipo.
Quindi, a lei i ringraziamenti u.u

Anyway, è finita.
Anche questa storia è giunta al termine nel non porpio peggiore dei modi: mi credete sempre così crudele ma una sorta di lieto fine lo trovo sempre hahahaa

Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguita in questa nuova avventura e che mi hanno dato i loro pareri o semplicemente che hanno letto in silenzio, chi mi ha messa tra le seguite, le ricordate e le preferite e chi mi ha aggiunta agli autori preferiti nel corso della storia!
Siete fantastici, vi adoro troppo !!!
ç_ç

Ora però, come mi pare di aver già detto nella mia recentissima flash "I'm looking for someone to share in an adventure", dopo questo Epilogo mi prenderò una pausa di riflessione dalle fanficiotn hahah ma non prendetemi in parola perché può darsi che troverete qualche spruzzo di ispirazione qui e lì.

Vi linko come sempre la mia pagina Facebook che potete trovare anche sul mio profilo EFP -->  
https://www.facebook.com/LilyOok.EFP/?fref=ts e niente, se volete fateci un salto ma non che ci sia granché, solo ci pubblico i miei lavoretti, ogni tanto ci sclero e chissà, magari spoiler di non so cosa ma potrebbero esserci hahahaah

Ebbene, è tempo che io vi saluti...
Un bacione e mi mancherete tantissimo ç_ç
Siete fantastici, grazie, grazie mille!!
Sopratutto alle mie specialissime
Leila91 e Emouel!!


Giulia 

 
   
 
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