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Autore: eldarion    13/11/2015    6 recensioni
“… ti prego promettimi una cosa, dillo a Sanae che la ami…”
Si, l’ho detto. Non sono pazza. Ero io.
Ero io, proprio io che lo dicevo.
E ora sono qui...
In Giappone si celebra la stagione della sfioritura e ho immaginato Kumi alle prese con i suoi ricordi e una pioggia di foglie colorate.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kumiko Sugimoto/Susie Spencer
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer

I personaggi non sono miei, appartengono a Yoichi Takahashi.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Note personali: Con queste righe vorrei rendere omaggio a un personaggio, Kumiko, troppo spesso sottovalutato. Io la trovo una ragazza coraggiosa e anche generosa.

Ringrazio coloro che dedicheranno del tempo alla lettura della mia storia e coloro che avranno la pazienza di recensirla.

Buona lettura!
 

Momijigari

 

“… ti prego promettimi una cosa, dillo a Sanae che la ami…”

Si, l’ho detto. Non sono pazza. Ero io.

Ero io, proprio io che lo dicevo.

E ora sono qui, tu te ne sei andato e io certo non sono la sola che soffre per la tua mancanza; ma io soffro di più perché non sono io quella a cui penserai quando avrai nostalgia. 

Le foglie scricchiolano inerti sotto i miei passi solitari.

Stagione dei colori la chiamano!

E tutti a passeggiare e tutti a cercare sfumature, e tutti a sentire il bollettino* dei colori per sapere come sarà e dove sarà più bello, più rosso, più giallo. 

Sono solo foglie!

Foglie d’autunno!

Banalissime Foglie secche che mi cadono addosso e nascondono la terra e i sentieri che sto percorrendo. 

E Dove me ne vado non lo so davvero.

E che mi importa di dove andare?

Mi fermo.

Ora urlano di dolore le foglie mentre le schiaccio sdraiandomi qui ai piedi di un acero già tinto di rosso.

Come vorrei cancellare tutto, come vorrei che le foglie mi ricoprissero, come vorrei che non fosse vero.

Le foglie volteggiano indifferenti: verdi, gialle, rosse, che importa alle foglie se io lo sapevo?

Loro volano via lontano e io lo sapevo a cosa andavo incontro quel giorno.

In fondo lo sapevo: sapevo che sarebbe successo anche se prima ho pregato che non fosse così. 

Anche se prima ho pregato e supplicato che la tua risposta fosse diversa. 

Anche se prima ho sperato di essermi sbagliata. 

Eppure l’ho detto quel ti amo che volevo dire, e mi sono sentita meglio, ma ti ho anche detto che lo sapevo che nel tuo cuore c’era un’altra e che ero felice fosse lei. 

Che coraggio ho avuto, ma è poca cosa ora.

E adesso?

Adesso niente, c’è la solita tiritera: è normale, sei solo una ragazzina, l’amore è così, succede, incontrerai qualcun’altro.

Le solite frasi fatte insomma. 

Resta il fatto però che le persone si innamorano, ve bene è normale, ma non per tutti è la stessa cosa.

Le persone si innamorano…

Si innamorano e, delle volte, sono felici insieme.

Si innamorano e, delle volte, poi si lasciano.

Si innamorano e, delle volte, non sono affatto riamate.

Fa parte della vita e… Bla… Bla… Bla…

Sì è vero!

Osservando da fuori è tutto normale, è tutto facile. 

Poi ti capita però.

Succede a te e non sei più una spettatrice casuale: ti innamori di uno vicino a te e tutto si colora in maniera diversa poi capisci che non ti appartiene, che il suo cuore batte per un’altra ragazza e, ironia della sorte, anche lei lo ricambia. 

Lo sapevo e sono felice per loro, li ho anche aiutati questi due innamorati troppo timidi e paurosi… Ma quanto fa male adesso che è tutto reale!

È tutto vero. 

È successo davvero, a me, e l’anima si squarcia.

Così tutto cambia di nuovo colore, tutto sembra come queste foglie d’autunno: bellissime, colorate, vivaci, infuocate ma non per me. Sono rosse ma non rosse come una appassionata promessa d’amore. 

