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Autore: Straightandfast    27/11/2015    5 recensioni
Ad Audrey viene da piangere sin da subito, non appena si posiziona nel posto destinato alla damigella d'onore e rivolge un sorriso pieno di incoraggiamento e affetto ad un Luke in preda ad un nervosismo evidente. Al fianco del biondo, Michael, Calum e Ashton cercano di nascondere le loro espressioni emozionate scherzando tra di loro, come se non fosse il giorno più importante della vita del loro migliore amico; Audrey incrocia brevemente lo sguardo di Ashton ma si impone di distoglierlo immediatamente perché, grazie a dio!, le note di Free Fallin di John Mayer – scelta per cui ha odiato la sua migliore amica per mesi perché “cazzo Kat, la volevo al mio matrimonio!” - iniziano a risuonare nell'aria.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Free fallin'

 
«Che cazzo, sto vestito di merda non si vuole chiudere, porca puttana!»
Audrey impreca a voce alta, le labbra – che la truccatrice ha appena reso ancora più carnose del solito con un adorabile rossetto borgogna – atteggiate in un broncio infastidito e i capelli biondi che le coprono il viso.
«Aud, dovresti davvero calmarti.» Katherine, la sua migliore amica da tutta una vita, le si avvicina velocemente, un'espressione tra lo spazientito e l'intenerito che prende campo sul suo viso, già vestita di tutto punto, come se quello fosse un giorno normale. Con le sue mani smaltate di rosa – perché, insomma, almeno ad un matrimonio deve cercare di apparire sobria – riesce senza fatica a tirare su la zip del vestito blu scuro di Audrey, salvando la sua amica da una imminente crisi isterica.
«Sai benissimo che non posso calmarmi, Katherine.» Sa che essere scortese con l'unica persona in grado di capirla e consolarla con una sola parola non sia proprio la cosa più intelligente da fare, ma davvero non riesce a farne a meno; ha una paura folle, così folle da non farla dormire, la notte, da almeno dieci giorni, così folle che, per la prima volta nella sua vita, non riesce nemmeno a guardarsi allo specchio, tanto si trova banale. «Probabilmente non si accorgerà nemmeno della mia presenza, sarà troppo concentrato a provarci con una di quelle modelle tettone che piacciono a lui.» L'autocompatimento è patetico, davvero patetico, tanto più se espresso tenendo in mano una bottiglia di vodka liscia piena solo per metà.
«Anche tu sei una modella tettona, Audrey.»  Commenta con un sorrisetto divertito Katherine, mentre – sotto l'occhio infastidito della sua truccatrice – si alza nuovamente dalla sua postazione per togliere di mano alla sua amica la bottiglia di vodka. «E poi vaffanculo, sei proprio un'amica di merda. Dovrei essere io ad avere una crisi di panico, e tu dovresti consolarmi, hai presente?»
«Oh, non prendermi in giro. Tu e Luke organizzate questo giorno da mesi, se non anni, perché diavolo dovresti avere una crisi di panico?» La sua risposta è secca e, entrambe lo sanno, piena di raziocinio; Katherine e Luke sono destinati a sposarsi dalla prima volta che si sono incontrati, quando lei era una ragazzina che portava i reggiseni imbottiti e lui non sapeva fare il nodo alla cravatta.
«Che c'entra! Questo è il mio giorno, Aud, e tu stai facendo la cagasotto rompipalle e pure viziata, e io non voglio che mi attacchi addosso la tua negatività.» Katherine si guarda allo specchio attentamente, mentre gesticola apertamente con le mani in un modo che Audrey ha sempre trovato incredibilmente tenero. «Perciò, renditi utile e vai a vedere se Luke si sta preparando. Ho la terribile sensazione che si stia sfasciando di birra e Playstation insieme a quei coglioni dei suoi amici, digli non ho alcuna intenzione di sposarlo se non si mette una camicia decente.»
«Potresti rimanere single a vita, allora.»  Commenta, ridendo mentre esce dalla stanza.
 
