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Autore: Lady Lara    25/11/2015    1 recensioni
"Anno domini MDCCXXVI XV giorno del V Mese . Diario di bordo .."
L'Irlanda e la Scozia subiscono il dominio dell'Inghilterra e le angherie di RE Guglielmo III. L'eroico pirata Captain Hook combatte la sua guerra personale. Qualcuno gli ha insegnato che si combatte per onore, per giustizia o per amore. Lui sceglierà quale uomo essere.
Chi è Lady Barbra, che lo assolda per una missione in incognito? E la donna che tutti chiamano "La Salvatrice"? Killian Jones è troppo scaltro per non capire che c'è altro oltre le apparenze.
Due anime che sanno leggersi l'un l'altra. Che succederà quando intenti e passione si incontreranno?
"Preferisco non averti che averti una sola volta e perderti per sempre .." Il dolore vissuto che rende oscuri e una nuova luce che permetterà loro di trovarsi ed amarsi anche se sembrava impossibile. Ciò che hanno fatto nella loro vita e ciò che faranno sarà per amore. Solo per amore.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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For love.Only for love
 
 
 
Uno  sciabordio lento, smosso dalla leggera brezza  di un tiepido vento notturno di Maggio, sferzava l’elegante vascello  solitario che solcava quel calmo mare, sotto un cielo stellato schiarito dalla luna piena.
La stessa luna , attraverso l’oblò, colpiva con i suoi raggi il giaciglio di un uomo che, nonostante la bonaccia notturna, si agitava tra le bianche lenzuola madido di sudore, in preda a ad un terribile incubo. Un sogno ricorrente, traumatico ricordo di un doloroso evento che improvvisamente, nel suo decorso, riportava altre immagini terribili che avevano spezzato un cuore, distrutto giovani vite nell’acme della promessa di una carriera luminosa e nella speranza di un amore profondo che doveva durare nel tempo, oltre a segnare per sempre, nel corpo e nell’anima, colui che tutto ciò aveva  vissuto.  L’ immagine finale, sempre la stessa, sempre la stessa frase, sempre lo stesso urlo:  un –Ti amo- sospirato nell’ultimo anelito di vita, segnato da un rivolo di sangue giunto ad imporporare quelle labbra che lo  pronunciavano, ormai sbiadite e afferrate dalla morte, mentre due occhi azzurri sbarrati ed increduli avevano seguito impotenti quell’omicidio. L’urlo disperato di un uomo che con una mano premeva sul petto  della donna amata, nell’ insensatamente inutile tentativo di chiudere lo squarcio  su di esso e fermare l’emorragia. Il ghigno orribile sulla bocca dell’assassino e la sua ultima letale frase:- Me l’avevi portata via! Ora non sarà più tua come non voleva essere mia! Sei un maledetto ladro e come tale sarai punito!- Una spada si sollevava e si abbatteva inesorabile verso la mano che un attimo prima cercava di chiudere la ferita sul petto della donna.
Ansimando si svegliò di soprassalto portandosi a sedere sul letto. La fronte imperlata di grosse gocce di sudore ei capelli neri incollati su di essa, mentre gli occhi, due voragini nere, si orientavano nella cabina. Indossò la camicia che teneva poggiata sulla sedia lì accanto. Stagliandosi davanti all’oblò i raggi della luna delinearono il suo elegante profilo di luce. Indossò i pantaloni e scalzo usci , senza far rumore,  dalla sua cabina.
 
La vedetta sull’albero maestro scrutava l’orizzonte, erano le due di notte. Con quella luna grande ed il cielo terso si cominciava a vedere all’orizzonte una linea sottile, segno che la terra dove avrebbero approdato era vicina. Jack si passò le mani sulla pancia prominente ed infilò i pollici nella cintura dei pantaloni. Un improvviso bagliore catturato dal suo occhio, in basso a sinistra, lo incuriosì.  – Di nuovo incubi Capitano?- Disse tra sè. Poteva solo tentare di immaginare quali incubi molestassero il suo Capitano, cosa poteva turbare l’animo tormentato di quell’uomo che da anni era per lui non solo il suo capitano, ma anche la sua famiglia. Aveva vissuto con lui esperienze sanguinose, era presente quando perse la donna che amava con tutto se stesso. Era stato Jack a curare la ferita al suo arto amputato. Jack lo aveva visto febbricitante, abbandonato in un angolo della sua solitaria cabina, non aveva proferito parola per giorni, mai un lamento.
 Gli aveva curato la ferita ma non avrebbe mai potuto curarne l’anima nera, ormai ancora più avvolta dall’oscurità dopo che la morte della compagna aveva portato via anche l’ultimo bagliore di luce che dimorava in essa. Lo aveva visto incupirsi ed abbattersi sempre di più finché, sbeffeggiato ed etichettato come ”monco rammollito” in una serata a bere in una bettola, non aveva reagito sgozzando quel Barnaby che aveva osato mancargli di rispetto. Oltre alla vita gli aveva strappato anche il grosso anello che portava al dito e lo aveva indossato come un trofeo. Jack sapeva bene che in quel momento il Capitano aveva deciso di sopravvivere al dolore ed al suo cuore spezzato. Aveva rialzato la testa con orgoglio e coraggio, mostrando quell’ arroganza e quella “forzata” crudeltà per  incutere  tutto il timore reverenziale che un capitano pirata, degno ti tale appellativo, doveva mostrare al mondo
 - Guai a chi non mi si rivolge chiamandomi Capitan Hook.
Jack sapeva bene che era un’apparenza. Certo un’apparenza comunque letale. Il giorno dopo la vedova di Barnaby ricevette  una cassetta traboccante di dobloni d’oro. La donna non seppe mai chi l’avesse mandata ma era abbastanza per sopravvivere con i suoi tre figli per un paio di vite e in modo più che dignitoso. Il commento che Jack sentì dal suo Capitano, mentre gli affidava la cassetta da recapitare fu: - Anche se il padre era un idiota ubriacone non c’è  motivo di farla pagare a degli innocenti.
Non aveva mai pensato il vecchio Jack che un pirata potesse essere leale, di parola e uomo d’onore come lo era il suo Capitano e per questo lo stimava profondamente, sentendosi onorato di essergli accanto in ogni sua impresa. Non si era offeso neppure dei suoi sarcastici commenti sulla sua pancia prominente e per tutte le volte che lo aveva rimproverato di mangiare troppo e pensare prima di ogni cosa a riempire la pancia invece che la mente
 –Assorbi tutto come una spugna Jack, possibile che sei senza fondo? Se continui così non potrai neppure più camminare!
Da tempo ormai, per tutti, sulla Jolly Roger, era conosciuto  con il nomignolo di “ Spugna”, coniato per lui dallo stesso Captain Hook.
 
