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Autore: AleDic    26/11/2015    3 recensioni
[9x10 ǀ Dave Oswald!Centric ǀ Major Characters Deaths ǀ Possibile!OOC ǀ 811 parole]
Dave Oswald era un uomo assolutamente ordinario. Era nato a Londra in una piccola famiglia borghese, si era laureato con voti ordinari e svolgeva un lavoro ordinario. Eppure, aveva avuto la possibilità di vivere insieme a due persone assolutamente straordinarie.
Perché il peso di chi se ne va lo porta sempre chi resta.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dave Oswald
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: AleDic
Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Generi: Terribilmente!Angst, Introspettivo, Drammatico
Avvertimenti: Spoiler!9x10, Possibile!OOC di Dave, ma dato che non l’abbiamo conosciuto davvero, non saprei
Rating: Verde
N/A - Note dell'Autrice: Non ho ancora visto la 9x10, ma so quello che è successo – e questo me la sta facendo evitare ancora di più (chissà, forse fino a stasera riuscirò a farmi forza). Sproloquio di premessa a parte, una delle cose a cui ho pensato quando ho saputo della morte di Clara - e soprattutto delle circostanze – è stato chi e come avrebbe riportato il corpo – mi sono venuti i brividi di orrore a scriverlo – di Clara a Londra e avrebbe spiegato il tutto alla sua famiglia e agli altri. Poi è uscita quella scena tagliata da “Face the Raven” e mi è scoppiata nella mente questa cosa. Vi chiedo scusa in anticipo.

Vostra,

Ale

 

 

In ordinary life, love and pain overtime

 
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“Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore”.
(Lord Byron)

 “Il dolore che sento ora è la felicità che avevo prima. Questa è la storia”.
(CS Lewis)

 

 

 

1.

 Dave Oswald era un uomo assolutamente ordinario. Era nato a Londra in una piccola famiglia borghese, si era laureato con voti ordinari e svolgeva un lavoro ordinario. Eppure, aveva avuto la possibilità di vivere insieme a due persone assolutamente straordinarie.

2.


La prima volta che incontrò Ellie Ravenwood, Dave seppe, con assoluta certezza, di trovarsi di fronte ad una persona eccezionale – la prima volta che incontrò Ellie Ravenwood, lei gli salvò la vita. Soffiava vento quel giorno, il vento autunnale che preannunciava il gelo in arrivo, e una foglia rossa, ormai matura e pronta, si fece trasportare da quel soffio fino a piazzarsi sul suo viso – una foglia rossa, la foglia più importante della storia dell’umanità.

La prima pagina.

 
3.

 Che Ellie fosse anche quella giusta, lo capì dal loro primo appuntamento – una serata al cinema, popcorn e il solito film smielato, gente in sala che russava, che piangeva, che si baciava e le loro mani che si cercavano nel buio (un appuntamento completamente ordinario).

La riaccompagnò a casa – come si usava fare in quelle occasioni – e si ritrovarono a piedi sotto la pioggia (il classico cliché di ogni vecchio film). Cominciarono a correre, sotto l’acqua che cadeva fitta e costante, con un solo ombrello alla mano, stretti e vicini come non lo erano mai stati, ridendo – oh, non c’era niente di ordinario in quelle risate, nell’attimo di irripetibile felicità che stava provando.

 Fu in quel momento, ai piedi del portico di casa, che Dave capì che l’avrebbe amata per sempre, quella donna straordinaria, nel modo più unico che esistesse.

 E, come succedeva sempre a quel punto, la baciò.

4.

Dave non credeva ci sarebbe stato un momento più straordinario e felice della sua vita come il giorno in cui sposò Ellie Oswald, ma come facevano tutti, si sbagliava.

Il giorno più incredibile e meraviglioso della sua vita fu il giorno della nascita di sua figlia, la seconda persona più straordinaria che Dave avesse mai conosciuto. Clara aveva preso tutto da sua madre, l’aveva sempre saputo e aveva sempre ringraziato il Cielo per questo. L’aveva sempre saputo che sarebbe stata oltremodo coraggiosa, che sarebbe stata sempre l’unica padrona di se stessa e della sua vita, che avrebbe avuto uno spirito selvaggio, ma il cuore più gentile che si potesse possedere.

Così come aveva sempre saputo che anche lei, un giorno, sarebbe diventata quella giusta di un qualcuno – l’uomo più fortunato del mondo -  a cui avrebbe salvato la vita.

 
5.

 «E lo è stata. Clara Oswald è stata tutto questo e molto altro ancora. È stata tante cose e per così tante persone che non ci sara mai una sola parola in grado di descriverla davvero.»

 Dave ascoltava quel ragazzo – Rigsby, gli sembrava avergli detto di chiamarsi – comparso quel pomeriggio dal nulla, che aveva bussato alla sua porta dicendogli di avere una storia da raccontargli. Era un ragazzo come tanti, con uno sguardo gentile, ma non era stato quello a convincere Dave a credergli. Era stato tutto il resto che aveva visto riflesso in quegli occhi – occhi che no, non erano quelli di un ragazzo qualunque.

 Poi Rigsby gli aveva messo tra le mani un vecchio libro stropicciato e ingiallito dallo scorrere del tempo (inesorabile scorrere del tempo), con stampato in caratteri maiuscoli e decisi la scritta: “101 posti da vedere” – Dave avrebbe riconosciuto quel libro anche solo dall’odore, impregnato ormai per sempre tra quelle pagini immortali (il loro profumo).

 «Questa storia, Signor Oswald, è quella di sua figlia. È la storia di Clara Oswald. E, glielo giuro, è la storia che tutti, ovunque, ricorderanno per sempre.»

6.

Era un ventoso pomeriggio d’autunno, lo stesso in cui tutto era cominciato. Il cimitero era vuoto e silenzioso, l’unico suono era lo stridio delle foglie al vento. Le due lapidi grigie si affiancavano erette, come se si sostenessero l’un l’altra, insieme. Dave aveva lasciato un mazzo di fiori proprio nel mezzo, ai confini di entrambe.

Avevano vissuto, quelle donne – le sue donne – avevano vissuto una vita breve, ma tutt’altro che ordinaria. Per loro quella parola non esisteva, nessuna di loro aveva mai fatto qualcosa che risultasse comune, anche le più piccole, insignificanti cose di ogni giorno, loro la trasformavano in qualcosa di diverso, in qualcosa di eccezionale. E regalavano a chi stava loro intorno avventure straordinarie.

All’improvviso, mentre Dave se ne stava immobile davanti alle lapidi delle due persone che aveva amato di più al mondo, il vento soffiò più forte e una foglia rossa – venuta da chissà dove, chissà quando, chissà quanto lontano (l’ultima pagina, con tutti i giorni che non sono mai arrivati) – andò a posarsi dolcemente proprio accanto al mazzo di fiori.

 
7.

 Dave Oswald era un uomo assolutamente ordinario. E mai, nonostante tutto – tutti i cliché, tutte le vite conosciute, tutte le storie viste e ascoltate – avrebbe immaginato che, un giorno, avrebbe provato un dolore così irrimediabilmente inaudito.

 

   
 
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