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Autore: Seekerofdreams_    24/12/2015    4 recensioni
Louis e Liam vengono selezionati per entrare in una prestigiosa scuola d'arte. Non tutto è semplice come immaginano e fin dal primo giorno entrambi troveranno una distrazione.
O semplicemente AU dove Harry è l'insegnante di danza classica di Louis e Louis non è portato affatto per questa disciplina e dove Liam dovrebbe imparare a non disturbare i pianisti eccentrici.
Mini - long Larry/Ziam
Dancer!Louis Dancer!Liam Teacher!Harry Pianist!Zayn
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Louis,

perché mi ha insegnato che si può essere un vincente
mantenendo l'entusiasmo di un bambino.

 

*

 

I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
(Martha Graham)

 

*

 

Louis attraversa di corsa la strada che lo separa dalla caffetteria all'ingresso della scuola cercando di evitare le pozzanghere formatesi dopo il terribile temporale della sera prima, tira su il borsone sistemandolo sulla spalla sinistra e una volta saliti i dieci gradini si gira ad aspettare Liam.

Vede il ragazzo sorridere amichevolmente ad una donna che lui non ha mai visto e si chiede come faccia il suo amico a conoscere già gente in quel posto, sono lì solo da tre giorni.

Scuote la testa mentre lo vede avvicinarsi, una tuta grigia poggiata sui fianchi e una felpa nera dell'Adidas che Louis ha già qualificato come la maglia preferita del ragazzo castano.

Non si conoscono da molto Liam e Louis, solo da un paio di mesi, si sono conosciuti proprio in quel posto durante le audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di arti sceniche di Londra, la “Dramatic Art Village”. Entrambi in lizza come ballerini di danza moderna, messi in coppia per pura casualità durante una prova delle audizioni guadagnandosi da lì il posto di coppia fissa per le dimostrazioni di passi a due teatrali. Louis sospira forte, non si sarebbe aspettato di vivere tutto questo con un'altra persona, un po' lo rassicura e un po' lo spaventa, Liam è gentile e dolce, ha già capito che è una persona dai valori nobili che si fa in pezzi per aiutarti e lui gli vuole già un gran bene ma ha paura di non riuscire a farsi notare. Louis sa bene, come lo sa anche Liam, che alla fine dell'anno solo uno tra i ballerini di danza moderna riceverà l'ingaggio estivo per lavorare con una compagnia teatrale e lui non vuole assolutamente rinunciare a quel posto, ma forse non vuole rinunciare nemmeno a Liam.

In questi mesi si sono scritti ripetutamente, visti altrettante volte e a Louis piace il fatto che Liam sia sempre disponibile anche per uno stupido scherzo e a lui piacciono tanto gli scherzi!

Sospira e non riesce a capire pienamente le sue emozioni del momento, mentre con la mano di Liam poggiata sulla sua spalla attraversano le porte scorrevoli per ritrovarsi in un ampio ingresso.

Arte. Quella è la prima parola che viene in mente ad entrambi quando si guardano attorno, ci sono delle grandi scale che portano al piano superiore davanti a loro e gente che corre avanti e indietro, chi a passi di danza, chi con una chitarra sulle spalle, chi con dei fogli in mano.

“Oddio!” dice Liam sorridendo felice mentre poggia lo sguardo su Louis.

“Ci siamo!” risponde il castano non potendo nascondere la sua felicità.

Si mettono in fila per prendere gli orari delle lezioni e continuano a guardarsi attorno increduli di essere riusciti ad arrivare a frequentare proprio quella scuola, stringono entrambi il manico del borsone fino a sbiancare le nocche e si mordono le labbra agitati mano a mano che la fila scorre davanti a loro.

Le voci degli altri studenti riempiono l'ambiente e loro si perdono a sentire i discorsi di alcuni ragazzi dietro di loro, si guardano e scoppiano a ridere quando un ragazzo esordisce con un “Ho fame, tanta, tantissima fame” e continuano a ridere fino a quando lo sconosciuto, sentendosi chiamato in causa si sporge verso di loro “Ditemi che avete qualcosa da mangiare e potreste diventare i miei migliori amici” dice allegro guardando prima uno poi l'altro.

