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Autore: Cloe87    15/12/2015    1 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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MAI PIANGERE SUL SANGUE VERSATO! ANCHE SE NON TUTTI SONO FIGHI COME I SANTI DI ATENA!

 

«Siete sicura di quello che state facendo, somma Atena?» domandò Doko di Libra, osservando la giovane Saori preparasi a sciogliere il sigillo che imprigionava le anime degli Spectre nella torre del Monte Lu.

«Ormai ho dato la mia parola, ed essendo la dea garante della Giustizia non posso più tirarmi indietro» rispose però Atena, per poi aggiungere mentalmente un “Senza contare che quella dannata affarista mi ha fatto firmare un patto di sangue su carta da bollo, con Ermes a fare da notaio! Quindi se non mantengo la parola, questa volta ci rimetto seriamente la vita, dato che chi non rispetta un accordo del genere muore dissanguato! Siano maledette le sue innate capacità di provocatrice e il suo vizio di non fidarsi di nessuno!”.

Chrysanthe era infatti riuscita a convincerla a firmare puntando sul fatto che era vergognoso per la dea della Giustizia non essere disposta nemmeno a pungersi il dito per resuscitare i suoi Saint, che invece si erano sacrificati per lei, mentre una dea della Morte era disposta a versare litri di prezioso Ichor pur di ridare vita a gente che nemmeno aveva mai visto in faccia.

L’espressione crucciata della Kido non sfuggì però al saggio Saint di Libra, che di conseguenza non poté trattenersi dal considerare un: «Eppure non mi sembrate convinta. Quindi cos’è che vi preoccupa?»

Atena emise un lungo sospiro rassegnato: «Mi preoccupa il fatto che Chrysanthe la si può paragonare ad una mina vagante»

Doko la osservò senza capire: «In che senso?»

«Nel senso che sa essere sia una simpatica menefreghista, che una spietata dea senza scrupoli, sopratutto quando deve raggiungere un obbiettivo. Ti posso infatti garantire che all’occorrenza sa essere più cinica e sanguinaria di Ares» gli rispose Atena.

«Eppure mi è sembrata piuttosto conciliate con il Santuario» considerò il Saint di Libra, riportando alla mente il momento della sua resurrezione. Certo, il cosmo che aveva avvertito afferrare e riportare in questo mondo la sua anima, era decisamente un’energia oscura, ma a differenza di quella delle altre divinità gravitanti attorno ad Ade, la sua aveva una nota calda, più umana. E lui di divinità infernali d’esperienza ne aveva in abbondanza, dato che era stato protagonista di ben due Guerre Sacre. Anzi, a dirla tutta, al suo risveglio gli era parso che la nuova dea della morte fosse più interessata a rifarsi gli occhi, più che a orchestrare chissà quale macchinazione a loro danno. Doko infatti rimembrava fin troppo bene l’imbarazzo di ritrovarsi nudo come un verme di fronte a due critici occhi femminili che lo squadravano maliziosamente.

«Mi auguro solo che Zeus ce la mandi buona. Ma devo anche ammettere che l’alternativa a Chrysanthe non era nemmeno da prendere in considerazione!» commentò Saori, per poi aggiungere un: “Forse se facevo meno la splendida e mi limitavo a sigillare Ade come sempre, era meglio, ma ormai il danno è stato fatto” per poi espandere il suo cosmo e dissolvere il sigillo sulla torre del Monte Lu con un colpo dello scettro di Nike.

 

Nel frattempo, in una delle poche camere rimaste intatte della Giudecca, Chashire guardava con apprensione crescente il sangue che sgorgava dai polsi di Chrys, intenta a ridare vita alle ex sacre vestigia di Ade, che era personalmente andata a recuperare nell’Elisio.

«Mia signora, ormai avete versato la metà del vostro sangue!» considerò infatti preoccupatissimo lo spectre.

«Grazie Cheshire. L’avevo notato» rispose quindi ironica la neo Regina, alla quale aveva iniziato a girare la testa, oltre che le cosiddette. Non bastava un’apocalisse zombie! Non bastava un regno in rovina da risistemare, con tanto di armata da resuscitare! No signori! Ci voleva pure il cloth divino defunto! Ma infondo perché farsi mancare qualcosa? Altrimenti che gusto c’era!

«Ma era proprio necessario?» chiese di conseguenza Cheshire, con il fiato sospeso.

