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Autore: ThorinOakenshield    06/12/2015    4 recensioni
Un giorno, Fili e Kili consegnano a Dwalin un pezzo di carta, affermando che si tratta di qualcosa che gli potrebbe interessare. Non si tratterà, invece, di un altro tiro mancino di quei due burloni?
Fanfiction nonsense dedicata a Sylvie91 :)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dwalin, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thorin Scudodiquercia
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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“Signor Dwaliiiin!” cantilenarono Fili e Kili con tono persuasivo, dirigendosi verso la camera del guerriero.
In quel momento le mani di Dwalin erano impegnate nel lucidare una delle asce del nano, il quale non era tanto contento di essere stato interrotto proprio mentre si stava dedicando a una delle sue attività preferite. Quindi corrugò la fronte ed emise un debole ringhio a denti stretti, già prima di aver udito cosa avessero voluto quei due bambocci da lui. “Che volete?” borbottò senza neanche voltarsi a guardarli, tenendo gli occhi incollati sulla lama della sua fedele arma.
I due giovani nani si rivolsero uno sguardo carico di malizia, dopodiché il minore sventolò un pezzo di carta. “Abbiamo trovato qualcosa che potrebbe interessarti.”
“Il tempo prezioso che sto perdendo a causa vostra?” rispose acido Dwalin, facendo un sorrisetto ironico.
“No, meglio!” Detto questo, Kili prese la mano del guerriero e gli mise sul palmo il foglietto.
Il nano pelato lo guardò con aria interrogativa.
“È l’indirizzo di un nuovo negozio d’armi” rispose Fili alla sua tacita domanda. “So che a te serviva una nuova spada, visto che quella vecchia si è rovinata…” aggiunse guardandolo con occhi vispi e furbi.
“Non ci andresti neanche da solo.” Kili si intromise irruentemente nel discorso del fratello maggiore. “Visto che oggi ci va anche lo zio Thorin.”
Dwalin era rimasto titubante a far cadere lo sguardo sul foglio e sui due giovani nani. Alla fine abbassò le spalle e sospirò. “Se ci va anche Thorin…”
 
Dwalin diede un’occhiata al foglio che gli avevano consegnato Fili e Kili, successivamente lesse la piccola targa sul muro. “Via Giuseppe di Vittorio 6, dovrebbe essere questa.”
Era una fortuna che Thorin si fosse trovato in compagnia di Dwalin, se no il Re sotto la Montagna si sarebbe indubbiamente perso per le intricate e sconosciute strade di Milano.
L’edificio che si ergeva dinanzi ai due amici era a dir poco arzigogolato e troppo moderno per i loro gusti. In alto spiccava una possente e minacciosa costruzione rettangolare con su scritto in azzurro Mediolanum Forum.
La sera oscura era illuminata dalle incessanti, insistenti, insopportabili e colorate luci emanate da quel luogo misterioso.
Però, è fin troppo grande per essere un'armeria, pensò Dwalin grattandosi il mento, chissà quante armi ci sono! Una volta considerato questo, egli si guardò convulsamente intorno. “Thorin?” lo appellò, ma non ottenne risposta. “Thorin?” Sgranò gli occhi e si diede una per la testa non appena lo vide dirigersi verso l’altra strada. “No Thorin, di qua!” Corse velocemente verso di lui e lo condusse verso l’edificio. A volte aveva l’impressione che Thorin fosse un vecchio rimbecillito che avesse avuto costantemente il bisogno dell’aiuto di una badante, sarebbe stato capace di perdersi perfino nella sua stessa casa.
All’ingresso della costruzione si trovavano due omoni dall’aspetto truce. Indossavano degli scuri occhialoni neri che impedivano a coloro che li stavano davanti di vedere i loro profondi occhi porcini.
Non appena Thorin e Dwalin si avvicinarono con baldanza a quei due, questi ultimi si misero sull’attenti. “E voi da dove siete usciti? Dalla fiera dei cosplayers?” sghignazzò l’omone a sinistra.
Ovviamente i nani non capirono nulla di quella domanda e si sentirono piccati per via del tono di scherno di quel pallone gonfiato. Ma per una volta decisero di non attaccare briga con nessuno e avanzarono con l’intento di varcare la soglia.
“Ehi, dove credete di andare? Prima i biglietti” li fermò quell’altro.
I due amici si scambiarono uno sguardo perplesso.
“Da quando in qua bisogna avere un biglietto per andare a comprare un po’ di armi?” sbottò Scudodiquercia.
Quel quesito ironico fece rabbuiare ancora di più i due uomini. “Mi dispiace, non potete entrare.”
Prima che quei due buoi potessero metterli le mani addosso, Thorin e Dwalin li stesero con un solo colpo alla nuca, servendosi del pomo delle loro spade.
Gli uomini caddero a terra con un tonfo secco.
 