 
Contro ogni previsione, Luke Hemmings non sta bevendo birra, né giocando alla Play Station.
Al contrario, è in piedi, vicino alla finestra e, con uno sguardo assorto che Audrey è quasi sicura di non avergli mai visto in volto, sta squadrando attentamente 5 camicie disposte ordinatamente e con una cura quasi maniacale sul letto. Insieme a lui ci sono Michael e Calum che, a giudicare dalle loro voci concitate, stanno discutendo animatamente su qualcosa che, al momento le sfugge; quando lei fa il suo ingresso nella stanza tutti e tre sospirano di sollievo, illuminandosi con un sorriso.
«Audrey, meno male! Quale camicia pensi che dovrebbe mettere, Luke? Io dico la prima, Michael la terza.»  Calum la accoglie con la sua solita parlantina, quella che l'ha sempre divertita e l'ha sempre messa a suo agio; lei si avvicina a Luke, prende in mano un bicchiere pieno di champagne che qualcuno aveva appoggiato sul tavolo e osserva con attenzione le camicie.
«La quarta.» Sentenzia, dopo un'attenta osservazione. «Non per metterti sotto pressione, Lukey, ma Katherine sostiene che non ti sposa, se non metti una camicia decente. Io mi fiderei della sua migliore amica, se fossi in te.»
Luke, ora ancor più visibilmente agitato, annuisce  e «vada per la quarta.» dice, mentre sfilandosi la maglietta si dirige con decisione verso la camicia scelta da Audrey; Calum e Michael mugugnano con disapprovazione, definendola “traditrice” e “subdola”, mentre si uniscono a lei nel bere la bottiglia di champagne che – poco prima – sono riusciti a rubare dal ricevimento che il servizio catering stava preparando.
«Audrey, non sei un po' troppo scollata?» Luke Hemmings si sta ancora abbottonando la camicia, mentre squadra con disapprovazione Audrey, la sua piccola Audrey, la bambina con cui giocava in cortile quando erano piccoli e che, improvvisamente, è diventata una donna, una modella le cui foto compaiono su tutti i giornali del mondo.
«Oh Luke, sei adorabile quando fai il papà protettivo, ma il mio vestito è perfetto così com'é.» Audrey si è sempre divertita a prendere in giro il carattere un po' geloso di Luke, e sapeva che il suo abbigliamento non sarebbe passato inosservato agli occhi del biondino, ma lei non potrebbe essere più soddisfatta di così.
«Dai Luke, non romperle le palle, è splendida!» Michael prende le sue difese in seguito ad un nuovo mugugno di Luke che, poco convinto, se la avvicina a sé e esamina con attenzione i centimetri di pelle lasciati scoperti. «E poi sappiamo tutti che si è fatta bella per..»  La frase di Michael, però, viene interrotta dalla porta della stanza che si apre con violenza, facendo tremare le pareti e il cuore di Audrey che, improvvisamente meno spavalda e sicura, si stringe contro il braccio di Luke, alla ricerca di un sostegno. «Ashton.» Conclude Michael, in un soffio preoccupato.
Il momento tanto temuto da tutti è arrivato molto prima del previsto.
 
Il silenzio in quella stanza è diventato quasi assordante; Luke lancia un'occhiata preoccupata alla sua amica con lo sguardo perso, stringendole appena il braccio per farla tornare tra loro.
«Oh - fa stupidamente - Ciao Ashton! Come stai?» Fare finta di niente le è sembrata la cosa più adatta al momento; sicuramente non poteva avvicinarsi e tirargli uno schiaffo per una cosa successa ormai sei anni fa.
E, soprattutto, non quel giorno. Non può certo rovinare il matrimonio della sua migliore amica.
«Audrey. - sussurra il riccio guardandola sconvolto. Eppure non si spiega perché è tanto sorpreso di vederla, insomma sapeva benissimo che sarebbe stata presente anche lei quel giorno. E Ashton avrebbe mille cose da dirle, da spiegarle, cose per farsi perdonare di una cosa a cui magare lei non frega neanche più, ma l'unica cosa che gli esce dalla bocca è - Io tutto bene. Tu?»
«Benissimo. - La bionda sorride forzatamente, avvicinandosi a lasciare un bacio sulla guancia dello sposo e sussurrandogli uno "scusa" nell'orecchio. - Adesso me ne vado, devo calmare Kat prima che tenti il suicidio.» conclude ironica scappando, letteralmente, da quella stanza.
 