«O mi dissanguavo o davo il mio culo a Efesto, dato che le casse del regno sono a secco e non avrei avuto altro modo per pagarlo. Quindi preferisco versare il mio sangue!» le rispose la dea, mentre al giovane spettro ritornava alla mente il momento in cui Chrys era venuta a conoscenza del bilancio decisamente in rosso delle casse dell’Ade. Probabilmente con tutti gli impropri che la sua nuova Regina aveva tirato, ci avrebbe potuto scrivere un’enciclopedia da fare invidia alla Treccani.

Intanto il sangue versato da Chrysathe aveva finalmente raggiunto la quantità necessaria per far tornare in vita le sacre vestigia, mentre un violento capogiro rischiò di farle perdere l’equilibrio.

«Attenta mia Regina!» si spaventò di conseguenza Cheshire, che con un balzo si affrettò a sorreggerla, ma Chrys con un gesto della mano gli fece capire che non ce n’era bisogno.

«Tranquillo Cheshire. Se non sono morta sigillando una dea con il mio Ichor, non succederà sicuramente per un cloth! Comunque grazie per l’interessamento» gli disse infatti la Regina degli Inferi, scompigliandogli i capelli, per poi lasciarsi cadere distrutta su una poltrona scampata alla devastazione, costatando che Ermes infondo aveva fatto bene a farle riesumare il suo vecchio corpo. Infatti con quello umano una cosa del genere non se la sarebbe potuta permettere, salvo lasciarci le penne. Inoltre l’Ichor versato sarebbe stato un ottimo collante tra le sacre vestigia del defunto dio dei morti ed il suo cosmo.

«Ehi, Cheshire, potresti farmi il favore di passarmi l’ampolla che c’è su quella mensola?» chiese quindi Chrys, collassata sul sedile, e il giovane spettro s’affrettò a consegnargliela, per poi osservare incuriosito la dea della morte che lasciava che il contenitore si riempisse del suo sangue, prima di medicarsi le ferite ai polsi.

«Posso chiedervi a che vi serve?» domandò di conseguenza Cheshire e Chrys gli fece cenno di avvicinarsi.

«Ora lo vedrai» e detto questo la dea versò una goccia del prezioso liquido sulle sue vestigia a brandelli, che nel giro di una frazione di secondo tornarono ad essere lucenti e pulsanti di vita.

«Ma è fantastico!» esclamò di conseguenza il ragazzino esterrefatto, contemplando la sua surplice tornata come nuova, facendo sorridere Chrys, che si rigirò l’ampolla tra le mani:

«108 Stelle Malefiche; 108 gocce di sangue… speriamo almeno ne valga la pena… » commentò la dea, per poi aggiungere mentalmente un “Sarei già contenta se fossero almeno tutti gnocchi come i Gold di Atena… Che spreco se penso che sono al servizio di una dea vergine!”, mentre lo scoppio del cosmo della diretta interessata si fece percepire dal Monte Lu.

“Uhm… tempismo perfetto Atena! Mi sa che il mio programma di riposarmi una mezz’oretta salta! Ma vaff..” fu il conseguente pensiero di Chrysanthe, per poi alzarsi e rivolgersi a Cheshire.

«Su, andiamo. I tuoi compagni ci aspettano»

«Eh? Ma voi avete bisogno di riposare!»

“Lo so! Ma quella cretina ha il radar per scegliere sempre i momenti meno appropriati per fare le cose!” fu il commento acido che Chrys rimuginò nella sua testa, mentre rispondeva a Cheshire un : «Tranquillo. Gli dei recuperano in fretta» per poi prendere la via della porta, venendo però nuovamente bloccata dallo spettro.

«Dannazione Cheshire! Ma sei uno Spettro o sei mia madre!?» sbuffò quindi Chrys alzando gli occhi al cielo, mentre il ragazzino si affrettava ad indicare le sacre vestigia del dio della morte.

«Ehm… e quella non la mettete?»

«Ah, già. Che palle!»  fu il conseguente commento di Chrysante, per poi indossare l’ex armatura di Ade. Ali nere di lucente metallo si aprirono alle sue spalle, mentre il resto dell’armatura si adattava al suo corpo come un guanto, sotto gli occhi sognanti di Cheshire che, prima d’allora, non aveva mai avuto l’onore di vere il suo signore con indosso l’armatura divina.

«È bellissima!»  sussurrò lo spettro estasiato, mentre Chrys storse il naso. Aveva infatti avuto il sospetto che i gusti di suo padre fossero pacchiani e tamarri: ed ora ne aveva avuto la conferma!