L’interno del cosiddetto Mediolanum Forum era gremito di gente. L’ambiente circostante aveva assunto un colore violetto a causa delle accecanti luci che giravano per quel posto.
Thorin e Dwalin si misero una mano sulla fronte e si guardarono confusamente intorno, chiedendosi che diamine di armeria fosse quella in cui erano capitati.
Il Re sotto la Montagna rimase di stucco notando che, la maggior parte delle persone lì presenti, erano costituite da ragazzine che non avranno avuto neanche vent’anni. “Da quando in qua le fanciulle provano propensione verso le armi?”
“Non credo che sia un negozio di armi.” Dwalin, impallidito, invitò l’amico a voltarsi.
Nel momento in cui Thorin si girò, trattenne con fatica un verso di disgusto: al centro dello stadio c’era un ragazzino contornato da musicisti, impegnato a dimenarsi su un palco. Era rivestito di un completo bianco e oro, mentre la sua testa era riscaldata da un casco biondo.
Non appena quell’essere cominciò a cantare, i due nani si gettarono a terra e si tapparono le orecchie, sia perché non potevano sopportare quella vocina femminea, sia perché le urla delle ragazzine si erano fatte più insistenti e assordanti.
“Fallo smettere! Fallo smettere!” gridava senza sosta Dwalin, desiderando visceralmente di trasformarsi improvvisamente in Oin per non essere costretto a sentire quella lagna.
Scudodiquercia scattò in piedi non appena scorse Dori e Ori in mezzo alle ragazze. Stavano indossando un top rosa e reggevano insieme ad altre giovani uno striscione con su scritto meticolosamente Viva Juss!
Però il Re dei Nani rimase ancor più basito quando notò i suoi nipoti ridersela di gusto in ultima fila. Stavano indicando lui e Dwalin insieme a due ragazze che, nonostante la notevole distanza, riuscì a riconoscere.
I due nani si fecero strada verso quei quattro individui. Non ci vedevano più dalla rabbia, mentre le loro orecchie reclamavano una tregua.
Quando Thorin e Dwalin si trovarono davanti ai giovani nani, le due ragazze mollarono velocemente Fili e Kili.
La giovane dai capelli ricci si appese a Scudodiquercia, mentre quella rossa al guerriero pelato.
“Ma… Anaïs*!” brontolò Fili, offeso.
“Scusa, ma mica amo solo te, tesoruccio caro” si giustificò Anaïs senza lasciare Dwalin.
“E tu che ci fai qui?” Thorin lanciò un’occhiata sbieca a Glenys*, la quale non aveva alcuna intenzione di levarsi dal nano. “Avevo fatto un sospirone di sollievo quando l’autrice aveva deciso di farmi morire risparmiandomi altri giorni da passare in tua compagnia. Perché devi rompermi anche qua?! Quest’incubo non avrà mai fine!”
Ma i due guerrieri avevano altro a cui pensare, quindi si liberarono dalla stretta delle loro ammiratrici per accostarsi a Fili e Kili, con aria minacciosa.
“Eh eh, non è stata una nostra idea” si difesero in coro i due fratelli.
“E di chi, allora?” sbraitarono simultaneamente Thorin e Dwalin.
“Di loro!” Sempre insieme, Fili e Kili indicarono Anaïs e Glenys, che in quel momento se la stavano dando a gambe.
 