Ha i capelli biondi e un sorriso travolgente, sembra uscire direttamente da una commedia americana e ha un accento decisamente diverso dal loro.

“Mi dispiace, non ho niente” risponde subito Louis ma non ha bisogno di sapere cosa sta cercando Liam nel suo borsone, è troppo gentile per rifiutarsi di condividere il suo cibo.

“Ho solo questo pacchetto di crackers” dice infatti porgendolo al ragazzo biondo che sembra illuminarsi “Grazie!” dice entusiasta mentre scarta l'involucro. Porge il pacchetto in avanti per offrire il contenuto ma scuotono entrambi la testa in segno negativo.

“Amico mi hai salvato la vita, grazie” commenta il ragazzo biondo prima di porgere la mani in avanti e “Niall” dire.

Tutti i ragazzi del primo anno hanno lezioni in comune e Liam e Louis non si stupiscono di ritrovarsi Niall accanto nello spogliatoio per prepararsi alla prima lezione di danza moderna. Si spogliano in fretta, scegliendo un armadietto personalizzato, infilano una maglia nera e i pantaloncini aderenti, c'è fermento nella stanza e Louis sente già gli occhi poggiarsi su di lui quando infila i calzini e si rimette in piedi. E' consapevole di essere basso, di avere i fianchi più larghi e le gambe leggermente più tozze ma ama ballare, il resto non conta.

“Lasciali stare” bisbiglia al suo orecchio Liam e lui annuisce “Tranquillo, ho più autostima io che loro, puoi starne certo” dice sorridendo.

Niall li guarda e abbassa la testa, ha le gambe minute e fini ma ha ragione Louis, non ha poi così tanta autostima.

Quando entrano nella classe di danza percepiscono tutti una leggera eccitazione, c'è agitazione, qualcuno fa stretching per riscaldarsi altri provano qualche posizione di danza classica alla sbarra vicino allo specchio, qualcuno semplicemente ride.

“Da dove venite ragazzi?” chiede Niall entusiasta portandosi una gamba indietro in modo da toccare con il tallone destro i glutei.

“Io da Doncaster” dice Louis sorridendo “Lui da Wolverhampton e tu? Non sei inglese” continua.

“No affatto, sono irlandese” dice ovvio sorridendo e i due ragazzi non possono far altro che sorridere facendosi contagiare dal suo entusiasmo.

Vengono interrotti dall'arrivo di una donna dai lunghi capelli neri tirati indietro da una fascia, li guarda attentamente e sorride “Benvenuti alla vostra prima lezione di danza moderna ma soprattutto ben arrivati in questa scuola, siete stati selezionati tra centinaia e centinaia di pretendenti questo vi fa onore ma soprattutto deve spronarvi a dare il meglio in ogni cosa, c'è sempre qualcuno pronto a prendere il vostro posto” continua mantenendo il sorriso in volto ma incutendo comunque un po' timore.

“Con questo non voglio spaventarvi” aggiunge avviandosi verso lo stereo “O forse un pochino si” ride. Louis guarda Liam alzando le sopracciglia prima di riportare la sua attenzione verso la professoressa.

“Oggi voglio vedere un po' il vostro livello, metterò la base e potrete danzare come meglio credete” annuncia scatenando l'entusiasmo negli allievi.

Liam sorride felice mentre Niall e Louis lo raggiungono mettendosi in riga con gli altri.

La musica cambia ogni dieci battute, la professoressa si muove tra di loro controllando i piedi, i movimenti, il ritmo e l'eleganza. Ballano per minuti e minuti, senza fermarsi, sembrano confusionari data la libertà di movimento ma non è così per la loro insegnante che riesce ad inquadrare già ognuno di loro.

