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Autore: KillerQueen86    06/12/2015    2 recensioni
Un giorno Killian torna a casa e trova una sorpresa da parte di Emma e Henry. Piccola One Shot Natalizia sui Captain Swan.
Partecipa al contest CaptainSwan in Christmas indetto dalle pagine Facebook Storybrooke Daily Mirror & Emma & Killian #Colifer.
Piccoli accenni alla quinta stagione
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Partecipa al contest CaptainSwan in Christmas indetto dalle pagine Facebook Storybrooke Daily Mirror & Emma & Killian #Colifer.

 

Note dell’autore: Devo dire che questa storia è stata davvero complicata da scrivere, per il semplice fatto che mancano solo 5 ore e 1 minuto alla 5x11 e con tutto l’angst delle ultime puntate, è davvero difficile scrivere di un futuro felice da quei due, io però ci ho voluto provare, sperando di non aver fatto un macello, spero che vi piaccia, aspetto le vostre recensioni mi raccomando.

Buona lettura e Brace yourself winter finals are coming

 

Beta: Al3___, Paolettazza

 

Christmas in family

 

Quella giornata era maledettamente fredda, il vialetto pieno di neve che continuava a cadere, in momenti come questo rimpiangeva di aver abbandonato il suo lungo cappotto di pelle, almeno quello lo teneva al caldo nei giorni più freddi. Una volta davanti alla porta di casa, si scompigliò i capelli togliendosi così il nevischio impigliato tra i suoi ciuffi. Entrò in casa infreddolito e affamato, si guardò attorno e si sorprese nel vedere la casa decorata con luci e varie decorazioni, nell’aria un’ allegra musica riempiva gli ambienti, ma la cosa che lo fece sorridere di più era vedere Emma e Henry in cucina insieme, scherzavano tra di loro mentre tentavano di impiastricciare qualcosa.

“Fai piano Henry” disse Swan mentre tentava di guidare la mano del figlio che rideva con lei. La stanza era un vero disastro, e loro non erano da meno, tegami, polvere di farina e macchie di cioccolato ricoprivano le superfici e buona parte di loro.

Rimase in silenzio ancora un po’ a osservare la scena davanti a lui, tutto questo lo faceva sentire bene, finalmente a casa.

Amava rientrare e trovarli insieme a scherzare, condividere questi momenti di serenità, ne avevano passate davvero troppe, avevano il diritto di godersi un po’ di tranquillità, in questa casa che lui e Henry avevano scelto per Emma, per loro e il loro futuro insieme.

“Ciao Uncino” lo salutò il ragazzo che aveva alzato la testa in quel momento nella sua direzione.

“Cosa sta succedendo?” chiese inarcando il sopracciglio, avvicinandosi ai due.

“Oh è una piccola tradizione che avevamo” spiegò Emma leccandosi un dito impiastricciato di cioccolato.

“Lo facevamo sempre quando eravamo a New York” spiegò il ragazzo porgendogli un piatto con un assortimento di biscotti dalle strane forme.

"Biscotti Natalizi” continuò entusiasta del risultato, Killian inarcò il sopracciglio e accettò l’offerta prendendo uno dei biscotti dal piatto, lo assaggiò e si stupì nel scoprire che non era affatto male.

“Com’è andata alla stazione?” chiese invece Emma.

“Oh, tutto tranquillo, il solito Scarlett che si è intrufolato nella libreria dopo l’ennesima sbronza” spiegò gustandosi il sapore dolce e speziato del biscotto. Henry guardò l'orologio sulla parete e si pulì le mani con uno strofinaccio.

“Devo andarmi a preparare, mamma sarà qui fra poco” disse con calma prendendo un biscotto anche lui.

“Regina mi ucciderà quando saprà che hai passato il pomeriggio a riempirti di biscotti” mormorò Emma sgranocchiando anche lei.

“Poco male, gliene porterò un piatto, sono sicuro che non le dispiacerà” disse, sorridendo soddisfatto.

“Ehi Killian credi sia troppo freddo per un giro in mare?” chiese.

“Termo di si ragazzo” rispose dispiaciuto.

“Allora domani decoreremo l’albero prima di andare a cena dalla nonna” disse rivolto anche a Emma, per poi dirigersi al piano superiore.

“Gli mancano le vostre gite in mare” disse Emma una volta che suo figlio era andato via.

“Anche a me, love” rispose sinceramente avvicinandosi a lei.

“Non ho capito bene che dovremmo fare domani” chiese grattandosi dietro l’orecchio.

“Decoriamo l’albero, è un'altra tradizione di Natale: Si prende un bell’abete e si decora con luci e altri gingilli, per poi mettere sotto i pacchi regalo” spiegò lei.

“E per quale motivo?” chiese lui confuso, lei ridacchiò divertita.

“E’ una tradizione, non so bene la storia precisa, ma è una cosa che di solito si fa con la propria famiglia” disse lei mordendosi il labbro.

“Quindi, è un avvenimento molto importante” concordò lui.

“Esattamente” annuì lei, poi si guardò attorno e sbuffò sconfitta.

“Direi che abbiamo fatto un vero disastro” disse, mentre lui si avvicinava.

