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Autore: The_Lock    30/11/2015    1 recensioni
A grande richiesta, il secondo capitolo della saga It's Up to You. Ashley è una matricola che si trasferisce nel campus St. Collins. Tra confraternite e segreti, il gioco interattivo ritorna: a fine di ogni capitolo si dovrà scegliere tra due o più opzioni, ognuna delle quali avrà delle conseguenze. Il primo a commentare ha il diritto di scegliere.
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It's up to you!'
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Prima di giocare:

 

Membri della BBK:

Jason: 25 anni, leader della BBK, capelli scuri, occhi celesti, ex di Madison.

Logan: 24 anni, migliore amico di Jason, beta della BBK, capelli castani, occhi scuri, ex di Linsday.

Freddie: 24 anni, capelli biondi, occhi verdi, ha una relazione segreta con Madison.

Tristan: 23 anni, fratello gemello di Michael, fidanzato di Linsday, capelli rossi, occhi blu.

Michael: 23 anni, fratello gemello di Tristan, capelli rossi, occhi celesti.

 

Membri della TPK:

Madison: 24 anni, leader della TPK, capelli scuri, occhi scuri, ex di Jason, fidanzata con Freddie.

Linsday: 23 anni, beta della TPK, capelli scuri, occhi celesti, ex di Logan, fidanzata di Tristan.

Ashley: 19 anni, matricola, capelli biondi, occhi verdi.

 

 

 

1

Ashley chiuse la valigia ed aprì la porta della vecchia camera, voltandosi per guardarla un’ultima volta prima di partire per il St. Collins College. Sentiva una stretta allo stomaco: era già andata una volta in visita al college, aveva visto il dormitorio e si era interessata alla confraternita delle TPK, ma l’idea di non vedere i suoi genitori fino alle vacanze d’Ottobre la sviliva e la eccitava allo stesso tempo.
“Ash! Muoviti, sennò arriviamo in ritardo!” urlò il padre dal piano di sotto e la ragazza rispose con voce malferma, mentre chiudeva la porta con la promessa di dare un taglio alla vecchia vita da ragazzina tutto studio e poco divertimento. Il padre caricò la valigia nel bagagliaio e insieme viaggiarono per qualche ora, rimanendo in silenzio ed ascoltando musica triste che non faceva altro che espandere quel senso di perdizione che Ashley sentiva addosso.
“Ti divertirai al college, vedrai.” Disse il padre, sorridendole. L’uomo si dilungò in dettagliate narrazioni riguardanti la sua vita universitaria: gli scherzi, gli esami, le amicizie che non continuavano ancora oggi. Secondo il padre della ragazza, il college sembrava il paese del balocchi.
“Hai già deciso in che confraternita entrare?” domandò l’uomo.
“Forse nella TPK. Se mi accettano…” disse la ragazza, facendo spallucce.
“La presidentessa è quella Madison, vero? Sembra una tipa apposto. Comunque, se posso darti un consiglio: entra in una confraternita comunque. È meglio, saresti più protetta.” Spiegò l’uomo e la ragazza annuì, poco prima di addormentarsi per il resto del viaggio.