Scalzo per non svegliare nessuno della ciurma aveva percorso il breve corridoio. Così vestito di nero neppure Spugna, di vedetta, lo avrebbe notato. Aveva bisogno di respirare aria pura, quella delicata brezza che spirava sulle onde. Il riflesso della luna sul mare ed il dolce incresparsi delle onde avevano un potere calmante su di lui. Il mare era la sua casa e la sua vita, la Jolly Roger era la sua fedele compagna.
Poggiato con gli avambracci sulla ringhiera del ponte si sporse in avanti, la catena che portava al collo si distacco dal suo petto oscillando nel vuoto con i ciondoli che vi erano fissati: una spada ed un teschio. Il suo uncino brillò nell’oscurità colpito dal solito raggio di luna. Lo guardò emettendo un leggero sospiro. Guardò il cielo cercando la sua stella preferita, lì nella cintura di Orione. Conosceva perfettamente tutte quelle costellazioni, sapeva i nomi di ogni stella ma a quella aveva cambiato nome chiamandola Liam. Era il nome del primo Capitano di cui era stato Tenente, un uomo che amava e ammirava, suo fratello maggiore.
Si portò la mano destra al torace e poggiandola sul leggero cotone della camicia, poté sentire l’amuleto che portava con sé da anni e che nessuno avrebbe mai sospettato fosse poggiato proprio vicino al suo cuore .
-Liam … lo so che se tu mi potessi veramente vedere da lassù  staresti scuotendo la testa. Ti ho deluso, non sono l’uomo che tu avresti voluto che io diventassi. Sono un pirata, sono Captain Hook, il terrore dei sette mari. Quello che sono diventato e quello che ho fatto è stato solo per amore ma tutto ciò mi ha allontanato dagli ideali che ci univano …. perdonami se puoi.
Una forte luce intermittente lo distrasse dalla preghiera che silenziosamente ripeteva quasi tutte le volte che il cielo era così limpido. Due stelle gemelle una blu ed una gialla sembravano inseguirsi nel loro movimento pulsante, così lontane ma così stranamente vicine. Segnavano la testa della costellazione Cignus, più nota ai marinai come Croce del Nord.  Il Capitano preferiva chiamarla col suo nome latino, retaggio di anni di studio e di una cultura impropria per un pirata. Cignus volava nella Via Lattea,  indicando la via per le Americhe.
-Dove voli Cignus con le tue ali spiegate? Albirio… brilli più del solito questa sera. Domani attraccheremo, sei stato la mia guida in questo viaggio. Non conosco questo porto ma ho una strana sensazione. Credo che ci divertiremo domani. Sarà il mio compleanno e una buona pinta di rum la posso senz’altro offrire all’equipaggio. Ci sarà pure una buona bettola e belle donne da qualche parte! I miei uomini ne hanno bisogno …  Io ne ho bisogno.
 
 
Note dell’autrice
Salve a tutti e ben trovati. Scrivo per la prima volta su questo simpatico sito.  Trovo che il telefilm “Once upon a time” nonostante i suoi tanti aspetti criticabili sia uno dei pochi che riescano a regalare allo spettatore un’oretta di relax e regressione positiva che ci allontana e solleva, anche se per poco, da un mondo reale fatto di brutture che diversamente dalla fiction non possono trasformarsi in bene e lieto fine. Sono grandicella per credere alle favole e vedo bene cosa accade nel mondo. Sono convinta però che l’amore, inteso come sentimento umano universale, possa avere quell’energia in grado di portare l’uomo a capire che se accettassimo le nostre diversità e le esaltassimo come qualità, potremmo avere una convivenza tra etnie e religioni in grado di arricchirci l’un l’altro. L’oscurità sparisce con l’arrivo della luce.
In queste prime pagine ho cercato di creare immagini nel lettore che lo riportino ai personaggi del telefilm. Delineando il loro carattere, mantenendo fede agli originali ed esprimendo qualcosa in più che per motivi scenici non viene detto.  Spero che abbia suscitato curiosità. Mi farà piacere ricevere le vostre recensioni. Se vedrò gradimento continuerò ad aggiungere il resto della storia che mi sta frullano per la mente altrimenti sarà stato semplicemente un omaggio al telefilm e ai suoi fans. I protagonisti saranno Killian Jones ed Emma Swan. Inserirò un po’ tutti i personaggi conosciuti, altri saranno inventati. Non credo che ci saranno situazioni prettamente di magia poiché la magia più grande si riferirà allo sbocciare di un amore dato per impossibile ma che unirà i protagonisti corpo ed anima.
A presto. La vostra L.L.
 
   
 
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