Rimane qualche minuto davanti a Louis, sorride, poi spegne la musica dal telecomando.

“Bene, per oggi va bene così, da domani inizieremo con alcune coreografie che dovrete realizzare agli esami di metà semestre” dichiara mantenendo sempre il sorriso sulle labbra, i ragazzi si risistemano e prima di lasciare l'aula battono le mani.

 

*

 

Louis indossa il body per la lezione di danza classica quando lo spogliatoio è ormai vuoto, ha il cuore che batte all'impazzata nel petto, trema e ha un po' paura. Liam non è lì con lui, è l'unica lezione che non seguono insieme e il castano si rende conto che averlo accanto lo rassicura.

Si guarda allo specchio prima di uscire e “Questo è il mio sogno” si ripete.

Apre la porta che lo divide dall'aula e raggiunge il gruppo dei suoi compagni, evita di dare importanza agli sguardi che riceve e spera di non aver fatto una stronzata a scegliere danza classica come corso secondario, forse doveva ascoltare Liam e provare con lui la danza aerea ma soffrire di vertigini non è un buon modo per usare i tessuti aerei.

La porta dell'aula si apre di scatto e rimane per qualche secondo pietrificato mentre un ragazzo alto, che avrà qualche anno in più di lui, si fa spazio verso la radio. Poggia a terra un asciugamano, ha le gambe fasciate da un pantajazz bianco che lascia poco all'immaginazione e una maglia nera sopra. E' proporzionalmente perfetto, sembra creato da uno stampino e quando piano piano Louis risale il suo profilo non può che confermare la sua tesi. Incontra per qualche secondo i suoi occhi verdi e si sente morire.

“Buongiorno” dice gentile “Sono Harry Styles e vi accompagnerò durante il corso di danza classica per l'intero semestre” continua. Louis studia il movimento delle sue mani poi si sofferma sui capelli abilmente raccolti in una crocchia alta e si lascia andare ad un sospiro.

“Forza, alla sbarra” ordina l'insegnante e tutti eseguono posizionandosi lungo il perimetro della stanza.

“Prima posizione” continua Harry, camminando tra i vari studenti per controllare la posizione dei piedi, recupera un bastone di legno accanto allo stereo e torna a percorrere la strada di prima, questa volta al contrario. Batte una volta contro la caviglia di chi sbaglia e alza gli occhi al cielo scocciato.

“Lei è?” chiede ad una ragazza bionda.

“McNay, Laura McNay” risponde lei timorosa.

“Signorina McNay avevo dato per scontato che le prime posizioni le avessero ripassate tutti dato il livello di questa scuola ma mi sbagliavo evidentemente” la rimprovera severo.

Harry ha dei problemi con la danza classica, è un ballerino eccezionale, di un'eleganza vista in pochi ma è stato costretto a studiarla e questo lo porta a sfogarsi qualche volta sugli studenti ma è un ottimo insegnante e anche se deve mantenere la facciata da duro riesce comunque a portare a termine i suoi obiettivi. Tutti quelli che sono arrivati a concludere il corso con lui sono diventati promesse del ballo.

“Seconda posizione” riparte dopo qualche minuto e tutti eseguono, una mano alla sbarra l'altra sollevata in alto.

Questa volta sembra essere soddisfatto, cammina fino ad arrivare a Louis, i piedi sono perfetti come anche l'apertura del braccio ma non riesce ad evitare di fare una smorfia, quelle anche sono troppo ampie.

Il castano sente gli occhi dell'insegnante scrutarlo da parte a parte ma resta fermo nella posizione che ha imparato perfettamente nei primi anni di studio, prima che si appassionasse alla danza moderna. Non gli sfugge la smorfia, si sente mortificato ma non lo dà a vedere, mantiene la testa alta e lascia che quegli occhi verdi si spostino alla persona che occupa la postazione davanti alla sua.