 
Quando entra nella camera matrimoniale dove, poco prima, aveva lasciato la sua migliore amica, quasi non le prende un attacco di panico; Katherine Fox -tra poche ore Hemmings- è stesa sul letto in intimo, il vestito bianco messo da parte e una sigaretta tra le labbra. «Cosa cazzo stai facendo?» Audrey le urla contro, un'espressione omicida che prende spazio con facilità sul suo volto angelico, chiudendo la porta alle sue spalle e buttando via la sigaretta dell'amica.
«Voglio morire!» dice la Fox, gli occhi ripieni di lacrime che si sforza di non far uscire.
Audrey Hepburn - nome per il quale al liceo è stata presa in giro fino al esaurimento - sorride appena, stendendosi di fianco a lei.
«Cosa c'è che non va?» le domanda con dolcezza.
«Io.. Io non volevo neanche sposarmi. Lo faccio solo per lui, perché so che lo sogna da sempre e che lo renderebbe felice. Ma io non ci credo in queste cose, non credo di dover promettere amore eterno davanti a un qualsiasi Dio!» Audrey sorride, di nuovo, perché quel genere di discorso lo ha sentito almeno un centinaio di volte, da quando Luke ha chiesto a Katherine di sposarsi; niente di nuovo, insomma.
 «Ed infatti Luke ha annullato qualsiasi chiesa che sua madre aveva prenotato, affittando questa enorme villa senza chiese ne divinità solo per te. - scherza la bionda, sistemandole un ciuffo di capelli. - Seriamente Kat, lo so che non credi al matrimonio. Non ci hai mai creduto da quando i tuoi divorziarono, ma che ti costa? Tu hai amato, ami e amerai per sempre quel biondo di là. - afferma indicando un punto a caso alle sue spalle. - Quindi non cambia molto, devi solo firmare un foglio dire qualche frase e lo renderai ancora più felice di quello che già è solo stando con te.»
 «Grazie - fa Katherine, abbracciandola stretta - Ti voglio bene»
 «Anche io stronzetta - esclama allora Audrey, alzandosi in piedi di scatto e battendo le mani entusiasta - Forza Kat! Andiamo a sposarti!»
 
 
Ad Audrey viene da piangere sin da subito, non appena si posiziona nel posto destinato alla damigella d'onore e rivolge un sorriso pieno di incoraggiamento e affetto ad un Luke in preda ad un nervosismo evidente. Al fianco del biondo, Michael, Calum e Ashton cercano di nascondere le loro espressioni emozionate scherzando tra di loro, come se non fosse il giorno più importante della vita del loro migliore amico; Audrey incrocia brevemente lo sguardo di Ashton ma si impone di distoglierlo immediatamente perché, grazie a dio!, le note di Free Fallin di John Mayer – scelta per cui ha odiato la sua migliore amica per mesi perché “cazzo Kat, la volevo al mio matrimonio!” - iniziano a risuonare nell'aria.
Audrey si unisce al coro di “oh” di ammirazione che accompagnano l'entrata della sua migliore amica perché, è vero, l'ha vista solo qualche minuto prima già vestita e truccata per l'occasione, ma insomma, adesso è tutto diverso.
Adesso ci sono tutti i parenti, tutti gli amici con gli occhi puntati su di lei, adesso c'è Luke che la guarda con un'ammirazione profonda e sincera, adesso c'è la musica che la accompagna e lei che la canticchia piano mentre cammina, adesso è il momento, quello vero; Audrey sorride con orgoglio, mentre una lacrima le scappa dagli occhi. Quella è la sua migliore amica ed è così bella e felice che la correrebbe ad abbracciare se solo non sapesse che sarebbe incredibilmente inappropriato.
Non sente nemmeno una parola della cerimonia, troppo concentrata nel godersi le espressioni di perfetta felicità stampate sul volto dei suoi migliori amici; a Luke tremano le mani mentre cerca  di infilare la fede al dito di quella che, nel giro di pochi secondi, potrà incominciare a chiamare “mia moglie” senza correre il rischio di essere da lei redarguito. Quando viene dato loro il permesso di baciarsi con il famoso “e adesso può baciare la sposa”, Katherine si lascia sfuggire un gridolino con cui lascia andare tutte le ansie con cui ha affrontato gli ultimi mesi, i preparativi e quel giorno stesso, e si scambia un'occhiolino con la sua migliore amica. Poi, come se non aspettassero altro da tutto il giorno, si baciano con entusiasmo, andando ben oltre il semplice bacio a cui solitamente si limitano le coppie appena sposate, facendo ridere tutti i presenti; Calum tira per un braccio Audrey, avvicinandola a loro tre, mentre continuano a guardare la neo-coppia infischiarsene di tutto il resto del mondo e continuare a baciarsi. Le note di “Free falling” fanno nuovamente da sfondo alla scena e Audrey, se possibile, piange ancora di più, cantando insieme a Michael e asciugandosi le lacrime con un fazzoletto datole da Calum < Quando finalmente, e anche abbastanza a malincuore, Katherine e Luke si staccano, vengono ricoperti dal riso - “almeno una cosa tradizionale la dobbiamo fare, se no mia madre ci uccide!” - e dagli applausi degli invitati; Audrey, ormai stanca delle convenzioni sociali nei confronti delle quali non si è mai adeguata, si stacca dal gruppetto e corre incontro ai suoi amici, avvolgendoli con le braccia nude e abbracciandoli con tutta la forza che ha in corpo.
Ride e piange allo stesso tempo, mentre Luke le racconta di come gli tremavano le gambe al punto da aver paura di cadere di fronte a tutti e Katherine le dice che, mentre camminava verso Luke, le si è sganciata una spallina del reggiseno e lei aveva una voglia matta di bestemmiare davanti a tutti ma «sai, la mamma di Luke è credente.». Audrey un po' li ascolta e un po' li guarda, perché ne è sicura, non potrà mai più essere contenta e orgogliosa di loro come lo è adesso.


