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Autore: the dreamergirl    10/12/2015    4 recensioni
[What if? - Everlark]
La storia è ambientata dopo l'annuncio dell'Edizione della memoria, subito dopo che Katniss lascia casa di Haymitch.
Dal testo:
Peeta mi guarda con uno sguardo davvero triste mentre con il pollice asciuga le mie lacrime.
Il contatto delle sue mani sulla mia pelle, irradia in me un calore che non avevo mai avvertito prima, che parte dalla punta delle sue dita e si diffonde in tutto il mio corpo. L’dea che non potrò più provare queste sensazioni, che fra qualche mese tutto sarà finito mi fa desiderare ancora di più il contatto fra noi. Così mi alzo in punta di piedi e depongo un leggero bacio sulle sue labbra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Suzanne Collins; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
 
 
Esco da casa di Haymitch barcollante, la testa mi gira e sono molto stanca. Mi dirigo verso casa ma i miei occhi sembrano seguire un percorso tutto loro e si posano sulla casa di Peeta. La luce del salone filtra dalla finestra chiusa, sicuramente è in casa. Chissà forse ci sarà la sua famiglia a confortarlo anche se il silenzio che circonda la casa confermerebbe il contrario. So che dovrei andare a casa da mia madre e Prim che saranno sicuramente preoccupate e spaventate ma le mie gambe hanno assunto un’autonomia propria e si dirigono verso casa di Peeta. Rimango ferma e immobile davanti alla sua porta non avendo il coraggio di bussare. Cosa potrei dirgli? Che mi dispiace? Che sono spaventata? A cosa servirebbe? Solo a rendere più tragica la situazione. Sono decisa a ritornare indietro ma c’è qualcosa che mi trattiene una forza misteriosa che mi fa rimanere qui incollata. Per questo decido di bussare, il mio è un tocco leggero a malapena udibile e quasi spero che non l’abbia udito perché so che se questa porta si aprirà non potrò tornare più indietro.
Sento dei passi muoversi e poco dopo vedo la porta che lentamente si apre. Lui è qui davanti a me. Sembra sorpreso di vedermi e per un attimo rimane in silenzio.
- Peeta.
È tutto ciò che riesco a dire ma basta per riscuotere Peeta dalla sorpresa.
- Katniss. Dove sei stata? Tutti erano preoccupati per te.
- Volevo stare un po’ da sola e dopo sono andata da Haymitch – dico incespicando un po’ nelle parole.
-Hai bevuto?- mi chiede Peeta con una sfumatura di rabbia nella voce.
-Solo un po’. Mi fai entrare?- cerco di dire con tutta la sobrietà possibile.
- Certo entra.
Peeta si scosta e mi fa entrare e io mi dirigo verso il salone. La stanza è avvolta in un gradevole tepore grazie al fuoco nel camino, le fiamme hanno un effetto quasi ipnotico su di me, non riesco a staccarne lo sguardo. Sono i passi di Peeta dietro di me a risvegliarmi dal mio torpore, facendomi distogliere lo sguardo. Alzo gli occhi e vedo Peeta di fronte a me ma ad una certa distanza, come se la vicinanza a me possa bruciarlo. Del resto sono la ragazza di fuoco, no? La distanza però non gli impedisce di guardarmi con intensità. I suoi occhi sono velati di una tristezza che tutta la dolcezza del suo sguardo non riesce a celare. Rimaniamo così immobili al centro della stanza a guardarci, senza dirci nemmeno una parola. E cosa potrebbero mai dirsi due persone che sanno di essere in procinto di morire? Peeta in realtà potrebbe scampare al destino degli Hunger Games anche se so che qualsiasi cosa io possa progettare con Haymitch farà di tutto per tornare nell’arena con me. Solo l’idea di lui di nuovo nell’arena a causa mia mi fa sentire un nodo alla gola che mi impedisce di respirare. Abbasso il mio sguardo perché sono sicura di non riuscire più a sostenere il suo e a trattenere le lacrime che con forza minacciano di uscire, ma poi lo sento avvicinarsi a me e attirarmi a lui in un abbraccio e tutte le mie forze crollano. Calde lacrime iniziano a bagnare il mio viso e poi il suo maglione al quale mi aggrappo come ad un giubbotto di salvataggio. Peeta mi stringe ancora più forte a lui, eliminando anche la più piccola distanza fra noi.