Quando la lezione finisce è il primo a lasciare la sala, sente gli occhi di tutti, compreso il suo insegnante addosso ma non se ne cura. Si spoglia e recupera un asciugamano pulito prima di entrare in doccia, si lava velocemente, fa scorrere l'acqua calda sulla pelle senza fermarsi a riflettere, ha bisogno di incontrare Liam e perché no anche Niall.

Friziona i capelli e indossa i boxer puliti, una tuta grigia e una felpa blu. Recupera il borsone dall'armadietto e cammina il più velocemente possibile lontano dagli spogliatoi mentre iniziano a popolarsi.

Scende le scale e si ferma proprio accanto ad esse per aspettare Liam. Si guarda attorno mordendosi il labbro inferiore, sulla sua destra molti studenti stanno già raggiungendo la mensa scolastica, dall'altra parte ci sono gli uffici degli insegnanti. Batte il piede a terra e sente qualcuno scendere le scale, si volta sperando di trovare Liam ma si imbatte in un paio di occhi verdi.

Distoglie immediatamente lo sguardo ma è costretto a prestargli attenzione quando l'insegnante si ferma davanti a lui “Visto che è uscito di corsa dalla lezione le volevo far sapere che dovrete esibirvi tutti per dieci minuti, questa è la prima e l'ultima volta che mi interesso di farle sapere qualcosa, in classe si resta fino a quando il professore non lascia l'aula” dice autoritario e Louis si ritrova a deglutire e annuire. Sa di aver sbagliato ma si è sentito braccato, proprio come si sta sentendo adesso.

“Sa parlare signor...” dice invitandolo a dire il suo nome.

“Louis Tomlinson” risponde prontamente il ragazzo.

“Bene, vedo che sa parlare signor Tomlinson, ci vediamo domani in classe” dice lasciandolo lì come uno stoccafisso ad osservarlo andare via.

*

 

Liam ha appena finito la sua prima lezione di tessuti aerei e non potrebbe essere più felice nonostante si siano semplicemente arrampicati lungo i teli appesi al soffitto. Ha sempre saputo di avere grande forza nella braccia ma dopo tutti gli esercizi iniziano comunque a fare male. Sistema la manica del borsone sulle spalle e controlla l'orologio, è in anticipo di dieci minuti così decide di fare un giro per il terzo piano prima di raggiungere Louis e Niall al piano terra.

Percorre i lunghi corridoi storcendo il naso davanti alle porte delle aule chiuse, si limita a leggere i nomi riportati su di esse, Hip Hop, Danza sportiva, Break dance. Guarda tutto con occhi luminosi ed eccitati, ha lavorato duramente per arrivare a questo punto e non potrebbe essere più felice. Fa qualche altro passo e la sua attenzione viene catturata da un pianoforte a coda, è quasi dentro la stanza quando sente una musica e si spaventa balzando indietro e facendo sbattere la porta che stava aprendo con cautela.

Alza lo sguardo per incrociare quello incuriosito di un ragazzo dai capelli di un colore particolare, si guardano per qualche minuto poi quest'ultimo torna a suonare come se niente fosse e Liam rimane fermo sulla porta a chiedersi cosa ci fa quel ragazzo in una scuola di danza. Non riesce a staccare gli occhi da lui, dalle mani che scivolano delicate sui tasti bianchi e neri e non si rende nemmeno conto di essere in ritardo, quando lo sguardo gli cade sull'orologio appeso alla parete si riscuote dallo stato di trance in cui è caduto, si bea per qualche altro minuto di quella melodia dolce poi decide di andare via così “Ciao” dice timidamente ma non ottiene risposta, solo un aumento del ritmo della canzone e se lo fa bastare mentre torna indietro e scende le scale in fretta sperando di non venire ucciso da Louis, durante i mesi passati ha fatto i conti con il suo essere permaloso.

