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Autore: Hoon21    21/11/2015    2 recensioni
Improvvisamente il Distretto 12 ha una nuova abitante. Una strana ragazza, Demetra, arriva con l'intenzione di ricominciare a vivere. Ma perchè mai una ragazza così giovane deve ricominciare la sua vita così lontana da casa? E qual è, poi, la sua casa? Nessuno sa da dove viene questa strana ragazza e il vero motivo per cui è scappata dal suo Distretto. Segreti, misteri, paure sono racchiusi nella sua anima.
Demetra mostra fin da subito il suo interesse nei confronti di Katniss Everdeen e Peeta Mellark
Riuscirà Katniss a capire cosa voglia questa ragazza e quale segreto la angoscia? Riuscirà Demetra a svelare la verità?
Ma questa verità quale prezzo ha?
//a causa di un problema al pc non posso usare l'accento e sono costretta a utilizzare l'apostrofo//
Se vi ho incuriositi abbastanza, date un'occhiata! Vi aspetto!
Hoon21 :)
Genere: Commedia, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Ci sono tizi che ti guardano

come se volessero fare sesso.

Jace ti guarda come se aveste gia'

fatto sesso e fosse stato magnifico

e adesso foste solo amici..

anche se tu vorresti di piu'.

(Shadowhunters- Citta' di cenere).


Capitolo diciannovesimo.


Continuo a fissare dritto davanti a me...e prima che possa rendermene conto, sto gia' correndo nella sua direzione, urlando a squarciagola il suo nome.


[…]

-Demetra, sbrigati a vestirti altrimenti faremo tardi a scuola!-

-Si, arrivo subito- rispose prontamente una piccola bambina dai lunghi capelli biondi e dagli occhi azzurri come il ghiaccio. Fini' di allacciarsi le scarpe e corse giu' per le scale, beccandosi un'occhiataccia dalla madre. La signora era in piedi davanti alla porta d'ingresso e stava aspettando impaziente che la figlia minore arrivasse. Per lei, la puntualita' era un valore sacro.

-Demetra, ne abbiamo gia' parlato, la puntualita' e' importantissima e continuando a sbagliare, come il tuo solito, farai rimproverare dagli insegnati anche tuo fratello che e' il modello del ragazzo beneducato- le disse gelidamente senza mostrare il minimo cenno di tenerezza o affetto verso la bambina.

-Tranquilla madre, me ne occupo io- disse il ragazzo che dimostrava circa dodici anni. Afferro' la sorella per una mano e la condusse fuori di casa.

-Perche' faccio sempre arrabbiare la mamma?- chiese Demetra con gli occhi pieni di lacrime. Il fratello, sentendo una fortissima fitta all'altezza del petto, prese in braccio la sorella e la poggio' delicatamente sopra il muretto.

-Non e' colpa tua Demetra. Sei una delle bambine piu' belle e buone di tutta Panem, soltanto che mamma e papa' non riescono a capirlo. Ma tu non devi mai credere alle cose brutte che ti dicono. Mai, capito? Sei bellissima- disse accarezzando con una mano il volto attento della sorella, la quale gli getto' le braccia al collo e lo strinse forte.

-Grazie fratellone- sussurro', nascosta nel suo petto.

[…]


[…]

Demetra stava rientrando a casa a piedi. Quel pomeriggio aveva deciso di saltare quegli stupidi allenamenti per la preparazione agli Hunger Games e aveva passeggiato per le vie della citta'. Era stanca di tutti quei pomeriggi passati a combattere, a riempirsi di lividi, a cercare di memorizzare tutte le tecniche con cui si poteva uccidere un nemico durante i Giochi e i modi migliori per sopravvivere. Lei non voleva partecipare agli Hunger Games, voleva solo scappare di casa insieme a suo fratello e trovare un posto dove vivere in pace insieme. I suoi genitori invece erano di un altro avviso. Per loro, partecipare ai Giochi era un simbolo di distinzione, un privilegio e si sarebbero arrabbiati da morire quando avrebbero scoperto che non era andata agli allenamenti. Di nuovo. Aveva provato a spiegare loro il suo punto di vista piu' di una volta, ma loro avevano risposto con altre punizioni e botte. L'unico che la difendeva sempre e che le risparmiava le punizioni piu' tremende era suo fratello. Non sapeva come avrebbe fatto senza di lui. Era il suo punto di riferimento, il suo modello, il suo idolo. Era ormai notte fonda quando si decise finalmente a tornare a casa e se ne penti' nell'esatto momento in cui appoggio' il piede sul pavimento lucido dell'ingresso. Per prima cosa noto' subito la luce del salotto accesa. Cerco' di mantenere il respiro calmo: si tolse le scarpe con cautela e tento' di svignarsela, ma suo padre la afferro' per un polso prima che potesse salire su per le scale e chiudersi in camera sua.