Da sempre, la parte che Audrey preferisce dei matrimoni é il rinfresco; certo, quello della sua migliore amica é stato decisamente più coinvolgente rispetto agli altri a cui é stata costretta a partecipare ma, anche in questo caso, il ricevimento costituisce il punto forte della cerimonia.
Katherine Fox-Hemmings -dio se le piace essere chiamata così!- si è cambiata abito, indossandone uno molto più corto, con una scollatura a cuore, bianco. È accanto ai suoi genitori e al compagno di sua madre e non riesce proprio a smettere di sorridere e di guardare ogni due secondi quel piccolo anellino d'oro sul suo indice sinistro. Si guarda un po' intorno, e proprio non ce la fa a non ridacchiare quando vede Calum e Michael provarci con le sue cugine, usando il piccolo Kyle -suo nipote di quattro anni- come se fosse un cucciolo. Ashton sta parlando con i suoi genitori e Audrey sospira, 'che Irwin diventa sempre più bello ogni volta che lo guarda. Kat si sente abbracciare da dietro e sospira felice, incrociando le loro dita sul suo ventre.
«Kitty, - le sussurra all'orecchio Luke - Ti piace il nostro cognome?» E, cristo!, se possibile lo ama ancora di più quando riesce ad usare le parole giuste.
«Da impazzire!» gli sussurra in risposta, voltandosi verso di lui e baciandolo ancora e ancora e ancora. Non ne avrà mai abbastanza.
«Okay sposini! - urla la voce di Audrey dal palchetto montato appositamente per la band scelta per il loro matrimonio - È il momento del discorso dei testimoni! Ed essendo io la damigella d'onore e una donna fantastica il meraviglio Jack - dice fulminando con lo sguardo il più grande degli Hemmings - Ha deciso di lasciare la precedenza a me. Quindi, vi preannuncio che io faccio schifo nei discorsi ma, per Luke e Katherine, posso fare un'eccezione in questo giorno speciale. - dice, schiarendosi la voce prima di ricominciare a parlare - Mi ricordo tutto della loro relazione, del resto, come non farlo quando ero la prima a subirmi intere nottate a sentir parlare dei, cito testualmente, "splendidi occhi blu cielo"? Mi ricordo tutte le, e scusatemi il termine, stronzate che hanno fatto quei due ma che, in un modo o nell'altro, hanno superato. Insieme. Quello che ho sempre pensato è che non importa se il ragazzo è perfetto o la ragazza è perfetta, fintanto che sono perfetti per l’altro, e Lukey e Kat lo sono. Quindi brindo a Luke e Katherine Hemmings! Vi voglio bene ragazzi!» conclude Audrey, avvicinandosi ai due neo sposi sotto gli applausi degli invitati.
«E menomale che non sapevi fare i discorsi! »   scherza la sua migliore amica, lasciando la mano di Luke per asciugarsi le lacrime e abbracciare stretta quella ragazzina che le è sempre stata accanto.
«Luke prenditi tua moglie! - dice la Hepburn ridacchiando - piange e mi sta macchiando tutto il vestito e, giusto per la cronaca, l'ho rubato a una sfilata di Armani, costa più della mi vita!» Quando lo schiarire di una voce al microfono richiama la loro attenzione. Jack Hemmings, in tutta la sua bellezza, è sul palco e sorride verso i due.
«Vorrei fare un discorso indimenticabile, ma credo che mi abbia già tolto le parole di bocca la nostra Audrey. Voglio solamente dire che l'uomo più fortunato del mondo è colui che trova il vero amore e che l'anima gemella anche se molto rara, esiste. E sono felice e orgoglioso di dirvi che Luke e Katherine l'hanno trovata gli uni ne l'altra. A Kat e Luke! - alza il bicchiere di spumante davanti a se - Che possano regalarmi un nipotino il più presto possibile!» conclude facendo scoppiare a ridere tutta la sala, tranne Katherine che sorride furba prima di aprire le danze con suo marito.
Audrey li guarda ballare vagamente intenerita – da quando è diventata così sentimentale? -, fino a quando Calum e la sua voce allegra non distolgono l’attenzione dai due sposini.
«Mi concede un ballo, signorina?» Le dice, prendendole un polso con le sue mani piene di calli per la troppa quantità di ore che passa a suonare il basso; Audrey annuisce, ridendo, mentre si lascia trascinare in mezzo alla pista da ballo. Calum le cinge i fianchi con le mani e lei allunga le braccia e le intreccia dietro al suo collo, mentre dalle casse esce un lento strappalacrime.
«Sai vero che se qualcuno ci vede, domani questa foto sarà su tutti i giornali?» Lo informa Audrey, per niente intimorita dalla vicinanza tra lei e il viso del moro; sono amici da così tanto tempo e in un modo così fraterno che non è di certo un ballo lento a metterla in soggezione. Si sono visti nudi migliaia di volte, si sono sbronzati insieme altrettante e non hanno mai nemmeno provato a baciarsi, e questo loro lo sanno bene; chi non lo sa, però, sono i giornali di gossip, sempre alla ricerca di uno scoop con il quale vendere più copie, che non ci penserebbe due volte a pubblicare una foto della “ex di Ashton Irwin che amoreggia con un altro membro dei 5 Seconds of summer”, già riesce ad immaginarsi i titoli.
«Non importa, nel caso spiegheremo tutto domani mattina.» Replica senza battere ciglio Calum, gli occhi marroni che luccicano per il troppo vino bevuto e una sigaretta appena accesa incastrata tra i denti. «E poi, sono riuscito nel mio intento. – Audrey lo guarda senza capire, mentre gli ruba la sigaretta e prende un tiro. – Qualcuno, laggiù, sembra parecchio infastidito della nostra vicinanza.» Spiega, indicando con lo sguardo un punto indefinito al di là delle spalle di Audrey; fanno una giravolta su loro stessi, in modo che la ragazza possa vedere esattamente dove prima stava guardando Calum e lei, capendo, non riesce a reprimere un sorrisetto divertito.
Ashton Irwin, con i capelli spettinati e in mano un calice di vino rosso, sta guardando proprio nella loro direzione, gli occhi scintillanti che sembrano volerli fulminare sul posto e le guance che si fanno ancora più piene e ancora più rosse quando Calum sposta le mani sulla schiena scoperta di Audrey. Lei gli sorride a trentadue denti, vittoriosa, perché mai avrebbe creduto di vederlo così interessato, così coinvolto con lei, per lei, ma prima che uno di loro possa fare qualsiasi altra cosa, la musica si interrompe e Katherine, la voce resa squillante dalla felicità e dall’alcool urla «è arrivato il momento del bouquet!>> con un sorriso raggiante sul viso.
 