“Direi proprio di sì” disse, divertito pulendole con il pollice un po’ di farina sulla guancia, Emma si appoggiò a quel tocco chiudendo gli occhi e sospirando.

“Sai, adoro l’idea di passare il nostro primo Natale insieme” disse quasi sottovoce appoggiando le mai sulle sue spalle.

Aye, anche se non ho ancora ben chiaro questa vostra festa, mi piace passarlo con voi” disse lui con il suo stesso tono fissando le sue labbra.

“Già, e potresti apprezzarla ancora di più domani sera, quando questa casa sarà tutta per noi” continuò lei con un tono caloroso che prometteva tanto, annuì per poi baciarla con passione com’era solito fare quando erano soli.

La strinse a sé, tenendola ferma contro il suo corpo con il suo uncino appoggiato alla sua schiena, le dita della sua mano intrecciante dolcemente con le ciocche bionde che amava tanto, la sentiva tremare e aggrapparsi a lui con necessità, proprio come sempre, come aveva sempre bisogno di fare, come un’assicurazione che erano ancora lì, insieme.

Il loro bacio fu interrotto da un piccolo gorgoglio, si separarono sorridendo, senza allontanarsi troppo.

“Credo che qualcuno richiami la nostra attenzione” disse Emma sorridendo divertita.

“Sono sicuro che tuo padre lo stia addestrando a interrompere il nostro divertimento” brontolò e Emma gli diede un piccolo pugno scherzoso sulla spalla.

“Sai bene che non è vero” lo richiamò lei, sciogliendosi il grembiule.

“Vado a prenderlo” disse ignorando il suo sguardo diffidente alle sue parole.

“Lascia vado io” intervenne lui posandole un piccolo bacio sulla fronte.

“Ho proprio voglia di farci una chiacchierata da uomo a uomo” disse facendole l’occhiolino per poi dirigersi ai piani superiori.

Andò dritto verso la nursery davanti alla loro camera da letto, Emma l’aveva voluta dipingere con il colori del mare, e si era fatta fare dal suo amico August

una piccola riproduzione della Jolly Rogers che teneva su una mensola accanto alla culla.

“Eccoci qui, ragazzo” disse affacciandosi sulla culla, due occhi splendenti verdi lo scrutarono e un sorriso giocoso spuntò sul viso del piccolo, inarcò il sopracciglio divertito dalla reazione del figlio alla sua presenza.

“Sai, stai iniziando ad avere il tremendo tempismo dei tuoi nonni” disse con calma. Si tolse l’uncino posandolo su una mensola accanto alla culla, lo prese in braccio accarezzandogli la schiena con la sua mano.

“Dobbiamo accordarci su quando io e la mamma ci stiamo divertendo” disse mentre lo sistemava contro il braccio sinistro. Il piccolo gorgogliò ancora una volta divertito, gli prese il dito e se lo portò alla bocca com’era solito fare.

“Sei affamato, vero Liam?” chiese divertito, mentre il figlio mordicchiava con le gengive il suo dito.

”Sarà il caso di tornare da tua madre allora, e poi t’insegnerò come interrompere i tuoi nonni nel momento del loro divertimento” disse uscendo dalla stanza.

“Appena la neve andrà via, io tu, la mamma e Henry andremo a farci una bella gita sulla Jolly Rogers, ti trasformerò in un uomo di mare” disse continuando a camminare.

“Lo sai che mio padre lo vorrà fare diventare un cavaliere, vero?” la voce di Emma lo sorprese, li stava raggiungendo con un biberon di latte in mano.

“Oh, ma Liam Jones è nato per solcare i mari, proprio come l’uomo da cui prende il nome” disse sorridendo verso il figlio, Emma si avvicinò diede il biberon a Killian per darlo a Liam, appoggiò la testa sulla spalla libera di lui osservando il suo piccolo uomo prendere avidamente il latte.

“Sarà difficile dire a mio padre che anche il suo secondo nipote sarà votato alla pirateria” aggiunse mentre ripresero a camminare.

“Posso dirti che anche il piccolo principe è sulla buona strada” le disse facendole l’occhiolino.

“Tuo fratello sarebbe fiero del padre che sei con Henry e con Liam” disse dolcemente.

“Lui adorerebbe andare per mare con loro” aggiunse lui con malinconia.

“E adorerebbe anche te, Swan” le disse appoggiandole un piccolo bacio sulla fronte attento a non disturbare Liam che continuava a mangiare.

“Andiamo Killian” disse tirandolo verso di sé.

“E’ arrivato il momento di iniziare le nostre tradizioni Natalizie come famiglia” disse con dolcezza.

Killian non riuscì a ricambiare il suo dolce sorriso, si sentiva stordito da lei, da loro: Famiglia, non credeva possibile che lui Capitano Uncino, l’uomo dal cuore annerito dall’oscurità, lui che per decenni era sopravvissuto alimentato dal dolore e dall’odio, adesso aveva una famiglia che teneva a lui, con la quale poteva costruire un futuro insieme.

E dopo quello che lui e Emma avevano passato, famiglia assumeva un gusto nuovo, diverso, ma così dannatamente piacevole da non volerne più farne a meno.

 

Fine

 

   
 
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