-Brutta bastarda!- le urlo', accompagnando il primo insulto con un sonoro schiaffo che la lascio' stordita per diversi istanti. Nel frattempo il padre la trascino' nella stanza in fondo al corridoio dove l'attendeva sua madre, rigida, con il volto di pietra e gli occhi gelidi che sembravano trapassarla da parte a parte.

-Madre, padre...- cerco' di dire Demetra, ma un nuovo pugno nello stomaco le mozzo' il fiato.

-Abbiamo saputo che non ti sei presentata di nuovo agli allenamenti. Si puo' sapere cosa non va nella tua testa malata? Sei davvero cosi' stupida da non capire che tu DEVI essere presente, nonostante tu non voglia?- le sputo' in faccia continuando a colpirla ripetutamente, facendola urlare dal dolore, finche' qualcuno di piu' grande e grosso le tolse di dosso i genitori.

-Demetra..Dementra! Mi senti?- chiese ansioso il fratello, cercando di toccarla con le punte delle dita per non farle male.

-Si..si..-rispose a fatica e l'ultima cosa che senti' furono le sue braccia che la sollevavano e la portavano di peso di sopra.

[…]


[…]

-Potrei aver combinato un casino..- esordi' la ragazza, allontanando i lunghi capelli biondi dal volto e voltandosi a guardare il fratello.

-Tu combini sempre casini- rise il fratello, alzando lo sguardo al cielo. Demetra gli diede un pizzicotto.

-Non era questo che intendevo- disse sorridendo per poi ritornare subito seria.

-E cosa intendevi?-

Demetra si volto' a guardarlo negli occhi. Ghiaccio contro ghiaccio.

-Cato..tu mi vorrai bene lo stesso?- Cato la guardo' sconvolto.

-Non potra' mai succedere niente che mi faccia allontanare da te o possa cambiare il mio affetto per te, Dem, lo sai benissimo-. La sorella annuii prendendo il fiato (e il coraggio) per rivelargli il segreto che si portava dietro da diverso tempo.

-Mi sono innamorata-. Cato inarco' un sopracciglio.

-E' questo il grande casino?-

-Riesci a rimanere serio per qualche secondo?-

-Potrei provare- rispose alzando le spalle, per poi incitarla con lo sguardo a continuare.

-Mi sono innamorata di una ragazza...una 'lei', capisci?- sussurro' a bassa voce, avendo paura anche solo di pronunciare quelle quattro parole. Cato continuo' a rimanere in silenzio, guardandola come se la vedesse per la prima volta. Era immobile, sconvolto e Demetra comprese per la prima volta l'errore gigantesco che aveva commesso e abbasso' lo sguardo.

-Demetra- disse Cato dopo istanti interminabili di tensione. -Demetra, guardami- La ragazza sollevo' di poco gli occhi e scopri' suo fratello piangere. Non l'aveva mai visto piangere. Suo fratello sembrava sempre cosi' forte, come se niente potesse mai scalfirlo. In un attimo si ritrovo' incatenata tra le sue braccia.

-Ho detto che niente potrebbe mai cambiare il mio affetto per te e cosi' sara', Dem. Per sempre. Ma non devi dirlo a nessuno. A nessuno, capito? O i nostri genitori potrebbero anche ucciderti e io non potrei fare niente per proteggerti. Sara' il nostro segreto, per ora.

[…]


[…] -Non hai mai paura? Paura di essere scoperta?- chiese Demetra, stesa sopra lo stomaco di Jamie. Si trovavano nella cantina di quest'ultima con un'unica candela a rischiarare la stanza. Avevano passato tutta la domenica li': era l'unico giorno in cui potevano stare insieme senza temere di dire o fare la cosa sbagliata, senza dover nascondere i propri sentimenti.

-Ovvio che ho paura. Se i nostri genitori lo scoprissero, rischieremmo la vita. Ma io ho te, Dem e questo mi basta per non avere piu' paura- disse con sicurezza Jamie, chinandosi a sfiorare le labbra di Demetra con un delicato bacio.

-Lo sai che non dovremmo farlo, vero?- chiese ancora Demetra.

-Lo so eccome, ma mi piace troppo per potermi fermare- rispose ridacchiando l'altra mentre la sua ragazza le prendeva una mano e gliela stringeva.

[…]


[…] -Pensi davvero che possiamo fidarci?-

-Certo che possiamo farlo, Jamie, e' mio fratello! Non mi tradirebbe mai-

-Se lo dici tu- concesse la ragazza bruna, sistemando i vestiti sulla sedia.

-Non mi credi?- la sfido' la bionda, facendole cadere i vestiti dalle mani e costringendola a guardarla negli occhi.

-Certo che ti credo, ma penso che ti sia accorta anche tu come sia cambiato tuo fratello quest'anno. Sta sempre con quei fanatici che passano tutte le loro giornate in palestra per proclamarsi volontari durante gli Hunger Games che, tra l'altro, saranno tra due settimane. E ti ricordo che una delle due potrebbe essere estratta, sempre che una delle amiche di tuo fratello rinunci al grande titolo- ribatte' Jamie acidamente.

