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Autore: Tactolien    08/12/2015    1 recensioni
Questa storia è ambientata dopo L'Ultimo Guardiano. Inizia con un matrimonio particolare e spero di portarla avanti fino in fondo. Dopo Una pagina di Diario e Il Sigillo di Scilla ecco questa nuova storia, magari un po' assurda, che spero possa piacervi
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Artemis era stupefatto, cosa che non capitava tutti i giorni: “Come sarebbe che la Fowl Star Seconda è esplosa?!”.
“Quello che ho detto –ribatté pronta Spinella, fiondandosi subito a rimettere l’uniforme da Guardiano- La vostra nave ha fatto boom”.
“Come mai non riusciamo a fare una gita senza qualcosa debba esplodere?”. Pensò ad alta voce N°1, alzando le braccia al cielo.
“Com’è successo?”. Chiese poi Bombarda, scrollandosi rimasugli di cibo dalla barba.
“Hanno detto che è tutto successo all’improvviso. Ora la stanno spegnendo con gli idranti”.
“E’ un avvertimento -intervenne subito Leale, stringendo i pugni- Non può essere altrimenti. Se no perché far esplodere una nave con nessuno a bordo?”.
“Forse opera di qualcuno che non vuole Fangosi sull’isola”. Ipotizzò il diavoletto.
“Può darsi. Oggi non sono state poche le lamentele. In ogni caso hanno ripreso tutto con le telecamere”.
Non credo sia solo un avvertimento. Strinse gli occhi Artemis, avvertendo uno strano formicolio lungo la schiena.
Erano arrivati ad Avalon solo da qualche ora, e la nave era attraccata proprio sotto gli occhi della Centrale della Guardia.
Che sia stato proprio un Guardiano?.
Escluse anche quello. Spinella aveva appena detto che c’erano dei video di sorveglianza, perciò sarebbe stato molto sconveniente per un Guardiano agire in quel modo così imprudente e sconsiderato.
Erano isolati su un’isola segreta, alla larga dalla protezione della LEP e sicuramente i Guardiani avrebbero avuto di meglio da fare che proteggere un pungo di turisti sconosciuti.
Sconosciuti… bè, si fa per dire, dato che tutto il Popolo sa chi siamo. Scosse la testa scacciando quei pensieri puerili. In parole povere… non siamo più nel nostro territorio, siamo un bersaglio facile.
Ma bersaglio di chi? Chi poteva essere così determinato da seguirli su Avalon?.
 
 
“Stavamo dicendo… -borbottò Sgrunt, riprendendo il tablet- Oh, sì. La fase due. I Distorsori”.
“Hai detto che si trovano ai quattro angoli dell’isola”. Lo guardò serio Billy Kong.
“Esatto, perciò dobbiamo affrettarci: Avalon è grande quasi quanto l’Irlanda e i nostri avversari potrebbero intuire i nostri piani”.
“Ma non abbiamo un mezzo di trasporto per tutti –ribatté Arno Tozz- Siamo arrivati solo con due navette”.
Lo gnomo sogghignò: “Non temete, ho già pensato anche a questo”.
Aprì un grosso baule d’acciaio che si portato dietro, vietando categoricamente agli altri scagnozzi di toccarlo.
Billy e Arno sobbalzarono: “Ma questi sono…”.
“Esatto, è un equipaggiamento fatato, me lo sono portato via durante il mio ultimo lavoro. Senza permesso ovviamente, sapevo che mi sarebbe stato utile”.
Nel breve periodo in cui era stato Comandante della LEP Ricog, Argh Sgrunt non aveva saputo trattenersi dal confiscare illegalmente alcuni beni dai magazzini della Centrale.
“Sai cosa sono queste, Billy? –gli chiese sollevando il congegno- Sono le ali che i demoni usano per volare sull’umanità”.
Il taiwanese strinse i pugni. Le ricordava bene, ne aveva viste un paio anche addosso alla diavolessa alleata a Fowl.
“E questi, invece?”. Parlò Tozz, sollevando una specie di mantella.
Lo gnomo scoppiò a ridere: “Quello ti piacerà senz’altro. E’ uno dei teli schermanti di cui ti ho parlato. Leale ti ha fregato con uno di quelli –e gli mostrò come funzionavano- Ora mi vedi… e ora non mi vedi più!”.
Il neozelandese digrignò la dentiera. Stavolta Leale non avrebbe avuto scampo e soprattutto non ci sarebbero state fatine a salvarlo.
“Io mi occuperò del Distorsore vicino alla Centrale, quello dell’est –riprese Sgrunt- Tu Kong, invece prenderai tre dei tuoi uomini e vi dirigerete verso ovest. Arno, tu e i tuoi… animaletti… –guardò Pecto e Pata che non prestavano la minima attenzione a ciò che succedeva- e andrete a sud. Il resto della banda si dirigerà a nord”.
“Come riconosceremo questi Distorsori?”. Chiese Tozz.
“Facilissimo. Sono sfere meccaniche con un’antenna. Stanno tutte su scogliere, non potete sbagliare –fece una pausa e consegnò a Kong e agli altri delle ali confiscate e teli schermanti per rendersi invisibili- Tenetevi in contatto, dobbiamo agire insieme. Avvisate quando trovate i congegni ma non fate nulla senza mio ordine”.
Billy Kong lo guardò furioso. A chi dava degli ordini quel nanerottolo?!. Poco importava che fosse amico di Eric. Nessuno dava ordini a lui. Imparò immediatamente a librarsi con quelle ali diaboliche e, seguito dai suoi uomini, sfrecciò a rasoterra in direzione ovest.
 
 
“Meglio che parta anch’io”. Si mise in spalla l’attrezzatura Arno Tozz.
“Pronto per affrontare il grande Leale?”. Sogghignò lo gnomo.
L’altro caricò una pistola: “Più che pronto”. E si allontanò insieme a Pecto e Pata.
Anche la terza squadra si mise in marcia, e Sgrunt rimase da solo.
Quell’ultimo si voltò, guardò la Centrale. Il Distorsore più vicino si trovava poco lontano da lì; sperò vivamente di non farsi beccare da qualche Guardiano.
Scosse la testa. No, non c’era problema, nessun Guardiano aveva motivo di trovarsi da quelle parti: loro servivano solo per tenere a bada la fauna locale. E poi adesso erano tutti presi dall’esplosione della Fowl Star Seconda.
Non si prese neanche la briga di schermarsi che già si avviò. Aveva fatto credere ai suoi uomini che per smascherare Avalon davanti a tutto il mondo, tutti e quattro i Distorsori andavano distrutti. In realtà ne sarebbe stato solo uno, ma non era tanto ingenuo da credere che alla Centrale non ci fossero dei congegni di riserva per quell’eventualità.
E poi devo riuscire a dividere la squadra. Ghignò nuovamente.
La squadra: Artemis Fowl, Leale, Spinella Tappo e N°1. Non c’era verso di sconfiggerli finché restavano insieme. Avrebbe avuto maggiori possibilità se presi uno ad uno, separatamente. 






 
  
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