Raggiunge il luogo dell'appuntamento ma non è sorpreso di non trovare nessuno, si dirige a grandi passi verso la mensa trovandosi davanti una confusione incredibile, le tavolate sono disposte in sette file, riesce a contare più di quindici tavoli per ognuna di esse e la maggior parte sono già occupati. Non riuscirà a trovare Louis nemmeno volendo, si guarda attorno, riesce ad inquadrare il tavolo degli insegnanti e passa spedito davanti a loro, poi sente una risata e si volta verso un gruppo di ragazzi che ride divertito e si dirige da quella parte, doveva aspettarselo che Niall sarebbe diventato l'anima della compagnia.

Louis lo vede arrivare, sta ascoltando le battute di Niall e sente quei ragazzi ridere come se non ci fosse un domani, si lascia sfuggire qualche risata anche lui ma per la maggior parte del tempo rimane a fissare il cibo nel piatto, spostando le verdure da un lato.

“Liam!” lo saluta alzandosi per trascinarlo in un abbraccio. Il castano si irrigidisce in un primo momento, non è abituato alle dimostrazioni di affetto e si aspettava di sentire un rimprovero, Louis è più il tipo che tira pugni sulle spalle per salutarti. Si lascia andare e lo abbraccia di rimando “Com'è andata?” chiede. Le persone li ignorano mentre loro stanno appoggiando un mattoncino in più nella parete della loro amicizia.

“Mi sei mancato” si lascia sfuggire a bassa voce e Liam sorride “Te l'ho detto di venire a fare i tessuti con me” ribatte alzando gli occhi al cielo.

“Avrei dovuto darti ascolto, mi guardavano tutti oggi a lezione” sussurra Louis mentre camminano verso il banco per prendere qualcosa a Liam.

“Beh, come dargli torto hai un fondo schiena invidiabile a tutti” ribatte il castano lasciandogli una pacca giocosa sul sedere facendolo sobbalzare in avanti, ridono ed è quello che Louis ama di Liam, ha sempre qualcosa per farlo sentire meglio. Sorride colpendolo complice con la spalla per poi voltarsi involontariamente verso la mensa, sente uno sguardo addosso e il sorriso sparisce dal suo viso quando i suoi occhi incrociano quelli del suo maestro di danza classica.

Sente un brivido percorrergli la schiena e si volta immediatamente accennando un sorriso a Liam, continuando ad ascoltarlo in silenzio, senza però riuscire a trattenere l'istinto di voltarsi ancora.

“E' successo qualcosa di interessante?” chiede Liam seguendo il suo sguardo.

“No, perché?” si trova a dire agitato Louis e il suo amico ride “Stavi guardando quel tavolo...” alza lo sguardo anche lui e le parole muoiono sulla sua lingua. Louis lo guarda attento poi torna ad osservare il tavolo degli insegnanti, c'è un ragazzo accanto al suo insegnante che sta parlando con lui in modo che gli altri non possano sentirlo. Sono vicinissimi e Louis inarca un sopracciglio voltandosi verso Liam “Quello con i capelli come mio nonno chi è?” borbotta. Liam lo guarda piccato ma tiene per sé l'incontro di qualche ora prima e “Non lo so” risponde afferrando un piatto di verdure e “Comunque non sono brutti i suoi capelli” aggiunge e senza farsi vedere alza lo sguardo per osservarlo ancora da lontano. Louis scrolla le spalle e “Se lo dici tu” borbotta seguendolo poi verso il tavolo per guardarlo mangiare in silenzio. La stanza brulica di gente, qualcuno ride e passa tra i tavoli danzando, a Liam e Louis quell'atmosfera piace, ridono guardando un gruppo di ragazzi improvvisare una canzone e battono le mani a tempo unendosi a tutta la mensa. I professori continuano a parlare tranquilli come se per loro fosse normale amministrazione assistere a scene simili.

“Ti rendi conto che siamo qui? Io ancora non ci credo” sussurra Liam a Louis sorridendo e il ragazzo castano non può far altro che guardarlo con occhi luminosi e “Siamo qui” ripetere.

