- Prologo -

Norfolk, Virginia.
Casa sulla scogliera di proprietà di Hannibal Lecter.

« Oh mio... Quanto sangue... »

L'FBI era riuscita a rintracciare la macchina della polizia utilizzata da Hannibal Lecter e William Graham per raggiungere il rifugio “segreto”, una proprietà che non risultava dagli archivi informatici, dello Squartatore di Chesapeake. La scena che si presenta alle pattuglie ed ai paramedici è inquietante: brandelli di carne, unghie, capelli strappati alla radice, la vetrata del soggiorno completamente distrutta.

Jack Crawford si passò la grossa mano sul volto, incredulo di quanto era successo: dovevano prenderlo, con quello stratagemma! Invece...

« Una squadra setacci il bosco. Tu, tu e tu: continuate a fotografare e cercare le prove. » nuove vite erano sulla sua coscienza, adesso. William Graham, che aveva obbligato ad entrare in quel mondo violento, era stato fatto fuori proprio da quello. Quell'uomo, quella risorsa così importante che aveva sfruttato sino a farlo quasi impazzire...

« E quello cos'è? » disse uno dei nuovi cadetti, utilizzando le pinzette per recuperare un brandello di pelle cui era attaccato ancora il muscolo. “Scommetto che è stato Lecter, quel pazzo omicida sa come difendersi ” Mentre Jack lo pensava si tamponò la ferita rimarginata procurata dallo stesso pazzo di cui ora, nel fondo del cuore, si rammaricava.

Brian Zeller si avvicinò al capo « Jack, so che è difficile... Forse dovresti allontanarti, poi ti portiamo le analisi in ufficio, mh? »

« No, » fu la risposta dell'agente Crawford, cercando di ricomporsi. Riconobbe un brandello della camicia di William, in una pozza contenente probabilmente il sangue dello stesso proprietario « no, è tutta colpa mia, devo pagare per quello che ho fatto.»

Zeller si allontanò dopo avergli battuto sulla spalla con una mano: sì, era colpa di quello che si era definito un amico di William, se adesso William era morto. Tutti gli indizi portavano alla stessa conclusione: nel tentativo di uccidere la Tooth Fairy, i due, i Murder Husbands, si erano sacrificati, probabilmente gettati dal loro stesso assassino in quel baratro d'acqua gorgogliante che minacciava di far crollare tutto quanto da un momento all'altro, data la sua furia.

« Credo che Dolarhyde abbia usato quest'ascia » osservò Jimmy Price, fotografando l'arma insanguinata ed abbandonata sul terreno.

Uno spettatore non visto osservava la scena, la fotografava, la studiava e mentalmente ne analizzava ogni dettaglio. Aveva dovuto pagare uno degli uomini che stavano tracciando un perimetro attorno a quel luogo che aveva segnato la fine della coppia di cui aveva tanto scritto.

Ma forse Freddy Lounds aveva esagerato, stavolta. Ignara che l'uomo da lei pagato stava informando il capo delle operazioni del tentativo di corruzione, continuò a scattare panoramiche della casa distrutta e del sangue che imbrattava le pietre del viale e la scogliera.

Riuscì a salvare una copia di alcune immagini prima che degli agenti la prendessero e la portassero di fronte al reintegrato direttore delle indagini, che quella volta urlò talmente tanto che si sarebbe detto avrebbe esaurito la voce. Trovò fiato a sufficienza per farla chiudere in una delle volanti con la minaccia: « appena finiamo qui, ti giuro... ci penserò io, a te. »

« Ispettore, cosa facciamo con Dolarhyde? » disse uno degli agenti

« È morto. Cosa vuoi che me ne faccia, dei morti? » Jack si strinse nella giacca nera come se quella stessa frase gli avesse messo nell'anima il freddo delle onde il cui fragore diventava quasi assordante. Si avvicinò al bordo, cui terminava la striscia di sangue creata dai Murder Husbands prima di abbandonare il luogo che aveva significato la loro unione. « Che rimanga sul fondo del mare, quello psicopatico bastardo. »

Jack non sapeva che, venti minuti prima del suo arrivo, un uomo avesse fatto l'autostop sulla strada che passava a meno di un chilometro dalla proprietà di Lecter. Un uomo con un taglio che gli attraversava il labbro superiore, che gli procurava un lieve sibilo mentre parlava. Quello stesso uomo, poco dopo, aveva ucciso il guidatore a mani nude senza alcun rimorso dopo averlo fatto accostare per un presunto malore, prendendone il posto e scaricandone il corpo qualche chilometro dopo in un rudere abbandonato e pericolante fuori città.

Il Drago era tornato.

Dodici capitoli ed un Prologo, adesso il viaggio è davvero concluso.

Grazie a tutti per aver seguito la mia storia, alla prossima!