Sono cupe queste foglie rosse; rosse come il sangue che sgorga dalle ferite aperte.

E se ne stanno lì le foglie, pallide e amare, attendono il momento per lasciare il ramo che le aveva sempre sorrette e cadono. 

Piovono povere foglie. 

Inermi si abbandonano a terra e… Nulla! 

Nulla di nulla: se ne stanno lì e, dopo la loro ultima splendida danza, avvizziscono e si sgretolano morendo nel vento che le soffia via. 

Si dissolvono nell’aria come i ricordi.

Anche io lo vorrei: confesso! Anche io vorrei dissolvermi con loro e dimenticare ma io… Io non posso.

Devo continuare a vivere io. 

Ed ecco che tutto cambia di nuovo colore.

Tutto si fa malinconia e lacrime perché quel frammento di cuore si rifiuta di scordare. Non vuole dimenticare la tua voce, lo sguardo, il sorriso. Ma poi… Saranno ricordi veri o illusioni della mia mente?

Si lo so, lo so che mi vuoi bene, solamente in un modo diverso da quello che io avrei voluto da te. 

Ma le lacrime non le posso trattenere, le lacrime voglio farle uscire per bagnarmi il viso. Poi le lascio scendere fino al cuore per bagnare anche quello perché non resti arido e secco come le foglie d’autunno.

E il dolore lo lascio gridare fino a quando avrà esaurito le frasi d’amore che non posso dirti, e il silenzio regnerà di nuovo. 

Allora, solo allora, potrò ricordarti come sei davvero. 

Non ricorderò il dolore o le speranze deluse ma la tua immagine, le parole, i sorrisi e la bellezza dei sentimenti e, forse, rideremo insieme noi due. 

E così, ancora una volta, tutto cambierà colore: come queste foglie verdi, gialle, rosse e non piangerò più perché le vedo volare via da me. 

Tutto quanto sarà colorato come le foglie d’autunno che vestono gli alberi a festa per salutarli prima del riposo invernale.

Il mio cuore penserà che volano via e sfioriscono nel susseguirsi delle stagioni per rinascere poi in un nuovo tripudio di colori, è solo questione di tempo.

Si è questione di tempo, ma quanto? 

Quanto…Non lo so.

Accidenti non lo so! Come vorrei saperlo…

È dura, durissima ma io lo aspetto. Aspetto quel giorno in cui tutto avrà nuovi colori e sarà meraviglioso come le foglie d’autunno che adesso mi cadono solo addosso e vorrebbero abbracciarmi, mentre io voglio solo che mi ricoprano per sempre.

Chiudo gli occhi e sogno…

Quel giorno arriverà e sarà bellissimo.

Fine
Il monologo di Kumiko si conclude qui, forse sono stata un po' troppo mielosa...beh...Io sono romantica! :P
Grazie per essere passati a leggere la mia storia!
Eldarion

*In Giappone è il periodo del momijigari. La parola momiji (紅葉) significa “foglie rosse” o “albero di acero”. Nel paese del sol Levante la stagione della sfioritura è molto sentita, ed è tradizione la “caccia alle foglie rosse: momijigari (紅葉狩) è formata da momiji (紅葉) foglie rosse appunto e da kari (狩り) che significa “caccia”.

Si tratta di una tradizione molto radicata tanto che ci sono veri e propri bollettini dedicati al momijigari, con le sfumature, le intensità, la durata e sull’evoluzione del “Kouyou” cioè la mutazione dei colori; ogni angolo ha una sua tonalità che varia a seconda del clima che lo ha caratterizzato durante l’anno: per esempio le piogge rendono la caduta delle foglie più lenta e il rosso più intenso grazie all’umidità. (Non sono un’esperta conoscitrice della cultura giapponese però mi piace conoscere e leggere delle tradizioni del Sol levante. Pertanto ciò che ho scritto in questa breve spiegazione l’ho reperito nel web, se volete aggiungere qualcosa o aiutarmi a correggere qualche errore vi prego di contattarmi, grazie!)

  
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