Disclaimer
I personaggi non sono miei, appartengono a Yoichi Takahashi.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Note personali: mi ha sempre incuriosito il personaggio di Karl, come quello di Genzo del resto, e così ecco quello che penso, volevo cogliere l'essenza del Kaiser: spero di non averci “ricamato” troppo! :P

Ringrazio coloro che dedicheranno del tempo alla lettura della mia storia e coloro che avranno la pazienza di recensirla.

Buona lettura!

L’Imperatore

Glaciale e composto studia ogni cosa.

Nulla gli sfugge.

Inesorabile corre verso la vittoria col suo tiro infuocato.

Sembra indifferente ma lui ha già scelto la sua preda e non esita, aspetta solo di finirla.

E ti sorprendi a pensare che lui è diverso da te.

Non nasconde gli occhi nell’ombra della visiera.

Al contrario, letali, sembra esiblirli.

Sono parte del gioco quegli occhi.

È parte del gioco quell’azzurro spietato. 

È parte del gioco quel sorriso quasi nascosto tra le labbra.

Non è un sorriso beffardo, è un sorriso celato pronto a esplodere copioso nella vittoria tanto sognata.

E la vuole, la vuole con tutto se stesso la vittoria.

Lo guardi.

Lo scruti.

È sempre calmo e distaccato con quei suoi occhi di ghiaccio.

Ma tu lo sai che nella vita vera quegli occhi si colorano d’un azzurro più chiaro e amichevole come il cielo a primavera.

Sai bene che quell’impassibile maschera può sciogliersi e farsi gentile.

Sai bene che sa provare sentimenti profondi.

Sai bene che ha lottato per riavere la sua famiglia.

Sai quanto l’ha desiderata.

Sai quanto lo addolorava non averla unita accanto a sé.

Sai quanto lo feriva il passato del padre. 

Col tempo si è tutto sistemato ma l’ombra è rimasta, la sofferenza non si cancella.

Il dubbio, il dolore, l’umiliazione lasciano il segno.

Tu lo ammiri, è uno dei giocatori che ammiri di più.

Uno degli amici che ami di più.

Lo osservi meglio: è deciso e determinato ma non somiglia a Tsubasa. 

No… Lui non ha la stessa allegria negli occhi.

Sono seri e freddi gli occhi dell’Imperatore.

Inanimati si direbbe ma tu, tu lo sai che non è così.

Sai bene cos’ha passato.

Non è spensierato e gioioso quando è in campo, non può, non vuole.

È spietato piuttosto, sopratutto quando ha l’acqua alla gola. 

Ma è sempre nobile nel suo gioco.

Maestoso e solenne… è l’Imperatore.

Lo è davvero, tu lo sai e ora siete in campo: non hai davanti il tuo grande amico, hai di fronte il temibile avversario.

Non c’è l’azzurro calmo del cielo nei suoi occhi, c’è piuttosto l’azzurro scuro e intenso del cielo prima del temporale.

E ti sorprendi a pensare che è solo la calma prima della grande tempesta.

Non scherza lui, in campo non scherza mai.

È implacabile.

È leale.

È l’Imperatore e ora…Ora basta Genzo!

L’arbitro ha fischiato.

Tu sei in campo, lui è in campo.

Tu vuoi la vittoria, lui vuole la vittoria.

Non farti sorprendere!

Niente pensieri, niente filosofia, niente ricordi.

Si fa sul serio adesso: L’Imperatore sta per tirare!