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Autore: mamie    05/12/2015    2 recensioni
"Ti chiedo soltanto di essere felice". Così si conclude la lettera che Stephen Herondale, prima di morire, scrive per suo figlio non ancora nato. Ma Jace sarà veramente capace di essere felice? Forse ora sì, ora che ha ritrovato Clary e comincia faticosamente a capire chi vuole essere davvero.
Ambientata idealmente alla fine di Città del Fuoco Celeste, i pensieri di Jace in risposta alla lettera del padre.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jace Lightwood, Stephen Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ti chiedo soltanto di essere felice
 
Non pretendo che tu salvi il mondo, ragazzo mio, figlio mio, l’unico figlio che mai avrò.
Ti chiedo soltanto di essere felice.
 
Non mi hai chiesto, padre, una cosa da nulla.
Mi sembra ancora strano chiamarti così: padre. È il nome che ho sempre dato a un altro uomo, l’uomo che mi ha dato sangue di angelo, l’uomo che ha fatto di me un guerriero, l’uomo che mi ha ucciso, l’uomo che mi ha fatto diventare in qualche modo quello che sono ora. Ma voglio chiamarti così per ricordarmi che non sono solamente il figlio di un assassino e di un distruttore il cui nome sarà esecrato per sempre dagli Shadowhunters, ma anche quello di un uomo che ha avuto il coraggio di pagare con la vita le sue scelte sbagliate.
Vorrei ricordarmi qualcosa di te, che non ho mai conosciuto; anche solo un’immagine, un volto, un colore. Vorrei ricordarmi qualcosa di mia madre, che non ha sopportato la solitudine e la crudeltà del mondo.
Ci sono cose che non saprò mai di te, di lei, di quelli che hanno amato e sofferto prima di me. Quando hai scritto quella lettera avevi previsto la tua morte, ma forse non immaginavi che lei non avrebbe resistito, che sarei stato tirato fuori dal suo corpo inanimato per diventare l’esperimento di un pazzo. Non sapevi che l’avrebbero seppellita senza una preghiera a un incrocio spazzato dal vento, dannando anche la memoria del suo nome. È stata felice con te? Anche se non l’amavi? Ha avuto, per quel poco che le è stato concesso, un po’ di felicità? Io credo di sì, perché trovo, nelle tue parole, in questa lettera macchiata dagli anni e dal rimorso, una dolcezza che i più arroganti potrebbero scambiare per debolezza. Ma io so cos’è, adesso lo so. È solo amore.
 
Non ti prometto di essere felice sempre, e chi potrebbe mai fare una promessa del genere? Per me è più facile salvare il mondo che concedere al mio cuore di battere di gioia. Però ora sono felice, qui su questo lago notturno che riflette un cielo pieno di stelle, su questa riva erbosa dove danzano le lucciole, accanto alla persona che amo. La terrò cara questa felicità, come si tiene una lucciola nella coppa delle mani, piano per non rovinarle le ali. Saprò custodirla con cura per i giorni bui che verranno, perché i giorni bui vengono sempre, ma non sono per sempre. E sceglierò la libertà come un diritto, come mi hai chiesto di fare. Anche la libertà di chiamarti padre.
Dum nos fata sinunt, oculos satiemus Amore. Vedi? Qualcuno mi ha fatto imparare il latino, e anche la poesia. Mi avevano insegnato che l’amore distrugge tutto, ma ora so che non è vero. Ora so che l’amore è l’unica cosa che ci salva, l’unica cosa che rimane della nostra fragile esistenza. E adesso che lo so non ho più paura.
 
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NdA: le parole iniziali sono le ultime che Stephen Herondale, il vero padre di Jace, lascia in una lettera al figlio non ancora nato. "Voglio che tu sia un uomo migliore di quanto non lo sia stato io. Non lasciare che nessuno ti dica chi sei o chi dovresti essere. Ama chi vuoi amare. Credi come vuoi credere. Scegli la libertà come un diritto. Non pretendo che tu salvi il mondo ragazzo mio, figlio mio, l'unico figlio che mai avrò. Ti chiedo soltanto di essere felice". Ironicamente, Jace ha veramente salvato il mondo (insieme a Clary e agli altri), ma ora saprà essere felice? I versi latini sono di Properzio e sono anche il titolo di una poesia di Ernest Dowson. (Properzio, libro II, Elegia XV: "Finché i fati ce lo permettono, saziamo gli occhi con l'amore". La poesia di Dowson che la cita si intitola "Properzio"). Fanno un po' il verso alla lettera, dove Stephen cita Orazio a sua volta citato da Dowson e si chiede chi insegnerà il latino e la poesia a suo figlio. La lettera si trova nel volume "Pagine rubate" di Cassandra Clare.
  
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