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Autore: akane_99    14/11/2015    0 recensioni
questa è una storiella che avevo scritto a dodici/tredici anni... ispirata ad un libro che avevo amato particolarmente... è una storia di draghi, amore e amicizia... e insomma le tante care cose che non appartengono alla vita reale. avendola appena ritrovata mi faceva piacere condividerla con voi... prendetela come una storia di una bambina e delle sue fantasie...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Artie era lì, nel giardino e leggeva. Sulle sue ginocchia, un romanzo, un grande libro dalla copertina di tela azzurra. In alto in stucco dorato il titolo:"IL DRAGO D'ORO."

Ogni tanto Artie alzava lo sguardo e osservava i suoi compagni della 3A che correvano allegri nel cortile. Anche lui avrebbe voluto essere con loro in quel momento, sembravano divertirsi molto.....

Artie ha gli occhi marroni e brillanti come stelle, un nasino piccolo e leggermente all'insù e i capelli biondo scuro. E' simpatico e gli piace giocare e divertirsi, ma deve stare sempre lì, seduto sulla sua carrozzina rossa. Non sapeva nemmeno lui cosa avrebbe dato per poter correre... anche solo camminare gli sarebbe bastato.

Ad Artie piaceva molto leggere. Si immaginava ogni cosa che vedeva scritto sulle pagine del suo libro, entrava quasi nella storia, viveva l'avventura del protagonista, rideva con lui e piangeva con lui.

Quel fresco lunedì di settembre, Artie stava leggendo la storia di un drago d'oro che viveva con una ragazza chiamata Nur. Lei aveva trovato un uovo enorme, tutto dorato. Inizialmente lo credeva una rara pietra aurea che l'avrebbe resa ricca. Nur viveva da sola in un povero villaggio di artigiani.

Una notte sentì dei rumori indefiniti che venivano dal retro della dispensa, proprio dove aveva riposto la pietra ma si accorse che la pietra era un uovo di drago.

Si era schiuso ed era uscito un piccolo draghetto dorato dagli occhi blu grandi e brillanti come due soli celesti.

Artie tornò a guardare i suoi compagni, quando si avvicinò un ragazzo egiziano alto e grande, dai capelli cortissimi neri che chiese:

- Posso sedermi con te a chiaccherare?

Artie, sorpreso dal fatto che qualcuno gli rivolgesse la parola, ribattè:

- Perché non vai con gli altri ragazzi ?

- Beh, ti vedevo tutto solo e volevo farti compagnia.

Artie sembrava colpito, nessuno voleva mai tenergli compagnia o parlare con lui, le uniche persone che gli rivolgevano la parola erano i bulli di Samuel, ma solo per schernirlo. 

- Come ti chiami? - chiese al nuovo venuto.

- George.

- Io sono Artie.

- E lei è mia sorella più piccola, Hana, ha undici anni - fece indicando la ragazzina dai capelli lisci neri come l'ala di un corvo, la pelle ambrata e gli occhi grandi, dolci e scuri. - Io devo farne sedici tra tre mesi, a dicembre.

- Io ne ho quattordici e sono figlio unico.

Intanto si avvicinò anche  un altro ragazzo un pò grassoccio

che disse:

- Posso stare con voi? Non mi fanno partecipare ai loro giochi perché mi piacciono moltissimo le merendine al cioccolato e quindi sono un pochino in carne e non corro veloce e poi molte volte si fanno beffe di me, chiamandomi grassone, panzone, dimensione panza... E io non sono affatto contento di sentire queste cose... anche perché non ho amici con cui parlare.

- Certamente! - risposero prontamente in coro Hana, George e Artie.

- Come ti chiami?

- Paul e quella là in fondo è una mia amica, è proprio simpatica! Si chiama Alexia e sarà felice di unirsi a noi -fece il ragazzo chiamandola.

- A voi cosa piace fare? - chiese Artie.

- Io suono il flauto, è il mio strumento preferito e lo porto sembre con me.

- A noi piace leggere!"risposero prontamente i due fratelli.

- anche a me! -esclamò Artie.

- Io, oltre che mangiare, canto! Sono un fantastico cantante di lirica !E quando no canto… Leggo !- disse  Paul ridendo.

- Anche io canto! –aggiunse George.   

- Io invece gioco a  pallavolo! - disse Alexia scuotendo la sua chioma ricciuta- ma anche io leggo molto-

- Facciamo così, considerato che leggere è una nostra passione comune perché non ci troviamo oggi pomeriggio alle 16.00 in biblioteca, d'accordo? Ci state? - propose Artie - questo sarà il nostro club! Ciao a tutti - disse mentre la bidella Maria suonava la campana per annunciare la fine dell'intervallo.

- Ok ci vediamo oggi - risposero gli altri.

 

   
 
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