Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: giulietta sprint    18/11/2015    3 recensioni
Stavolta la storia non si concentrerà sulle due sorelle di Arendelle ma su un giovane montanaro dai capelli biondi e gli occhi color nocciola: Kristoff.
Noi tutti lo conosciamo come un venditore di ghiaccio, adottato dai troll e grande amico di una renna.
Ma Anna, grazie alla sua enorme curiosità, scoprirà qualcosa su di lui: Le sue vere origini.
Come reagirà a questa scoperta? Affronterà tale passato o continuerà la sua vita quotidiana al castello insieme alla sua principessa e la regina?
Dal prologo:
*- Marius!- urlò la donna con le lacrime agli occhi. Tentò di avvicinarsi ma lo sguardo del marito la fermò- Ce la farò! Tu pensa solo a metterlo in salvo!- Urlò lottando contro il nemico.
La donna annuì e cominciò di nuovo a correre finché non entrò nella foresta,
- Sta scappando!- disse l’uomo dalla folta barba nera mentre lottava contro il marito di lei- Deve essere fermata! Ha un altro neonato!-*
Nota bene: Può essere collegata alla storia “Due principesse e un anello nuziale”
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anna, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A great little Frozen family '
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Capitolo 4: Verità
 
- Non so proprio come ringraziarla!- esclamò Anna uscendo dalla piccola casetta in legno. L’uomo, con un sospiro, la fermò e le poggiò fra le mani il ciondolo con incisa la renna- Mi faccia solo un favore principessa- cominciò guardandola- Gli dica che mi dispiace per come l’ho trattato... Gli ho fatto fare dei lavori che ad un bambino non bisognava far fare e solo parecchi anni dopo ho compreso il mio errore ma... Non l’ho più rivisto-
Anna ascoltò in silenzio, immaginandosi un piccolo bambino con i capelli biondi che tirava enormi blocchi di ghiaccio o faceva delle lunghe camminate notturne tra la neve. Capì in quell’istante la triste infanzia che il marito aveva passato, ma intuì anche che quell’uomo non lo aveva fatto con cattive intenzioni e che in tutti quegli anni aveva avuto degli enormi sensi di colpa nei suoi confronti- Lo farò...- e detto questo dopo un cenno di mano salì sul cavallo dirigendosi verso il suo paese.
Ormai era dentro a tutta questa storia e non poteva uscirne, perciò si ripromise che quella stessa sera ne avrebbe parlato con Kristoff. L’uomo le aveva rilevato delle notizie fondamentali ed anche se non sapeva se fossero ancora vivi i suoi genitori, poteva sempre ritrovare il popolo dove lui era nato.
Giunta all’enorme cancello fu costretta a fermare di colpo il cavallo perché alle porte c’era sua sorella con il solito vestito azzurro fatto di ghiaccio e uno sguardo furibondo- Dove eri finita?!- esclamò preoccupata avvicinandosi. Anna scese dal cavallo accennando dei sorrisi per tranquillizzarla- Tranquilla! Lo sai che sono robusta!- ma eccola che corre al bordo del ponte per vomitare. La sorella con un brusco movimento della mano fece comparire un fazzoletto, porgendoglielo- Stai aspettando un figlio! Quante volte ti ho detto che devi stare a riposo?!-
- Ma sorella!- esclamò lei dopo essersi pulita- Ho parlato con colui che ha tenuto in fasce Kristoff! E mi ha rivelato che appartiene ad una popolazione oltre la montagna del nord!-
 
