Premessa. Questa storia è stata scritta per un
turno di Drabble Week-end indetto dal gruppo “We are out for prompt”. Il prompt era: Annie/Finnick,
i pensieri di Finnick su Annie durante i 75° Hunger
Games. Questa flash-fiction appartiene alla serie “Finnick Odair - Il Peter Pan del Distretto 4”.
La cresta dell’onda.
C’era qualcosa di strano in quelle onde.
Finnick se ne accorse non appena sedette sulla riva,
distaccandosi dal resto del gruppo.
Erano piene di calma piatta, in perfetto contrasto con
l’incubo irrequieto che Finnick stava vivendo in quell’arena. Erano onde prive
di una vera e propria cresta, la parte alta, quella che donava vivacità al
mare, rendendolo un bimbo alla ricerca di compagni di gioco.
Mancavano le creste, così come al suo cuore mancava la
sua, di Cresta, la giovane che durante la Mietitura aveva stretto a sé come i
marinai si aggrappano alle cime durante le tempeste.
L’aveva avvolta con tutto il coraggio che aveva in corpo,
per proteggerla dalla voce squillante dell’accompagnatrice sul palco.
Ed era pianto, era dolore, ma era anche tenerezza e
affetto, così stretta fra le sue braccia.
Pareva un uccellino smarrito e lui era il suo nido.
Pareva un’onda orfana di spiaggia e lui era il suo
mare.
E forse, un’onda, lei lo era veramente; Annie di cognome
faceva Cresta, perché per lui era impossibile non notarla subito, circondata da
tutto quel mare e quella sabbia.
Si chiamava Cresta perché era la parte alta dell’onda,
quella che s’intravedeva anche a metri e metri di distanza, mentre il resto
restava nascosto, sotto la superficie dell’acqua.
Per questo Finnick non riusciva a non pensare a lei,
mentre la spuma gli sfiorava i piedi con freddezza per poi affrettarsi a
tornare indietro.
Non riusciva a sorridere nemmeno a quel ritratto
impersonale di casa sua: al maldestro tentativo degli strateghi di
tratteggiargli attorno un po’ di acqua, un po’ di spiaggia.
Il mare c’era, rispondeva diffidente al suo sguardo
mentre gli sedeva di fronte, ma alle onde mancava la cresta alta.
E a lui mancava Annie.