«Già, al carnevale di Rio farei un figurone!» fu infatti il commento della dea, per poi avviarsi a raggiungere quello che rimaneva della sala del trono, con Chashire che gli trotterellava dietro.

Arrivata a destinazione Chrys salì la gradinata che divideva la sala dai resti del trono di Ade e, imponendosi di non pensare alla fatica di fare resuscitare 107 anime in una botta sola, espanse al massimo il suo cosmo per richiamare a se gli spettri defunti, sperando ardentemente di non svenire davanti all’armata appena resuscitata. Altrimenti non sarebbe stato un bel biglietto da visita!

Comunque sia, il suo cosmo era riuscito a raccattare gli spiriti vaganti degli spettri, che stavano riprendendo corpo e vita davanti i suoi occhi, facendo rabbrividire Cheshire, che si era aspettato uno spettacolo meno orrido, in quanto i suoi compagni si erano praticamente ricomposti pezzo per pezzo partendo dallo scheletro, per poi passare ai muscoli e alla pelle, fino alla Surplice sigillata nelle loro anime.

Fu così che quando l’armata dell’ex dio dei morti riaprì gli occhi, e si ritrovò a fissare un viso pallidissimo  incorniciato da lunghi capelli neri ed il tutto condito dal cloth divino, fece partire un’ovazione di giubilo in onore di Ade. Tutti tranne i Tre Giganti e Pandora, che furono i primi a notare che in quella figura c’era qualcosa che non andava: in primis il cosmo, decisamente meno distaccato e freddo di quello di Ade, poi la figura, decisamente più minuta e sinuosa di quella del loro signore, ed infine gli occhi verdi e non azzurro ghiaccio.

Poco da dire sul fatto che il primo a ringhiare e a gonfiare il cosmo fu Radamante:

«TU CHI DIAVOLO SEI, E DOVÈ FINITO IL NOSTRO SIGNORE ADE!» esordi infatti la Viverna puntando il dito in direzione di Chrysanthe, supportato immediatamente dal cosmo dei restanti Giganti, mentre sul resto dell’armata piombava un mormorio confuso non appena realizzarono che la Viverna aveva ragione. Infatti anche loro si ricordavano che Ade era un uomo e non una donna… almeno che Atena non gli avesse rifatto i connotati fino a quel punto…

Dal canto suo Chrys rimuginò sul come dare la notizia bomba dato che come diplomatica faceva schifo. Adocchiò quindi Cheshire con l’idea di lasciare la patata bollente delle spiegazioni  a lui, ma notando che era sbiancato davanti alla dimostrazione di forza del biondino monociglio, decise che era meglio lasciare stare,  optando per andare decisamente al sodo:

«Perdonatemi signori se non sono una che sa indorare la pillola, in quanto la vita mi ha insegnato ad essere breve e concisa. Quindi i fatti in breve sono questi: Ade è morto per mano di Atena e Zeus ha affidato a me, Chrysanthe, il titolo di Regina degli Inferi e Dea della Morte in qualità di sua unica e legittima erede. Di conseguenza vi ho resuscitato per chiedervi di entrare al mio servizio»

Un brusio turbato e agitato si levò nella sala, mentre Eaco prendeva parola:

«Come sarebbe a dire che Ade è morto? È com’è possibile che voi siate la sua erede, se non ha mai avuto figli!»

«Molto semplice spectre: durante la Guerra Sacra appena conclusasi Atena è riuscita a distruggere il corpo divino di Ade, condannando così la sua anima al Tartaro. Evento  che ha destabilizzato sia il regno dei morti che quello dei vivi. Come faccio ad essere figlia di Ade? Beh, avete mai sentito il mito di Menta?» rispose di conseguenza Chrys, che non vedeva l’ora di potersi riposare un po’. L’ingente quantità di cosmo usato e il sangue versato, avevano infatti iniziato a farsi sentire.

«Sì; Minta era una bellissima ninfa partorita dal fiume infernale Cocito, affluente dell'Acheronte e viveva nel regno infernale ed era la concubina di Ade. Persefone, gelosa del marito, si dispiacque dell'unione e si infuriò quando Minta proferì contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive alle proprie arti erotiche. Persefone, sdegnata, la fece a pezzi, ma Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta*. Ma non comprendo come questo ci possa interessare» intervenne di conseguenza Minosse, mentre Chrys abbozzava un sorriso amaro:

«Dovrebbe, dato che il finale del mito ometta che il vero motivo scatenante dell’ira di Persefone fu il fatto che Menta diede una figlia ad Ade, cosa che portò a galla che ad essere sterile era Persefone e non Ade, come invece tutti credevano, screditando così il suo onore» spiegò Chrys facendo piombare gli spectre nel silenzio più totale.