- Sono tornato!- esclamò il venditore spalancando la porta della sala da pranzo e dirigendosi verso il grande tavolo. La regina lo fulminò con lo sguardo e subito lui si ricompose tossendo un flebile “scusi” e sedendosi accanto a sua moglie.
Prima che Elsa potesse proferire parola, Anna si alzò di scatto rovesciando il bicchiere pieno d’acqua- Dobbiamo parlare!- e lo prese sottobraccio portandolo fuori dalla sala senza che lui potesse mangiare qualcosa.
- Cosa succede?- chiese sospirando. Non era ancora abituato agli sbalzi d’umore della ragazza.
- Devo confessarti una cosa- e, prendendo un grosso respiro, continuò- Ho conosciuto Robert-
- Oh ecco... Aspetta cosa?!- urlò il venditore, ricomponendosi dopo aver  notato la ragazza retrocedere- Perché lo hai fatto? Ti avevo chiesto di non immischiarti!-
- Tu non volevi dirmi nulla! Lo sai che quando sono curiosa vado fino in fondo!- esclamò lei incrociando le braccia al petto.
Era stufa di essere sempre ripresa su ogni cosa! In quel momento stava odiando la reazione del marito che non la smetteva di sbuffare o passare il peso del corpo da un piede all’altro- Come posso spiegartelo in poche parole?- iniziò stropicciandosi gli occhi- Io quell’uomo lo odio-
- Ma io l’ho conosciuto! Era molto gentile e... Mi ha chiesto di dirti che gli dispiace per come ti ha trattato...-
Kristoff tolse le mani dalla faccia per guardarla- Non si può rimediare al passato-
- Ma al presente si! So che la vita con lui non è stata bellissima e...-
- “Non è stata bellissima”? Oserei dire che è stata orripilante!- rispose di getto.
- Fammi finire! Se tu ci pensi però è grazie a lui che ora ami il tuo lavoro e che vuoi tramandarlo a quei ragazzi... Ora non sto dicendo che lo devi perdonare ma almeno di dargli una seconda possibilità...- e detto questo gli poggiò tra le mani l’oggetto ricoperto da pelle di renna- Mi ha dato questo... Ha detto che voleva aspettare che ti costruissi una nuova famiglia per dirti la verità-
Il biondo corrugò la fronte confuso- La verità su cosa?- chiese prendendo l’oggetto e, dopo averlo aperto, Anna continuò- sulle tue origini-
Dal piccolo pezzo di pelliccia tirò fuori il famoso ciondolo e lo osservò attentamente- Sono stato abbandonato... Non ho origini- rispose con tristezza sfiorando l’incisione della renna.
- Non è così! Provieni da una popolazione oltre la montagna del nord chiama Sami!-
La rossa notò che Kristoff era rimasto completamente immobile. Lo sguardo era un misto di confusione, sorpresa e stupore- Non sono stato abbandonato da qualcuno di questa zona?- chiese con un filo di voce, come se la domanda fosse rivolta a sé stesso.
- No! Ed ora puoi ritrovare le tue origini!- disse lei raggiante.
Kristoff abbassò lo sguardo sul famoso ciondolo per poi, con un grosso sospiro, riconsegnarlo ad lei- Sono felice che tu abbia scoperto qualcosa che io non sapevo di me stesso ma... E’ passato e deve rimanere tale- e si girò andando verso la porta della sala da pranzo.
La moglie rimase sconvolta dalla sua reazione- Perché? Non sei contento che potresti ritrovare il tuo popolo? O meglio ancora la tua famiglia?- dopo che ebbe pronunciato l’ultima parola il venditore si fermò di colpo. Si girò piano mostrando un viso triste e arrabbiato al tempo stesso- Mi hanno abbandonato Anna, non mi volevano.-
- Ma no guarda che...-
- La discussione finisce qui... Non ne voglio più parlare- e detto questo se ne andò nella sala da pranzo lasciandola sola nel grosso corridoio.
Anna rimase immobile a fissare la porta finché, poggiando una delle sue mani sulla guancia, non si accorse che stava piangendo. Non le aveva dato il tempo di parlare... di dirgli che sua madre lo stava cercando di salvare e non di abbandonare.
Strinse forte al petto il ciondolo bagnando anche esso di lacrime.
Essendo molto cocciuto non l’avrebbe mai ascoltata, perciò doveva ricorrere ad un secondo piano.
Avrebbe ritrovato il suo popolo... E se la fortuna fosse stata al suo fianco, avrebbe ritrovato i suoi genitori.
   
 
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