Per buona sorte di Fili e Kili, Dwalin e Thorin erano talmente stremati e rimbecilliti per via del concerto, che non avevano neanche la forza di far loro una bella e indimenticabile lavata di capo.
Dopo circa due ore rinchiusi in quello stadio traboccante di ragazzine scatenate, resi ciechi dai giochi di luce e rintronati dalla musica perpetua, i due rispettabili guerrieri erano diventati praticamente scemi e non si reggevano quasi in piedi. Incespicavano ogni due per tre, tenendosi l'uno sull’altro per non cadere a terra. Sembrava che fossero appena usciti da un bar la domenica mattina dopo essersi dati alla pazza gioia il sabato sera.
Fili e Kili li precedevano altamente soddisfatti della loro ultima nefandezza.
Baby, baby, baby ooooh, like baby, baby, baby noooo” canticchiavano Scudodiquercia e Dwalin. Ormai non sentivano altro, quella nenia era rimasta irrimediabilmente impressa nelle loro menti.
 
Balin saltò via dalla sua panca di legno come se fosse stata una brace incandescente, non appena vide suo fratello e il Re tornare reggendosi l’uno sull’altro. “Nel nome di Durin! Dov’eravate finiti?” Si avvicinò a loro, tutto preoccupato.
Baby, baby, baby…” Fu tutto quello che uscì dalle bocche di Thorin e Dwalin.
Il vecchio nano sbatté attonito le palpebre. Forse era il caso di rimandare nei Colli Ferrosi il cliente che era da poco giunto nella Montagna Solitaria, visto che il Re di Erebor non sembrava essere del tutto in sé.
Prima che Balin potesse fermarlo, l’ospite aveva già raggiunto Thorin Scudodiquercia e fatto un inchino con il capo. “I miei saluti, Thorin figlio di Thrain,” disse, “sono giunto dai Colli Ferrosi per chiedervi se sareste disposti a realizzare questa collana per mia figlia.” Tirò fuori dal mantello un disegno.
Il Re sotto la Montagna non degnò il foglio di uno sguardo, continuava a gorgheggiare frasi in inglese insieme al suo amico. Sembravano dei pirati ubriachi dopo aver fatto fuori una decina di bottiglie di Rhum.
“Allora? Realizzerete la collana?” ripeté il nano dei Colli Ferrosi, con tono educato.
Oh woooah, oh woooooah, oh wooooah, oh.”
Balin si mise una mano sulla fronte e si vergognò per Thorin, mentre il cliente era sempre più convinto che, le voci che il grande Scudodiquercia fosse guarito dalla pazzia, fossero soltanto delle dicerie.
Il nano dalla barba canuta prese la saggia decisione di accompagnare fuori dalla porta l’ospite. “Credo che sarebbe meglio se torniate un’altra volta, il Re deve avere la febbre, perdonatelo.”
Quando furono finalmente soli, Balin si voltò verso Dwalin e Thorin e li guardò severamente. “Quanto avete bevuto?”
Per tutta risposta, i due amici cantarono: “You know you love me, I know you care.”
 
*La protagonista di Un libro bianco, di Sylvie91
*La protagonista di Just a dream?
 
L’Antro di Lucri:
 
Ed eccomi qui con un’altra sciocchezza! :°D
In questo caso bisogna ringraziare Sylvie91, perché senza il video che ha postato su WhatsApp non mi sarebbe mai venuta in mente la scena di Dwalin e Thorin ad un concerto di Justin Bieber xD. La cito soprattutto perché è stata sua l’idea di inserire Anais e Glenys… per non parlare di Dori che sclera per Bieber! X’D
Ovviamente non è mia intenzione offendere alcuna belieber con questa fanfiction… e fatevi un quattro risate! XD
Un bacione enorme
Lucri

   
 
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