 
«Dai ragazzi mettetevi in fila qui dietro!»
Luke Hemmings ride divertito agli ordini di sua moglie - sua moglie! Lo avrebbe ripetuto all'infinito-, seduto su una sedia di plastica messa proprio di fronte a loro. Non si sarebbe perso quella scena per nessuna cosa al mondo.
«Ma poi non erano le ragazze che dovevano prendere il bouquet? Ah, giusto: tu sei Katherine Fox e vuoi qualcosa di innovativo e originale. - sbuffa Michael - fottiti Kat!» grida spazientito.
«Avanti Mikey, se ti capita di prenderlo non devi mica sposarti per forza - ridacchia divertito Luke di fronte - E comunque adesso si chiama Katherine Fox Hemmings» sottolinea lui.
«Si, d'accordo. Facciamo questa stronzata!»
«Siete pronti? - urla Katherine, sistemando di nascosto qualcosa tra i fiori «Uno, due e… - grida la ragazza di fronte a loro facendo finta di lanciare il bouquet - Sorpresa! - ridacchia agli sguardi confusi dei suoi amici e familiari - Questo mazzo di fiori non lo avrà nessuno di voi ma Luke, mio marito.» dice sorprendendo tutti -di nuovo- con le sue scelte.
Luke la guarda confuso, vedendola avvicinarsi a lui.
«Ma cosa..» inizia, prima di essere di venire interrotto dalle labbra di lei.
«Ti amo Luke Hemmings. - afferma sicura, passandogli il bouquet tra le mani - E volevo concludere questo giorno con un regalo da parte mia per te, per noi. Anche se a farlo hai collaborato anche te!» ridacchia.
Luke aggrotta le sopracciglia, abbassando lo sguardo sui tulipani bianchi e smette di respirare. Gli si è bloccato il respiro e non crede a ciò che sta vedendo. Dopo gli ultimi due anni passati a provarci senza risultati si era ormai costretto a non pensarci più. Amava Katherine e doveva bastargli quello. Ma adesso, con gli occhi lucidi, le palpitazioni a duemila, una mano fra i capelli biondi e quel bastoncino fra le mani non riesce a spiegarsi quando possa sentirsi bene. Quando alza lo sguardo poi, e vede la sua donna, la sua compagna, sua moglie in lacrime e con un sorriso dolce sul volto, non aspetta un secondo di più prima di alzarsi in piedi e stringerla a se. La solleva, la bacia, la ringrazia e la bacia di nuovo.
«Oh mio dio! - le sussurra sulle labbra rosse. Fronte contro fronte, non esiste nient'altro che loro due, o tre. - Kitty, è vero? Giurami che è vero!»
«L'ho scoperto due settimane fa. - gli risponde lei, accarezzandogli la guancia umida con delicatezza e baciandolo ancora - Sono incinta da sette settimane».
 