 

*

 

I giorni passano velocemente e piano piano prendono entrambi il ritmo delle lezioni, si alzano insieme, fanno colazione al bar del college insieme a Niall che puntualmente arriva in ritardo ad ogni appuntamento, si dirigono insieme verso la lezione di danza moderna dal quale tutti escono sorridenti e poi ognuno si divide per la sua strada per poi incontrarsi nuovamente a mensa e chiacchierare del più e del meno anche con gli altri studenti. A fine giornata, dopo le lezioni pomeridiane di storia della musica per Liam e quelle di teatro per Louis e Niall, si aggiornano su quanto successo.

Raccontano quasi tutto, tenendo per loro dei piccoli momenti che si vergognano di confessare agli altri. Liam custodisce gelosamente le sue visite all'aula dell'ultimo piano e Louis non racconta del modo in cui il suo insegnante lo fa sentire. Come in quel momento, quando tutta la classe di danza classica lascia l'aula e “Tomlinson” viene richiamato.

Louis tiene strette tra le mani le sue punte e si distacca dal gruppo di allievi per raggiungere il maestro nell'angolo destro della stanza.

“Si?” chiede fermandosi a pochi passi.

“Alla sbarra e ripetimi l'ultimo esercizio” sente dire. Harry non alza lo sguardo verso di lui, rimane concentrato sul computer per cercare la canzone adatta e quando nota il ragazzo ancora fermo si concede di guardarlo.

“Allora?” chiede piccato.

“La lezione è finita” protesta Louis. Non è mai stato un ragazzo maleducato, ha sempre cercato di essere dolce e carino con tutti nel corso della sua vita ma quel professore tira fuori il peggio di lui e lo scombussola e infastidisce senza una reale motivazione. Sa perfettamente di non dover rispondere, di essere nel torto ma si stampa lo stesso un sorrisino di sfida sul viso.

Gli occhi verdi del suo insegnante lo osservano inespressivi o almeno è quello che arriva a Louis.

“Siamo in una scuola di danza e se uno dei tuoi insegnanti ti chiede di restare dopo la lezione dovresti esserne più che felice” ribatte mantenendo un'aria seria. Lo scruta e Louis come ogni volta sente vampe di calore che scambia per rabbia.

“Bene” dice raggiungendo la sbarra preparandosi. Per tutta la lezione hanno svolto esercizi per migliorare la tecnica sulle punte e rafforzare le caviglie nonostante siano esercizi prettamente femminili, Louis sente i piedi far male ma non ha intenzione di arrendersi. Esegue l'esercizio nuovamente, un po' goffo forse data la scarsa lunghezza delle sue gambe ma prova a mettersi d'impegno per terminare tutto nel migliore dei modi.

Sente un sospiro e “Sei ancora in tempo per cambiare corso” borbotta il suo professore. E' alle sue spalle e Louis chiude gli occhi, ci ha pensato tante volte, la danza classica non fa veramente per lui ma il suo orgoglio spinge per non arrendersi. Respira a fatica e non risponde.

“C'è un'altra settimana di tempo per farlo, altre tre lezioni di danza classica, pensa solo che dovrai sostenere degli esami finali e che potresti ripetere l'anno anche solo per una materia” continua il maestro e Louis nota che il suo tono non è più tanto severo, vede un lampo di bontà nei suoi occhi che non ha notato in nessuna delle lezioni precedenti. Sembra sempre un uomo tutto d'un pezzo, Louis l'ha visto ridere solo con quel ragazzo che cambia colore di capelli come se fossero magliette sporche. Il castano sospira e “Ci penserò” dice con tono piatto.

“Vai a mangiare ora, non vorrei farti avere un crollo di energie” ribatte sarcastico Harry e Louis se non fosse il suo insegnante l'avrebbe già mandato a quel paese.

