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Autore: Voldemortslostnose    25/11/2015    2 recensioni
Erano due mesi che Sirius e Remus uscivano insieme, ed erano due mesi che il germe del sospetto si insinuava nel cuore di James.
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Disclaimer: i personaggi citati in questa storia sono proprietà degli aventi diritto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

I. THIS IS NOT A FAIRY TALE,
Erano due mesi che Sirius e Remus uscivano insieme, ed erano due mesi che il germe del sospetto si insinuava nel cuore di James. Quella sera Remus era tornato a casa quasi a mezzanotte, dopo essersi attardato per scambiare due parole con Silente. Sirius era rimasto ad aspettarlo sul divano, come ogni sera, perché potesse raccontargli una nuova storia. Il ragazzo si stava appassionando sempre di più alla letteratura classica Babbana e Remus gli raccontava ogni genere di cosa, ma quello che più affascinava l'erede di Black erano le favole, e per quella sera in particolare Remus gli aveva promesso Cappuccetto Rosso. Aveva giusto fatto in tempo ad accennargli ad un lupo cattivo, prima di essere zittito da un bacio passionale di Sirius - per lui la sfera sentimentale era importante, ma stare con Remus gli aveva aperto la possibilità di sperimentare anche altro, e non si era fatto certo pregare. Remus aveva lasciato cadere stancamente la borsa a terra e si era infilato sotto la coperta accanto a Sirius, che gli aveva sorriso in aspettativa, ma il Licantropo sembrava non essere dell'umore adatto per fare alcunché. "Pensano tutti che ti stia plagiando." aveva borbottato dispiaciuto, chiudendo gli occhi come a voler lasciare il mondo intero fuori dalla sua mente, prima di iniziare a raccontare, perché probabilmente la favola della sera si intrecciava così tanto con la loro realtà che Sirius avrebbe potuto capire perfettamente tutto.
 
II. IT HAS AN UNCLEAR START

"C'era una volta una ragazzina che viveva con sua madre." aveva iniziato la calda voce di Remus "Tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso, perché indossava sempre una mantella rossa che le aveva cucito la nonna." Remus aveva cominciato a parlare a bassa voce. E nella sua mente - e nella mente di James, aveva pensato con stizza - Sirius era diventato quella ragazzina fragile, ancora troppo fiduciosa nel mondo per comprenderne i pericoli. E, allo stesso tempo, Sirius era la stessa ragazzina che aveva incontrato troppo presto la violenza! Perché se Cappuccetto Rosso aveva conosciuto l'inganno, Sirius aveva sperimentato le violenze fisiche e psicologiche a cui lo avevano sottoposto i suoi genitori fin da quando era un bambino. E intanto il ragazzo che amava si era stretto di più tra le sue braccia, ascoltandolo come stava facendo Cappuccetto Rosso con le promesse del lupo. Mentre Cappuccetto prendeva la strada più lunga, in un'altra abitazione il lupo, quello vero, operava il suo inganno. In quella casa, distante dall'appartamento di Remus, mentre il fuoco scoppiettava allegro nel camino, l'ombra di un ragazzo basso e minuto si stagliava contro il muro, le mani che si torcevano e le labbra che si muovevano veloci. Accanto a lui, il suo migliore amico non riusciva davvero a credere che ciò che stava sentendo fosse la verità. Non poteva nemmeno pensare che Remus lo volesse davvero tradire, che Peter l'avesse visto parlare con un Mangiamorte dichiarato, che il Licantropo tanto gentile che aveva conosciuto durante i dieci anni precedenti fosse solo una maschera, volta a nascondere l'approfittatore che stava usando Sirius - il suo migliore amico, suo fratello - per arrivare a carpirgli l'informazione più importante, quella che avrebbe potuto uccidere lui e la sua famiglia. E, mentre Sirius cadeva nel sonno, James, lo sguardo rivolto alla culla dove il piccolo Harry dormiva sereno, aveva preso una decisione.
 
III. AND AN UNKNOWN END
 
"E così Cappuccetto chiese come mai la nonna avesse orecchie tanto grandi, e il lupo rispose che era per sentire meglio la sua voce." Piccoli, frettolosi passi si susseguivano per le tubature, mentre un topo correva. Poi, con un balzo, alla luce delle torce la sagoma dell'animale era cambiata, fino ad assumere le fattezze del ragazzo che solo un'ora prima era seduto in casa del suo migliore amico. "È fatta, mio signore" aveva sussurrato, ansante. E l'uomo che gli stava di fronte aveva sorriso. Un sorriso glaciale, il sorriso del lupo. Il letto era freddo, e vuoto. Remus era steso a pancia in su, gli occhi fissi sul soffitto. Sirius non era rientrato, e non sapeva dove fosse. La sera prima si era addormentato tra le sue braccia e non aveva finito di raccontargli la storia, restando a guardarlo dormire. Era riuscito ad addormentarsi ore dopo, e solo per essere svegliato bruscamente dal Patronus del preside e piombare nel panico più assoluto. Da lì era stato un baratro di dolore, domande sempre più pressanti sulla natura del rapporto tra lui e Sirius e tentativi inutili della professoressa McGranitt di confortarlo, abbracci che sfioravano il suo corpo come un alito di vento, impronte di un contatto che svanivano immediatamente appena ricominciava a rendersi conto dell'accaduto e il dolore si faceva di nuovo sentire, come stilettate sempre più profonde. La mattina del giorno seguente era tornato a casa per lasciarsi cadere sul letto sfatto, completamente distrutto e, con le lacrime che ancora solcavano le sue guance, si era addormentato, cadendo in un sonno profondo, popolato da incubi che avevano come unico soggetto la risata folle di Sirius al momento del suo arresto. Tredici anni dopo Remus aveva rivisto Sirius, e il dolore era scomparso. Era passato un anno, e avevano ricominciato a restare di nuovo insieme la sera, per tentare di ricucire, almeno in parte, le loro ferite, e sembrava quasi ce l'avessero fatta. Sirius, però, non ebbe mai il tempo di sentire la fine della storia.



Angolo cosa
Vorrei ringraziare la mia beta Mrs Moony , per sopportarmi ogni volta. Spero che la storia vi sia piaciuta-come primo tentativo di angst farà sicuramente schifo, ma, e lo ripeterò fino allo sfinimento, non ce la faccio proprio a scrivere angst, perché poi piango ed è peggio-e non esitate a lasciare una recensione per qualunque cosa.
   
 
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