Audrey guarda la scenetta commossa – lei sapeva tutto dal primo giorno, ovviamente – e poi, dopo aver deciso di aver pianto troppo e che i suoi occhi e la sua faccia hanno davvero bisogno di una rinfrescata, si scioglie dall’abbraccio di Calum e si addentra nei corridoi della mega villa che Luke ha affittato solo per la sua adorabile (neo) mogliettina.
Ha bevuto forse un bicchiere in più di quello che avrebbe dovuto, e certamente la canna che Michael ha fatto girare a un certo punto non aiuta la sua concentrazione, ma riesce ad arrivare in bagno indenne, anche se un po’ barcollante, nonostante quella villa sia un vero e proprio labirinto del cazzo. Si piazza di fronte allo specchio e si sforza di non pensare a quello che la sua truccatrice direbbe di lei adesso, con gli occhi rossi dalle lacrime di felicità che ha versato e il trucco sbavato che la fa assomigliare ad un cucciolo di panda; i suoi capelli, per l’occasione lasciati sciolti ed ondulati, si sono annodati e gonfiati, e perfino il rossetto si è leggermente sbavato oltre i contorni delle sue labbra.
Con un sospiro, sciacqua le guance e bagna il collo con l’acqua fredda, poi tira fuori i pochi trucchi che si è portata dietro e cerca di aggiustare il danno che le troppe lacrime e la sua sbadatezza hanno causato; sta giusto giusto finendo di sistemarsi il rossetto sulle labbra quando la porta del bagno si apre con un tonfo – di nuovo? – e un Ashton Irwin dal viso arrossato e gli occhi lucidi fa la sua comparsa.
E’ la prima volta che se lo trova così vicino da sei anni, e Audrey quasi sussulta, nel ricordare la reale bellezza dei suoi tratti, adesso leggermente alterati dall’alcool; ha usato così tante energie nell’impegnarsi ad evitarlo – cosa non facile, considerata la sua amicizia con tutti gli altri componenti della band – che adesso che ce lo ha di fronte in tutto il suo splendore, non riesce a ricordarsi il motivo di tanto sforzo. Ashton Irwin è bello, bellissimo, e Audrey è troppo stanca e  - improvvisamente – troppo triste per impegnarsi a combatterlo.
«Ho bevuto troppo.» Esordisce lui, appoggiando le mani sul ripiano del lavandino, non distogliendo nemmeno per un secondo i suoi occhi da quelli di Audrey; lei, istintivamente, si allontana di qualche passo, arrivando a spalmare la schiena contro il muro del bagno, tentando di allontanarsi da lui, perché, sul serio, la confonde troppo. «Ho iniziato a bere dopo che ti ho vista in camera di Luke, ho continuato durante il ricevimento, quanto ti sei seduta vicino a quel coglione di Jack e non hai fatto altro che parlare con lui, e penso di aver scolato un’intera bottiglia di vino mentre tu ballavi con Calum.»
Audrey lo sente, lo sente che è ubriaco, perché biascica le parole una dietro l’altra mangiandosene una qua e là, perché il suo alito puzza e lo sente perfino lei ad almeno due metri di distanza, e perché l’Ashton che conosce lei non confesserebbe mai quelle cose con tanta sicurezza, come sta facendo adesso.
Eppure non può fare a meno di lasciare che un sorriso felice, felice davvero – seppur piccolo – sollevi gli angoli delle sue labbra.
«Sei geloso? Sul serio Ashton?» chiede Audrey con un sorrisino in volto. Ashton le si avvicina, rosso dalla rabbia.
«Sono fottutamente geloso! - esclama duro, battendo la mano sul marmo del lavandino. - Sono fottutamente geloso perché qualcuno che non sono io ti ha toccato quando io non l'ho fatto per sei anni, sono geloso perché anche se Calum è uno dei miei migliori amici e collega non ha il fottuto diritto di starti così tanto vicino, sono così fottutamente geloso perché non ho smesso neanche per un momento, nemmeno per un secondo, di essere innamorato di te! - Ashton si mette le mani tra i ricci castani in agitazione - E mi dispiace di essere un cazzo di coglione Audrey, ma ti giuro che quella sera non ero in me! Non so cosa cazzo mi abbia messo quella nel bicchiere ma io non volevo assolutamente scoparmela! Avevo te, perché avrei dovuto volere quella troia?»
 «Sei diventato ancora più volgare!» sorride ancora lei.
Ashton sbuffa in una risata, 'che non ci crede che abbia da dire solo questo dopo tutto il discorso che ha fatto. Scuotendo i ricci le si avvicina ancora di più, sollevandola per le cosce magre e ridacchiando al gridolino acuto di Audrey.
«Sta' zitta» le dice, appoggiando le sue labbra contro quelle della bionda fra le sue braccia. Stringe gli occhi, Ashton, per paura di ricevere uno schiaffo che, sicuramente, si meriterebbe.
Ma, al contrario di ciò che si aspettava, la Hepburn, gli tira leggermente i capelli incrociando le gambe al suo bacino. E allora si lascia andare, perché chi se ne frega se son passati sei anni e se hanno ancora mille cose da chiarire; Audrey è tra le sue braccia adesso e, col cazzo!, che la lascia andare.
La fa sedere sul tavolino di marmo scuro continuando a baciarla fino a perdere il respiro mentre la bionda sbottona con furia la sua camicia. Le tremano le mani. Ashton le solleva il vestito, fin sotto al seno, scendendo con le labbra su tutto il collo di lei. Audrey, dopo aver buttato la camicia bianca in un angolo del bagno ed avergli abbassato fino alle caviglie i pantaloni e i boxer, sospira. 'Che davvero sognava questo momento da troppo, troppo tempo.
«Sei sicura?» Un barlume di lucidità si fa strada in Irwin, che, al contrario delle sue parole insicure, la bacia prepotentemente.
«Ti ho sempre detto che devi smettere di parlare così tanto - lo prende in giro Audrey, sfilandosi gli slip velocemente e avvicinandosi a lui - Sono più che sicura, Ash.» conclude. Una volta uniti, ad Ashton scappa un ringhio, un ringhio in cui dice quelle due paroline e che spera, con tutto il cuore, che Audrey non abbi sentito.
Non vuole dirglielo in quel momento.
 