Sorride sarcastico e si dirige a grandi passi verso lo spogliatoio, apre borbottando un “Lo odio” l'armadietto, sfila i pantacollant appallottolandoli nel borsone e recupera i pantaloni di danza moderna, ha bisogno di sfogarsi e questo è l'unico modo che conosce. Attraversa il corridoio vuoto e si guarda intorno prima di entrare nell'aula deserta, fa un po' di stretching e stiracchia un po' i muscoli prima di avvicinarsi al computer e far partire una base. Si siede a terra, le mani strette intorno alle caviglie e respira piano, si ferma ad ascoltare la musica, lascia che entri dentro di lui poi inizia a muoversi svuotando la testa. Lascia tutto fuori dalla porta di quell'aula, lì dentro ci sono solo lui, la danza e la musica. Regola il respiro e segue il ritmo improvvisando una coreografia sul momento. Si sente libero per qualche minuto, è felice e quando la base volge al termine ha un sorriso sereno in viso. Sente un colpo di tosse e si volta verso la porta d'ingresso, il suo professore di danza classica lo sta guardando, non sa da quanto tempo sia lì, se l'ha visto ballare oppure no ma sente il suo sguardo bruciare addosso. Non si spostano, né l'uno, né l'altro, rimangono a guardarsi senza fiatare poi è Harry a schiarirsi la voce “Tra pochi minuti la professoressa risalirà, non le piace trovare alunni nella sua classe fuori dall'orario di lezione” dice autoritario e Louis annuisce dopo qualche secondo di confusione mentale.

Sistema il computer, afferra il suo piccolo asciugamano e lo passa tra i capelli sudati “Grazie” sussurra spegnendo le luci e lasciando che il suo insegnante chiuda la porta.

Non sa cosa dire Louis, scuote la testa e opta per raggiungere gli spogliatoi e fare una doccia e magari riuscire a mangiare qualcosa.

“Louis?” si sente richiamare e il suo corpo viene scosso dai brividi all'udire il suo nome pronunciato con un tono così tranquillo.

“Si?” si volta puntando gli occhi azzurri in quelli verdi dell'altro, in attesa.

“Era tua la coreografia?” chiede Harry.

“S-si” ribatte l'altro preso in contropiede, l'idea che il suo insegnante abbia assistito alla sua performance lo fa arrossire.

Si aspetta una risposta, una parola, una qualsiasi cosa ma ottiene solo un accenno con il capo che non sa come decifrare, era un “sei stato bravo!” o un “hai fatto schifo” ?

Continua a chiederselo mentre resta da solo tra i corridoi del secondo piano con un cuore che batte più forte del solito e una mente curiosa di conoscere la risposta.

Scuote la testa e sospirando si chiude la porta dello spogliatoio alle spalle.

 

 

Liam sorride ai suoi compagni di corso allegro e felice per la lezione appena finita. Saluta il suo professore con un gran sorriso, passa la mano sui tessuti su cui era sollevato in aria fino a qualche minuto prima per poi uscire dall'aula. Raggiunge lo spogliatoio del piano e velocemente si butta sotto il getto d'acqua calda per una doccia veloce, non può perdere tempo. Passa il bagnoschiuma in fretta lungo il suo corpo, lava i capelli e in dieci minuti è avvolto nel suo accappatoio bianco. Friziona i capelli e decide di lasciarli un po' bagnati e sbarazzini. Infila una maglia bianca, i primi bottoni slacciati e un jeans dato che le lezione del pomeriggio saranno prettamente teoriche. Prende il borsone ed è il primo a lasciare lo spogliatoio. Cammina in fretta controllando l'orologio, sa perfettamente che tra due minuti una melodia si diffonderà lungo i corridoi così si ferma su una panca di legno a qualche metro dalla stanza in cui lo ha visto la prima volta e aspetta. Chiude gli occhi e appoggia la testa sulla parete fredda dietro di lui immaginandolo suonare. E' quello che fa tre volte a settimana, quando ha lezione di tessuti. Lo ascolta suonare e aspetta di vederlo uscire, si guardano curiosi senza parlare poi l'uno accanto all'altro scendono le scale e raggiungono la mensa restando in silenzio. A Liam va bene così, gli bastano quei momenti, è affascinato da quel ragazzo e dalla sua musica più di ogni altra cosa. E' misterioso e bello da far invidia ad ogni uomo della scuola, forse perfino dell'intero pianeta. Quel giorno si accorge subito che qualcosa non va, la musica si interrompe molto prima del previsto, spalanca gli occhi e volta lo sguardo verso la porta, il cuore batte forte nel petto quando lo vede uscire, i jeans neri stretti, una maglia bianca e dei capelli biondissimi in contrasto con la barba scura. Liam si sente mancare quando il ragazzo alza gli occhi verso di lui, gli sorride e dopo qualche passo lo raggiunge fermandosi proprio davanti a lui “Puoi anche entrare la prossima volta” gli dice mantenendo un sorriso un po' malizioso in viso.

