Speranza

Il sole stava tramontando, colorando tutto di un intenso arancione...il suo colore preferito.
Ed eccolo li, disteso tra le primule di campo, con Haymich che si gettava divertito fra le sue braccia.
La brezza pomeridiana scostò leggermente la copertina della piccola Prim, che le andò sulla faccia: lei emise un gemito di sorpresa, ed io sorridendo le scoprii il viso. Mi guardò con stupore, come se non si aspettasse di trovarmi così vicina a lei...le sorrisi, lei sostenne il mio sguardo, perdendosi nei miei occhi, e dopo qualche istante ricambiò il sorriso.
Lo rivedevo così tanto in lei. Aveva i suoi stessi occhi, e in questi quella scintilla, quel fuoco che ha sempre alimentato il suo modo di essere che lo caratterizza così tanto...
La strinsi a me, coccolandola. Lei poggio la testa sul mio petto, ma poi la sua attenzione venne attirata dalla collana che portavo al collo. Incuriosita indicò la perla e cominciò a toccarla, tentando di capirne di più sulla sua nuova scoperta.
I ricordi riaffiorarono lentamente, poi tutti insieme: l'edizione della memoria, il fulmine, la freccia, e poi il rapimento, la rivoluzione, Prim...
Iniziai a tramare, allora chiusi gli occhi e strinsi la bambina più forte, cercando di scacciare quelle visioni dalla mia testa.
I ricordi tornano, tornano sempre. Mi accompagnano dal momento in cui ho tirato fuori quella manciata di bacche. Sono amari, difficili da mandare giù, così restano in gola tanto da soffocarti e ucciderti.
Sentì una mano poggiarsi sulla mia spalla, aprii gli occhi: era lui. Si fermò davanti a me e mi prende il viso tra le mani, aveva capito. Mi guardò. Non servirono parole. In pochi secondi, tra uno scambio infinito di sguardi, mi calmai sotto il suo tocco caldo e gentile, e feci un bel respiro.
Lui mi sorrise soddisfatto, asciugandomi le lacrime che rigavano le mie guance, e io feci lo stesso.
Prese in braccio la piccola, cullandola sorridente, mentre il piccolo Haymich mi corse in corso a braccia aperte. Lo abbracciai e lo contemplai per qualche momento. Era così sfrenato e impulsivo, come qualcuno che conoscevo bene...
Li guardai, tutti e tre, colorati di quello splendido arancione che ormai stava pian piano scemando.
Erano loro la mia salvezza, l'acqua limpida e pura che avrebbe mandato giù i miei demoni. Ne ero sicura.