Dopo, si siedono scompostamente sul pavimento del bagno, Audrey con il vestito stropicciato e in testa le parole che sua madre pronuncerebbe, se la vedesse in quello stato, e Ashton con il respiro ancora affannoso e i ricci scomposti. La bionda ringrazia il cielo che nessuno sia entrato in quel bagno perché, cristo, non ci può credere di essere diventata una di quelle ragazzine squallide che si scopano i ragazzi nei bagni – nemmeno a sedici anni! -; per lo meno, non lo ha fatto con uno sconosciuto, ma con niente di meno che Ashton Irwin, la sua prima cotta e il suo primo amore. Ancora non ci crede di essersi lasciata andare in quel modo con lui, dopo essersi ripromessa almeno ogni giorno negli ultimi sei anni che non si sarebbe mai più lasciata fregare dai suoi occhi luccicanti e le sue guance da bambino.
Lui le posa una mano sulla gamba lasciata scoperta dal vestito, accarezzandole piano il ginocchio con le dita, mentre distrattamente canticchia “Free Falling” tra sé e sé; a Audrey viene da piangere – di nuovo!!! – perché è una cosa che ha sempre adorato di lui, la sua strana abitudine di canticchiare canzoni romantiche dopo aver fatto l’amore. Solo ora che si trova di nuovo in quella situazione, si accorge di quanto effettivamente, tutto questo, le sia mancato oltre ogni modo; sospira, perché cazzo, la vita è proprio un casino.
«Tutto bene?» Le chiede lui, attento, ‘che quel sospiro non se lo è certo lasciato sfuggire, e dannazione, non ci può credere che lei si sia già pentita di quello che hanno fatto.
«Sì.. Stavo solo pensando a quello che succederà fra poco, quando usciremo da questo bagno e torneremo alla vita reale.»  Si tormenta le dita delle mani, mentre parla, perché sul serio!, cosa le è preso di fare l’amore con il solo ragazzo che sia mai stato in grado di spezzarle il cuore.
«Siamo già nella vita reale, Aud.»  Commenta Ashton, giocherellando con gli anelli sulle dita della ragazza e sorridendo nel trovarci quello che, diversi anni prima, le aveva regalato lui; non dice niente, perché saprebbe che lei si difenderebbe con un “era il mio anello preferito, non me lo tolgo solo perché tu sei un coglione!” e non ha proprio voglia di farsi insultare da lei, non in quel momento, almeno.
«Dico sul serio, Ashton, sai cosa intendo.» Ha un sorriso triste che le incurva le labbra all’insù, mentre parla; teme il mondo al di fuori di quel bagno come non ha mai temuto altro nella vita. Teme il momento in cui finirà quella festa e tornerà a casa, sola, teme il momento in cui leggerà sui giornali della nuova ragazza di Ashton Irwin, teme il momento in cui lui si farà una vita, una famiglia, e lei non ne farà parte, perché – per uno come lui – non è mai stata abbastanza.
«Anche io dico sul serio, Aud.» Le prende il viso fra le mani, cercando di tranquillizzarla come un tempo sapeva fare solo lui. «Non deve andare come pensi tu, potresti venire a casa mia, stasera, potresti portare un po’ delle tue cose da me, potremmo comprare un nuovo appartamento se il mio non ti piace, potremmo prenderci un cane o un gatto, quello che vuoi, potremmo prenotare una vacanza alle Maldive, a settembre, quando non c’è nessuno.» Ha gli occhi che luccicano, mentre le parla, e in quegli occhi, Audrey ci vede riflesso il futuro che, in fondo, ha sempre voluto, su cui ha sempre sperato. «Potremmo baciarci ogni volta che vogliamo, fare l’amore ogni giorno, almeno tre volte al giorno, potrei regalarti altri anelli che ti piacciono tanto e potrei perfino tagliarmi i capelli, se vuoi. Potresti tornare a fidarti di me, a poco a poco, potresti incazzarti quando trovi le mie bacchette sparse in giro per la casa o quando mi dimentico di avvisarti che sono in ritardo. Potrei dirti “ti amo” ogni volta che voglio perché davvero se non è amore quello che provo per te non so davvero cosa possa esserlo. – Audrey finge di non sobbalzare, perché “ti amo” non gliele ha mai dette, nemmeno quando stavano insieme - Potremmo riprovarci, sai. Sarebbe una scommessa, la nostra scommessa, su cui io scommetterei qualsiasi cosa. Che ne dici?»
Ad Ashton viene da ridere, perché se pensa con quale idee è uscito di casa, quella mattina, non ci riesce proprio a credere di essere seduto sul pavimento con la donna di cui è innamorato, dopo aver fatto l’amore con lei dopo anni, e averle detto tutto ciò che pensa, tutto ciò che sente senza filtri o ripensamenti. Se pensa che si era ripromesso di evitarla, di non parlarle e di evitare di mostrarle quanto effettivamente fosse ancora interessato a lei, non riesce a credere a quanto possa essere stato stupido a pensare di poter resistere ad Audrey Hepburn; lei è la sua calamita naturale, lo è sempre stata, e insomma, la fisica è fisica, non gli si può certo andare contro.
 
