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Autore: Andrea_Vitali    24/12/2015    0 recensioni
Si potrebbe affermare che "egoismo" possa avere un'accezione anche positiva?
O meglio, è possibile affermare che "egoismo" non è nient'altro che l'azione, la spinta principale che muove ogni nostra relazione e la valutazione del termine è legata esclusivamente dal punto di vista di un determinato soggetto, agente o ricevente che sia?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbandoniamo un attimo la sfera umana e addentriamoci in un discorso un po' più ampio: la necessità di soddisfare un proprio bisogno è insita anche negli animali, sebbene la suddivisione delle attività cognitive è totalmente diversa da quella umana.

Non esiste una rielaborazione dei dati raccolti, ma solo un'interpretazione istintiva. E appunto dell'istinto andremo a parlare.

Innanzitutto bisogna chiarire la differenza tra “istinto” e “pulsione”: l'istinto è l'insieme di tutti quei comportamenti automatici (ovvero quelli senza reinterpretazioni personali e che non sono frutto di apprendimento) che mirano al soddisfacimento di un desiderio (solitamente legato ai bisogni primari, ovvero cibo, sonno e sesso), mentre le “pulsioni” sono delle cariche, delle energie che spingono l'individuo verso una meta, ovvero quello di reprimere o esaurire la stessa carica all'origine dell'azione.

Analizzando entrambe le definizioni ci accorgiamo che il richiamo al soddisfacimento del proprio Io interiore è presente anche nel regno animale.

Sui giornali, sui social media e in televisione capita spesso di sentire notizie di cani che salvano pulcini che attraversano la strada, o l'esatto contrario, magari di un maschio alfa che uccide la prole non appartenente al proprio corredo genetico.

La mente può essere ingannata a pensare che esista, in questo caso, una forma di altruismo (o egoismo sfrenato) anche tra gli animali, ma forse questo dilemma è quello che ci aiuterà a introdurre e capire il concetto di Egoismo di Branco (o di Gruppo).

Cosa s'intende per egoismo di branco? Si intende quella spinta interiore di un individuo presente in un gruppo che necessità di soddisfare un bisogno interiore, il quale porterà un beneficio più o meno sostanzioso al branco o gruppo.

Prendiamo qualche caso pratico: un nuovo leone, divenuto maschio alfa, stermina tutti i cucciole generati dal maschio alfa precedente. Senza dubbio un avvenimento di questa portata smuove anche l'animo più insensibile, è qualcosa di raccapricciante, ma non soffermiamoci sul solito concetto di giusto/sbagliato ma analizziamo l'accaduto come nel capitolo precedente:
 

ESEMPLARE A → egoismo (IS) – trasmettere il proprio corredo genetico → azione – eliminazione del vecchio corredo genetico → EFFETTO


Questa azione ha delle ripercussioni sull'intero gruppo del quale leone fa parte, ed è un'azione atta unicamente per proteggere ed aumentare le capacità di sopravvivenza del gruppo stesso, generando elementi più forti e, quindi, più adattabili.

L'Uomo non esula da questo discorso, in quanto anch'egli è immerso in una rete di contatti e relazioni e, a livello istintivo, in quanto animale, ne possiede gli stessi meccanismi.

Il soddisfacimento personale potrà servire quindi anche alla sopravvivenza, alla crescita, all'adattabilità del gruppo cui l'individuo appartiene.

   
 
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