“Tutto pronto per la festa di stasera?” domandò Jason, raggiungendo i suoi amici seduti sull’erba del campus. I quattro ragazzi annuirono all’unisono ed il moro decise di prendersi una pausa e sedersi sull’erba vicino agli altri membri della BBK. Quella sì che sarebbe stata una festa d’inizio anno con i fiocchi: alcol, dj, musica, magari qualche droga leggera e tante, tantissime matricole donne da deflorare.
“Riusciamo a non mandare tutto a puttane come l’anno scorso?” domandò Jason, facendosi serio tutto d’un tratto, ed i quattro ragazzi s’irrigidirono.
“Eravamo d’accordo di non parlarne più…” mormorò Freddie, facendosi pallido in volto.
“Non mi interessa, idiota! Vi voglio sobri. Io mi ubriaco, voi no! Io mi drogo, voi solo un pochino! Io mi faccio qualche matricola, voi no! Chiaro?” domandò Jason, con tono di voce profonda e minacciosa. “Se vi vedo anche solo con un bicchiere o una canna in mano vi pentirete di avermi eletto come presidente della BBK.” ringhiò, guardando i suoi amici negli occhi.
“Oh, ci siam già pentiti da tempo.” Intervenne Logan, scoccando un sorriso all’amico per alleggerire l’atmosfera e facendo sorridere gli altri amici. Jason riservò al ragazzo un dito medio e poi si voltò, mentre gli altri riprendevano a parlare del più e del meno, lui si mise a fissare l’entrata del campus. la sua attenzione fu richiamata da una ragazza che vide arrivare in macchina accompagnata dal padre, una matricola, sicuramente; ma era molto più carina delle altre che aveva visto. Bionda, occhi chiari ed un bel fisico, forse un po’ troppo magrolino, ma davvero ben formato. Vide il padre posare una valigia con su appiccicata un’etichetta che recitava a caratteri sghembi il nome della ragazza.
“Ashley…” mormorò lui, sorridendo: aveva già puntato la sua prossima vittima.

La casa della TPK era bellissima. All’interno vi erano almeno quindici camere da letto doppie e altre cinque singole- riservate alla presidentessa e alle sue beta –una cucina attrezzatissima, una sala da pranzo enorme e un’infinità di altre sale comuni che si usava utilizzare solo durante le feste.
Ashley, insieme alle nuove matricole volenterose di entrare nella confraternita, aspettavano nell’ingresso la comparsa della presidentessa.
“Buon giorno, stronze bulimiche.” Disse Madison, comparendo in cima alle scale avvolta in un abito da sera lungo e bianco che stonava con la luce del pieno mattino. Madison scese le scale su delle altissime scarpe scoperte col tacco, seguita da una ragazza dai capelli lunghi e scuri raccolti in un’alta coda di cavallo.
“Ovviamente il saluto non era rivolto a te.” Disse Madison, avvicinandosi ad una ragazza leggermente in carne rispetto alle altre, per poi farle segno di andare via, ordine al quale la ragazza obbedì, raccogliendo la valigia e sparendo dietro la porta d’ingresso.
“Vediamo cosa abbiamo qui…” mormorò Madison, iniziando e guardare attentamente ogni ragazza presente in quell’ingresso, ogni tanto scambiandosi opinioni sottovoce con Linsday, la quale guardava l’oggetto dello scherzo con occhi maliziosi e scoppiava in una risatina isterica. Ad una ad una, delle venti ragazze che si erano presentate alla porta della TPK, solo cinque furono risparmiate, tra cui Ashley.
“Mettiamo le cose in chiaro, sgualdrine. Non siete ancora membri ufficiali della TPK; diciamo che siete in prova… stasera vestitevi bene: andremo alla festa d’inizio anno della BBK dove voi potrete scatenarvi come le cavalle arrapate quali siete. Io sono Madison, la vostra nuova guida, lei è Linsday… qualcuno che potete seguire quando non ci sono io, e…- fece una pausa, alzando la mano sinistra come a fermare le ragazze dal parlare –no, non mi interessano i vostri nomi.” Spiegò, girandosi di spalle e tornando a salire le scale.