Audrey sa perfettamente che lui l’ha tradita – come potrebbe dimenticarselo? – che ha passato anni interi a cercare di dimenticarsi del male che lui le ha fatto in una sola sera, e che lei, uno come Ashton Irwin, dovrebbe solo lasciarlo perdere, cercarsi qualcuno di più stabile, più affidabile. Ma uno con i suoi occhi sognanti, le sue mani grandi e la sua voce allegra non lo ha mai più trovato, e non è sicura di aver voglia di cercarlo.
Si tiene dentro le parole con cui davvero vorrebbe rispondergli, perché almeno quelle, gliele vuole far sudare, a quello stronzetto, non ha certo intenzione di presentargli tutto su un piatto d’argento; non gliele dice, quelle due paroline, perché le pronuncerà quando sarà sicura di aver fatto la scelta giusta, di non essersi di nuovo fatta fregare da quel batterista tutto sorrisi e capelli.

«Ci scommetterei anche io.» Dice.
Ti amo anche io, pensa.
 


Ciao bellezze!!
Siamo Chiara (Straightandfast) e Giulia (IlpiercingdiLuke)  e siamo super iper contente di pubblicare un'altra storia insieme.
Questa OS è nata per caso, davvero, da un'immagine che Giulia mi ha mandato e su cui abbiamo iniziato a farci diecimila castelli in aria e per cui ad un certo punto ci siamo dette "perché non farci una storia sopra?", ed eccoci qui! 
Ci è piaciuto tanto scriverla, ci siamo divertite moltissimo e siamo state anche velocissime ( ci abbiamo messo meno di 48 ore, che per i nostri tempi solitamente biblici è pochissimo!!). 
Per quanto ne riguarda ci sono particolarmente affezionata, Audrey sono io, in tutto e per tutto, e Katherine è la mia adorata Giulia, quindi voglio bene a questa storia tanto quanto ne voglio a noi ( TANTO, TANTISSIMO).
Spero piaccia anche a voi, davvero, fateci sapere i vostri pareri che siamo già curiosissime e non vediamo l'ora di scambiarci screenshots delle vostre recensioni su Whatsapp :3
Un bacione grandissimo,
Chiara & Giulia

P.S: se mentre la leggete ascoltate "Free fallin" di John Mayer, la vita vi sembrerà molto più bella e poetica, fidatevi :)

 
Questa è la foto da cui è partito tutto:



Questa è Katherine:



E questa è Audrey:

  
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