Liam si sente arrossire, è sicuro di avere le guance dello stesso colore di un pomodoro maturo e non accenna a muoversi. Rimane pietrificato sul posto senza parlare. L'altro ragazzo sorride ancora e si avvia verso le scale fermandosi all'inizio del corridoio “Non vieni?” chiede e la luce che entra dalle finestre dietro di lui sembra prendere in giro Liam rendendolo ancora più bello.

Si alza annuendo e recuperando un po' di buon senso si schiarisce la gola “Non volevo infastidirti” dice mentre scendono le scale tenendosi a debita distanza l'uno dall'altro.

“Non lo fai” ribatte il più grande.

“Mi piace la tua musica e mi rilassa dopo le lezioni” ammette Liam scrollando le spalle.

“Grazie” risponde sincero sorridendo.

“Insegni qualcosa in questa scuola?” chiede curioso il castano. Liam è così, quando inizia a parlare non riesce proprio a smettere di farlo, basta che qualcuno gliene dia l'opportunità e parte a curiosare da tutte le parti.

“No, sono un compositore” ottiene come risposta e annuisce capendo che l'altro non deve poi essere di molte parole come lui ma quando sono in vicinanza della mensa tende una mano verso di lui e “Sono Liam comunque” si presenta. L'altro ragazzo lo guarda attento, studia la sua mano tesa e il suo viso dolce aprendosi poi in un piccolo sorriso “Zayn” si arrende facendo incontrare le loro mani.

Rimangono a guardarsi qualche secondo poi è proprio quest'ultimo a mollare la presa e ad entrare in mensa lasciando il castano solo ma con la mente piena di passi e di musica.

Liam ha sempre pensato che per esprimere i propri sentimenti, in qualsiasi arte, si ha bisogno di un'ispirazione e quando si ritrova a battere il tempo con i piedi sotto il tavolo e ad incrociare gli occhi ambra del compositore, trema all'idea di aver trovato la sua.

 

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Nda.

Salve a tutti, per chi mi conosce ben ritrovati e per chi non ha mai letto una mia storia, ben arrivati! Innanzitutto volevo fare gli auguri di buon compleanno al nostro Louis, mamma mia 24 anni, è un bimbo ancora, com'è possibile? Ho voluto aspettare proprio questo giorno per pubblicare il primo capitolo di questa minilong di cui non so ancora la lunghezza (finirò per fare una long, me lo sento) perché è nata solo grazie a lui e al suo maglioncino grigio e scollato.

Nonostante lui sia scoordinato come pochi ho voluto stravolgere tutto e creare questa storia, spero vi abbia incuriositi e non vedo l'ora di leggere qualche commento, ci ho lavorato tanto e sarebbe veramente gradito *vi fa gli occhi dolci*. Ovviamente sarà una larry/ziam con un Niall che non guasta mai e devo dire che fin'ora lo Zayn pianista l'ho adorato! Letteralmente!

Dopo questo primo capitolo, anche se i personaggi sono ancora confusi, quale vi ha colpito di più? Fatemelo sapere qui o su twitter (@sere_vr46) dove volete voi!

Spero di leggervi presto,

Serena.

 

 

   
 
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