-Lo fa per me..- le confido' Demetra, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

-Cosa significa che lo fa per te?-

-Sta cercando di allontanare l'attenzione su di me; ultimamente siamo state un po' imprudenti e hanno iniziato a fare domande in giro. Cato sta cercando di proteggermi in tutti i modi e per farlo andra' agli Hunger Games-

[…]


[…]-Ho un piano- esclamo' Cato sorridente per la prima volta dopo mesi.

-Riguardo cosa?- chiese Demetra, appoggiando la testa sulla spalla muscolosa del fratello.

-Per scappare da casa e trovare un modo per allontanarti per sempre dai nostri genitori. Un piano che prevede che io e te potremo sempre stare insieme e in pace-

Demetra rise:- Stai organizzando un omicidio di massa?-

-Sono serio- la riprese il fratello, dandole un buffetto nella guancia.

-Avanti, spara!-

-Andro' agli Hunger Games-

…

-Come, scusa?- chiese stupita la sorella, scostandosi per poterlo guardare negli occhi. Suo fratello non poteva aver detto realmente quello.

-MI sono allenato tutto l'anno, conosco tutte le tecniche, ho visto tutte le repliche degli Hunger Games passati, ho tutte le qualita' per vincere. Sono bello, posso essere arrogante, posso fingere di voler vincere questi Giochi per il prestigio della mia famiglia e nell'arena, avro' tutti gli sponsor che voglio- disse semplicemente.

-Non puoi farlo! Non puoi abbandonarmi qui e andare in quel luogo di morte ad uccidere delle persone solo perche' vuoi vincere-

-Io non voglio vincere e uccidere. Voglio tornare a casa da te e darti la vita che hai sempre meritato. E se dovessi uccidere, va bene, me ne farei una ragione-

-Come puoi liquidare la cosa in questo modo? Uccidere delle persone consiste esattamente nel riempirle di botte, di dolore e poi togliere loro la vita. Ed e' un po' quello che hanno fatto con me mamma e papa' in tutti questi anni. E ora tu mi dici che te ne farai una ragione? E cosa mi dici dei tuoi amici? Di Clove?-

-Faro' quello che devo- rispose, volgendo lo sguardo altrove. -E' la tua ragazza, la ami! Non puoi lasciarla qui. E se dovessi morire? Potrebbe succedere, no? Potresti morire..- tento' ancora Demetra con le lacrime agli occhi, ben sapendo che il fratello non avrebbe cambiato idea.

-Non lascerei mai la mia sorellina da sola-

[…]


[…]

-Sono rimasti solo loro tre, Dem, e la vedo piuttosto dura per tuo fratello. Quella ragazza, Katniss, non si fara' molti problemi ad uccidere Cato e lui, tra l'altro, ha tentato di uccidere Peeta- disse Jamie, mettendo una coperta sul corpo scheletrico di Demetra. Aveva un viso tirato e pallido, con delle occhiaie tremende. Seguire gli Hunger Games era stato devastante per lei e vedere suo fratello diventare una brutale macchina assassina era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

-Mio fratello non e' un assassino. Non e' violento, brutale, crudele, arrogante. Cato e' diverso..Cosa gli e' successo?- chiese per la centesima volta Demetra.

-Fa tutto parte della recita, tesoro, sta cercando di dimostrare di essere il migliore per tornare subito a casa. Quando sara' un vincitore, avrete una bellissima casa, tanti soldi e noi potremo stare insieme. Non e' questo che volevamo?- chiese con voce incerta Jamie. Neanche lei credeva piu' alle sue stesse parole.

-Non a questo prezzo. Io rivoglio indietro solo mio fratello, Jamie...AHHHHHH! NOOO!! CATO, NO, CATO!!- si mise ad urlare la ragazza saltando in piedi. Dal nulla erano sbucati dei tremendi ibridi che avevano messo in fuga il povero ragazzo ferito verso la Cornucopia.

[…]


[…]

-E' morto- disse con voce piatta Demetra voltandosi a guardare Jamie che con le lacrime agli occhi annuiva.


Quando le avevano detto che si poteva morire solo una volta, si erano dimenticati di dirle che esisteva anche la morte dell'anima.



-..Jamie? Sei tu?- chiese sconvolta Demetra, fermandosi ad osservare il viso della ragazza piu' bella che avesse mai visto.

-Tesoro mio, Demetra..Si! Sono io-



Angolo dell'autrice.

Salve gente! Non sono morta, sto abbastanza bene, ma il mio computer si era rifiutato di collaborare. Ecco perche' non ho aggiornato per piu' di un mese e mezzo. Mi dispiace davvero tanto, soprattutto perche' avevo gia' in mente come strutturare questo capitolo, che tra l'altro e' il penultimo. Si gente, siamo quasi arrivati alla fine. In questo capitolo si sono scoperte diverse cose, ma non proprio tutto. E purtroppo, per sapere anche il resto, dovrete aspettare il prossimo capitolo! Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Grazie a tutti!

Hoon21 <3

  
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