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Autore: Ghost Writer TNCS    23/12/2015    3 recensioni
Nello stato di Hospea il tipo di magia più diffuso è quello degli evocatori, il cui potere si tramanda di generazione in generazione nei vari clan. Ogni clan ha i suoi animali caratteristici, e il suo prestigio è direttamente proporzionale alla forza delle creature a cui è legato.
Rex è un giovane evocatore, ma non uno qualunque: lui può richiamare i demoni, un potere straordinario che si credeva ormai perduto. Una simile abilità lo rende più potente di molti suoi coetanei, allo stesso tempo però attira su di lui astio e diffidenza, e questo per via della stirpe che, un decennio prima, ha seminato morte e terrore coi suoi famigli demoniaci: il famigerato clan degli Oblio.
Eppure questo a lui non importa. Rex vuole dare prova dell’utilità del suo potere e finalmente può farlo in una missione, tuttavia ben presto diventa chiaro che non si tratta di un semplice recupero: gli ingranaggi del destino si sono messi in moto e degli antichi poteri stanno per tornare alla luce.
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Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Quella mattina il cielo era particolarmente limpido, la temperatura era estremamente gradevole e non c’era vento. Un clima meraviglioso.

«Oggi è davvero un buon giorno.» affermò l’uomo sul bordo dell’altopiano. Si trattava di un hystricide[1] ed era facile capirlo perché i suoi capelli neri erano dritti in testa come aculei. Gli occhi erano neri e profondi, impossibili da decifrare, i tratti del viso invece esaltavano la sua espressione decisa e autorevole. Aveva una tripla cicatrice sulla guancia destra, come se fosse stato colpito dagli artigli di una bestia feroce, e altre vecchie ferite erano visibili sulle braccia forti e muscolose lasciate scoperte dalla giacca senza maniche. Non portava la maglietta e questo esaltava il petto e l’addome allenati, era abbastanza alto e ai polsi portava due grossi bracciali metallici. «Un buon giorno per vincere, un buon giorno per morire.»

La donna al suo fianco lo prese per mano. «Vedrai, vinceremo anche stavolta, amore mio.» La sua pelle era di un’inusuale sfumatura viola, aveva un paio di corna aguzze e levigate, e gli occhi lilla senza pupilla risaltavano sulle sclere nere, quindi era chiaro che non si trattava di un’hystricide, bensì di una demone. I capelli erano lunghi e color porpora, le dita sottili – quattro per mano – terminavano con dei minacciosi artigli e alle sue spalle ondeggiavano due code eleganti e sinuose. Il seno pieno era esaltato da un top di pelle aderente e dalla profonda scollatura, allo stesso modo i pantaloni stretti e chiusi ai lati solo da delle fibbie mettevano in risalto le sue gambe perfette.

Un hystricide li raggiunse. Somigliava un po’ all’uomo con le cicatrici, non così tanto da essere fratelli, ma abbastanza da essere parenti. «Drakuzan[2], Quimera, stanno arrivando.»

I due lo seguirono per osservare la grande pianura che circondava l’altopiano su cui si trovavano e non ci misero molto a riconoscere la massa di persone in avvicinamento.

«Quanti sono?» domandò l’uomo.

«Non lo sappiamo con esattezza. Sicuramente migliaia, forse addirittura qualche decina di migliaia. È tutto l’Esercito Alleato…»

La demone si strinse leggermente a Drakuzan, gli occhi di lui però non tradivano nemmeno una goccia di paura. «Chiama gli altri, vi voglio tutti qui tra cinque minuti.»

L’hystricide annuì e si allontanò.

L’uomo con le cicatrici aprì la mano, le sue iridi ebbero un lampo viola e sul suo palmo si creò un portale. Da esso uscì uno sciame di strani insetti che rimasero a ronzare di fronte al loro evocatore in attesa di ordini.

«Studiate l’Esercito Alleato e ditemi da che truppe è composto. Vi rivoglio qui fra quattro minuti.»

I piccoli animali volarono via, moltiplicandosi a vista d’occhio fino a decuplicare, così da poter passare in rassegna l’intero schieramento nemico.

Il rapporto di quegli strani insetti dagli occhi viola arrivò preciso e puntuale, e poco dopo un discreto numero di hystricidi si riunì intorno a Drakuzan e Quimera. Erano una cinquantina abbondante e quasi tutti avevano i capelli e gli occhi neri.

«Fratelli, guardate voi stessi!» esclamò l’uomo con le cicatrici «Questi sono i nostri nemici! Gli eserciti delle cinque Grandi Nazioni di Kisshar, e con loro almeno altri mille uomini provenienti dalle terre straniere! Questo è l’Esercito Alleato creato per distruggerci! Creato per distruggere il clan più potente che questo mondo abbia mai conosciuto! Noi! Il clan Shitsunen! Il clan forte come un esercito intero!»

Un grido unanime si sollevò dal gruppo di hystricidi, i pugni sollevati verso il cielo.

«Loro hanno voluto la guerra, e oggi capiranno la grandezza del loro errore!» gridò Drakuzan con quanto fiato aveva in gola «Ci prenderemo le loro vite, o moriremo dopo averlo fatto! Un buon giorno per vincere, un buon giorno per morire!»

«Un buon giorno per vincere!» gridarono in risposta i membri del clan «Un buon giorno per morire!»

Gli occhi dell’uomo con le cicatrici si tinsero di viola e su di essi apparve un simbolo nero: due mezzelune unite. «Andiamo, fratelli! Questo è il giorno della resa dei conti!»

La medesima sfumatura viola si diffuse di occhio in occhio fra tutti i presenti – solo per una manciata di loro il colore era differente – e un numero spropositato di portali affollò l’altopiano e il cielo sovrastante. Bastarono pochi secondi e un intero esercito di demoni era apparso dal nulla, bestie tanto spaventose da far accapponare la pelle anche al più esperto dei guerrieri.

Era proprio quello lo schiacciante potere del clan Shitsunen: i demoni erano senza dubbio gli animali più potenti che un evocatore potesse richiamare, del tutto svincolati dalle normali leggi di natura e dotati di una terrificante attitudine al combattimento. Quelle erano le creature del clan Shitsunen, il clan forte come un esercito intero!

La battaglia che si consumò quel giorno sarebbe stata ricordata per sempre non solo per il fatto che per la prima volta le cinque Grandi Nazioni di Kisshar si erano unite, ma soprattutto per il terribile massacro che causò.

I cinquantotto componenti del clan Shitsunen vennero tutti uccisi, ma il prezzo da pagare fu altissimo: più di cinquecento persone non tornarono a casa quel giorno, e quasi il doppio lo fece riportando ferite più o meno gravi.

Sono passati ormai più di dieci anni da allora, la vita è ripresa per i popoli di Kisshar e l’orrore di quella battaglia sembra finalmente alle spalle, eppure in molti evitano di pronunciare il loro nome, preferendo definirli come “gli Oblio”.

La paura che quel clan riesce a incutere è tuttora forte, troppo forte. Nonostante gli sforzi dei governi per passare oltre, nonostante la volontà di tutti di voltare definitivamente pagina, il timore che quella stirpe maledetta possa tornare sembra ancora più forte di qualsiasi rassicurazione...


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[1] Specie originale di TNCS. Il nome deriva da Hystricidae, la famiglia degli istrici nella classificazione scientifica.

[2] Drakuzan è presente anche in DS - 2 - L’isola bianca.

   
 
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