Linsday condusse Ashley e le nuove ragazze alle proprie camere: tutte doppie che le ragazze avrebbero utilizzato come singole fino all’arrivo di nuove matricole- evidentemente Madison era stata colpevole di aver fatto fuggire più di una ragazza ed ora la confraternita sembrava mezza vuota.
La bionda svotò la valigia e osservò la sua stanza a lungo: vuota. Non era per nulla personale, non c’era ancora l’ombra di una camera vissuta e questo strinse lo stomaco della ragazza ancor di più della cattiveria di Madison. Frettolosamente la ragazza svuotò i bagagli e si adoperò a riempire la scrivania con oggetti propri, successivamente fece una lunga doccia e, prima che se ne accorgesse, era già tempo di vestirsi per la festa. Ashley sapeva bene che avrebbe dovuto vestirsi bene ma non meglio di Madison, questo l’avrebbe infastidita chissà a che punto, allora optò per un look sportivo-ricercato, evitando come la peste tutte le maglie bianche che aveva poiché bianco era il colore di Madison. Con un filo di trucco al volto, Ashley scese le scale e fu nuovamente esaminata dalle due consorelle le quali, storsero leggermente il naso ed approvarono con un cenno del capo l’outfit della ragazza, ma almeno non aveva ordinato alla bionda di cambiarsi come aveva fatto con due altre ragazze.
Insieme, le TPK si diressero a passo spedito verso la villa della BBK, grande il doppio della casa della confraternita femminile. Prima di suonare il campanello, Madison si voltò verso le ragazze e guardò minacciosamente tutte loro.
“Non fatemi fare brutta figura! Scegliete un ragazzo e portatevelo a letto: non c’è spazio per le santarelline, qui.” Spiegò Madison, premendo il pulsante.

La festa era un delirio di gente che ballava, beveva e fumava oppure faceva le tre cose contemporaneamente. C’erano coppie che pomiciavano ovunque, ragazze che ballavano in modo poco elegante vicino ai cavalli dei ragazzi, piegandosi e poggiando il sedere su di essi; e poi c’era gente che vomitava in giardino, che urlava insulti poco femministi e v’erano i suoni di una rissa provenienti dal porticato. Ashley rimase pietrificata alla vista di quella che sembrava una bolgia demoniaca: nessuna faccia amica, nessuno che sembrava sorriderle o darle il benvenuto e ben presto si trovò da sola, impalata all’entrata mentre le altre consorelle si gettavano in pista. Ingoiando aria, Ashley mosse i primi passi verso la cucina con l’intento di bere qualche sorso di alcol e poi sparire nel buio. Chi se ne frega se Madison il giorno dopo l’avrebbe cacciata? Lei non era proprio tipo da giocare al Grande Fratello durante una festa universitaria.
La ragazza si avviò al bancone della cucina, prese un bicchiere e provò ad aprire una bottiglia sigillata di martini, ma poiché la forza nelle sue braccia era poca, rinunciò ben presto. All’improvviso, però, due braccia muscolose comparirono al suo fianco e forzarono il sigillo della bottiglia, liberandolo. Ashley si voltò e vide un bel ragazzo versarle il martini nel bicchiere, sorridendole.
“Ciao, sono Jason.” Disse, richiudendo la bottiglia.
“Ashley.” Rispose la ragazza, boccheggiando alla vista di quell’adone dagli occhi celesti.
“Sei una matricola?” domandò lui con voce leggermente rauca. Ashley annuì; tutto d’un tratto le sue orecchie non percepivano più il brusio e il frastuono della musica nella sala antecedente la cucina: sentiva solo la voce di Jason.
“Senti… c’è troppo rumore qui. Ti va di chiacchierare un po’ sul giardino?” domandò il ragazzo, sorridendo sornione. Come un automa, Ashley annuì e seguì Jason di qualche passo, prima di essere fermata da una mano che le strinse il polso come una tenaglia.
“MATRICOLA! Ma sei matta?” domandò Linsday con gli occhi fuori dalle orbite. Ashley guardò la ragazza con la bocca aperta: cosa aveva fatto di male? Non era stata Madison stessa a dire di trovarsi un ragazzo? E lei l’aveva trovato, forse, e avrebbe fatto finta di andarci a letto per far contenta la presidentessa.
“Quello- indicò Jason con un cenno del capo- è l’ex di Madison!” disse con voce febbrile.

A) Ashley lascia perdere Jason
B) Ashley esce comunque con Jason 

  
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