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Autore: fandom_are_love    06/12/2015    2 recensioni
"Troppo preso da quel romazo invitante, Nico non si accorse che due occhi, due grandi e bellissimi occhi verdi, lo stavano osservando curiosi, cogliendo ogni dettaglio della sua gracile persona."
Pernico, inizialmente solangelo
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Trovarsi davanti Percy Jackson in una situazione simile,  era l'ultima cosa che Nico si aspettava. 
Accadde tutto molto in fretta, il maggiore disse qualcosa alla ragazza, qualcosa che il quattordicenne non riuscì a capire, poi gli si avvicinò lentamente e si sedette accanto a lui, mentre la biondina gli sorrideva tristemente e  si incamminava verso la fine del sentiero. E per un attimo rimase tutto così, immobile, poi Percy gli mise un braccio sulle spalle. Non gli chiese cosa fosse successo, non gli parlò completamente a dire la verità, semplicemente lo strinse a se. E Nico apprezzò il suo silenzio, apprezzò la sua discrezione, ma aveva troppo bisogno di parlare, anche se sapeva che gli avrebbe fatto male. Gli raccontò tutto: del tradimento di Will, di quello che era accaduto al barm di come si era sentito solo in quel momento. Stava ancora parlando quando gli occhi gli si fecero pesanti: si addormentò così, tra le braccia di un ragazzo che conosceva appena, ancora stretto nel suo amato giubbotto di pelle, troppo leggero per indossarlo in una serata così fredda.
 Quando si risvegliò aveva una pesante felpa azzurra sulle spalle e Percy accanto a lui gli accarezzava dolcemente i capelli corvini
"Ehi" gli sussurrò dolcemente, facendo incrociare i loro sguardi
"e-ehi" disse di rimando l'altro, affondando di più in quel goffo abbraccio
"Percy?" 
"dimmi"
"stavo pensando...tu sai molto di me ma io,io so solo che ami il mare e che surfi..nient'altro"  borbottò un pò imbarazzato.
E Percy rise, rise e la sua risata fece pensare a Nico che, forse, qualcosa di buono c'era in tutto quello
"non c'è molto altro da sapere in realtà, sono figlio unico, ho sedici anni e a scuola sono una frana"
"e... i tuoi genitori?"
"si sono separati quando ero appena nato, ma va bene così. Mia madre sta con Paul, un tipo ok, mio padre lavora lontano da qui e viene a trovarmi di tanto in tanto. La tua famiglia?"
Per un attimo Nico non parlò, ma poi si disse che rispondere era il minimo che poteva fare
" Con mio padre non vado molto d'accordo e.. mia...mia madre è morta quando ero piccolo, nello stesso incidente in cui...in cui ho perso mia sorella"
Cercò di controllarle, in tutti i modi, ma alla fine le lacrime cominciarono lo stesso a rigargli il volto. 
Accadde in un attimo, il maggiore gli prese il viso con due dita e lo sollevò, in modo da poterlo guardare negli occhi, suppose. Poi, delicatamente, poggiò le sue labbra calde su quelle gelide di Nico, lasciandolo sbalordito di fronte a quel gesto. Stese qualche istante immobile, mentre Percy chiedeva silenziosamente il permesso di poter assaggiare la sua bocca. Poi, però, si decise e schiuse le sue labbra, in modo che le loro lingue potessero incontrarsi, sfiorarsi, accarezzarsi. E si baciarono così, prima lentamente poi sempre con più foga, con il primo che continuava a piangere ed il secondo che cercava di stringerlo il più possibile a se, posandogli le mani sui fianchi magri per poi portarselo direttamente in braccio. Quando finalmente si staccarono, Nico affondò in viso nell'incavo del collo di Percy, che prese ad accarezzargli dolcemente la schiena.
Nico avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre, ma sapeva che non era possibile. E aveva paura, paura che non avrebbe mai rivisto quel ragazzo che in così poco tempo era diventato tutto, paura che l'altro si dimenticasse di lui nel giro di un mese o due.  E così, quasi sensa rendersene conto, Nico pronuciò tre parole, tre parole che non avrebbe mai pensato di pronunciare a qualcuno che aveva visto solo.. quante volte due?
"non-non lasciarmi solo"
"Mai, te lo prometto."

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Una bambina dalle codine nere saltella in giro per un piccolo salotto dall'arredamento moderno, un bambino un pò più piccolo di lei la guarda confuso e divertito allo stesso tempo, mentre impila dei mattoncini colorati sul tappeto blu.  La femmina si ferma, si gira e comincia a correre, verso qualcosa, verso qualcuno:
"Papà, papà!"
 strilla, per poi gettarsi tra le braccia di un uomo sulla trentina, dai bellissimi occhoi verdi. Anche il minore in quel momento, accortosi della presenza del padre, si alza dalla sua posizione per abbracciarlo. Si siedono tutti e tre su un capiente divano nero, dalla cucina si sentono rumori di pentole e fornelli.
"ci racconti di come tu e papi vi siete conosciuti?" chiede allora il piccoletto, che fino a quel momento non aveva spiccicato parola
L'uomo sorride, probabilmente ricordando quei giorni. 
"beh... tutto cominciò con un libro"


NOTE DELL'AUTRICE:
Non posso credere di averla finita. In realtà pensavo di fare durare questa storia un pò di più ma oggi mi è venuta l'ispirazione e questo è ciò che ne è uscito fuori.  Fatemi sapere cosa pensate per favore, considerando che è stata scritta in un momento di noia e che non mi ritengo affatto abile nell'arte della scrittura. Detto questo, grazie a tutti quelli che hanno seguito, recensito, messo tra i preferiti o anche solo letto questa strana storia. 
-fandom are love- acab- eli :)
   
 
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