«Questo però non spiega il motivo per cui nessuno vi abbia mai sentito nominare…» considerò però scettico Radamente, ma per la sorpresa di tutti ad intervenire fu una remissiva Pandora:

«Questo perché Ade mi ordinò di mantenere lo stretto riserbo sulla faccenda, dato che alla sua nascita le Pizie profetizzarono che un giorno il “Fiore d’Oro”** sarebbe sbocciato sul trono degli Inferi»

«La Pandora di quest’epoca, deduco» commentò quindi Chrys senza scomporsi, scrutando la pallida ragazzina che si era fatta avanti.

«Per servirvi, mia signora» le rispose Pandora esibendosi con un profondo inchino, mentre lo Spectre del Grifone esponeva un quesito che frullava nella mente di molti:

«E Persefone, che fine ha fatto? A rigor di logica, in linea di successione ci sarebbe dovuta essere le…» ma le parole di Minosse gli morirono in gola non appena avvertì il cosmo di Chrys espandersi pericolosamente, facendo così capire agli spettri che quello era un argomento delicato e che, nonostante il fare scazzato, la dea che avevano di fronte non era una mezza sega:

«Ti basti sapere che l’ex Regina degli Inferi non è più in circolazione da millenni!» fu infatti la risposta dura di Chrys, per poi però addolcire il tono vedendo il turbamento che aveva causato nei soldati, per poi quindi rivolgendosi all’intera armata: «Sentite, sono consapevole che tra me e voi non vi è alcun tipo di rapporto e che per ora l’unica cosa che vi vincola a me sono i nostri rispettivi ruoli e il fatto che vi ho riportati in vita. Così come non vi nascondo che il motivo per cui siete qui è che ho bisogno del vostro aiuto. Quindi voglio darvi l’opportunità di tornare ad essere comuni esseri umani se non volete accettare di esse spectre al mio servizio. A voi la scelta!»

«Ma signora! Noi siamo i guardiani del regno dei morti! Non non abbiamo più un posto in cui tornare! L’Ade è la nostra casa! Quindi dove vuole che andiamo?» fu la conseguente esclamazione di uno spettro che indossava una surplice che a Chrys ricordava molto un incrocio tra un millepiedi e il Dottor Octopus di Spiderman (addio sogni di avere 107 gnocchi al suo servizio!), tra il mormorio d’assenso dei suoi compagni.

«Allora siete i benvenuti. Per ora questo mi basta»  e detto questo Chrys diede disposizioni agli Spectre di mettersi in fila in modo che potesse rimettere in sesto le loro surplici, uscite malconce dalla guerra.

«Ehi, Rada, che facciamo?» domandò quindi a bassa voce Eaco alla Viverna, che lanciò uno sguardo scettico nei confronti di quella stramba donna che si era presentata come nuova Regina e figlia di Ade. Molte cose infatti non lo convincevano, come ad esempio il fatto che non avesse espresso nemmeno una parola di cordoglio nei confronti di suo padre o di astio nei confronti di Atena, ma si era semplicemente disturbata a dare un asciutto resoconto dei fatti. Come se la dipartita del Re degli inferi non l’avesse toccata, nonostante avesse dichiarato di esserne la discendente. Ma la Viverna era anche perfettamente conscio che il cosmo di quella dea era decisamente da non sottovalutare.  

«Per ora non mi sembra che abbiamo molte alternative» fu infatti la risposta del Gigante Infernale, mentre Minosse rimuginava il fatto che effettivamente Worm per una volta aveva detto una cosa sensata. Il risveglio della stella malefica in uno spectre equivaleva a recidere i legami con la loro esistenza da comuni mortali anche fisicamente, dato che la vita dei loro famigliari veniva offerta come sacrificio ad Ade. Quindi non avevano una casa che non fossero gli Inferi a cui tornare. Emise quindi un lungo sospiro, per poi mettersi in coda, sperando che questa nuova dea della morte si sarebbe dimostrata all’altezza del compito assegnatole.     

 

 

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 NOTE:

*cit. Wikipedia

**Il significato di Chrysanthe è appunto “Fiore d’Oro”.

  
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