Il tempo sembra essersi fermato attorno a noi, siamo soli io e lui, nel nostro dolore. Il contatto con il suo corpo, la sua vicinanza le sue braccia che mi stringono riescono ad alleviare quella morsa attorno al mio petto che non mi ero accorta di avere dall’annuncio dell’Edizione della Memoria.
- Katniss tranquilla andrà tutto bene. Non permetterò che ti facciano del male – mi sussurra dolcemente.
Io alzo la testa incontrando nuovamente il suo sguardo.
Peeta non capisci che non ho paura per me? non è per me che sto piangendo? Certo non voglio entrare nuovamente in un’arena mortale a fronteggiare degli assassini esperti e non voglio dovermi ritrovare di nuovo nella situazione in cui dovrò essere un’assassina ma la mia paura più grande è quella di perdere te. Forse è l’alcol che ha eliminato tutte le mie inibizioni che ha spazzato via tutte le barriere che mi sono costruita in questi anni ma solo ora mi sto davvero rendendo conto di quanto io non voglia perderlo, di quanto abbia bisogno di lui nella mia vita.
Peeta mi guarda con uno sguardo davvero triste mentre con il pollice asciuga le mie lacrime.
Il contatto delle sue mani sulla mia pelle, irradia in me un calore che non avevo mai avvertito prima, che parte dalla punta delle sue dita e si diffonde in tutto il mio corpo. L’dea che non potrò più provare queste sensazioni, che fra qualche mese tutto sarà finito mi fa desiderare ancora di più il contatto fra noi. Così mi alzo in punta di piedi e depongo un leggero bacio sulle sue labbra.
Vedo nel suo sguardo sorpresa ma anche desiderio. Penso che stia per baciarmi a sua volta ma invece mi allontana.
- Katniss sei ubriaca, non sai quello che stai facendo. Forse dovresti tornare a casa.
Queste sue parole mi feriscono e al contempo mi fanno arrabbiare. Come può pensare che lo abbia baciato solo a causa dell’alcol?!
- Come preferisci – gli urlo quasi mentre mi giro di scatto dirigendomi verso la porta.
Peeta mi rincorre e mi afferra una mano facendomi girare e tirandomi a sé.
- Scusa katniss non volevo insultarti. È che non solo hai bevuto ma sei così sconvolta e non voglio che tu faccia cose che in realtà non vorresti fare. Mi distruggerebbe.
- Peeta è vero io ho bevuto un po’ e sono davvero molto sconvolta ma questo non vuol dire che le mie emozioni non siano vere. Comunque vada ci sono poche probabilità che questa volta riuscirò a ritornare viva e non voglio sprecare il tempo che mi rimane ad avere paura delle mie emozioni e a costruire muri fra noi.
- Katniss non parlare così. Non darti già per sconfitta. Ci alleneremo come dei Favoriti, studieremo i nostri avversari. Ritornerai vincitrice.
- Peeta non voglio parlare di questo ora. Vorrei che per questa notte fossimo dei semplici ragazzi che si lasciano andare.
Detto questo faccio riavvicinare le nostre bocche. Peeta questa volta non si scansa ma approfondisce il nostro bacio. È un bacio intenso, diverso da tutti quelli che ci siamo scambiati. È pieno di disperazione ma soprattutto di passione. Non credevo di poter provare emozioni cosi intense per un solo bacio. Dopo minuti che sembrano infiniti ci stacchiamo. Peeta appoggia la sua fronte alla mia e mi sorride. È un sorriso bellissimo, uno di quei sorrisi che ti mozza il fiato e che solo Peeta è capace di regalare.
Non permetterò a nessuno di rubarti quel sorriso, di strapparti a questa vita. Io ti salverò Peeta. Ci proverò con tutte le mie forze e ci riuscirò a costo della mia vita.  
Ma per questa notte voglio essere una ragazza normale e lasciarmi andare tra le tue braccia. Per questa notte voglio essere semplicemente tua e che tu sia semplicemente mio. Per questo riprendo il contatto tra noi e ti bacio, in una notte che vorrei fosse infinita.
  
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